Ieri sera all’inizio del Consiglio comunale i consiglieri del Movimento 5 Stelle Paolo Menis e Stefano Patuanelli e il consigliere del gruppo misto Paolo Bassi sono usciti dall’aula in segno di protesta. Il motivo? La commemorazione in occasione della scomparsa di Giulio Andreotti.
“La decisione del presidente ci ha lasciato di stucco.” scrive Paolo Menis in una nota stampa. “Furlanic ha commemorato una persona che, secondo la Corte di Cassazione ha concretamente collaborato con esponenti di spicco di Cosa Nostra fino alla primavera del 1980: il reato non era però più perseguibile per sopravvenuta prescrizione. La commemorazione di ieri sera è stato uno smacco per chi, anche nella nostra città, si batte contro la mafia.”
Diria. Una bela vergogna.
Quelli che sono usciti hanno ragione. Anche il buonismo dovrebbe avere i suoi limiti. Sono contrario a maledire Andreotti immediatamente dopo la sua morte, non é compatibile con i principi cristiani, ma anche festeggiarlo é uno schiaffo a tutte le vittime della mafia ed un incoraggiamento ai mafiosi a continuare i loro crimini.
ahahaha, che personaggio Furlanic! Proprio lui che è comunista. ahahahaha.
#3 vediamo se sai: che differenza c’è tra la Tatcher e Andreotti?
@Capitano: che i Clash e gli Smiths non hanno mai insultato Andreotti.
#5 🙂
No.
La differenza tra la Tatcher e Andreotti? 29 giorni. 😉
ahahahaha, quella sui Clash e sugli Smiths è forte!! Anche se bisognerebbe dire Morrissey, non tanto gli Smiths….
e non dimenticarti di ken loach!!!!!
@capitano, non ne sarei cosi’ sicuro:
«Il Parassita è stato trasferito con successo. Il vecchio ospite non serve più»
http://www.carmillaonline.com/2013/05/07/rinascita-democratica/
@Nick Vero!!! Dovevo dire Morrissey. (Volete mettere Morrissey con Baccini? No match!)
#9 Il giorno dopo la moglie di Borsellino, secondo me qualcosa vuol pur dire.
auguro a Menis Patuanelli e Bassi di campare 120 anni, essere protagonisti della politica Italiana per sessanta e che alla loro dipartita una manciata di commoners volti le terga ed esca dall’aula mentre senza trionfalismi per dovere di cronaca siano ricordati.
#12 Lo dici anche al figlio di Ambrosoli (“se l’andava cercando”)?
coerentemente in gennaio i gavessi dovù commemorar anche Antonino Calderone!
Una stretta de man a menis e patuanelli, i se la merita!
…stretta de man ai grillini che volta el ciapèt e al rogo tuta la stampa mondiale, dei!
me par voler esser più realisti del re.
Opinion personale. Espressa su bora.la, logo de notizie e opinioni.
fiora,
in italia (e evidentemente anche a Trieste) se ga la memoria sai curta se se fa un minuto de silenzio per Andreotti. E – a parte la batuda su Calderone – alora i dovessi far un minuto de silenzio ognio volta che mori un ex presidente del consiglio, roba che – a quanto me risulta – no xe stada mai fata. Me par che stavolta Furlanic se ga fato ciapar dela sugestion televisiva, tipo quei che co Vespa parla de violenza sui fioi, vedi pedofili dapertuto
mi no dago giudizi morali su nissun e men che meno su Andreotti, tra l’altro no go certezze su fatti e misfatti come no li ga chi che se ciol la briga de trinciarne.
Cesare Borgia ga ispirà el Principe de Machiavelli , Giulio Andreotti il Divo de Sorrentino.
Nissun dei due finirà sui santini, ma i xè la Storia. Tuto qua.
Ga dito ben Napolitano,ai posteri l’ardua sentenza, sul porton de casa ch’el xè ndà saludarlo per l’ultima volta.
Sotintendendo che ghe sarà dei “posteri” che de Andreotti parlerà.
Chissà se dei Grillini che oggi snobba i Protagonisti…
no nego assolutamente che sia un personaggio storico, anzi! digo semplicemente che in un consesso pubblico me piasessi veder commemorar persone eticamente al di sopra de ogni sospetto. Altrimenti se pol anche evitar.
…anche su Napolitano i posteri gaverà cossa dir… anzi, sia su Napolitano che su Andreotti xe za adesso fior fior de storici che pol za dir, solo che finchè i xe vivi i suddetti storici se ris’cia una denuncia. E sicome un storico se no xe prof universitario beca poco via de 1.500 euri al mese, in una causa con sti mati che ga no el cortel dela parte del manigo, ma la manera a dopia lama, finissi col lassarghe le penne per forza…
che po’ no ghe xe moralismo e njanca giustizialismo nel dir che andreotti, nei ani sessanta e setanta, per la posizion che gaveva, ga dele responsabilta’ *politiche* enormi nele “deviazioni” dei servizi segreti e nela strategia dela tensione:
http://www.reti-invisibili.net/piazzafontana/articles/art_3226.html
e po’, no so, una intervista come sta qua, una a caso tra tante:
http://archivio900.globalist.it/it/articoli/art.aspx?id=6166
puke.
