6 Giugno 2013

Maratona letteraria per salvare la Libreria triestina – Tržaška knjigarna

Da qualche giorno si è diffusa la notizia che la Libreria triestina – Tržaška knjigarna sarebbe sul punto di chiudere definitivamente i battenti. La chiusura di ogni libreria rappresenta un impoverimento per la vita culturale della città, ma nel caso della libreria di Via San Francesco la perdita sarebbe ancora più grave. A chiudere non sarebbe infatti »solo« un negozio che vende libri, ma un vero e proprio luogo d’incontro tra la cultura slovena e quella italiana. Un luogo dove i nostri concittadini italiani più curiosi possono trovare traduzioni di autori sloveni, manuali per lo studio della lingua slovena, guide turistiche e mappe per esplorare la Slovenia. Una libreria che dispone anche di una piccola galleria, dove spesso si organizzano mostre d’arte. Un punto di riferimento per gli sloveni di Trieste, che solo qui possono trovare le ultime novità uscite a Ljubljana o Maribor, i manuali della tipica gastronomia slovena o i dizionari in lingua slovena. Un luogo dove possono incontrare di persona autori sloveni. Tutto questo ha per la comunità slovena, che vive a stretto conttatto con la lingua e la cultura italiana, un valore enorme: una minoranza può infatti sopravvivere solo mantenendo vivo il legame con la propria lingua madre.
Le associazioni Društvo slovenskih izobražencev e Slovenski klub e le case editrici Mladika e ZTT-EST sono convinte che la Libreria triestina – Tržaška knjigarna debba continuare a essere un importante centro culturale, tanto più oggi, quando la città di Trieste si va scoprendo di giorno in giorno più vicina alla cultura slovena. Le associazioni Društvo slovenskih izobražencev e Slovenski klub e le case editrici Mladika e ZTT-EST invitano perciò tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questa libreria alla maratona letteraria che vi si terrà sabato 8 giugno, con inizio alle ore 18.00. Coloro che intendessero partecipare, leggendo brevemente una propria opera, sono pregati di confermare la loro partecipazione passando in libreria (Via San Francesco 20) o scrivendo all’indirizzo trst@knjigarna.it.

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12 commenti a Maratona letteraria per salvare la Libreria triestina – Tržaška knjigarna

  1. Giulio ha detto:

    Non solo, ma nel portone accanto mi sembra che abbia sede il “circolo di cultura sloveno”. Non so se le due cose sono collegate. Credo, però, che alcune attività (iniziative fotografiche, iniziative di videomaker eccetera) si appoggino a questo circolo. Per quanto riguarda i film dò per certo che si aprono anche a concorrenti non sloveni.

  2. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    Ogni qualvolta chiude una libreria, un giornale, qualunque esso sia, bisogna essere tristi, in specialmodo se dovvesse succedere alla storica Trzaska Knjigarna. Appoggio la manifestazione dell’otto giugno. Paolo Nanut, pubblicista.

  3. Victor Bergman ha detto:

    Molte librerie sono oggi in crisi o chiudono, non solo a causa della generale crisi economica ma proprio perché il mercato del libro sta cambiando drasticamente.
    Con tutta la simpatia che si può avere per un luogo come la TK, credo che sarebbe opportuno da parte di chi gestisce la TK di aggiornarsi e andare incontro alle nuove esigenze dei potenziali clienti (o ritagliarsi una fetta di mercato meglio definita).

  4. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ VARi : sono stato a volte assidue altre saltuario cliente; mi dispiace questa chiusura
    in quanto verrà a mancare un punto di riferimento per pubblicazioni particolari.

    Ma con tutti i soldi pubblici buttati al vento , cosa non si trovava un finanziamento di sostegno; per tener in vita una Libreria non ci vuole molto.

  5. Mauricets ha detto:

    dispiace.
    ma la comunità si deve muovere in modo autonomo.
    non aspettare sempre finanziamenti dalla maggioranza.
    solo se sarà autonoma, quindi indipendente, avrà un futuro identitario forte.
    altrimenti è destinata a sparire, o ad essere legata a doppia mandata al potere economico della maggioranza.

    i finanziamenti pubblici sono un’arma a doppio taglio.

    ne vale più la libertà, o il denaro?

