17 Aprile 2013

Il Ponte Curto diventa “Passaggio Joyce”: cosa ne pensate?

Scartata l’opzione Cecchelin, la giunta, con l’avallo della commissione toponomastica, ha deciso di chiamare il nuovo ponte sul canale passaggio Joyce. Il nome “Ponte curto” aveva riscosso un alto gradimento ed è entrato oramai nel cuore dei triestini. Voi cosa ne pensate di questa scelta?

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28 commenti a Il Ponte Curto diventa “Passaggio Joyce”: cosa ne pensate?

  1. Diego Manna ha detto:

    penso che ormai el nome uficiale sia ininfluente, xe evidente che la cità continuerà a ciamarlo Ponte Curto per sempre.

  2. cita demone ha detto:

    incredibile davero come dala foto un ponte sospeso(per aria) tegni su tanta gente sensa chel pogi de nesuna parte.
    altrochè sospiri sui ponti veneziani,qua xe robe forti pel turismo triestin,xe de cagarse soto e darse la strizadina…!!!
    hhic.

  3. Al Custerlina ha detto:

    Quoto Diego e aggiungo che volendo dare un nome più “ufficiale”, Cecchelin andava benissimo.

  4. Fiora ha detto:

    @1 Giusto.ininfluente oramai!
    ” Passaggio”. bon almeno i ga trovà un termine decente per definir quell’insulso trait d’union col Borgo Teresiano.
    Zà! quela Santa Dona che pur restando sentada drio un pulto a Vienna ne ga fato tanto del ben, gnanca una piera in Parco dela Rimembranza a Maria Teresa e ala Sissi,solo perchè la xè passada un per de volte a Miramar a romperghe le bale ai cognai cole sue fisime,mostre nele Scuderie, statua in giardin dela Stazion e tuto l’ocorente per alimentar el mito…
    Joyce chi? Ah l’insegnante de inglese de Ettore Schmitz, nonché suo bon amico?..perché benemerenze e el legame cola città del sommo romanzier, a questo se limita,eh?!
    Ma forsi in un slancio creativo senza pari (o pari ala creatività del progeto de Ponte Curto…) “I” ga visto la statua piazada a pochi metri sul Pontevero e i ga dito ” Idea! lo chiameremo Joyce!”
    Visto ch’el xè a pochi passi ,no resta che spostarlo in procession, cussì ch’el nobiliti el Pontecurto..A PIE, natural. xè talmente vizìn… che nol serviva!

  5. Fiora ha detto:

    …” Passaggio Teresiano” sarìa stà el mio sugerimento, senza timori de nostalgici rigurgiti.
    ‘Ndemo dei! Orami xè passada tanta acqua soto i PONTI SERI del Canal. Restava un nobile segno distintivo e nel contempo una grata memoria e nel posto più giusto a diversificarne…. senza per questo renderne belicosi 😉

  6. luca ha detto:

    penso che ci sia più di qualche personaggio che meriterebbe una dedica da parte della nostra città (aggiungo x es. Basaglia ai già citati), senza nulla togliere a Joyce a cui abbiamo già dedicato una scala in San Giacomo(dubito tra l’altro che la motivazione sia che insegnasse inglese al buon Ettore).
    Comunque il problema per me non si pone due volte, perché oltre a chiamarlo ponte curto non ci passo perché è brutto

  7. capitano ha detto:

    E’ la dimostrazione che le forme di espressione divenute uso comune al di fuori di ciò che è istituzionale ed imposto godono di una vita a se stante e di solito molto più lunga.
    Una lezione che dovrebbe far meditare in primis quelli che credono a toponimi artefatti e decisi a tavolino.

  8. Giulio Salvador ha detto:

    Joyce non poteva certo usare quel passaggio, che alla sua epoca non c’era.
    Al massimo, quando andava in casino, poteva camminare sulle acque, ma solo se aveva fretta.
    Cmq è patetico il cambio di denominazione da “ponte” a “passaggio”, fatto evidentemente solo perché “ponte” richiamava il “ponte curto”!

  9. marco barone ha detto:

    Ponte curto, punto.

  10. Fiora ha detto:

    @8 macché richiamo al ” Pontecurto”!
    Denominare “passaggio” lo striminzito manufatto è volerne sottolineare la mera e per me ipotetica funzionalità…perché continuare a definirlo “ponte” con tali caratteristiche, ci voleva un bel coraggio!

  11. sfsn ha detto:

    son contento che no i ghe lo gabi intitola’ a Basaglia o Cecchelin, perche’ credo che tra un 20 ani sto obrobrio de ponte i lo smontera’.
    A Basaglia ghe dedicassi piaza unita’ e a Cecchelin el teatro verdi.
    Quanto al obrobrioso ponte lo ciamassi: “Ponte curto e bruto, sai sai bruto”

  12. Mauricets ha detto:

    dimostrazione di scarso senso dell’umorismo. dote delle persone sagaci.
    e scarso senso della democrazia.
    ma non vi è stato un “referendum” informale?
    scarso senso pratico.
    la statua di Joyce è in altro loco.

    forte senso dello spendere? si spostera la statua?

