3 Giugno 2013

Grillo denuncia la verità sul passato. Per questo vogliono farlo sparire

Ndr. Con questo articolo l’opinionista triestino Roberto Weber, fondatore e voce storica di Swg, inizia una collaborazione con Bora.La sui temi della politica nazionale. 

Se guardiamo al passato recente e a anche a quello meno recente, facciamo fatica a trovare forme di accanimento critico, pari a quelle suscitate da Beppe Grillo e dal suo M5S. Forse solo i gruppi terroristici fra gli anni settanta e ottanta hanno raccolto un biasimo così severo e generalizzato.
Per lui si è scomodato in prima persona il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sottolineando la natura ‘populistica’ del suo movimento. Contro di lui si affannano i segretari dei principali partiti presenti in parlamento (con l’eccezione di Vendola). Più generalmente su di lui si appuntano gli strali, le ironie e ora i sarcasmi dei principali mezzi di comunicazione (con l’esclusione – vedremo quanto a lungo – del Fatto Quotidiano) e di tutti i principali editorialisti e commentatori.
E’ ben possibile che nel merito delle singole questioni – dalla nascita del governo, all’elezione del Presidente della repubblica, alla gestione dal vago sapore stalinista della dissidenza interna o esterna (da Gabbanelli a Rodotà), alla buffa analisi dei recentissimi risultati elettorali – essi abbiano spesso ragione, ma ciò ancora non spiega la qualità dei sarcasmi, della malcelata soddisfazione, della rancorosità con cui gli si rivolgono.
Si coglie in ciò il desiderio non già di rivelarne i limiti politici e strategici, ma quasi una sorta di ansia di toglierselo di torno, di farlo sparire, di far sì che non ci sia mai stato e come osservavamo è una pulsione che non conosce confini, che investe la destra e la sinistra nella ‘singolare’ configurazione centrista che sono andati assumendo.
Non c’è nessuna politica, né alcuna forma di pratica opportunità che spieghi questo atteggiamento. Per capirlo bisogna far ricorso ad una categoria che appare in psicanalisi e in letteratura: il rimosso.

Grillo e ll’M5S agli occhi dei gruppi dirigenti del nostro paese rappresentano il ‘rimosso’: ciò che abbiamo espulso dalla nostra coscienza politica, civile e professionale. Grillo cioè mette in luce la quota di responsabilità che individui, soggetti economici e politici, gruppi dirigenti e non, costruttori di consenso e di dissenso, semplici cittadini hanno avuto e continuano ad avere nel consentire che il nostro paese giungesse al punto in cui è giunto (a riguardo basta compulsare la recentissima relazione del Governatore della Banca d’Italia). Grillo cioè, sulla scia della grande tradizione comica italiana, punta il dito sui vari livelli di compromissione.
E ciò è insopportabile, perché implica una rivisitazione dei passati e una risposta radicale. Implica la rottura della menzogna e il recupero della verità.
E’ questa la ragione vera dell’ostilità che egli suscita, non già la sua inadeguatezza politica, la sua assenza di proposte, la sua incoerenza, l’arroganza o la stolidità dimostrata da molti esponenti del M5S.
Queste le conoscevamo già e riempiono i fossi della prima e della seconda repubblica. La necessità della ‘verità’ invece è piuttosto nuova e naturalmente fa paura.

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37 commenti a Grillo denuncia la verità sul passato. Per questo vogliono farlo sparire

  1. Valerio Fiandra ha detto:

    Analisi corretta, con alluso finale problematico…rimosso: tanto in letteratura ( dai classici del teatro greco a Shakespeare, dagli stoici a i demoni, da Renard ai Maloussenne ) quanto in Analisi…il rimosso colpisce a lungo, e fa tanto più male quanto meno è elaborato. Forse il lavoro da sollecitare è quello di togliere dall’etichetta ” 5 stelle ” i temi cui loro sono stati evocatori. Qualcuno, perfino nel PD (!) , ci sta provando. Nello stesso tempo sarebbe da promuovere una vera riflessione fra i cittadini, eletti e militanti, del MoVimento, sulle modalità di espressione e realizzazione dei progetti. Vaste Programme. Ma necessario.

