Marzia Pauluzzi, candidata al Consiglio regionale nella lista S.E.L. per la circoscrizione di Gorizia.
Nata nel 1970, laureata in Giurisprudenza, dal 1999 esercito come avvocato; dal 2002 collaboro con il Centro Antiviolenza di Gorizia e partecipo all’attività di studio e ricerca della Rete Nazionale delle Avvocate(i) dei Centri; dal 2007 sono impegnata con l’associazione “Trasparenza è Partecipazione” che ha come scopo statutario l’incentivare la trasparenza delle istituzioni e la partecipazione dei cittadini alle decisioni degli enti pubblici locali.
Regole vere per la trasparenza
L’anagrafe pubblica degli eletti e nominati – Regole vere per la trasparenza: una proposta concreta per la prima Legge Regionale che il nuovo consiglio deve approvare.
In tempi in cui anche le richieste più giuste di moralizzazione finiscono per tradursi in un pericoloso e generale sentimento di antipolitica, occorre garantire ai cittadini la possibilità di conoscere e controllare l’attività degli enti, nonché i dati inerenti l’attività degli eletti, in modo integrale e senza filtri.
L’obiettivo è quello di garantire la massima trasparenza possibile e la totale pubblicità della vita istituzionale e amministrativa della Regione Friuli Venezia Giulia nonché degli enti, aziende, società, agenzie, istituzioni, consorzi e organismi comunque denominati, controllati, vigilati e partecipati dalla Regione Friuli Venezia Giulia ivi compresi gli enti del servizio sanitario regionale, al fine di agevolare il diritto di accesso e di informazione, e per incentivare la partecipazione all’attività politica e amministrativa, informata e consapevole, delle persone fisiche e giuridiche, singole o associate, quale presupposto indispensabile alla garanzia di trasparenza, di buona amministrazione e di partecipazione.
Tutti questi dati e informazioni vengono già raccolti a spese del pubblico , ma sono per lo più inaccessibili al comune cittadino.
Si tratta quindi di garantire che tali dati divengano effettivamente pubblici, facilmente accessibili e fruibili, rendendoli disponibili sulla rete internet, attraverso i siti istituzionali, secondo il principio dei “dati aperti”, che connota le Istituzioni delle grandi democrazie anglosassoni.
A tal fine devono essere resi pubblici, in particolare, il Bilancio dell’Istituzione, con relativi allegati; i Bilanci con relativi allegati dei Gruppi politici; l’elenco delle proprietà immobiliari della Regione e la loro destinazione d’uso; un elenco in merito all’attività degli incarichi esterni, ivi compresi quelli relativi a studi, progettazioni e contratti a tempo determinato; per ogni incarico devono risultare in maniera omogenea l’ufficio proponente, il soggetto assegnatario, la tipologia dell’incarico, l’ ammontare pecuniario riconosciutogli; l’obbligo di dichiarare se i consulenti hanno rapporti di consulenza con le società controllate o partecipate dalla Regione e per quali importi, ed eventuali incompatibilità.
Quanto, invece, all’attività del Consiglio, va data pubblicità ai lavori consiliari, con relativa pubblicazione delle sedute e degli argomenti in discussione nelle commissioni e in Consiglio, con archiviazione fruibile, attraverso resoconto stenografico e/o audio e/o audio/video con indicizzazione.
Per ciascun eletto al Consiglio Regionale, per il Presidente e ciascun componente la Giunta, devono essere conoscibili, e quindi disponibili, gli atti presentati con relativi iter fino alla loro conclusione, siano essi progetti di legge, emendamenti a progetti di legge presentati, risoluzioni, ordini del giorno, interpellanze e interrogazioni; il quadro delle presenze ai lavori della Giunta, del Consiglio, delle Commissioni di cui fa parte e i voti espressi sui provvedimenti adottati dagli stessi;
l’indennità, i rimborsi e/o i gettoni di presenza percepiti a qualsiasi titolo dalla Regione; il registro delle spese, comprensive delle spese per lo staff, spese per gli uffici, spese per i viaggi (anche dello staff), spese telefoniche e dotazione informatica, spese varie.
Il controllo è l’essenza stessa della democrazia. Nella possibilità da parte dei cittadini di esercitare il controllo su chi li governa si compie, infatti, il senso di un sistema democratico.
Conoscere per deliberare.
Se tutti i dati, come indicati, fossero già stati disponibili, molte delle “spese allegre” di taluni Consiglieri uscenti non sarebbero state fatte!
E, per chi lo volesse, invito a visitare, e confrontare fra loro, il sito del Comune di Udine, ove, in modo semplice e diretto molti dati dell’attività dell’ente sono pubblicati, ed il sito del Comune di Gorizia, ove neppure il bilancio di previsione dell’ente per il 2013 è pubblicato.
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