17 Maggio 2013

Sinico (UATS): “3250 euro al metro quadrato per i lavori di riqualificazione di villa Giulia”

La presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, unitamente agli assessori provinciali all’edilizia scolastica, Mariella De Francesco, e alla programmazione scolastica e diritto alla studio, Adele Pino, ha presentato ieri il restauro del palazzo ottocentesco Villa Giulia di via Cantù, che ospiterà dal prossimo anno scolastico l’Istituto Tecnico Statale Grazia Deledda.
“Con la ristrutturazione di villa Giulia – ha detto Bassa Poropat – nasce in quest’area un polo scolastico per gli istituti Volta, Deledda e Max Fabiani. La fase di progettazione è stata condivisa con la dirigenza scolastica al fine di ottenere un risultato pienamente rispondente alle esigenze qualitative e quantitative degli studenti. In un settore problematico come quello dell’edilizia scolastica, caratterizzato dalla cronica mancanza di risorse, la Provincia oggi consegna alla città un’opera come villa Giulia che offre spazi adeguati agli studenti, conserva il pregio e valorizza l’architettura dell’immobile e il parco.
Con la ristrutturazione di questo immobile ed il trasferimento dell’istituto Deledda, a partire dal prossimo anno scolastico si completa un polo scolastico che risulta composto da tre istituti tecnici comprendenti indirizzi di studio del settore tecnologico che grazie alla contiguità potranno attivare tra di loro importanti sinergie.
I lavori hanno avuto un costo complessivo di 6.004.070,67 euro. Un costo fuori mercato, secondo il consigliere provinciale di Un’Altra Trieste Andrea Sinico: “Riuscire a completare un’opera è già motivo di soddisfazione per l’amministrazione provinciale, ma non basta. I dubbi e le preoccupazioni sorgono quando andiamo a vedere quanto è stato speso: 6 milioni di euro per ricavare 1844 mq. Se la matematica non è un opinione possiamo tradurla con un costo di 3250 euro al metro quadrato!
Alla luce di questi dati cosa c’è da celebrare? Aver ristrutturato un edificio ad un costo assolutamente fuori mercato dimostra per l’ennesima volta l’incapacità dell’amministrazione provinciale nel gestire il patrimonio edilizio scolastico. Un altro motivo, se mai ce ne fosse stato il bisogno, per ribadire che la Regione deve riprendersi la delega in materia scolastica programmando seriamente le opere da realizzare.”

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