21 Luglio 2013

Bisiachinbici tra le isole greche: prima parte del diario di viaggio

Inizia oggi il diario del viaggio di Marco e Luca, per il quale ringraziamo Marco Dijust. Le prossime due puntate saranno pubblicate giovedì 25 e lunedì 29 luglio.


BISIACHINBICI TRA LE ISOLE GRECHE
21 giugno-1 luglio 2013

Intanto… chi siamo?
Marco, classe 1984, vive a Staranzano; dopo vari esperimenti ora lavora come operatore socio sanitario, ultimamente sta cercando di disintossicarsi dal uso dell’ automobile a favore delle due ruote(a spinta umana).
Luca, classe 1971, staranzanese importato, vive di pane e tecnologia e lavora tra i computer. Appassionato di bicicletta, cerca sempre nuovi percorsi da provare.
Facciamo entrambi parte del gruppo Bisiachinbici, che ha come scopo quello di divulgare la cultura della bicicletta come mezzo utile e salutare per i propri spostamenti, cercando di proporre alle istituzioni ed ai singoli cittadini nuovi spunti per riconciliarsi con le due ruote.

Ed ecco la nostra avventura di quest’anno:
21.6.13 Ecco iniziata la nostra avventura cicloturistica greca. Siamo nella sala d’ attesa della Minoan Lines, la compagnia di ferry boat che ci porterà, con un epopeico viaggio di 26 ore fino a Corfù (quasi, fino ad Igoumenitsa sulla terraferma, e da lì dovremo prendere un altro traghettino locale x arrivare sull’ isola).
La giornata è trascorsa tra preparativi, stress pre-viaggio e cambi del ultimo momento. L’ ultimo cambio di programma è arrivato alle 20.30 mentre ero in garage a dare gli ultimi ritocchi alla bici ormai carica delle sue borse: è sceso Luca dicendo che il programma era di nuovo rivoluzionato…non saremmo più andati fino a Trieste pedalando lungo la strada costiera di notte, ma ci avrebbero portato una coppia di nostri amici, Francesco ed Antonella in auto.
Peccato perché l’ idea di farmi la costiera di notte mi intrippava, anche se ero abbastanza preoccupato per il discorso sicurezza..
Così con il cuore più leggero abbiamo inforcato le nostre biciclette cariche come muli da soma e con in vista il nostro bello stemma di Bisiachinbici ed abbiamo mosso le prime pedalate…direzione S. Canzian d’ Isonzo, a casa dei nostri amici da dove, dopo una bella serata conviviale in terrazzo al chiaro di luna, siamo partiti verso Trieste e la sua zona portuale verso le 2.00.
Arrivati al piazzale del porto non abbiamo fatto fatica ad orientarci.. era pieno di camion, auto e camper in attesa di partire…noi gli unici in bicicletta!!!!! Attorno a noi si sentivano mille lingue.. greci, turchi, slavi, inglesi e tedeschi…chissà che non ci capiti di fare qualche nuova conoscenza i nave!!!
Certo, la sala d’attesa non da proprio una bellissima impressione: grande, spoglia e con in bagni non proprio puliti.. ma ci sono le sedie x riposarci e alcune prese di corrente per saziare i nostri cellulari….e bon…guardiamo positivo no???
Due ore dopo il mio atteggiamento positivo è stato messo a dura prova: abbiamo dovuto aspettare che il traghetto scaricasse tutti i camion provenienti dalla Grecia e che la guardia di finanza li controllasse uno ad uno, prima di poterci imbarcare noi. Per fortuna con le bici siamo sgusciati fino all’ inizio della fila e siamo stati tra i primi a salire, così siamo riusciti a legare le nostre bici nella stiva in un posto ottimale (strette strette tra loro per paura dei camion).Abbiamo poi cercato le nostre poltrone e ci siamo sistemati alla meglio per tentare di dormire almeno un’ po’, cosa che siamo riusciti a fare dalle 5 alle 10, nonostante le poltrone scomodissime e due camionisti grechi maleducati.

22.6.13 Sveglia alle 10 (11 per via del fuso, in Grecia hanno un’ ora in più)e ci siamo diretti sul ponte esterno del traghetto per un caffè (4 euro un cappuccino, che ladrata!!).La giornata di oggi scorrerà molto lenta…staremo qui fermi ad aspettare che passi il tempo…per fortuna che mi sono portato dietro da leggere!
Il problema è che leggo troppo veloce.. a metà pomeriggio ho quasi terminato il libro “la mia famiglia ed altri animali”.. simpaticissimo libro di Gerald Durrell ambientato proprio sull’ isola di Corfù.
L’ avevo già letto alcune volte.. ed è stato proprio quel libro e le sue descrizioni dell’ isola che mi hanno spinto a fare questo viaggio. Il pomeriggio è andato avanti tranquillo tra relax in poltrona, giretti sul ponte, tra i tanti turisti saliti anche ad Ancona e strani vecchietti che si mettono a fare yoga sul ponte esterno.

