16 Agosto 2013

Cie di Gradisca: le dichiarazioni della cooperativa che lo gestisce

Ndr.Pubblichiamo parte del comunicato stampa, tratto dal sito della Cooperativa che gestisce il CIE di Gradisca.

Riteniamo opportuno precisare che, per quanto riguarda le regole di trattenimento in vigore nel CIE di Gradisca, queste non dipendono direttamente dall’Ente Gestore che si limita ad applicare le direttive di Prefettura e Questura. Connecting People, d’altronde, considera indispensabile segnalare l’eventuale attrito tra le regole imposte e la dignità dell’esistenza dei trattenuti, evidenziando, sia verbalmente sia per iscritto, la necessità di modificare alcune direttive quando esse rischiano di non dare piena attuazione al rispetto dei diritti delle persone.

Tutti i centri, Gradisca incluso, sono oggetto di continue ispezioni effettuate da parlamentari, consiglieri, giornalisti. Al termine di ogni visita emerge quasi sempre che gli operatori fanno quanto è loro possibile per dare risposte alle persone trattenute. Ma resta lo sgomento, assolutamente giustificato, che coglie i visitatori e che raramente riesce a tradursi in scintille capaci di accendere un
dibattito reale sul tema delle politiche migratorie e della chiusura delle frontiere.
Per info: http://www.connecting-people.it/comunicato-stampa-9/

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7 commenti a Cie di Gradisca: le dichiarazioni della cooperativa che lo gestisce

  1. SERGIO ZERIAL ha detto:

    OK, ma io domando a voi, è vero che i clandestini sono trattati male, mangiano male, etc. come dice la parlamentare del SEL?? Sarebbe gradita una vostra risposta obiettiva, grazie

  2. Martina Luciani ha detto:

    Il senatore Manconi, presidente della commissione straordinaria per i diritti umani del Senato ha annunciato una visita al CIE di Gradisca per i primi di settembre. Ritengo avremo una fonte obiettiva a sufficienza.

  3. John Remada ha detto:

    Benissimo…aspettiamo Mamconi…intanto a Zerial nessuno risponde,come prassi usuale.

  4. ufo ha detto:

    »E’ un luogo di effettiva detenzione dove gli stranieri, in vista dell’espulsione, in attesa della sola identificazione, sono trattenuti (…) in condizioni igieniche desolanti, ammassati anche in dieci nelle celle. I CIE sono luoghi, almeno in questo caso, peggiori delle carceri, dove le persone sono private della libertà e delle garanzie minime a tutela della dignità umana. Di fatto si tratta di una vera e propria detenzione amministrativa, peraltro proibita dal nostro ordinamento, che non gode di alcuna delle garanzie giurisdizionali previste dalla normativa penitenziaria.«
    L’Unione delle Camere Penali il 9 novembre scorso, al termine di una visita
    »Il Silp-Cgil di Gorizia denuncia ancora una volta l’evidente inadeguatezza della struttura detentiva che accoglie i cittadini extracomunitari in attesa di rimpatrio nella città di Gradisca d’Isonzo. Il Silp-Cgil ribadisce che i Cie, così come concepiti, non rappresentano la soluzione al fenomeno immigrazione clandestina, ma gli stessi vanno sostituiti con i Centri di accoglienza, più modesti in termini di capienza (60-70 clandestini), e presenti in tutte le province. Del resto, il Silp -Cgil non può essere tacciato per un sindacato che lancia il sasso e poi nasconde la mano: queste cose le ha dette già molte volte a mezzo stampa (almeno una decina), di fronte ad una platea sorda e a volte incompetente che non ha compreso appieno quali siano le criticità sotto il profilo dell’ordine pubblico in una delle province più piccole d’Italia.«
    Per chi non lo sapesse, il Silp è un sindacato di polizia. Pubblicato ieri sul Piccolo.
    »Al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia – Per sapere – premesso che:
    …dalle notizie che trapelano, pare che le ragioni delle proteste siano conseguenti al trattamento disumano e degradante perpetrato all’interno delle suddette strutture. Il centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), recentemente visitato dagli interroganti, versa in una situazione emergenziale, evidente sia dai reclami degli operatori, sia dallo stato psicofisico degli individui ospitati nel suddetto istituto; … va evidenziato che la gestione della permanenza nei centri di identificazione ed espulsione non prevede alcuna normazione regolamentare, rispetto per esempio al trattamento disciplinare previsto per le tradizionali pene detentive; nonostante, tra l’altro, si tratti di soggetti che non stiano espiando una condanna, bensì una misura coercitiva della libertà personale, che potrebbe definirsi «detenzione amministrativa». Mentre i detenuti possono contare su un ordinamento penitenziario che consente, con chiarezza, di conoscere diritti e doveri a esse conferiti, nel rispetto di norme interne (legge n. 354 del 1975 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000) e delle disposizioni impartite dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dai provveditorati regionali, oltre che di quelle disposte dalle singole direzioni carcerarie, ciò non iene per centri di identificazione ed espulsione; … se per le carceri è previsto l’esercizio del potere ispettivo dei parlamentari dell’Unione europea, di quelli nazionali, dei consiglieri regionali, senza eccessive formalità, questo non avviene per le visite ispettive presso i centri di identificazione ed espulsione non è infrequente, infatti, che il rappresentante parlamentare si imbatta in resistenze e rifiuti che finiscono per condizionare fortemente la funzione di vigilanza sul rispetto della legalità che compete al parlamentare;…
    BOCCHINO e MENIA
    «
    Interrogazione a risposta scritta 4-16028 presentata da ITALO BOCCHINO lunedì 14 maggio 2012, seduta n.631

    Può bastare come risposta, o ci vuole anche il governatore del TLT?

  5. fabry ha detto:

    Le ispezioni annunciate sono una grande pagliacciata, ed è facile capire perchè. Quando per settembre il senatore si sarà liberato dai suoi precedenti importantissimi impegni (ferie?) troverà il consueto teatrino di inchini e salamelecchi con pupazzi istituzionali locali e quache ‘ospite’ adeguatamente indottrinato.

  6. Martina Luciani ha detto:

    @3. Oggi pomeriggio c’è una manifestazione davanti al CIE: posto che non fanno entrare né me né te, puoi incontrare parecchie persone che lo hanno visitato, prima della Pellegrino, e che continueranno ad entrare. Parla con loro e vedi un po’ se ti convincono. Parla con il Garante dei reclusi, parla con quelli del Centro Balducci….puoi scegliere, ti assicuro.

  7. dimaco ha detto:

    mi pare strano che gente che viene da posti dove sei fortunato a mangiare una volta al giorno. si lamenti. del mangiare.

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