  6. michela ha detto:

    scusate, non vorrei offendere nessuno, ma a me sembra che se la libreria non vende e non guadagna vuol dire che (a parte la generalizzata crisi del settore) è venuto meno l’interesse dello specifico target a cui si rivolge. è come un tempo, quando i sellai sparivano con l’avvento delle automobili; sopravvivevano quelli come i Gucci o Hermes, nati come creatori di briglie, selle, frustini, cose per la caccia, che riuscivano a diversificarsi e ad adattarsi. Se viene meno l’interesse dei clienti, mi pare non ci sia assolutamente niente da fare tranne cambiare il concetto e lo spirito alla base dell’attività.

  7. Fiora ha detto:

    @6
    D’accordo con te ,michela.
    Parer de boteghera, senza niente di personale nei confronti della libreria TK, anzi dispiaciuta e di più che se chiudesse una panetteria…vi si vende pane dello spirito!

  8. maja ha detto:

    non mi intendo di commercio, ma se vogliamo fare un discorso puramente commerciale, dobbiamo tenere conto di un dato fondamentale: i libri sloveni sono cari. sono cari pure in slovenia perché il mercato è per forza di cose molto piccolo.

  9. Fiora ha detto:

    penso delle librerie quello che penso di ogni settore del commercio al dettaglio: il binomio clic-paypal è il “nemico” comune.
    … purtroppo!

  10. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ VARI : certe attività a mio avviso non possono essere trattate alla stessa maniera.
    La TK serve un mercato di nicchia, e come tale
    immagino e’ stata massacrata dall’incontrollato aumento dei costi di gestione che sono oggettivi.
    Io parlo per esperienza, ho gestito una libreria di nicchia per quasi 30 anni, dal giorno dell’inizio al giorno di chiusura
    le vendite erano più o meno le stesse perchè si rivolgeva anche ad un mercato stagionale, fino a dieci anni fa le vendite coprivano le spese correnti e rimaneva anche un piccolo margine di profitto. Poi c’e’ stato un salto delle spese correnti e tasse varie che le vendite non riuscivano più a coprirle,
    inevitabile la chiusura e licenziamento dell’unico dipendente. Ho ceduto il ramo d’azienda ad un altra libreria specialistica che ha accostato le pubblicazioni da me trattati ai suoi.

  11. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    @10 Hai completamente ragione, a Gorizia per una deicna di anni ha resistito la Equilibri in via Seminario di Gianni Fierro. Altra libreria di nicchia. Purtroppo come per te il suo problema è stato il medesimo tuo. Ora se uno vuol comprare l’ultima uscita va al centro commerciale e lo trova con lo sconto del 15%, ma troverà solo quei titoli di quelle case che vanno per la maggiore. Non troverà Caliceti, Morozzi, Mazzeo, vecchi libri di Nerino Rossi ecc…

  12. sfsn ha detto:

    nell’ambito della comunità slovena se ga verificà una chiusura ben più grave anche se meno rumorosa: quela del Odsek za zgodovino (Sezione storia) della Narodna in studijska knjiznica – Biblioteca nazionale e degli studi de Trieste.
    La sezion storia ga l’intero archivio dei documenti riguardanti i sloveni a Trieste e in region (e non solo i sloveni), una ricchissima collezion de foto e l’interio lascito del fotografo Mario Maganja, che ga fotografà 60 anni de vita Alto-adriatica. La chiusura al pubblico della sezion storia xe una grave perdita per la città e per i storici, e con la chiusura se ga perso anche el prezioso apporto delle tre persone che ghe lavorava, storici professionisti che gaveva l’evidenza de tuto el material presente. Un dei tre (Sandi Volk) xe sta definitivamente licenzià una setimana fa.
    Forse piutosto che la Trzaska knjigarna (che xe sostituibile da una qualsiasi altra libreria) sarìa el caso de lottar per mantegnir verto l’archivio della Sezion storia, el cui material documentario xe unico, e senza adeguata cura ris’cia de andar deteriorà, disperso o distrutto.

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