  13. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 5 FIORA :

    Me jero proposto con “Il Piccolo ” con questa, ma vedo che gavmo pensà più o meno al
    stesso modo :

    “Mi son trovato tra le mani un edizione originale edita a ,Paris 1885, del romanzo di Jules Verne ” Mathias Sandorf ” che inizia con
    una frase dalla descrizione curiosa ai giorni nostri :

    ” Trieste,la capitale de l’Illyrie,se divise en deux ville trés dissemblables : une ville neuve et riche ,Theresienstadt, correctement
    ba^tie au bord de cette baie sur laquelle l’homme a conquis son sous-sol: une ville vieille et pauvre, irrègulièrment construite,resserrée
    entre le Corso ,qui la sépare de la première,e les pentes de la colline Karst,dont le sommet est couronnè par une citadelle d’aspect pittoresque.”

    Visto che lo scrittore francese ha onorato con queste righe il nuovo borgo perchè, non dico dedicarlo a Jules Verne che sarebbe esagerato , ma tipo :

    Ponte Borgo Teresiano , Ponte Maria Teresa o qualcosa di simile che faccia riferimento alla storia del borgo .e magari applicare una targa che riporti questa frase

  14. Bibliotopa ha detto:

    la targa plurilingue a Maria Teresa è da decenni sull’angolo di un palazzo del Canale a pochi metri di distanza.

  15. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @14 BIBLIOTOPA : Si la conosco, ma e’ generale.

    Qua mi sembra si voleva qualcosa di specifico, non era male neanche l’idea di quella a Burton, di artisti e gente di cultura dell’epoca non ne mancano !

  16. Fiora ha detto:

    @ Sfsn
    Intitolar qualcossa a Franco Basaglia sarìa un’ottima iniziativa ma xè a ris’cio sfottò disacratorio tipico de noialtri.
    El “passaggio Basaglia” da Pontecurto diventerìa “pasagio dei mati” e dio guardi Piaza Granda! trasformada da piazza dell’Unità d’italia in ” Piaza dei coffe” con tutte le attribuzioni corelade.

    @Giampaolo Lonzar.
    Son contenta che te condividi la mia idea.
    Altro xè el discorso in general.Qua iera de scriver a ciare letere ” Passaggio Maria Teresa” o “pezo” ‘ncora ” Ponte dell’Imperatrice” con nome (superfluo,ma giusto pei foresti) e date de riferimento in picio.
    Xè ch’el xè tropo dimesso per un nome cussì altisonante.

  17. sfsn ha detto:

    @ bibliotopa:
    si, ben in alto a tre-quatro metri de alteza, perchè quela volta i gaveva paura che i fascisti ghe la rovini ogni due giorni (e cussì nissun la vedi…)

  18. Fiora ha detto:

    …beh, destinà come ch’el xè a durar nei secoli perene (o no?!) perché no intitolarlo (honoris causa, natural!) a un vivente cui oviamente se augura longa vita.
    Un nome ilustre stretamente colegà ala cità e in particolare ale vicisitudini serie e facete dela paserela dela discordia,un Titano che regi sule solide spale le sorti domace :
    “passaggio Roberto Cosolini” 😀 😀 😀

  19. Miran ha detto:

    Come tipologia de via (lungotevere, calle, lungarno, ecc.) andassi da Dio “Pontecurto”, l’unico in Italia !!!!
    Visto le premesse e dopo el scherzo de primo aprile che passera’ agli annali (anche giudiziari, purtroppo) Joyce no centra niente, solo Cecchelin gavessi un senso.

    Dunque:

    Pontecurto
    ANGELO CECCHELIN
    (1894-1964)
    comico triestino

  20. Fiora ha detto:

    E dopo i frizi e i lazi, la sola “ribelion” a una decision ciolta in contrasto cola volontà popolare dai…Grandi Eletori xè de portar ‘vanti la vox populi, continuando a ciamar “quela roba” tassativamente PONTECURTO!

  21. Fiora ha detto:

    …e sempre con bon rispeto per J.J. parlando, se Ettore Schmitz in arte Italo Svevo gavessi fato a Dublino un per de ani de cretività, fame e bagordi, chissà se i ghe gavessi intitolà un sgorbio de paserela con statua limitrofa tuto pulito e in massimo ordine?
    Dirè che la diferenza de “statura e spessor”…ma noo! no dela paserela ,dei do’ protagonisti dela leteretatura… Bu! e po’ i Dubliners xè ‘ssaissimo pei sui de lori, miga come noialtri che co’ xè foresto xè sempre mejo! 😉

  22. Fiora ha detto:

    una considerazione amaramente seria.
    Questo piccolo esempio sta a dimostrare quanto poco conti il parere della gente comune ,alle inclite orecchie di chi l’amministra.
    Pensata “originale”( ????per carità, con tanto di statua ispiratrice ad un passo…) subitanea decisione e senz’appello. Detto fatto e dedicato!
    Una fetta del Ponterosso, tra statua e passaggio tutta per J.J. contro il quale non ho beninteso nulla di personale, ANZI!
    Mi chiedo solo perché soltanto una seminascosta targa ignota ai più, stia a ricordare una Gran Donna e Benefattrice della città.
    Mi chiedo soltanto perché si storca il naso davanti alla proposta popolare “Pontecurto”.
    Se proprio irrinunciabile la prima, si scrivano entrambe le diciture “passaggio James Joyce” e la dicitura “del Pontecurto (toponimo)” sottostante e a caratteri più piccoli.
    Sarà motivo di curiosità e di ilarità per i turisti ed i posteri!