  2. giorgio (no events) ha detto:

    Sono anch’io dell’opinione che il M5S sia il modo più rapido per “resettare” l’attuale sistema politico.
    Grazie a M5S le presidenze di Camera e Senato finalmente non sono state assegnate a politici “di professione”.
    Resta il fatto che non credo siano (ancora) in grado di governare: Parma docet.

  3. Fiora ha detto:

    Solo questa campagna denigratoria ha influenzato,spiegandola la massiccia disaffezione dell’elettorato?
    O anche perchè a suon di sguaiate esternazioni ” sulla scia della grande tradizione comica italiana” si è avuta la sensazione che lui “punti” sì “il dito” ma che oltre, i suoi “dilettanti” non riescano ad andare?

  4. britto ha detto:

    mettetela come volete ma intanto continuano spudoratemente a incul…. e per l’ennesima volta, con il beneplacito della maggioranza degli italiani..neanche gli stessi eletti del M5S hanno ben capito con chi hanno a che fare……ma perchè quelli che ci sono adesso stanno governando ??? che cosa..

  5. Alessio ha detto:

    Quante parole, peccato che poi il M5S finisca con l’occuparsi solo di scontrini, chip sotto pelle, scie chimiche e fracking

  6. hobo ha detto:

    @valerio fiandra

    analisi incompleta, a mio avviso, perche’ non tiene conto di chi la critica al M5S la fa da sinistra, dai movimenti. non tiene conto di chi la lotta contro questo sistema di potere politico-economico la fa da da 20 anni, dai tempi in cui grillo ancora sfasciava i computer sul palcoscenico. non tiene conto di chi critica grillo per il fatto di non essere radicale, di non andare al nocciolo delle questioni, di dare spago alle teorie del complotto signoraggista invece di affrontare il nodo dello sfruttamento capitalista, di proporre obiettivi diversivi (alcuni condivisibili, come la lotta ai privilegi dei politici; altri no, come le campagne xenofobe). non tiene conto di chi proprio non digerisce l’agnosticismo di grillo nei confronti dell’antifascismo.

    in pratica: analisi incompleta, perche’ rivolta solo al palazzo. e analisi pericolosamente fuorviante, perche’ lascia intendere che in italia o si sta con grillo o si sta con la casta.

  7. aldo ha detto:

    Non sono d’accordo. Non credo alla categoria psicanalitica del “rimosso” come spiegazione dell’avversione compatta nei confronti di Grillo da parte del “sistema” dei poteri, economici, politici e mediatici.

    Trovo molto più convincente partire – anche se per arrivare altrove – dall’analisi che fa lo stesso Grillo, per niente “buffa”, sul conflitto tra due Italie.
    Una, maggioritaria, costituita da chi riceve redditi pubblici e dai settori economici protetti dalla concorrenza, e l’altra, minoritaria, ma in crescita, in balia del mercato, con disoccupati, precari, piccole e medie imprese, lavoratori autonomi e dipendenti di settori non protetti dalla concorrenza, pensioni basse che non reggono la riduzione del potere d’acquisto, ecc.
    Dietro il voto a Grillo c’è il voto di protesta della seconda Italia che non trova rappresentanza e, infatti, il M5S, alle politiche, è stato nettamente primo tra le categorie della seconda Italia, mentre il cosiddetto centro-sinistra è stato nettamente in testa tra pensionati e dipendenti pubblici e il cosiddetto centro-destra è stato sociologicamente una via di mezzo, prendendo, anche tra gli operai, più voti del centro-sinistra, ma meno di quelli di Grillo. L’elettore medio grillino delle politiche è stato più lontano dal centro-sinistra che dal centro-destra in termini di caratteristiche sociali, ma più vicino al centro-sinistra in termini “antropologici” anti-berlusconiani.

