Plutone è l’ultimo pianeta ad essere scoperto, e fu avvistato nel 1930, in concomitanza con la diffusione degli studi di Siegmund Freud sulla psicanalisi. Questa coincidenza indusse gli astrologi dell’epoca ad attribuire a questo pianeta il governo sugli abissi della personalità, sull’inconscio profondo.
Secondo la mitologia, Plutone è Ade (“invisibile”), il dio invisibile degli inferi che rapì Persefone per farne la sua sposa, e il suo nome veniva associato ai tesori e alle ricchezze sepolte nella profondità della terra.
In astrologia a Plutone vengono ricondotte le simbologie di fascino, carisma, mistero, abilità di persuasione, erotismo profondo, creatività, ma anche quelle di inganno, complotto, di traffici illeciti.
Esso è il principio maschile per eccellenza, è il seme che feconda, l’insopprimibile impulso a procreare che supera ogni difficoltà e ogni ostacolo. Plutone è il seme e la forza che lo guida, è la forza vitale, la capacità di realizzare, di usare le capacità creative che ognuno ha in sé. A Plutone è associato anche il concetto di morte e rinascita – morte come capacità di rinnovamento dell’individuo, alla sua capacità di risorgere dai momenti bui e difficoltosi. Opera ad un livello molto sottile, nascosto (psiche), e spesso chi alla nascita presenta un Plutone in buon aspetto con la Luna o Mercurio possiede un buon intuito, forti capacità di introspezione e doti naturali di psicologo.
Simbolicamente viene rappresentato in due modi, e quello più comunemente usato tra i gli astrologi italiani è una combinazione delle lettere P e L, ovvero le iniziali del suo scopritore, Percivald Lowell.
L’altro simbolo, invece, è un semicerchio (anima) che racchiude un piccolo cerchio (spirito), con al di sotto una croce (materia); si potrebbe dire che lo spirito domini la materia con la mediazione dell’anima.
Il suo domicilio primario si trova nello Scorpione, quello secondario in Ariete, la sua esaltazione nei Gemelli, la sua caduta in Sagittario, il suo esilio in Toro e Bilancia.
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