3 Maggio 2013

A Trieste, un nuovo luogo dove sognare il cinema

Giovedì 2 maggio, ore 18.15. Con mezz’ora di anticipo, al Teatro dei Fabbri proprio sopra Piazza Hortis, cominciano ad arrivare i primi spettatori: vogliono assistere alla proiezione di Blue Valentine, film indipendente arrivato in Italia nel 2012 e, finora, mai proiettato a Trieste. Ora i film del circuito indipendente come questo hanno un spazio tutto nuovo in città, l’Ariston dei Fabbri, nato da un sogno di Isidoro Brizzi, (che da anni gestisce con orgoglio e fra mille difficoltà l’unico cinema d’essai rimasto a Trieste, l’Ariston di viale Romolo Gessi) grazie a un lungimirante accordo con La Contrada.

La nuova sala L’Ariston dei Fabbri

Perché lanciarsi in questa nuova avventura? “Credo fortemente nel pubblico triestino, un pubblico magnifico e preparatissimo, che conosce e ama il cinema, e di sicuro saprà apprezzare una proposta culturale di questo tipo”. L’affluenza della prima giornata (per un film bello ma duro, proiettato in giovedì piovoso) sembra promettente: 110 spettatori su due proiezioni. Professori, studenti, coppie: in molti escono dalla sala commentando, discutendo le scelte del regista e il taglio delle scene. Alcuni si aspettavano che il film fosse in lingua originale e chiedono spiegazioni alla cassa.

Quali saranno i film che arriveranno all’Ariston dei Fabbri? Per il programma di maggio ci sono capolavori visionari come Il cavallo di Torino dell’ungherese Bela Tarr e Holy Motors di Leos Carax, il mockumentary Il Mundial dimenticato, il film serbo che affronta il tema dell’omofobia The Parade (Brizzi: “È ora che a Trieste arrivino i film del Torino GLBT Film Festival. E arriveranno. Qui.”), il documentario Vedo Rosso di Sabrina Benussi, sulle memorie degli italiani d’Istria.

Ma fianco a fianco con questi titoli, ogni mercoledì passeranno ai Fabbri film indimenticabili in lingua originale. Ne abbiamo per tutti i gusti: da Frankenstein Junior a Tutti insieme appassionatamente, Da Eva contro Eva a Gli uccelli di Hitchcock. “Una programmazione eclettica” dice Brizzi “che non vorrei fosse solo frutto di una scelta mia: nei prossimi mesi, anzi, vorrei cominciare a costruirla assieme agli spettatori. Sono aperto alle vostre proposte, so che saranno serie e indipendenti come vuole esserlo questa sala.”

L’ingresso de L’Ariston dei Fabbri

Brizzi insiste molto su questa parola: per lui, L’Ariston dei Fabbri è una “sala”, un posto da vivere insieme, pensato per gli amanti del cinema. Le poche modifiche che ha fatto alla struttura esistente vanno tutte in questa direzione: una pesante tenda rossa all’ingresso che promette e nasconde il mistero, vecchi proiettori e locandine assieme a qualche pianta fiorita, un televisore LCD che passa senza fretta i trailer – compresi quelli dei vecchi film, dal ritmo lento e avvolgente. È un posto accogliente, familiare, ma emozionante. E senza bar, perché “a pochi passi ne avete quanti volete, di bar. Questo spazio è dedicato al cinema, che è un’altra cosa”.

 

Nota della Redazione – aggiungiamo per completezza il prezzo dei biglietti all’Ariston dei Fabbri:
Interi: 6 euro
Ridotti: 4 euro
Grandi Classici del mercoledì: 4 euro per tutti

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2 commenti a A Trieste, un nuovo luogo dove sognare il cinema

  1. Fiora ha detto:

    Tuto pulito e in massimo ordine e de cuor spero che “I” Ariston velegi col vento in pupa.
    ” in lingua originale” eh! se soto soto ai pigreti triestini originai (e me intorto 😉 ) roba dopiada pol anche farghe comodo, pensavo ai novi citadini…se capitassi qualche bel lavor nela sua lingua…ah?!

  2. maja ha detto:

    anch’io avevo capito che i film sarebbero stati in lingua originale con i sottotitoli. non è così?

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