    Dunque il fenomeno Grillo non fa paura ai poteri costituiti per il “rimosso” storico, ma perchè è il prodotto di un nuovo conflitto economico-sociale reale e attuale, causato dalla globalizzazione e non inquadrabile nelle vecchie categorie cosiddette “fordiste”.
    Questo nuovo conflitto ha generato una nuova domanda di radicalità, alla quale non è stata data nessuna risposta, nè da sinistra (per precari, disoccupati, lavoratori dei settori concorrenziali) nè da destra (lavoratori autonomi, piccole e medie imprese) essendosi anzi affermato un grande centro, conservatore dei vecchi equilibri, diviso in centro-destra e centro-sinistra solo da emozioni antropologiche (etico-giustizialismo contro berlusconismo godereccio) e da lotte tra vecchi poteri (salotto buono dell’economia e della finanza, magistrati e giornalisti, in gran parte col centro-sinistra) e nuovi poteri (nuovi ricchi, tv commerciale, pubblicità, in gran parte col centro-destra). Comunque, lotte tutte interne al “sistema” della prima Italia, quella del settore pubblico e dei settori privati protetti dalla concorrenza.

    Se non emergono nuovi soggetti politici, a sinistra e/o a destra che diano una risposta efficace alla nuova domanda di radicalità emersa dalla crisi, l’unica alternativa restano l’astensione o Grillo e quindi quest’ultimo viene compattamente attaccato dal grande centro dei poteri costituiti, non per il “rimosso” psicanalitico degli errori del passato, ma perchè dà comunque una qualche espressione politica, in un modo che comunque non condivido per niente, a quella domanda di radicalità che è una minaccia per i vecchi equilibri.

  8. Valerio Fiandra ha detto:

    Gentile signor Hobo ( bel nick, ma preferisco sapere i nomi degli interlocutori ) ,

    Ho una inveterata, antimoderna abitudine a considerare i limiti di un titolo / tema / argomento : entro detti limiti il post di Weber a me pare corretto. Le ragioni cui lei allude, le tesi che propone suonano interessanti, ma non ho né la preparazione né l’intenzione di approfondire. Grazie del commento, buone giornate.

  9. Paolo Geri ha detto:

    La radicalità va manifestata nei confronti delle degenerazioni di questo sistema capitalista. E va trovata nelle soiluzioni alternative conseguenti. Grillo (o meglio Casaleggio – leggersi suoi scritti) pensa di destrutturare l’ Italia abbattendo il principio democratico della rappresentatività, sia essa sindacale o politica. In questo non ha nulla di sinistra, anzi. Quanto alle sue “due Italie” contrapposte queste sono sempre esistite (o almeno esistono da vent’ anni). La novità degli ultimi decenni – detto in modo molto grezzo – è la trasformazione del capitalismo da industriale a finanziario. E su questo punto Grillo – al di là della sua polemica contro le banche – non indica alcuna via alternativa.

  10. Fiora ha detto:

    @Paolo Geri
    …per le sue ( o dell’ideologo… dal look d’ideologo 😉 ) “polemiche contro le banche” , per la voglia e per la speranza di nuovo mi ero convinta a votarlo, per l’assenza d’indicazioni di un prosieguo su “alcuna via alternativa” …non lo rivoterei!