  23. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @23 FIORA :

    Purtroppo al “POTERE” della gente della strada
    interessa solo due cose il “VOTO” e le “TASSE”

    La paternità delle buone idee deve averla sempre LUI.

  24. ufo ha detto:

    Me sa che ste robe no i le scrivi solo che per inscempiar la zente, che disessi la zente la xe zà scempia bastanza de suo… Però se no ghe iera el ponte curto saria stà de scurtarlo aposta, giusto per gaver de cossa parlal tuto l’ano, che più i parla de sta roba e più me rodolo per tera del rider.

    Dunque, se go capido ben, in pol posission per gaver el nome sul pontisel saria un che gavessi i meriti de eser stà un grande scritor (no ga importanza se nissun dei sui fan triestini ga mai leto l’Ulisse, tropo cunio) e de gaver visudo in cità. Ma visto che ghe fussi zà una scalinada col nome suo mi me venissi un idea de controproposta. Se tratasi de un mato che no solo iera grande scritor, ma ga anca ciapado el premio Nobel per la literatura, e no solo anca lui ga visudo vari ani in cità, ma el ga anca scrito de ponti! Cossa se pol voler de più, visto che no ghe xe sta mai intitolado niente de ste parti? Gave zà capido che no se pol, perchè omo che digo mi saria quel Ivo Andrić che nei ani Venti ga abitado a Trst come impiegato del consolato dela jugo (quela de alora, col re) e che xe diventa famoso con el libro “Na Drini ćuprija“, ovvero Il ponte sulla Drina – per cui podessimo ciamar el trabicolo “Kratka ćuprija Ivo Andrić (Kпatka ћуприја Иво Андрић)“. Cossa ve par?

    Come saria dir controverso? Bom, go capì che a Trst xe controverso intitolar a un artista perseguitado dai fassisti (ma no tignir in palazo Cheba el ritrato de un Burgmaister nominado dai nazisti), ma quel xe politica. No me gave sempre dito che i triestini no xe razisti, alora qual xe el problema con Andrić oltre che eser de là? A Trieste ghe xe rivà col pasaporto diplomatico, miga col Schmeisser.

    Bom, e cussi ogni volta che me rialzo de tera zercando de smeter de rider va finir mal. Anca sto giro, perchè me iero pena alzado che me trovo in man el bugiardel de ieri. Sto parlando de pagina 20, chi che lo ga cora in casa. Tuto un articolo su come che nel paese de Internett i indigeni i parla e i zerca per darghe un nome al coso. Ve copio, parola per parola, la parte che me piasi: »E allora c’è chi tenta, come si dice, di salvare capra e cavoli come la studiosa joyciana Elisabetta d’Erme. “Ponte Kurto dé Zois” è la perfetta sintesi tra la volontà popolare e le velleità letterarie della giunta. Curto con la kappa e Joyce alla triestina.« Ostrigheta come che la ga intivada, la studiosa. Anca el bugiardel. E tuti e do per sbaio, che almeno per un dei do xe l’unico modo che riva intivar le robe… Comunque che fussi, levo caldo aplauso al idea. Perchè, save, ghe fussi sta sai ani fa un tipo, che fralaltro a Trieste ghe xe intitolada anca una scola superiore (ma no ga importanza) che l’iera stà scenziato geologo e mineralologo (go scrito giusto?) e mecenate e patrono dele arti e anca nobile, che andasi giusto ben. Perchè omo Zois no solo el iera tute ste robe, ma in una cità che disi de eser miteloiropea e multicultural e cosmopolita el iera anca lui cussì: papà talian de Valtellina, mama slovena de Ljubljana e el parlava no so quante lingue. E, vara ti el caso, de tuti i palazi che su papà gaveva in giro per la Defonta, omo ghe xe capità de nasser proprio a Trieste, e oviamente in Borgo Teresian. Mai de meio, più vizin de cussì e ghe tocava nasser sul ponte che no iera.

    Ve piasi l’idea de ponte Zois, curto o lungo che sia? Mi si, devo dir. Vanti cussì, bugiardel, che fra un poco se trovemo con ponte Franc Štoka.

  25. maja ha detto:

    un ufo in gran forma, oggi. complimenti.

  26. Ma se el iera curto perché non xe casca in acqua? ha detto:

    Ma se el iera curto perché non xe casca in acqua?

  27. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @26 MA SE El…. :

    Perchè i lo ga strento prima co’l spago !!!

    Ma coss’ no te legi el giornal !!!

  28. Fiora ha detto:

    @27
    nonono no darghe …spago a sta provocazion del post 26.
    Meti che sia el Podestà che soto mentite spolie fa la domanda trabocheto, te se me trovi querelà, memento Giampi!

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