1 Agosto 2013

Bisiachinbici tra le isole greche: terza puntata

Si conclude oggi il diario di viaggio di Marco e Luca, per il quale ringraziamo Marco Dijust. Qua la puntata precedente.

26.6.13 Dopo al solita colazione agreste e la sistemazione della tenda siamo scesi in paese senza le borse per visitare il monastero di Paleokastritsa. Il monastero che sorge sopra una bellissima baia dall’ acqua splendida è molto carino e ben curato: ci sono enormi pergole di viti e bouganville dai fiori colorati, decine di vasi di basilico ed in mezzo a tuto ciò si vedono ancora passeggiare i pope (preti) con le loro tradizionali tuniche nere, in compagnia di una miriade di gatti. Anche la chiesetta al suo interno è molto carina, piena di icone in legno dipinto e candelabri,; stessa cosa per il museo del monastero dove sono esposte le ossa di una vecchia balena ed alcuni libri di canti sacri molto molto vecchi in scrittura simil-araba. Peccato solo per i troppi turisti (noi eravamo li alle 10 di mattina ed era già pieno).
Riprese tenda e borse dal campeggio siamo fuggiti dal paese giusto in tempo. .in direzione opposta stavano arrivando molti pulman pronti a vomitare turisti ad una velocità impressionante. Siamo saliti quindi a Lipades e da lì abbiamo tagliato per una strada interna, fuori dalle rotte turistiche. Curioso come appena scelta una stradina secondaria il paesaggio cambi radicalmente: spariscono le insegne sgargianti, i negozietti di souvenir e ti trovi in una zona rurale molto carina tra campi di ulivi, greggi di capre incrociando anche vecchi contadini con i loro asini.
Sosta a Mormaro per un caffè, mentre il padrone del bar-emporio ci preparava due panini per il pranzo io e Luca ci siamo messi ad osservare i vecchietti che chiacchieravano all’ ombra della chiesa. Proseguiti poi verso Ermones siamo saliti (e poi scesi molto velocemente) verso la spiaggia di Myrtotyssa. All’ inizio avevamo sbagliato, ci eravamo spinti troppo avanti sulla strada e non trovavamo altro che scogli acuminati (ed il nostro umore si stava velocemente mutando).Arrabbiati stavamo già tornando indietro quando abbiamo trovato la bella spiaggia di sabbia rossa: molto bella e riparata dalla costiera alta , ma con l’ acqua molto fredda, è scelta anche da persone che praticano naturismo . Il nostro umore è così notevolmente migliorato e ci ha permesso di affrontare poi la terribile salita del ritorno, fatta quasi interamente a piedi spingendo le bici vista la pendenza. Pedalato poi fino a Sinarades, nella cui piazza del paese ci siamo bevuti due birre da mezzo belle fredde.. il padrone del bar quando ci ha servito ed ha visto le bici ha sgranato gli occhi e poi capendo che eravamo italiani è esploso anche lui con un “italiani greci: una fazza una razza”…quasi degno del film di Salvatores!
Ultima pedalata del giorno per arrivare fino ad Agios Gordis, paesino turistico sul mare, ma molto carino ed a misura d’ uomo. Dopo aver trovato una camera al primo tentativo (30 euro ed era un intero appartamento) in una bella villetta con giardino accanto ad altri due turisti olandesi in bici, siamo scesi giù in spiaggia a divertirci tra le grandi onde ed a riposare in riva al mare su una spiaggia di sabbia fine, delimitata ai due capi da grandi faraglioni di roccia grigia. Cena alla taverna Romantika, dove Luca ha provato il Souvlaki (spiedone di carne mista cotta sulle braci) ed io spezzatino di pesce. Dopocena tranquillo in un cocktail bar sorseggiando una birra con limee d un cocktail a base di koumquat, i piccoli mandarini cinesi molto coltivati nell’ isola.
km percorsi: 28.73 tempo totaledi pedalata: 3:10 ore dislivello totale: 909 m