  11. Fiora ha detto:

    @Valerio Fiandra

    Pur non condividendo i motivi del suo apprezzamento dell’ articolo di Weber, condivido le Sue “limitazioni” al divagare “colto” o (supposto tale), soprattutto su temi d’attualità come questo.
    Lieta se così Le sarei interlocutrice più gradita, mi firmo,
    Fiorenza Degrassi

  12. hobo ha detto:

    @valerio fiandra

    io nel titolo leggo “Grillo denuncia la verità sul passato. Per questo vogliono farlo sparire”. manca il soggetto di quel “vogliono”. leggendo l’articolo si apprende che il soggetto sono i partiti e i mezzi di comunicazione. bene, secondo me e’ tutto da dimostrare che i partiti e i mezzi di comunicazione vogliano far sparire grillo. grillo e’ funzionale a questo sistema, perche’ incanala la contestazione in un ambito asfittico nazionale, istituzionale e mediatico, soffocandone ogni radicalita’, e isolandola dal contesto internazionale. il 1 giugno a francoforte 20mila persone provenienti da tutta l’europa hanno manifestato contro la bce e la sua politica monetaria. sul blog di grillo nemmeno mezza parola.

    divagazioni? puo’ darsi. ma non credo che a weber interessi sentirsi dire solo “sono d’accordo con l’analisi” o “non sono d’accordo con l’analisi”.

  13. effebi ha detto:

    grillo in camicia nera che fa il saluto romano….

    allora xe vero quei che temi el novo subdolo fascismo dilagante organizzado dal pdl in combutta col pd e introdotto dal 5 setelle…

    che storie ara !

  14. Fiora ha detto:

    …non che il bizzoso trasferimento blitz altare -polvere di Gabanelli & Rodotà aiuti a farsi un concetto di serietà e stabilità di questo movimentato movimento…

  15. britto ha detto:

    non bisogna dimenticare che questi “equilibri”(sistema) mantenuti da pd – pdl &Co comportano la morte(evitabile) di persone ogni giorno e non possiamo sottrarci da questa responsabilità, ognuno di noi, nascondendoci dietro al fatto che anche tra questi partiti ci sono persone oneste e con buoni propositi

  16. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ Vari . Che il fenomeno Grillo durava da Natale a Santo Stefano, anch’io che della
    macropolitica non me intendo ;lo avevo immaginato.

    Però visto che sta sulle palle alla sinistra e sta sulle palle alla destra vuon dire che il risultato lo ha raggiunto.

    Bravo Grillo! Il potere deve avere sempre una punta di me**da sul buco del c**o,
    cioè deve aver paura di perdere le posizioni acquisite ed avere sensi di colpa.

    Tanto poi ci sarà sempre qualcuno che cavalca la protesta, mi ricordo quando tutti erano contro Pannella che ora non esiste quasi più , chi si ricorda di lui ???

    L’unico partito intelligente, ma non era fatto per gli Italiani (popolo) che non ha saputo dare a lui il meritato consenso.

  17. capitano ha detto:

    #9 il principio democratico della rappresentatività più che di sinistra mi pare un ossimoro.

  18. persona delusa ha detto:

    Condivido a pieno: la ragione vera dell’ostilità verso Grillo da parte di tutti i media non deriva dalla sua innegabile inadeguatezza politica quanto dal fatto che con la sua attività il M5S ha messo in pericolo lo status quo dei ladroni che ci hanno governato in questi anni e delle lobby a loro collegati, risvegliando gli italiani dal torpore e ricordandogli che un altro modo (onesto) di governare è possibile. Semplice e lineare ma non tutti lo hanno capito a quanto pare…
    La sinistra svolge già questo ruolo dice qualcuno nei commenti qui sopra? La base forse… non i propri rappresentanti in parlamento che anzi sono complici di 20 anni di malgoverno e accordi sottobanco.

