21 Luglio 2013

Pordenone: una piazza dedicata a Palatucci

Dopo che su queste pagine si è dibattuto su quale sia la verità storica della figura e dell’operato di Giovanni Palatucci, anche a Pordenone si è accesa analoga discussione dopo che, alcune settimane fa, l’amministrazione comunale ha deciso di intitolare all’ultimo questore di Fiume la piazza davanti alla nuovissima sede della questura.
Il Messaggero Veneto aveva riportato la dichiarazione del prefetto Alessandro Marangoni, vice capo della Polizia di Stato, intervenuto alla cerimonia dell’inaugurazione: “Un eroe ancora molto discusso. La storia dirà se ciò di cui si discute in questi giorni sia vero o meno. Noi guardiamo all’eroismo di ieri e di oggi: da quello di Enrico Toti e Pietro Micca a quello di chi, nel quotidiano, fa il lavoro di sempre».
Sottolinea il blog pordenonese di La storia le storie: “L’agiografia funziona, le istituzioni hanno i loro “martiri”. E tanto peggio per i fatti!”

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7 commenti a Pordenone: una piazza dedicata a Palatucci

  1. Paolo Geri ha detto:

    Aspettare di chiarire la vicenda prima dell’ intitolazione no, vero ?!

  2. Sandi Stark ha detto:

    Eco apunto, l’eroismo de Enrico Toti futizà de sana pianta e quel de Pietro Micca nel 1706 quando i Savoia iera alleati de l’Austria, intanto che i avi de Marangoni iera sudditi de la Serenissima se no adiritura citadini austriaci.

    Ben messi semo co’ sta gente… se i contassi che Woody Allen voleva l’Italia Unita e che Vittorio Emanuele vinzeva le gare de sciacciade de l’NBA, se podessi almeno farse una ridada. Inveze i sembra proprio convinti de le fiabe che i conta.

  3. Rosi ha detto:

    Marangoni, ex questore di Gorizia, pare coinvolto nella questione kazaka…
    La vicenda dell’intitolazione della piazza, descritta sul Messaggero del 22 giugno, pare proprio incredibile:

    Dubbi o no, la targa viene scoperta, a fatica, dal sindaco Claudio Pedrotti; il Tricolore fa fatica a sollevarsi, l’assessore regionale Paolo Panontin gli chiede se vuole una mano, interviene il questore Sergio Cianchi, che lo rimuove con la sciabola.

    I convenuti al taglio del nastro sorvolano sulla diatriba, di cui si fa carico Sergio Schirinzi, presidente regionale dell’associazione Palatucci: «L’iter di intitolazione è durato due anni ed era cominciato il 30 marzo 2011. Il primo contatto fu con l’allora sindaco Sergio Bolzonello. Dopo un lungo percorso che ha coinvolto Comune, Istituto di storia e patria e il ministero, oggi intitoliamo questa piazza», ha esordito.

    «Non era legato agli ustascia, come si vuole insinuare. Anzi, ha aiutato quanti poteva salvare. Per questo ha finito la sua vita a Dachau: non era un poliziotto che seguiva le leggi fasciste, ma quelle del suo cuore. Era un fervente cattolico e nella sua casa possedeva un inginocchiatoio per pregare». Pordenone è la terza città del Friuli Venezia Giulia, dopo Trieste e Grado, a intitolare una piazza al questore di Fiume. Completerà il mosaico, Pavia di Udine, come anticipato dallo stesso Schirinzi.

    Nel primo pomeriggio, la nota ufficiale della Polizia di Stato: «Fermo restando l’indiscutibile significato valoriale che Giovanni Palatucci ha incarnato in questi anni, la Polizia ha chiesto alla comunità ebraica di valutare l’opportunità di attivare idonee iniziative per esaminare i documenti cui fanno riferimento le notizie diffuse dagli organi di stampa».

