22 Luglio 2013

Direzione Azienda sanitaria isontina: e riecco Cortiula!

La Giunta regionale,venerdì pomeriggio scorso, ha nominato, a partire da settembre, il nuovo direttore generale dell’Axzienda sanitaria isontina. E’ Gianni Cortiula, che ritorna alla stessa poltrona occupata dal 2010 al 2012, dopo una breve permanenza alla direzione regionale. E gli fa spazio, ritornando alle funzioni di direttore sanitario, Marco Bertoli. Riprendono dunque i ruoli che avevano in precedenza, in una specie di gioco ai quattro cantoni, meglio comprensibile se si considera che i due funzionari non sono accumunati solo da ragioni aziendali ma anche dall’esser parte, in posizioni di rilevo, di Comunione e Liberazione.
La delibera è stata osteggiata da PD e Sel, tant’è che dopo un incontro con l’assessore regionale Maria Sandra Telesca, la nomina di Cortiula pareva bloccata, mentre il centro sinistra produceva un documento che elencava le priorità ritenute irrinunciabili per la sanità isontina nel quadro dell’area vasta e degli equilibri con Trieste: dal centro amianto a Monfalcone al punto nascita transfrontaliero, dal centro trasfusionale alla specialità di pneumologia e via dicendo.
Sulla vicenda prende posizione il coordinatore di Sel Paolo Del Ponte: “Una giunta di centro sinistra, pur con l’opposizione locale dei partiti che ne hanno consentito in modo la costituzione (la Serracchiani, senza il risultato della provincia di Gorizia, è ovvio che non avrebbe vinto), decide la nomina del dott. Cortiula, appena defenestrato dalla Direzione Regionale, a capo di una Azienda, che lo stesso funzionario aveva, per la sua parte di tecnico, decretato in estinzione (vedasi legge Tondo di riordino della sanità)”
E prosegue : “D’altra parte il fatto in se starebbe a dimostrare l’assoluta autonomia di giudizio dell’Assessore Regionale alla sanità e della Giunta Regionale nel decidere una nomina che era stata, invece, accettata con giubilo dal centro destra della nostra Provincia, a partire dal sindaco di Gorizia.”
“L’affronto di nominare, senza alcuna motivazione tecnica ragionevole, l’ex direttore regionale in una azienda dallo stesso già dichiarata “morta”, si può fare solo qui. Ci sono altre direzioni in scadenza (la nostra non lo era) e c’era quindi la possibilità di decidere diversamente. Questo non è stato neanche preso in considerazione. E possiamo capirne le ragioni. Altri non hanno voluto!”
Del Ponte sottolinea ancora una volta come la provincia di Gorizia sia l’anello debole della sanità regionale: “Quella che conta di meno perché i numeri che può offrire sono troppo pochi (se non in periodo elettorale). Quella che si può sfregiare con una nomina incomprensibile (o forse si) e che deve subire, ancora una volta, lo strapotere di provincie (ma non sono tutti d’accordo per abolirle?) che in tutti in questi anni hanno gestito tutta la sanità regionale come cosa propria.”
Conclude: “Gli elettori di questa provincia se lo ricorderanno al momento opportuno” a meno che Serracchiani e la sua giunta assumano decisioni in controtendenza sull’assetto della sanità del Friuli Venezia Giulia , e si spezzi il meccanismo che, grazie alla guida “territoriale” della sanità nella nostra regione, determina il prevalere della logica logica dei numeri su quella della qualità e dell’analisi della situazione della sanità regionale.

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