Ndr. Pubblichiamo volentieri anche noi il pezzo che Andrea Rodriguez ha pubblicato sul suo profilo Facebook.
Dopo gaver leto el toco de ieri sul Picolo scrito da Roberto Morelli, me ga contatado l’ilustre Morello Roberti che me ga pregado de far girar questa sua risposta. Lo acontento volentieri. El saria contento se anche voi fe altretanto. Grazie e bona lettura! Cari, cari, cari saluti. – A. Rodriguez)
Tlt, realtà che incuriosisce e fa bene a Trieste
Una solida consistenza giuridica e politica, e l’idea fa proseliti. Il suggestivo tema dell’indipendentismo potrebbe riavvicinare la città al reale. Le cose vanno male? Non sempre è solo colpa nostra. E intanto le opportunità bisogna coglierle al volo.
di MORELLO ROBERTI
Diciamolo senza giri di parole: il riesumando Territorio libero di Trieste, ch’è tornato a occupare crescenti attenzioni nel dibattito cittadino, è un’ipotesi reale.
E’ esistito, esiste ed esisterà. Non solo ha consistenza giuridica, nonostante il mancato verificarsi delle condizioni che avrebbero presieduto alla sua nascita nel dopoguerra, a cominciare dal governatorato dell’Onu mai costituito. Ma soprattutto ha consistenza politica: molti, moltissimi, in Italia o in Europa o al Palazzo di vetro, sembrano pronti 2013 non solo a portare a compimento, ma anche a ripescare un’architettura di radicale eccezionalità che avrebbe avuto un senso (anzi l’aveva) nel mondo diviso in due dalla cortina di ferro, e oggi potrebbe essere un esempio rivoluzionario e illuminante nell’Europa unita di cui Trieste è un puntino sulla cartina geografica.
Ma il punto di vero interesse non è se il Tlt possa o meno rinascere oggi (e può farlo); bensì il sorprendente livello di proselitismo, simpatia diffusa, benevola curiosità che il tema sta suscitando. I triestini ne parlano e ne scrivono quanto della Ferriera, o del piano del traffico o del Porto vecchio. E questo è facilmente comprensibile e rivelatore. Una questione che in ogni altra città italiana sarebbe liquidata come la bizzarria folcloristica di qualche animo eccentrico, qui attecchisce persino tra la classe dirigente che va a rivedersi le carte del Trattato di Pace e di quel che ne seguì. Perché? Accade perché il tema dell’indipendentismo triestino non è la fissazione di alcuni strampalati, ma è iscritto nel profondo della storia, della cultura, dell’animus della città. Lo è almeno dal 1719, quando gli Asburgo riconobbero a Trieste lo status di porto franco con tutte le connotazioni di autonomia, e forse addirittura dal 1382, anno d’inizio della signorìa del duca d’Austria che confermò le prerogative di relativa indipendenza di cui il “libero comune” godeva dal 1236. Domenico Rossetti circonfuse di abbondante retorica la sua apologia dell’autonomismo a inizio Ottocento, ma toccò corde già secolari. E nel 1978 la Lista per Trieste fondò il suo successo (straordinario per l’epoca di monolitismo partitico) non solo sulla ripulsa del Trattato di Osimo, ma anche e soprattutto sull’autonomia di cui si ergeva a paladina, atto di sdegno e d’amore (per l’Italia) dell’amante tradito.
Storicamente blasonato, politicamente suggestivo, culturalmente stimolante, il tema dell’indipendentismo si è trasformato in funzione aggregativa sullo spirito della città, permeandola e progressivamente riportandola alla realtà. È stata la nostra sveglia e la nostra motivazione. Ci ha regalato il benefico privilegio della responsabilità, convincendoci al fondo che la colpa dei nostri mali non era solo la nostra inerzia, l’avversione al rischio e al sudore, la riluttanza a metterci in gioco; bensì il mondo circostante che negava e anzi aggrediva l’autonomia salvifica, e ci comprimeva senza capirci, e spesso ci depredava anziché darci la libertò e l’autonomia che per l’eternità avremmo meritato, noi città mutilata e perennemente minacciata dagli agenti esterni. Abbiamo sempre avuto un baluardo da difendere, una prerogativa da tutelare, un assedio da sventare. La responsabilità erano anche d’altri: l’Italia matrigna, la Jugoslavia e poi la Slovenia e la Croazia, il governo e finanche gli arbitri e i presidenti del calcio alabardato che i ne porta via tuto. Abbiamo sempre creduto d’essere autosufficienti, ma la nostra autosufficienza non è stata assicurata come meritava, con i buoni benzina, il Fondo Trieste e le provvidenze per l’energia prodotta da Servola. Abbiamo sempre saputo che il mondo continuava oltre a Sistiana e a Sesana, e che quel che accadeva oltre in fondo ci riguardava da vicino.