    Il biografo di Palatucci, il giornalista di Avvenire Angelo Picariello, sulle colonne de La Stampa, attacca: «Non vorrei esagerare, ma per accanimento e crudeltà, questa storia in maniera speculare inizia a ricordarmi quella dei negazionisti dell’Olocausto».

    Un negazionismo che non ha vergogna di nulla.
    Ma funziona, ed è l’effetto dell’ottundimento mentale che da un paio di decenni viene efficacemente praticato dalle tivù mediaset…

  4. hobo ha detto:

    sul messaggero scrivono ‘sta roba? che cacchio c’entra mediaset? e il negazionismo, poi? e’ picariello, quello senza vergogna.

    marco coslovich ha pubblicato gia’ nel 2008 un libro in cui si ridimensionava decisamente la figura di palatucci. recentemente il primo levi center di new york ha annunciato la pubblicazione di una ricerca condotta su materiale inedito proveniente dall’archivio di stato, da cui risulterebbe che la storia di palatuci andra’ completamente riscritta.

    parliamo di storia o di venerazione delle icone? perche’ se parliamo di venerazione delle icone, allora e’ tutto un altro discorso. pare che le foto di palatucci guariscano il cancro:

    “Sulla cartella clinica c’è scritto ‘Guarigione inspiegabile’. E la storia è di quelle che mette i brividi: “Un funzionario del tribunale di Modena ha posto sul rene malato la foto di Giovanni Palatucci, invocandolo perché lo aiutasse. In sala operatoria, anziché procedere all’intervento, i medici hanno dovuto riconoscere che il tumore non c’era più”, racconta all’Adnkronos mons. Pietro Iotti, 91 anni, presidente emerito dell’Associazione Giovanni Palatucci. Se fosse riconosciuto come miracolo, l’evento potrebbe rivelarsi determinante per la beatificazione dell’ultimo questore italiano di Fiume, ora Servo di Dio e Giusto tra le nazioni.”

    http://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/1246108/Giovanni-Palatucci–l-eroe-che-potrebbe-diventare-beato–indagine-sul-miracolo–.html

  5. ufo ha detto:

    Impagabile, nissun romanzier gavessi el coragio de inventarse storie tanto assurde (fora che nel Belpaese, se capissi, qua tuto xe possibile).

    Vivissimi complimenti a “Comune, Istituto di Storia e patria, ministero” per l’attenta verifica storica preliminare – me piaseria veder se nei verbali i ga almeno preso atto del esistenza del testo de Coslovich, o se ga limità a studiar el zio vescovo.

    Interesante cior nota che el questor partecipa ale publiche manifestacije armato. Se provemo farlo noi probabilmente finimo mal, ma forsi che per lui el val qualche altra lege. Bom, se l’andazzo el va vanti cussì prima o dopo i questori anderà ale manifestacije con i canoni de Bava Beccaris, per via dei forconi della zente – ma questo xe un altro discorso. Omo gaveva la sua sciaboleta, e alora l’alto valore costituzionalmente protetto dell’onore e del prestigio delle istituzioni xe salvo, anca se la manifestacija la iera quel che iera.

    Però mi gavessi un idea per l’efeto terapeutico, anca se no comporta el santo subito de qualchidun. Sul Primorski de ieri (el bugiardel figurite se scriveva) i ga reso noto che xe recentemente scomparso Agostino Zerili, medaglia d’argento al valor militare, primo comandante dela brigata Garibaldi Trieste. Ovio che de intitolarghe ne una piaza ne un sgabuzin a Trieste o a Pordenone nianca parlar, che omo no gaveva un zio vescovo, ma noi podessimo lo stesso far un esperimento a costo zero: tacar la sua foto ai lobi frontali del sindaco de Pordenon. Se cominza dar segni de vita inteligente mi sarò el primo a zigar miracolo e aleluia e kirieleison e porcaputananopodevimopensargheprima.

  6. sfsn ha detto:

    l’altro giorno no me tirava: go ciolto un vecio numero de Le Ore e ga ripreso.
    Basta per la causa de beatificazion de Moana?

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