27.6.13
Dopo la sveglia e la colazione sul nostro bel balcone, ci siamo scaldati le gambe con la salita fino a Kato Garuna. Oggi Luca è un po’ fiacco arranca sulla salita mentre io procedo avanti, unica compagnia le rondini che svolazzano allegre in cielo ed il costante frinire delle cicale in mezzo agli ulivi. Sosta per un caffè a Vouniatades, piccolissimo caffè in cui ci siamo fermati in un bar-rivendita gestito da due anziani, marito e moglie che erano intenti a sgranare fagioli ad un tavolo del bar. All’inizio il posto sembrava sporco e decadente, ma ad un occhiata più attenta era semplicemente un locale vecchio, talmente usato da esser quasi frugato. La signora, con il volto abbronzato pieno di rughe raccolto nel fazzoletto tradizionale ci ha preparato un ottimo caffè ellenico ( di quelli che bisogna aspettar per far depositare i fondi prima di berlo) e dopo un battibecco col marito ci ha pure aggiunto la correzione di Ouzo (il tipico liquore greco all’ anice)…mica male il risultato!
Dopo aver acquistato dalla coppia anche un sacchetto di biscotti caserecci ci siamo mossi in direzione di Agios Mattheos ed Alonaki, località dove inizia il lago Korission. Abbiamo percorso la riva di questo lago costiero e paludoso.. per circa sette km si corre su una striscia di sabbia e sassi con a sinistra la riva del lago ed a destra la spiaggia di Chalikuna protetta da dune di sabbia.
Risalendo dal lago ci siamo fermati a pranzare in una fattoria-trattoria carinissima: abbiamo pasteggiato seduti all’ ombra di un ulivo gustando il piatto forte della casa ,il maiale cotto nel coccio ( oltre agli onnipresenti tzaziki ed insalata greca col feta).
Continuato poi verso la località di Ipsoss con la sua spiaggia dalla battigia lunghissima e protetta da enormi dune di sabbia alte una decina di metri e cosparse di mirto e ginepri…a camminarci sopra sembrava quasi di stare nel deserto!!
La tappa della serata doveva essere Moraithia, ma non trovando le indicazioni abbiamo proseguito fino al centro di Vitalades e raggiunto la spiaggia di Gardenos Beach. Nonostante il nome è una località molto tranquilla e raccolta, quasi indietro nel tempo. Trovato da dormire sempre da privati (30 euro per una stanza con terrazzo vista mare), siamo subito scesi in spiaggia dove io sono rimasto più di un ora a farmi cullare dalla marea nell’ acqua piacevolmente calda e limpida. A seguire aperitivo nel bar sulla spiaggia sorseggiando diverse birre greche ( l’ onnipresente Mithos e la non filtrata Corfù beer) sgranocchiando pezzetti di cetriolo salati, che qui usano offrire come snack. Poi direttamente a cena nella taverna Baratos, sempre in riva al mare dove abbiamo provato il Saganaki (fette di formaggio feta impanato) e le alici all’ aglio. Per concludere, un bel bicchiere di Ouzo guardando il tramonto ed un gruppo di bambini del paese giocare in strada.
Km percorsi: 52,07 tempo di pedalata: 4:03 ore

28.6.13
Oggi sveglia con molta calma, colazione in terrazzo con i nostri affezionati latte e biscotti, mentre ci divertivamo a guardare il padrone di casa giocare con il suo cane in giardino. Pagato e ripartiti, dirigendoci verso capo Asprokavos, il promontorio più a sud dell’ isola, che però non siamo riusciti a raggiungere perché la strada si interrompeva nel nulla. Siamo risaliti quindi sulla strada normale, sudando su un’ impervia salita, ma siamo stati ricompensati quando siamo arrivati in cima, nel paese di Spatera: tra le varie case e giardini si vedevano scorci di panorama fantastico; con la vista potevi abbracciare tutta la punta dell’ isola, avvolta su tre lati dal mare azzurrissimo.
Meta successiva: Kavos, che abbiamo scoperto essere la più tremenda delle delusioni…non è più un paese.. è un susseguirsi di bar, pub, piscine, rivendite di birra, discoteche e posti di pronto soccorso popolato solo da ragazzi inglesi (dai 16 ai 30 anni massimo) divisi grosso modo in tre categorie: quelli bianchicci e flaccidi appena arrivati sull’ isola, quelli bicolor bianchicci-bordeaux (stile ringo people) e quelli ormai veterani, di un allegro colore rosso peperone fosforescente :Nonostante la diversità cromatica di pelle sembravano avere tutti lo stesso obbiettivo: sbronzarsi di birra a bordo della piscina evitando accuratamente il bellissimo mare greco. Neanche a dirlo, siamo fuggiti in fretta da quel postaccio e ci siamo fermati a pranzare a Potami, frazioncina di Lefkimmi, dove la ragazza che ci ha servito due ottimi pita gyros ci ha consigliato una bella spiaggia li vicino. Quindi siesta a Kouala beach, alla quale si arriva costeggiando un canale che ricorda un po’ le nostre zone: canneti, gabbiani e barche di pescatori ancorate.
Quindi, nonostante la spiaggia sembrasse un po’ la laguna gradese, l’ acqua era molto pulita e limpida ed è stato piacevolissimo nuotarci!
Abbandonata poi la strada provinciale troppo trafficata e abbiamo seguito una stradina secondaria che si snodava tra gli ulivi ( unico suono le cicale e tirando l’ occhio ho visto pure due pastori con i loro bastoni ricurvi che facevano pascolare i loro greggi di capre) fino a Petriti, dove ci siamo fermati a bere una birretta nella bellissima taverna Panorama (da Luca soprannominata Eden) tutta a gestione familiare. Dal loro giardino ornato di splendide bouganville e passiflore cariche di fiori rosa bianchi e fucsia, si scende tra vari terrazzamenti ornati di palme, ulivi banani e cipressi fino ad una piccola baia dall’ acqua calda e trasparente. Visto poi che c’è un piccolo molo io ho passato parecchio tempo a tuffarmi.
Abbiam percorso poi gli ultimi km verso Moraithika, nostra tappa del giorno lungo una stradina che costeggia la spiaggia, passando vicino a molte locande con i tavoli sotto ai pergolati.. praticamente sulla sabbia. In mare intanto vecchi pescatori sistemavano le loro reti.
A Moraithika abbiamo fatto fatica a trovare posto, perchè cercavamo un campeggio ormai chiuso, così siamo finiti in un anonimo albergone (40 euro ma con colazione!). Cena al Tassos grill, localino a conduzione familiare nel centro storico del paese, che ci ha un po’ riconciliati col finale di serata un po’ sottotono; nonostante ciò siamo stati messi a dura prova quando dopocena siamo andati a bere un frullato in bu bar sulla spiaggia dove un cantante croato si esibiva su brani di Elvis, completo di costume e brillantina.. Tremendo!
Km percorsi: 58,44 tempo di pedalata:3: 53 ore dislivello totale: 786 m