Ne eravamo certi, ne siamo certi e ne saremo sempre certi. Ecco perché l’idea di un nuovo Tlt oggi ci fa bene: perché spezza lo struggente disincanto con cui ci rispecchiamo nel nostro tramonto, e ci fa capire che dopo Sistiana e dopo Sesana c’è un mondo con cui rapportarci, a cui guardare, da conquistare. Abbiamo carte che altri non hanno, talenti da spendere, cultura e intelligenze da mettere in campo, un fascino che ammalia chi ci viene a scoprire. È il fascino di un’indubbia unicità, e pure dell’autonomismo che ci ha modellati. Purché sia avamposto, e non rifugio.
Bellissimo!
Aprire spazi liberati dal controllo della tcnocrazia UE, come sarebbe il TLT, è una lotta della carne e del sangue del corpo dei popoli contro l’oro – nella sua attuale rappresentazione in bit informatici – della finanza speculativa mondialeista. L’Unione Europea e i suoi tecnocrati non sono altro che un punto di passaggio verso il NWO – New World Order – basato sull’oro-bit della finanza mondialista e gli stati della UE, coi loro politici sottomessi, non sono altro che obbedienti appendici della tecnocrazia europea al servizio della finanza mondialista.
Ma le lotte indipendentiste della carne e del sangue dei corpi dei popoli contro l’oro-bit e i suoi servitori non sono che il riflesso temporale della battaglia tra le spade dei guerrieri spirituali e le lance della neo-cavalleria templare mondialista che ha disseminato di nuovo l’Europa con i propri castelli e si pone dovunque al vertice delle piramidi esoteriche che manovrano i loro burattini verso il New World Order.
In questa battaglia, temporale e spirituale, Trieste non è una trincea secondaria, sia in quanto sede di uno dei più grandi gruppi finanziari dell’Europa e del mondo intero, sia come sede di potenti obbedienze di massoneria irregolare e occultista che proiettano la loro ombra su tutto il continente e anche oltre. Al loro vertice, il neo-templare Castello di Boranera usa rituali sessuali con bellissime ragazze non come fine, ma come mezzo per evocare potenze, usate per asservire la città alla loro volontà. Contro le loro lance, le nostre spade sono sguainate con riti di liberazione per interrompere non solo l’occupazione materiale, ma anche quella spirituale della città.
#1
Sandro Gombac, ex Presidente e ora Vice-Presidente di MTL
Visto che qualche ora fa ho trovato sui contenuti pubblici della tua pagina facebook tre “mi piace” alle pagine facebook dei libri “Il potere segreto”, “Gli usurai della terra” e “Processi politici in Italia” e ora, dopo che ho messo questa info su bora.la, hai cancellato i tre “mi piace”, vuoi spiegarci perchè ti piacevano fino a qualche ora fa e ora non ti piacciono più?
#1 Sandro Gombac (ex Presidente e ora Vice-presidente MTL)
Visto che qualche ora fa ho trovato sui contenuti pubblici della tua pagina facebook tre “mi piace” per le pagine facebook dei libri “Il potere segreto”, “Gli usurai della terra”, “Processi politici in Italia” e ora, dopo che ho messo la info su bora.la, quei tre “mi piace” sono spariti, vuoi spiegarci perchè fino a qualche ora fa quei tre libri ti piacevano e ora non ti piacciono piu?
Come non essere d’accordo?
Ben venga l’avanposto!
@sara
comunque una traccia si trova ancora qua:
https://it-it.facebook.com/GliUsuraiDellaTerra
un commento ammiccante di gombač sulla pagina fb del libro “Gli usurai della terra – La malavita politico – bancaria contro lo Stato Fascista ” di magrone, ristampata a cura di edoardo longo. Si tratta di una pubblicazione antisemita del 1923.
p.s. il documento tra l’altro e’ interessante dal punto di vista storico, perche’ e’ una testimonianza dell’antisemitismo fascista ben prima delle leggi razziali del ’38.
