23 Luglio 2013

Tares: l’ultimo “sconto” ai goriziani virtuosi e il nuovo balzello occulto

Anche a Gorizia vengono recapitati in questi giorni ai cittadini gli importi della Tares 2013 da pagare, con la prima scadenza  a fine mese: nel volgere dell’anno i bilanci familiari diventano sempre più incerti.
Da notare che, a quanto pare per l’ultima volta, viene conteggiato lo “sconto” per chi abbia conferito alle isolette Conai carta, plastica, lattine e vetro. Sul quale si stanno accendendo  irrisolvibili discussioni, che mettono in dubbio la veridicità del calcolo, visto che l’anno passato gli scontrini dei conferimenti, quando l’aggeggio elettronico che li produce funzionava, impostava date futuribili, come ad esempio il 2020, o ignorava semplicemente parte dei conferimenti.
Non esiste nessun nuovo meccanismo per premiare e incentivare la minor produzione di rifiuti o una maggiore raccolta differenziata (che a Gorizia supera a stento la percentuale del 56 contro il 58 di Monfalcone: è che è roba ridicola rispetto a quanto si riesce a fare altrove, nei 330 comuni italiani, ci dice Legambiente, che sono rifiuti-free, ovvero devono smaltire solo 75 chilogrammi di rifiuti procapite all’anno).
Leggiamo anche la quantificazione dell’importo indicato sotto la voce “maggiorazione servizi indivisibili”, che in nota ci viene comunicato esser pari a 0,30 euro per metro quadro della superficie soggetta al tributo. Tale maggiorazione transita direttamente alle casse dello Stato: come non definirla una patrimoniale, seppur travestita?
Tanto per sapere di cosa parliamo, il 17 luglio il Senato ha approvato una mozione che impegna il governo  ad un “ripensamento del nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), che desta forte preoccupazione in quanto basato su elementi meramente patrimoniali e non invece raccordato al quantitativo di rifiuti prodotti e avviati a smaltimento e distorsivo del moderno ed efficiente meccanismo di tariffa correlata ad un servizio e la proposta e la diffusione di modelli di raccolta che consentano di passare realmente ad un sistema a tariffa, commisurato a quantità e qualità dei rifiuti prodotti”, ciò anche in considerazione del fatto che ad oggi vi sono realtà virtuose dove attraverso questa forma di contenimento dei rifiuti si riesce ad arrivare ad una raccolta differenziata superiore al 90 per cento”.

Dal testo della mozione scopriamo anche che  la maggiorazione pari a 0,30 euro per metro quadrato per i costi dei servizi indivisibili dei Comuni ( che gli stessi possono aumentare fino 0,40 euro si sovrappone in parte alla voce “servizi indivisibili” già presente nell’Imu: e la mozione ne chiede l’eliminazione, definendola “penalizzante” e “non correlata in alcun modo all’esigenza di responsabilizzare i comportamenti individuali applicando criteri meritocratici. Né, cari senatori, potrebbe esserlo, responsabilizzante, visto che il nuovo balzello sta in un decreto legge che recita “ Disposizioni urgenti per la crescita,l’equità e il consolidamento dei conti pubblici.”
Ulteriore precisazione. La Tares risulta in pieno contrasto con i principi della normativa ambientale promulgata dall’Unione europea, basata sul principio del «chi inquina paga». Ma non serve andare all’estero, anche in Italia si è dimostrato che la riduzione dei rifiuti prodotti e il loro maggior avvio a recupero si ottiene attraverso una maggiore responsabilizzazione del produttore anche nella fase di post consumo delle merci, attuando un principio in base al quale ogni utente paga in funzione della quantità e qualità dei materiali residui che conferisce

È pertanto necessario un adeguamento normativo che consenta di conciliare il principio di universalità, proprio dei servizi pubblici, con un sistema tariffario che permetta la differenziazione delle tariffe in base alla qualità e quantità dei rifiuti conferiti attraverso sistemi di rilevazione puntuale dei conferimenti effettuati dai singoli utenti. Insomma, che ci motivi ad essere virtuosi: perché con questo meccanismo, l’evidenza dei vantaggi ad esserlo proprio non c’è. Con il fastidio, in aggiunta, della patrimoniale abilmente occultata.

7 commenti a Tares: l’ultimo “sconto” ai goriziani virtuosi e il nuovo balzello occulto

  1. Giovanni ha detto:

    Non ho capito…
    Allora sto conferendo inutilmente all’isola ecologica? Quello che sto conferendo ora non verrà scalato dalla prossima TARES?

  2. maria ha detto:

    Se non scalano quello che ho portato fino adesso all’isola ecologica, non porto più niente.

  3. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    @1 e @2 Così effettivamente dovrebbe essere. Infatti io da tempo non porto più niente.

  4. maria ha detto:

    Perfetto. Non porterò più niente all’isola.

  5. luigi ha detto:

    Appena arrivata la bolletta: 345 euro di tassa delle immondizie per una famiglia di quattro persone mi sembra una cifra eccessiva. Se questo è il risultato della raccolta differenziata che portino tutto all’inceneritore, forse ci costa meno.

  6. annabm ha detto:

    Faccio la raccolta differenziata da più di vent’anni anche quando non c’erano gli sconti perché ci credo e perché vorrei lasciare a figli e nipoti un ambiente migliore o almeno non peggiore di quello in cui stiamo vivendo. Da quando esistono le isole ecologiche ho sempre conferito tutto lì: sono ben pochi i rifiuti che produco (in quattro persone neanche una borsetta di secco residuo alla settimana, a volte una ogni due settimane)ma ora sono proprio arrabbiata! Mi carico tutto in macchina, perdo il mio tempo per poi pagare bollette di questo genere!!! Che se le vengano a prendere a casa almeno: non porterò più nulla nelle isole ecologiche!!! E così perderanno il lavoro anche quelle persone che ci lavorano e che sono anche brave.

  7. Rosi ha detto:

    Riapriamo la discarica di Pecol dei lupi!

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