  19. sfsn ha detto:

    La sinistra italiana ormai da decenni xe corresponsabile del malgoverno. Anzi, pezo: xe corresponsabile della sopravvivenza politica de Berlusconi. Basti pensar alla bicamerale, al fatto che no xe mai stada fatta una legge sul conflitto de interessi, al fatto che la sinistra ga votà per el lodo Alfano (impunità per le prime 4 cariche dello stato), ecc.
    E la prova del nove se la ga con Napolitano che – purchè no rivassi al quirinal Rodotà, un personaggio sulla cui manovrabilità no i podeva esser sicuri – se ga dà disponibile a ricandidarse, per evitar che i nodi venissi al pettine. E per premio, el giorno della sua ri-nomina, i ga distrutto le registrazioni telefoniche che, con tutta probabilità, testimoniava el suo coinvolgimento nella trattativa con la mafia.

  20. Paolo Geri ha detto:

    #18. capitano

    Ossimoro per niente. C’ è la democrazia rappresentativa e c’ è la democrazia diretta o assembleare(quella che vuole Grillo). Anche se lui le “assemblee” le fa sul Web.

  21. capitano ha detto:

    ok ok, il fatto è che io non lo vedo come un principio.

    Ad esempio,

    “L’Italia è una Repubblica democratica”.

    E i referendum? Li aboliamo?

  22. Valerio Fiandra ha detto:

    Cara Fiorenza, grazie. Caro Hobo, le confesso – e non è una battuta, ahimè – che ho idee confuse e poche, spesso pure contraddittorie sulla politica. Ragion per cui mi espongo poco. La sua precisazione, comunque, mi aiuta a ragionare. Se ne venisse fuori qualcosa di cui non vergognarmi, la scriverò.

  23. michela ha detto:

    una digressione
    scusatemi
    volevo solo salutare valerio fiandra, che ho conosciuto tempo addietro a casa di un comune amico.
    sullo scrivere qui i nomi e cognomi reali, non sono molto d’accordo perché per abitudine ho tenuto sempre ben separato il mondo virtuale da quello reale.
    per parecchio tempo ho seguito il tuo blog, baotzebao, e mi fa molto piacere vederti qui per la prima volta, anche se forse non ci siamo mai incrociati perché seguiamo threads diversi.

  24. Fiora ha detto:

    @24 Michela
    …digressione per digressione. Sono rispettabilissime scelte personali, comunque
    ogniqualvolta il “mondo virtuale” coincida col “mondo reale” vale a dire affronti dei temi d’attualità e non tocchi minimamente la sfera personale come su Bora.la, che infinitamente apprezzo per questo piglio, non ci vedo assolutamente controindicazioni a metterci la faccia. Male non fare…
    Che poi d’abitudine io prediliga il nick, il motivo è soltanto uno : creare confidenza, premessa ad un minimo di morbin condiviso, utile lubrificante anche per i temi più spinosi.

  25. Fiora ha detto:

    ..che se ti fossi presentata col nome e cognome, diventava superflua la “digressione privata”, mod. feisbuc della quale onestamente non penso si sentisse in ogni caso l’esigenza 😉

  26. Fiora ha detto:

    ..che a presentarti con nome e cognome era superflua la digressione privata modello feisbuc
    …della quale onestamente non avverto in ogni caso l’esigenza.

  27. Fiora ha detto:

    post semiclonà…maledeto brustolin!
    non intendevo insistere 🙁

  28. Valerio Fiandra ha detto:

    Scelte, infatti. Anche io, e non solo come baotzebao, scrivo suono canto e ballo in rete con eteronimi e pseudonimi vari. Ma non nei commenti, dove sono ospitato. Questa è la mia scelta, ma non è un dogma. Bello ritroversi, Michela, vero. Senza affanni. Passo di qui spesso, e dal principio, ma commento poco. O perché non ho niente da dire o perché la discussione, o più spesso i suoi modi, non mi sono agevoli, molti nemmeno li capisco ! Buone giornate.