Anca Hitler ga fato la storia. E tanti altri bei nomi. Che discorsi xe?
Ma no lo ga zà comememorà in Parlamento? Cossa dovemo comemorarlo anche nele asemblee de condominio?
Orpo ciò, se tanto ve sconvolgi un minuto de silenzio per un ultranovantene de sessanta ani sula brecia, e sul quale i giudizi e le condanne no xè ‘ncora rivadi in Cassazion , spero per voi che in Comun no i cambi idea sul Pontecurto e a fronte del lutuoso evento no i ghe meti nome…. PONTEGOBO!
..non so se tute le informazioni dela stampa mistificatrice xe giuste..a mi me risulta che sia il fio che xe trapasà,..il giulio me sembra strano chel moli cussì presto.. dale tere de highlander infati no comenta e no smentise….interesante invece sarà quando verta la goba se tirerà fora la scatola nera,chissà cossa che vien fora,chissà se la verzerà…
e voio veder chi no ga scheletri(anca senza la goba) tall’armadio,anca quei santi dei migliori,quando se comemora e idolatra…il pizzigo de ipocrisia paracula esiste sempre.
hic.
@13
Capitano ho riflettuto parecchio alla tua domanda provocatoria.
Beh, Ambrosoli uscendo dall’aula per me ha fatto la cosa più giusta che un figlio ferito da una frase improvvida e indegna di una persona se non per altro notevole per accortezza, avrebbe mai dovuto pronunciare.
” se l’è andata a cercare…” ci penso a mente fredda e mi dico che aldilà dell’ambiguità ,è commento bypartisan.
Per chi perda la vita stupidamente e per chi come Ambrosoli sia stato “immolato” mentre cercava la verità
In fondo gli eroi che sacrifichino la vita per i loro ideali che cosa fanno se non “cercarsela”?
E se ci pensi aldilà dell’ambiguità è il miglior riconoscimento all’eroismo paragonato allo scaldare una sedia sfuggendo complicazioni.
Ma agli occhi ed al cuore di un figlio cui hanno ammazzato il padre, quella frase resta un orrido saggio di cinismo.
@23
“Anca Hitler…” me par un paradosso troppo grossolan per provignir de ti, Tergestin.
Hitler: un nome, una garanzia. Ormai el protocollo della nefandezza, la più atroce e universalmente condannada dell’era moderna.
Andreotti: un enigma. PER ORA!
Per ora, almeno mi no me indigno che ” Il resto sia silenzio” ivi compreso el minuto de silenzio in Comun de Trst.
@27
quella frase di andreotti non era bipartisan e non era un indiretto riconoscimento dell’eroismo di ambrosoli, ma qualcosa del tipo: “ecco cosa succede a chi non si fa i cazzi suoi”. quella frase avrebbero potuto pronunciarla i bravi di don rodrigo.
il gesto di ambrosoli figlio e’ un gesto *politico*, e anche confinarlo nella sfera dell’ affettivita’ personale e’ *politico*.
bora la. notizie ed opinini.
Ad ognuno le proprie .
Personalmente non indulgo alla meschinità di estrapolare frasi altrui masticarle ed assimilarle a modo mio e poi così rimaneggiate ributtarle addosso al prossimo mio.
Neppure le tue Hobo
e gli eroi non e’ che se la cercano, al massimo la mettono in conto.
se la cercavano quelli che cantavano “me ne frego di morire/sventolando il tricolore”, e non erano eroi.
eroi erano quelli che cantavano “se non ci ammazza i crucchi/se non ci ammazza i bricchi/e il vento di malenca/quando saremo vecchi/ne avrem da raccontar”.
Davanti alla morte di Andreotti, ho apprezzato la motivata dignitosa protesta di Ambrosoli jr in ossequio alla morte del padre.
A lui sì avrei voluto stringere la mano,per un comportamento lontano anni luce da esternazioni grillesche… Movimento che nonostante questa disapprovazione ho votato alle politiche.
Quello che non capisco sulla commemorazione di questo personaggio è l’ossequio ipocrita figlio della memoria corta. Come se questo paese e i suoi cittadini per sessant’anni non avesse potuto meritarsi di meglio.
Il giorno della morte di Andreotti è il giorno giusto per rileggersi ‘Io so’ di Pasolini.
eccolo qua:
http://www.corriere.it/speciali/pasolini/ioso.html