28 Maggio 2013

A BIOEST 2013 lamponi di pace, bio e solidarietà

È merito dei lamponi se a pochi km da Srebrenica le comunità bosniaco-musulmana e serbo-bosniaca hanno ripreso a parlarsi e a instaurare nuove relazioni. Lo ha raccontato Skender Hot sabato 25 maggio a Bioest 2013, presentando il progetto “Lamponi di pace” che la Cooperativa Agricola “Insieme”, di cui è responsabile, ha avviato ormai una decina di anni fa nella zona di Bratunac, nella Regione Nord-Est della Bosnia Erzegovina, ai confini con la Serbia. Iniziato nel 2002, il progetto ha l’obiettivo di riattivare l’economia rurale e sostenibile basata sulla coltivazione di piccoli frutti, già praticata da più di trent’anni prima della guerra. Offrendo una concreta possibilità di lavoro, la cooperativa ha permesso il ritorno di più di 500 famiglie di profughi e ha contribuito non solo a una rinascita economica, ma anche a una ricostruzione politica e sociale della comunità.

Le confetture e i succhi di frutta bio di lamponi, mirtilli e more prodotti a Bratunac e venduti attraverso le reti del commercio equo e solidale, ben rappresentano lo spirito di Bioest, la manifestazione che ormai da venti edizioni promuove la cultura del naturale, della sostenibilità e della solidarietà. La scelta di uno stile di vita “bio” sostenuta dall’Associazione Bioest, organizzatrice dell’evento, infatti, non è vista solo come scelta del singolo, ma ha una valenza sociale ben più ampia: interviene su tutta la catena alimentare e produttiva e concorre al benessere dell’intera collettività.

Assieme allo stand della Cooperativa Insieme, hanno diviso gli spazi della fiera all’interno del Parco di San Giovanni più di un centinaio di piccoli produttori nel campo dell’agricoltura ecologica e dell’artigianato biocompatibile provenienti da Italia, Austria, Slovenia e Croazia.

Con il filo conduttore “Edible city – una rivoluzione commestibile”, il programma ha proposto ai visitatori varie attività sui temi dell’alimentazione e della sostenibilità, come la conversazione su “La nuova agricoltura: bio, sociale e solidale” e quella sulla permacoltura, il laboratorio “I bambini in orto” o la presentazione del libro “Alimentazione spontanea” di Gaia Viola. Tra gli stand, spacciatori di pasta madre per l’autoproduzione del pane in casa, scambi di semi da coltivare nel proprio orto, piante commestibili, prodotti bio, del commercio etico e solidale o a km 0 ‒ miele, confetture, pane, olio, tisane e infusi con le erbe del carso, prodotti tipici del territorio ‒, ma anche cosmetici e prodotti per la pulizia della casa a base completamente naturale e vegetale per un uso nel rispetto dell’ambiente.

Forte anche la presenza di associazioni cittadine impegnate nel campo dell’accoglienza, solidarietà, economia alternativa e gruppi d’acquisto, sostenibilità, salute naturale e cultura critica che hanno promosso attività e progetti. La manifestazione è stata un’occasione di confronto tra le associazioni stesse e il pubblico, intervenuto all’incontro su “Solidarietà e terzo settore come motore di un nuovo benessere” e alla conferenza “Verso una legge per la tutela dei Beni Comuni”, in cui si è immaginato una società diversa da quella attuale dal punto di vita giuridico, economico, ma anche filosofico e antropologico.

(Foto: I prodotti della Coop. Insieme allo stand di “Tenda per la pace e i diritti” – organizzatore dell’incontro con Skender Hot.)

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2 commenti a A BIOEST 2013 lamponi di pace, bio e solidarietà

  1. Diego Manna ha detto:

    mi go ciolto! go fato i regali de nadal con quele marmelate. super!

  2. michela ha detto:

    io sono proprio una donna di città… non ho MAI visto i lamponi in natura! se passassi vicino ad una pianta di lamponi, manco la riconoscerei…. vergogna.

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