3 Maggio 2013

“L’ eredità dell’Ostetrica” uno spettacolo di Maurizio Zacchigna sulla storia e sull’identità di frontiera di Trieste

“Esiste una sola città italiana dove, nell’arco di trentasei anni, hanno garrito sette bandiere nazionali diverse. Solamente in questa città si sono alternate, in quei trentasei anni, sette diverse forme di potere statale. È l’unica in Italia ad essere stata ricongiunta alla patria per ben due volte, ad aver ospitato un violento scontro nazionale e ad aver rappresentato il più significativo teatro italiano della guerra fredda. Una certa retorica ama ancora definirla la più italiana delle città italiane, ma la sua nascita e il suo sviluppo sono avvenuti per volontà di uno stato straniero considerato il nemico. ” Maurizio Zacchigna usa queste parole per descrivere la sua città natale, Trieste.  “Nonostante o forse in virtù della sua iperbolica esistenza, in alcune delle sue case sono state scritte, in diverse lingue, tra le pagine più innovative della letteratura del Novecento europeo e la città ha visto stendersi sui lettini i primi psicoanalizzati di lingua italiana. Ma nondimeno ha assistito da vicino, e in parte accolto, il più grande esodo di genti italiane che il paese ricordi. Ed è anche la sola, in Italia, dove un camino abbia emesso la cenere nazista. Davvero strana la sorte di questa città: da emblema dell’Impero Austro-Ungarico a testa di ponte del nazionalismo espansionistico fascista. Da laboratorio di convivenze nazionali a centro direzionale di una snazionalizzazione razzista. Da irrinunciabile obiettivo risorgimentale a provincia italiana estrema e dimenticata. Da polo culturale della Mitteleuropa a periferia marginale della Repubblica. Da capitale economica multietnica a elemosinatrice di sussidi statali repubblicani.
Si chiede Zacchigna: “Perché una simile ricchezza di esperienze, invece di conquistarsi un ruolo più confacente, è finita nell’oblio o tutt’al più in offerta al bazar della retorica nazionalista? Perché la Repubblica non ha attinto alla sua storia per corroborare la crescita democratica della nazione?”

Su questi interrogativi L’eredità dell’ostetrica tenta di accendere una luce verticale impietosa. La storia di Trieste, illuminata nei suoi lati oscuri, può rivelarsi un utile strumento di analisi per riflettere sull’Italia di oggi, in questo paese dove troppi, pericolosamente, (ri)straparlano di razze e scontro di civiltà, dove la seduzione per un anacronistico e violento protezionismo razziale ha molto successo tra la sua attuale (e immemore) classe dirigente. Lo spettacolo scritto e interpretato da Maurizio Zacchigna, andrà in scena stasera alle 21 presso la Casa delle Culture di via Orlandini (Ponziana). Ingresso ad offerta libera.

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