Nel caso a qualcuno fosse sfuggita questa notizia…
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/08/10/news/truffa-informatica-gombac-in-aula-1.7561414
scusa predonzan, ma di sta roba non mi (ci?) frega un klinc. qua non si sta facendo character assassination. qua si sta cercando di diradare la nebbia che circonda le posizioni politiche di MTL e il rapporto politico tra MTL e edoardo longo.
in sostanza: la cosa importante e’ questa tinta rossobruna di MTL che si sta delineando in modo sempre piu’ nitido.
@2 Spade Azzurre di Michele
Che la Forza sia con voi!
Se stai voi a meter dopopranzo el striscion “TLT-STO” sula Napoleonica, in quela zona vizin al formagin dove se diseva che vegniva fati strani riti?
Perchè mancava FTT? Motivi esoterici?
Spade Azzurre di Michele : TLT = Ahnenerbe : Terzo Reich ???
TRIESTE è ITALIANA. punto. fine. stop.
Trieste e’ italiana purtroppo per adesso…
Trieste dal punto di vista legale e amministrata PROVVISORIAMENTE DAL GOVERNO ITALIANO!!!
PUNTO E BASTA.
#12 #13
w milan inter merda
(o viceversa a seconda dei gusti)
mi sta storia me fa morir de rider e anche el grado de fanatismo de alcuni de sti mati.
“complimenti!!!! sei divertente come l’influenza…” (Cit. di Andrea Rodriguez sui post irocici sul tema TLT).
Che delirio sta roba del tlt. Ha proprio ragione Morelli, altro che. E’ un comodo strumento per non farsi quegli esamini di coscienza che tutti – proprio tutti – dovremmo farci. Ma sì, dai, come la storia della Padania. Diamo sempre la colpa a qualcun’altro. Brutta bestia, la commiserazione.
#3
I “mi piace” alle pagine facebook dei libri anti-semiti sui contenuti pubblici facebook del Vice-Presidente (ex Presidente) MTL Sandro Gombac sono ancora là – ieri sera non so perchè non mi apparivano – e chiunque può vederli in facebook.
Se qualcuno vuole li copi e li attacchi in un commento perchè è un’operazione che non so fare.
@ TLT /FTT / STO : ????
No se pol ?
No i vol?
No se pol perchè no i vol?
Ma perchè no xe mai sta realizadi i 20
articoli sul Pporto franco ???
Fin ‘ desso nissun ga mai spiegà !!!
@ TLT /FTT/STO :
da un sito Australiano , curiosa la descrizione .
Dissolution
On 5 October 1954, the London Memorandum was signed in the British capital by ministers of the United States, United Kingdom, Italy, and Yugoslavia. It gave former Zone A with Trieste to Italy for an ordinary civil administration, and Zone B, which had already incorporated a communist government since 1947, to Yugoslavia. In addition, Yugoslavia was given several villages in the Muggia municipality that had been part of Zone A: Plavje, Spodnje Škofije, Jelarji, Hrvatini, Kolomban, Cerej, Premančan and Barizoni. The castle and village of Socerb above San Dorligo della Valle was also ceded to Yugoslavian administration, according to the demarcation line defined by Annex I to the London Memorandum.
In 1975 the bilateral Treaty of Osimo was signed in Osimo definitively stopping respective claims over the former Free Territory of Trieste by Italy and Yugoslavia, as the London Memorandum only disestablished the territory de facto, but not de jure[9].
@Dario Predonzan: non era sfuggito a nessuno quell’articolo, solo che, a differenza di te, nessun altro se la sente, per sensibilità e per delicatezza, di voler finire nel dantesco girone dei meschini e degli infami.
Si tratta, infatti, come hai capito, ma fingi di non capire, di un procedimento in corso, non di una sentenza definitiva e non ho nessuna intenzione di soccombere ai miei accusatori in questo delirante procedimento.
Il fascicolo processuale è stato passato a scopo intimidatorio dal solito impiegato schizoide del vostro ministero della giustizia al solito “giornalista” cosi affine a te, per indole a sputare merda “a gratis” sul suo prossimo.
Piuttosto, a molti è sfuggito il fatto che sei stato cacciato a calci in culo da Giadrossi, dal WWF, anche perchè, a Trieste, la tua simpatia è un gradino al di sotto del Totò Riina di Roiano.
