11 Luglio 2013

Oggi la presentazione di “Sansür : Censura. Giornalisti in Turchia” di Marco Cesario

Dopo la presentazione in anteprima al Pisa Book Festival e le presentazioni all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, al Centro Studi Sereno Regis di Torino e la libreria Ready di Roma nonché ospite nella manifestazione Lettere Mediterranee di Monfalcone, Marco Cesario, giornalista professionista ed autore, presenterà il suo ultimo libro «Sansür: Censura. Giornalismo in Turchia» (Bianca&Volta Edizioni 2012) anche a Trieste.
Alla presentazione che avverrà il 12 Luglio 2013 alle 17h30 presso la Libreria Feltrinelli, in via Mazzini, 40 si parlerà non solo di libertà di stampa ma anche del movimento #OccupyGezi il più vasto movimento anti-AKP che in Turchia sta guadagnando consensi in tutto il paese e che chiede maggiore democrazia ad un governo che ha imbavagliato la società turca in un cieco e bigotto conservatorismo. Alla presentazione – parteciperanno oltre l’autore, il curatore per la parte storica della casa editrice Marco Massimiliani e un esponente di Amnesty Trieste.

IL LIBRO
Frutto di un reportage effettuato in Turchia dal Settembre 2011 al Marzo 2012, IL LIBRO Sansür racconta il viaggio di Marco Cesario nelle pieghe del giornalismo in Turchia, un mondo alle prese con una vera e propria campagna d’intimidazione da parte del governo islamico dell’AKP di Erdogan che non ama particolarmente la stampa indipendente, la stampa curda e la stampa di sinistra. Retate, processi sommari, prove create ad hoc, per i giornalisti che criticano il potere o che cercano di scoperchiare i calderoni fumanti dei complotti ultranazionalisti ed eversivi la vita si fa sempre più dura. Molti sono arrestati o messi sotto processo mai ufficialmente per le proprie inchieste ma perché accusati di essere membri di organizzazioni terroriste (Ergenekon) o di supportare attività eversive legate al PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. Capi d’accusa ridicoli, prove inesistenti oppure fabbricate di sana pianta, tutto è sapientemente orchestrato attraverso leggi e misure restrittive che servono a tenere più a lungo i giornalisti lontano dai documenti e dalle inchieste in cui si trovavano coinvolti personaggi vicini al governo o legati alle attività sotterranee della Cemaat, (la Comunità Gülen), una specie di Opus Dei turca supportataanche dai servizi segreti americani che conta milioni di seguaci in tutto il mondo, scuole in 140 paesi e Zaman, il più diffuso quotidiano di Turchia. Il risultato è che in prigione ci sono quasi un centinaio di giornalisti ed i processi contro la stampa sono dell’ordine di alcune migliaia. Cifre che fanno rabbrividire per un paese candidato ad entrare nell’UE.
Nel libro l’autore riporta lettere di giornalisti dalla prigione (Zeynep Kuray , Ahmet Sik, Dogan Yurdakul), conversazioni con specialisti dei media e del giornalismo in Turchia (Esra Arsa n della Bilgi University, Emre Kizilkaya, redattore dell’Hürriyet, Dogan Özgüden, ex redattore capo ed editorialista del quotidiano socialista Aksam in esilio da 40 anni a Bruxelles) e stralci inediti in Italia de ‘l’Esercito dell’Imam’, libro confiscato dalle
autorità e di cui l’autore, il giornalista Ahmet Sik, è stato messo in prigione per un anno.
Attraverso un reportage scritto sotto forma di mémoire fatto d’incontri, riflessioni, eventi drammatici che l’autore descrive a colpi di penna (l’arresto di Zeynep Kuray e le retate contro la stampa curda, il calvario dell’editore e giornalista Ragip Zarakolu, le condizioni di vita di Erol Zavar , giornalista malato di cancro e rinchiuso in una prigione di tipo F, create ad hoc per reati legati al terrorismo), l’autore delinea un paese generoso e dalle tinte forti, in cui ad una società civile dinamica e proiettata verso l’Europa si contrappone un governo che sembra preoccupato soltanto a ‘moralizzare’ i costumi del paese e a zittire senza mezzi termini la stampa indipendente.

L’AUTORE
Giornalista professionista, ha lavorato all’agenzia nazionale ANSA, al desk di ANSAmed, ramo dell’agenzia specializzato sul Mediterraneo ed il Medio Oriente arabo-musulmano. Da Parigi nazionale ANSA, al desk di ANSAmed, ramo dell’agenzia specializzato sul Mediterraneo ed il Medio Oriente arabo-musulmano. Da Parigi dove attualmente svolge un
dottorato in filosofiapresso l’Ecole Doctorale dell’Università di Parigi VIII – ha collaborato con la rivista ResetDoc diretta da Giancarlo Bosetti e con la rivista Micromega (La Repubblica) diretta da Paolo Flores d’Arcais. Scrive di Turchia, Francia e Mediterraneo sul quotidiano online Linkiesta e sulla rivista multilingue specializzata sul Mediterraneo BabelMed. Scrive inoltre di Mediterraneo su Globalist e sul sito d’informazione MedArabNews, ed anima un blog in francese ed inglese sul quotidiano in rete Mediapart diretto dall’ex direttore di Le Monde Edwy Plenel. Attualmente collabora a diversi progetti scientifici con l’Università Chalmers di Goteborg (Svezia).

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