«Avrebbe potuto capitare anche a me!» è il pensiero che è balzato in mente a molti ciclisti, quando sul web ha cominciato a circolare la notizia di una multa per divieto di sosta, inflitta a una bicicletta parcheggiata su un marciapiede in pieno centro triestino. La multa è tecnicamente incontestabile, ma scoraggia quei cittadini che, in numero sempre crescente, cominciano a muoversi in città pedalando e che sono costretti, per carenza di luoghi adibiti al parcheggio delle biciclette, ad attaccare i loro mezzi ai pali sui marciapiedi.
La multata, A.V. è socia di Ulisse FIAB, associazione che di cicloturisti e ciclisti urbani, ipegnata a diffondere la “mobilità sostenibile”. E questa associazione chiama i ciclisti triestini a un atto di solidarietà, che allo stesso tempo diventa un occasione di sensibilizzazione pubblica, organizzando il Mob2Park. Sabato 22 giugno, alle ore 11, tutti i simpatizzanti delle due ruote ecologiche sono invitati a riunirsi in piazza Verdi, dove verranno raccolte le 84 monete da un euro necessarie a pagare la multa.
A fianco di questo gesto simbolico, Mob2Park richiamerà ancora una volta le autorità competenti al rispetto degli impegni presi per migliorare la ciclabilità urbana e a porre attenzione a quella fetta sempre meno trascurabile di cittadini che scelgono di limitare l’uso dei mezzi a motore, in nome di uno stile di vita più sano ed ecologico.
Chi volesse approfittare dell’occasione per lasciare un messaggio (in qualsiasi forma: video, audio, pupoli, anche semplici testi) a sindaco e assessori, può farlo sulla pagina Facebook dedicata all’evento. Per il Mob2Park e per gli interventi, Ulisse Fiab e Bora.La raccomandano di usare bon ton e morbin: le sfuriate uggiose e le parole poco educate non si addicono ai ciclisti, tantopiù a quelli… urbani.
La bicicletta è una delle chiavi di volta di una mobilità urbana diversa, innovativa e smart.
La bicicletta non solo può sostituire l’auto ma può aggiungere qualcosa ai nostri percorsi quotidiani: risparmio di tempo e di denaro, movimento e benessere, uno sguardo diverso.
Personalmente non credo che Trieste, per come è articolata sotto il profilo urbano, possa favorire l’uso della bici. Bisognerebbe fare come a Tallinn. Trasporto pubblico urbano gratis (tanto i biglietti e gli abbonamenti coprono ben poco dei costi totali); nel lungo periodo sicuramente i risparmi che si otterrebbero sarebbero notevolissimi.
La conformazione geofisica di Trieste ben poco si addice alla mobilità ciclabile. Purtroppo la bicicletta si usa bene solo sul piano. Ciò non toglie che, dove si può usarla, va preferita ai mezzi inquinanti.
http://youtu.be/7j1PgmMbug8
Non serve un’agenzia spaziale, è raffinatissima tecnologia di 20 anni fa.
a Basilea città non pianeggiante come Trieste una persona su 4 si muove ogni giorno in bicicletta!!!!
Come ci sono riusciti?
Da di 20 anni si investe su corsie ciclabili, zone 30 per promuovere ciclabilità diffusa, intermodalità, bikesharing…
Quindi a Triestein bici si può …e per i più pigri ci sono le bici a pedalata assistita
“bici a pedalata assistita”
Come, come?! forse diventa realtà la mia chimera di riuscire a stare in equilibrio su due ruote o è tutt’altra cosa e io mi terrò il complesso,continuando a guardarvi torva ed invidiosa fingendo che a me non interessi? 🙁
per mi però le analisi a tavolino lassa el tempo che trova.
mi me piasi ‘ssai le robe tipo “daghe!”, “femo!”, “quel che se fa, evidentemente se pol”.
mi vedo una valanga de ciclisti in giro per trieste, e xe un dato de fatto innegabile.
semplicemente xe solo de abituarse che cussì xe e cussì sarà sempre de più.
cussì xe -> se pol, per mi conta quel che se vedi per strada.