29.6.13
Stamattina sveglia alle 8.00 per riuscire a sfruttare la colazione del albergo (assai triste anche quella) e poi partenza verso nord, purtroppo sempre sulla strada provinciale, l’ unica utile in questo tratto dell’ isola.
Dirigendoci verso la capitale dell’ isola abbiamo deviato prima per l’ Achilleon, il palazzo voluto dalla principessa Elisabetta d’ Austria (Sissi). Arrampicati lentamente su per l’ immancabile salita, schivando pulmann colmi di turisti siamo arrivati fino ai piedi del palazzo. Costruzione assai carina, immersa nel verde con un bel panorama sulla città e sulla costa, ma troppo carico di turisti e con il parco circostante non curato affatto. Discesi di nuovo verso la città ; stavolta per viette secondarie nelle quali per fortuna i pulmann non riuscivano a passare) siamo arrivati a Kalami, alla periferia della città, dove sorge il monastero di Vlacherna. La chiesetta, tutta dipinta di bianco e posizionata su un piccolo scoglio in mezzo al mare sarebbe bellisima e pittoresca…peccato che vicino hanno costruito l’ aeroporto…quindi l’ atmosfera è rovinata da un via continuo andirivieni di aerei che sfilano proprio sopra il campanile….
A seguire visita della città di Corfù: la fortezza antica costruita da bizantini e veneziani a picco sul mare, la Spianada bel parco pedonale che funge anche da piazza principale e le viette del centro storico. Il centro città è molto carino, con tutte le viuzze strette strette, tutte in pietre liscie levigate dal lungo uso. I palazzi in stile veneziano sono ricchi di porticati, negozietti e scalinate che portano in angolini pittoreschi. Peccato solo che mentre eravamo li noi c’erano anche attraccate tre navi da crociera che vomitavano di continuo orde di comitive di flaccidi, pallidi e chiassosi turisti interessati solo a gelati e souvenir.Alle 18 siamo salpati col traghetto del ritorno per Igoumenitsa, dove abbiam fatto un’ ultima cena a base di birra Mithos, tzaziki e kebab. Aspettando il traghetto per Trieste ho poi conosciuto un ragazzo svizzero, cicloturista pure lui che stava facendo il giro della Grecia ed ora salpava per Bari, con l’ idea di attraversare tutta l’ Italia fino a casa sua…che uomo fortunato!! E che invidia!!! Subito dopo al molo abbiamo conosciuto un gruppo di ciclisti romagnoli che aveva appena terminato un giro delle isole greche combinando assieme barca a vela e bicicletta! Altra cosa che sarebbe bello provare…
Km percorsi: 17,19 tempo di pedalata: 1: 19 ore dislivello totale: 124 m

30.6.13
A mezzanotte circa siamo saliti sul traghetto, stivato le bici tra i Tir e trovato un angolino per stendere i nostri sacchi a pelo con l’ obiettivo di riposare un pochino. Cosa assai ardua visto il continuo transito di gente e le luci sempre accese.. almeno abbiamo attaccato bottone con Stefano, una ragazzo triestino che si era fatto da solo il giro della Grecia (in auto però) e che ci ha descritto i vari monasteri visitati. La giornata sarà tutta così.. ad aspettare che il tempo passi, per arrivare alle 5.00 di mattina del primo luglio in porto a Trieste dove ci aspettano ancora una trentina di km in bici per arrivare stanchi, ma felici a casa!

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Un commento a Bisiachinbici tra le isole greche: terza puntata

  1. ilaria ha detto:

    Che bel muli, ve invidio!!!!

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