  29. Valerio Fiandra ha detto:

    Scelte, infatti. Anche io, e non solo come baotzebao, scrivo suono canto e ballo in rete con eteronimi e pseudonimi vari. Ma non nei commenti, dove sono ospitato. Questa è la mia scelta, ma non è un dogma. Bello ritroversi, Michela, vero. Senza affanni. Passo di qui spesso, e dal principio, ma commento poco. O perché non ho niente da dire o perché la discussione, o più spesso i suoi modi, non mi sono agevoli, molti nemmeno li capisco ! Buone giornate. ( http://baotzebao.tumblr.com/ )

  30. capitano ha detto:

    Il discorso di Grillo sulle due italie è di una superficialità imbarazzante.
    L’82% del gettito irpef è dovuto a pensionati e dipendenti. Lui da autonomo rientra nella categoria che contribuisce di meno. E’ perfino inutile che faccia prediche.

  31. hobo ha detto:

    @31

    un altro elemento di complessita’ e’ questo: il principale datore di lavoro dei precari e’… lo stato:

    http://www.repubblica.it/economia/2013/06/04/news/ecco_l_esercito_dei_precari_in_italia_sono_3_3_milioni_e_guadagnano_836_euro-60337398/?ref=HREC2-8

    quindi la categoria dei precari e quella di chi riceve redditi pubblici non sono affatto disgiunte.

  32. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 32 HOBO : una volta lo stato, parastato e tutto quello che era legato si poteva essere assunti solo per concorso e conoscendo lo stato la solerzia con cui lavoravano i propri dipendenti pagava poco, venne così coniato il detto :

    ” pan del governo poco ma eterno ”

    Le cose poi con il tempo cambiarano e si inventarono le cooperative, che secondo me e’ quanto di più truffaldino esista sia per il lavortore socio che per le imprese private che si trovano ad affrontare la concorrenza sleale di questo corpo estraneo che paga poco ed ha flessibilità di mano d’opera , cioè puo’ facilmente eliminare lavoratori cosa che il privato non può e se può deve affrontare conflitti sindacali con penalità alte.

    E’ tutto il sistema lavoro che va cambiato e se ne sono accorti solo ora, mentre chi lo diceva prima si sa benissimo come veniva etichettato.

    Tutte queste statistiche sono addomesticate ed i numeri degli stipendi in parte, anche perchè non includono fringe benefits fissi
    che sono esclusi dal computo ma sempre soldi sono.

    Il lavoro all’estero non e’ così ingessato
    e non c’è un equivalente vocabolo o perifrasi che indichi il “posto fisso” nel senso idiomatico che ha in Italia.

  33. Fiora ha detto:

    @30
    Valerio Fiandra
    “Delle discussioni e dei modi” di bora.la.

    Partecipare alle discussioni è appunto questione di scelta, al pari dell’intervenire o meno a “viso aperto”.
    Quanto ai “modi”, se ti (me lo permetti,no il tu?) disturba la scontrosa grazia che connota parecchi interventi, mi riesce difficile capire come tu faccia a dichiararti simpatizzante di un movimento il cui motore carbura a vaffan.
    E siccome per me la forma è l’abito della sostanza, dopo l’iniziale entusiasmo anche per questa reiterazione del turpiloquio , (finalizzato a che?) me ne sono stancata.

  34. Fiora ha detto:

    “Sarà un cinque stelle il presidente della commissione di vigilanza”
    beh,un vaffan di qua, un gli facciamo un cu.così di là e un adepto gli è riuscito di piazzare, dai.

  35. Valerio Fiandra ha detto:

    Cara Fiorenza, a te dunque è parso che io simpatizzi per il MoVimento 5 stelle. Qualcosa che devo aver scritto con leggerezza o troppa ironia deve aver dato questa impressione. Preciso, per quel che vale: non simpatizzo, né ho votato. Ma osservo e valuto. Ho diffidenza per la cattiva educazione, ma riconosco che talvolta non ci si può non sporcare la bocca. Ho inoltre pochissima fiducia nelle capacità umane di massa. Tuttavia so che questo paese ha una così pessima classe dirigente da meritarsi cittadini più buoni che bravi. Salute, ciao.

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