23.6.13 Stanotte l’ abbiamo passata un po’ più comodamente, stesi a terra con materassini e sacchi a pelo invece che su quelle scomodissime poltrone. Sveglia alle 7.00 per sistemare tutta la roba sparsa in giro ieri sera e poi colazione frugale sul ponte.. però con vista della costa greca.. o forse ancora albanese. Che bello!
Scesi finalmente dal traghetto ci siamo persi per un attimo nel porto internazionale che si immette direttamente nell’ autostrada, ma abbiamo subito trovato il moletto da cui partono i traghetti locali per l’ isola di Corfù. Presi i biglietti e saliti a bordo, dopo aver sistemato le bici tra le auto già stivate, ci siamo seduti sul ponte per goderci la traversata e rilassarci.. Io mi sono rilassato così bene che mi sono pure addormentato. .ma sono stato svegliato dalle brutte parole di Luca “mi a che abbiamo sbagliato traghetto” ha cominciato a sentenziare, mentre controllava l’ andamento della barca tramite il gps del suo cellulare.. ed in effetti il gps segnava che non stavamo procedendo diretti per Corfù, ma che la nave stava facendo un giro più a sud!
Inpanicati, abbiamo chiesto chiarimenti a due ragazze italiane con cui avevamo scambiato qualche chiacchiera sulla nave da Trieste…il traghetto stava facendo un giro più lungo perché stavolta andava prima all’ i sola di Paxos e poi a Corfù… le ragazze scendevano a Paxos per le vacanze (una delle due ci aveva abitato per tre anni perfino) e ci consigliavano di fermarci pure noi per scoprire l’ isoletta a loro giudizio poco turistica molto più bella. Detto fatto! Abbiamo preso subito su al volo l’ occasione per scoprire un nuovo posto!
Sbarcati sull’isoletta al porto di Gaios, abbiamo fatto un giretto per il paesino e mangiato in una taverna con un bel giardino, pieno di ulivi e limoni, dai cui rami ogni tanto cadevano grossi frutti!! Pranzo tipicissimo con Moussaka, tzaziki ed un insalata greca guarnita con un ottimo formaggio Feta!
Ripartiti subito per fare il giro dell’ isola, poco dopo ci siamo fermati per fare un bagnetto ristoratore ed una siesta digestiva in una spiaggia libera bellissima!!! L’ acqua era limpidissima e di mille sfumature…dal trasparente, all’ azzurro vivo fino al blu scuro mentre la spiaggetta era fatta da sassi bianchissimi e così lisci che l’ abbiamo subito soprannominata la baia dei confetti.
Ripresa la strada siamo stati subito stroncati da una terribile e ripidissima salita, che percorsa in più tappe sotto il sole cocente ci ha condotto fino allo sperduto paese di Fontana. Lì abbiamo trovato tutto chiuso ma abbiamo pregati il padrone di un bar di aprirci per bere almeno una birra fredda. Così con una Mythos (birra chiara greca) da mezzo fredda in mano ci siamo riappacificati con l’ isola ed abbiamo fatto amicizia con uno splendido e coccolone gatto rosso, che doveva esser il vero padrone del bar date le sue movenze e la sua insistenza!
Scollinando poi in discesa verso il paese di Loggos ci siamo fermati x bagnetto e gelato bella baia di Lovrechio beach.
Poco oltre, Loggos, un piccolo borgo marinaro con un nugolo di case strette tra un bosco di olivi ed il porticciolo, contornate da una baia di ghiaia bianca e dall’acqua trasparente. Ora la nostra direzione era il paesino a nord dell’ isola. Lakka, e per arrivarci abbiamo tagliato per una stradina secondaria finendo poi per perderci tra boschi di ulivi e cipressi ma scoprendo così il paesino dimenticato di Dendiotika: piccole casette in pietra grigia costruite sotto le fronde d enormi ulivi. A Lakka siamo rimasti un’ po’ delusi perché speravamo di trovare da dormire in qualche casa per poi riprendere il traghetto la mattina successiva per Corfù…ma da lì non partono traghetti, solo costosissimi taxi-boat (250 euro!!). Così cambio di programma e ritorno a Gaios, lungo la strada principale stavolta però! Per strada ci siamo fermati a bere una limonata sotto lo splendido pergolato di un bar gestito dalla signora Donatella, italiana arrivata a Paxos trent’anni fa per sbaglio…e mai più ripartita!!
Ultime discese fino a Gaios, dove al secondo tentativo siamo riusciti a trovare una camera per dormire a casa di una vecchietta che non parlava niente tranne che greco (40 euro, ma vista mare e porticciolo!).
Spesa per il giorno successivo al minimarket del paese e bagnetto serale al momento del tramonto!! Alla sera invece abbiamo fatto un giretto per il centro del paese e cenato con due kebab cucinati da una vecchietta e suo marito nel loro localino. Visto poi che il paesino non offre molta vita notturna ( c’è un solo locale con musica dal vivo)e noi il giorno dopo avremmo avuto sveglia presto per prendere il traghetto…nanna alle 23 e via!
25.15 km percorsi tempo totale di pedalata: 2:30 ore

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3 commenti a Bisiachinbici tra le isole greche: prima parte del diario di viaggio

  1. Kaiokasin ha detto:

    Che bellezza, spunti utilissimi per un prossimo viaggio.
    Non preoccupatevi dell’assenza di commenti, sono tutti di là a sbaruffarsi sugli immigrati, ma alla fine leggono tutti, con molta invidia!!!

  2. michela ha detto:

    io di sicuro sono soloinvidiosa!!! beati loro! la cosa che più mi scatena invidia è la possibilità (anche se poi l’hanno scartata) di fare la Costiera di notte, deve essere meraviglioso. Io in grecia ci sono andata alcune volte, sempre in aereo bella comoda, anche quando ero molto più giovane dei due amiconi. Pigrizia? si certo, ed anche una buona dose di convenzionalismo 🙂

  3. ikom ha detto:

    Che invidia ………….

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