7 Maggio 2013

La vita e l’opera di Italo Svevo in scena al Rossetti

Affascinano, di Italo Svevo, il suggestivo intreccio fra biografia e opere, fra il suo carattere e le sue esperienze esistenziali e i profili dei suoi protagonisti, tratteggiati con straordinaria, inedita vivezza. E poi la forza della sua scrittura, increspata delle inquietudini e delle utopie del suo tempo, percorsa da venature presaghe …

Grazie alla sensibilità di un autore e regista triestino quale Lino Marrazzo, questa ricca complessità si condensa in un nuovo testo teatrale, Chiamatemi Italo. Italo Svevo che lo Stabile regionale ospita “fuori abbonamento” alla Sala Bartoli martedì 7 e giovedì 9 maggio alle ore 21.

Sara Alzetta e Lorenzo Acquaviva ne saranno i protagonisti in un allestimento scorrevole, che intreccia linguaggio cinematografico e teatrale in un racconto che si svolge su due piani narrativi.

Sullo schermo, un letto di ospedale, dove Italo Svevo giace in fin di vita, assistito dalla moglie Livia, dalla figlia Letizia e dal nipote medico, Aurelio Finzi. Lo scrittore è evidentemente reduce dall’incidente stradale in cui rimase coinvolto, nei pressi di Motta di Livenza, il 13 settembre 1928 sulla strada del ritorno da Bormio dove aveva trascorso con la famiglia un periodo di cure termali.

Lo scrittore, nello stato di dormiveglia in cui si trova, ripercorre fra sogno e ricordo la propria vita ed ai fotogrammi di vita privata e familiare, è naturale che si intrecci anche il filo rosso della sua Weltanschaung di letterato.

Ecco dunque che sul palcoscenico si sostanziano episodi del suo passato, i libri, i personaggi, gli affetti in una sorta di racconto autoironico e riflessivo, perfettamente in linea con il suo sentire.

Un racconto punteggiato di immagini provenienti dalla sua amata-odiata psicanalisi, di altre legate alla vita reale: gli amici, gli affetti, le riflessioni sulla malattia, il senso della morte imminente, il desiderio irrinunciabile del fumo. Incontri psicologici, analisi, memoria dello scrittore si condensano in cinque sogni, interpretati sulla scena.

Nel primo sogno Annetta, la coprotagonista del romanzo Una vita, gli pone domande ben precise, una proiezione dei tanto detestati “giudici della cultura altrui”.

Il secondo sogno gli fa rivivere il primo incontro con la moglie e gli preannuncia il destino di commerciante di vernici. Nel terzo sogno Svevo è in Austria, durante una vacanza qualsiasi: l’ispirazione letteraria lo domina a tal punto da fargli dimenticare la vita reale, e con essa la figlia chissà dove: un fatto realmente accaduto, ricordato con ilarità.

Nel quarto sogno rivedrà la donna che ha ispirato Angiolina protagonista di Senilità, ma vi ritorneranno anche la figura della moglie Livia e la gelosia nei suoi confronti.

Infine il sogno più importante, la conclusione della sua vita. Il confronto con la sua coscienza, l’analisi interiore, i desideri mai detti, le rivelazioni tenute nascoste nel proprio intimo.

Chiamatemi Italo. Italo Svevo sarà un appuntamento piacevole per chi ama la letteratura sveviana e il buon teatro. Autore e regista, Lino Marrazzo è un appassionato di questo autore di cui sa evocare i capolavori con rigore e sensibilità. In scena, due interpreti del territorio già apprezzati in diverse occasioni al Politeama Rossetti: Lorenzo Acquaviva (che recentemente ha recitato ne La ciociara) e Sara Alzetta, interprete di molti testi fra cui menzioniamo almeno Anatol diretta da Nanni Garella e Destis, scritto e diretto da Corrado Premuda.

Informazioni e biglietti per lo spettacolo sono disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, sul sito www.ilrossetti.it. Per informazioni si può contattare anche il centralino del Teatro allo 040.3593511.

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