Auguri per le tue 4.500 battute commissionate alla stampa contro di noi, fai parte dei dettagli preventivati.
Qui volano querele…
No se pol… Prima el Consilio de Sicureza devi nominar el governator, poi se pol far tribunai. E dopo i ghe metera diese ani a capir cos’che disi la lege, visto che qua ognidun se insogna la sua version del dirito.
@ 3 La vardi che lo go visto parchegiar in seconda fila e no el se gaveva nianche fato la barba. Giuro, posso testimoniar.
@Gombac
Sei un poveretto e, ovviamente, ti senti la vittima di un complotto ordito dalla macchina della giustizia “taliana”…
E ti nutri di miti inventati da te. Quando per esempio sarei “stato cacciato a calci in culo dal WWF”, visto che ne sono ancora il responsabile energia e trasporti regionale?
Cos’è poi la storia delle “4500 battute commissionate alla stampa contro di noi” (voi chi? pluralis maiestatis?)?
Calmati e trovati un bravo avvocato, piuttosto.
Nessun complotto contro di me, solo qualche vostro schizzo di letame sulla mia camicia, sei la conferma matematica che Trieste senza una decina di persone come te sarebbe una città migliore.
Se uno proprio non ha idee (non può averle) su cosa scrivere e/o rispondere – in particolare, stavolta sul tema “indipendentismo”, per riportare le infamie altrui di solito, si trova uno pseudonimo, tanto c’era solo da riportare un link e metterlo in vetrina … invece tu non ci arrivi, a dimostrazione che l’intelligenza non può essere dote dei servi.
“Troppo stupido per mentire.” Nietzsche.
La cretina che almeno si nasconde dietro al nomignolo “sara” ed esorta quelli come lei (esistono?) a rovistare tra i miei “mi piace” sul social network è indegna di risposta.
Mah, che dire?
Del vostro “indipendentismo” non mi importa nulla: perché dovrei scriverne?
Di te so già abbastanza per capire cosa sei. E ti compatisco, in fondo
Vivi di rancore e sputi insulti (se al questo blog va bene ospitarli, sono affari di chi lo gestisce), perché altro non sai fare: ora lo hanno capito tutti.
Nessun rancore, anzi … credo solo sfugga a tutti il nesso tra quanto riportato nell’irridente articolo firmato “Morello Roberti” 🙂 e quanto pubblicato sul “piccolo” dall’istigatore al suicidio su commissione Corrado Barbacini e poi da te assai stupidamente ripreso: chi te l’ha fatto fare? Chi passa da decenni a Corrado Barbacini interi fascicoli giudiziari? E’ escluso possa essere stato il mio avvocato, perciò rimane solo qualche impunito serial killer all’interno della procura della repubblica, gli atti sono secretati, solo le sentenze sono pubbliche, lo sapevi? Ultimo, ma non per importanza, visto che ve ne siete dimenticati in troppi, sappiate che esiste anche il reato di diffamazione a mezzo stampa.
Che include anche gli insulti, tipo i tuoi, pubblicati sui blog. Auguri.
Uella! Direi che qui ci sta materiale non per una, ma addirittura per due, tre e forse quattro querele!
Iò tuo avvocato sarà felice di te, Giombi/Gombac!
Uella! Direi che qui ci sta materiale non per una, ma addirittura per due, tre e forse quattro querele!
Il tuo avvocato sarà felice di te, Giombi/Gombac!
Buon divertimento anche a voi, Dario.
@Dario: lo sei o lo fai? Hai aperto tu la partita copiando/incollando quel link riguardante il sottoscritto, e poi te la prendi con i gestori del blog che ti hanno permesso di poterlo fare? Il mio procedimento continuerà come continuerà, tu, postando quel link ti sei impresso un tatuaggio indelebile,ed il contenuto verrà ripreso e ricordato in occasione di ogni udienza, e non solo … non ci conoscevamo neanche, ma chi te l’ha fatto fare? Verso chi hai creduto di fare il magnifico?
Impara a leggere bene (so che per te non dev’essere facile): mi disturbano – un po’ – solo i tuoi insulti, che sembrano invece non disturbare i gestori del blog, i quali altre volte erano intervenuti. Dopo di che divertiti pure a fantasticare su “chi c’è dietro”.