Ho scoperto le pieghevoli dopo aver sempre pedalato in MTB (LA pieghevole direi visto che ho una Brompton, nda) e abito a S. Giacomo. Via Caprin, Via del Bosco, Via Madonnina sono ormai un ricordo, mi basta raggiungere la più vicina fermata del bus ed è fatta. Amministrazione svegliati, il futuro è sempre più a due ruote!!
@ 4 CAPITANO :
Me piasi ‘ssai !
Ma se a Trieste no’ i riva nianche a far funzionar el tramway de Opcina !!!!
🙂 🙂 🙂
@ 6 FIORA : No problems? esistono in commercio
anche 3cicli a pedalata assistita con cestello capace portaspesa,cani etc.
Dal tradizional Triestin Cottur te spiega tuto !!!
bicicleta: la più bela invenzion del omo
Quoto in piena Diego Manna.
El “Nosepolismo” che nega l’evidenza empirica xe una roba che sfiora la fantascienza.
Only in Trieste!
SE POL!!!
Giro molto e giro in bici. La bici pieghevole, poi, è una grandissima invenzione che permette di fare “intermodalità” sempre e comunque. Con la bici arrivo al più vicino mezzo pubblico, la piego e monto su. Gratis in treno e pure in vaporetto o in autobus, qua a Venezia, in quanto bagaglio a mano.
Un saluto ad Alessandra-la-Bromptoniana da Luigi-il-Ternista!!!
@ 13 EL BAZILOTO ( summer edition) .
Orpo !! La galegia ,anca !!! 🙂
propongo che i via rossetti e scala santa vegni messo un skilift adatà per le bici.
(che po el skilift per andar in altopian xe za, ma el xe roto: se ciama tram de opcina!)
sfsn vara el video de Capitano 😉
sfsn vara el video de Capitano 😉
Voglio fare il bastian contrario su un’informazione a mio giudizio parziale. Diciamo che questo episodio ha avuto una certo eco, eco che – a quanto mi è stato riferito – ha contribuito a causare certe situazioni distorte: lunedì 10 giugno 2013, ore 14 circa via Marconi. Vengono chiamati i Carabinieri perché due agenti della polizia municipale si rifiutano di intervenire – fosse anche solo multando – delle bici incatenate ad un palo sul marciapiedi. I vigili erano stati chiamati perché poco prima un disabile in carrozzina aveva dovuto lasciare il marciapiedi – impedito al transito – e andare il mezzo alla strada. I CC arrivano, sentono i presenti, identificano quindi gli sbigottiti agenti della pol. Locale che forse avevano sperato di andarsene e chiudere lì l’episodio. Ora, se non diciamo che la multata di via Filzi ha un ruolo importante in politica, non spieghiamo forse bene nè il perché di tanta eco, nè del tutto la confusione conseguente, con agenti che rischiano di omettere il proprio dovere a causa di norme “poco chiare” e magari di “pressioni” o… “moral suasion…” ricevute. Penso che chi voglia andare in bici sia libero di farlo, senza per quest oaspettarsi una medaglia… non mi sembra che in altre città i ciclisti abbiamo mai assunto posizioni così – pardon – in molti casi antipatiche e prepotenti mi sento di dire, come accade a Trieste. A Monfalcone o a Udine un sacco di gente si muove in bici e non ha l’aria “orgogliona” di chi pensa di star salvando il mondo, pari solo a quella degli uomini dopo che una volta tanto hanno passato l’aspirapolvere in soggiorno! Aggiungo ancora che mi augurerei che nessuno di loro prenda mai un volo aereo, magari low cost, altrimenti il bilancio di una vita di pedalate va perso in un sol colpo… insomma, libertà di movimento per tutti, ciclisti ok, ma preferisco i pedoni! 🙂