9 Aprile 2013

I Costi della politica nei programmi elettorali per il FVG


 

Domenica 21 e lunedì 22 aprile 2013 le elettrici e gli elettori del Friuli Venezia Giulia sono chiamati a votare per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale, oltre che per il rinnovo delle amministrazioni degli enti locali in scadenza. Si voterà il candidato, la candidata, oppure il programma?La situazione a livello locale dovrebbe essere simile a quella nazionale, i programmi hanno una certa importanza, ma non saranno determinanti qualora il candidato o la candidata che sosterrà certe e date questioni non sarà credibile, non ispirerà fiducia, non rappresenterà una idea che nella sua vaghezza possa attirare in via calamitosa l’interesse individuale dell’elettore od elettrice.

D’altronde ci sarà chi voterà per propri interessi particolari, chi semplicemente per antipatia politica, chi per simpatia politica, chi per la regola dell’alternanza.La mia attenzione cadrà sulla questione costi della politica. Un tema che ha determinato il successo a livello nazionale del M5S ed una bastonata elettorale per le altre componenti politiche. Il tutto ricordando che in base al apporto BES 2013 Istat e Cnel emerge che nella nostra regione il livello di partecipazione civica e politica è maggiore, con valori superiori al 70%, rispetto alla media nazionale, e ciò vorrà pur dire qualcosa.

Andiamo a vedere cosa prevedono, sulla questione costi della politica, i programmi delle principali forze politiche in campo, Pd, Pdl, Un’altra Regione, M5s.
Il programma del PD è di ben 66 pagine, dettagliato, concreto ma pesante da leggere. Lo slogan di apertura è il seguente: “TORNIAMO AD ESSERE SPECIALI”.
Uno slogan caro alla corrente renziana del Pd .Cosa prevede il Pd in tema di costi della politica? La così detta questione anti-casta, che in FVG ha creato grande scalpore ed indignazione dopo le recenti inchieste avviate dalla Magistratura? Taglio dell’indennità dei consiglieri regionali per portarla a livello dell’indennità dei sindaci di Comuni capoluogo;eliminazione della quota di integrazione dell’indennità; si tratta di eliminare la quota cui il Consiglio regionale integra l’indennità di fine mandato dei consiglieri regionali;eliminazione del fondo riservato da 25 mila € alle Presidenze; ripristino del registro delle dotazioni informatiche e di ufficio; eliminazione della quota di indennità destinata al vitalizio in forma contributiva dei consiglieri regionali. Si specifica anche che nei ruoli di gestione non devono essere nominati rappresentanti politici ma solo professionalità e competenze di quel campo; ogni nominato dovrà rendicontare annualmente l’attività svolta;le nomine saranno liberamente accessibili per il cittadino con il libro bianco delle nomine;la riforma delle norme sulle incompatibilità punterà ad eliminare ogni tipo di conflitto di interessi; chi percepisce una forma divitalizio e viene nominato in enti regionali non potrà percepire alcuna indennità derivante da quel ruolo;recepimento delle normative nazionali sui consigli di amministrazione delle società pubbliche che impongono il limite massimo di tre componenti.
Il PDL invece ha un programma di 24 pagine più generico ma snello nella sua lettura. Lo slogan di apertura sarà: BUONA AUTONOMIA = BUONA ECONOMIA. In tema di costi della politica si desume quanto ora segue:Il Friuli Venezia Giulia ha già avviato una consistente azione in questa prospettiva con la riduzione del numero dei Consiglieri regionali e la riduzione significativa delle indennità degli eletti, degli amministratori di enti e società e delle assegnazioni ai gruppi consiliari. Per il Presidente della Regione, per gli Assessori e per i Consiglieri regionali le indennità saranno ulteriormente ridotte del 20% ed eliminati i rimborsi forfettari. Questo programma sarà completato con una ricognizione di tutte le realtà istituzionali o comunque partecipate della Regione al fine di procedere a soppressioni di quelle non indispensabili, ovvero ad ulteriori riduzioni degli organi delle stesse, privilegiando gli amministratori o direzioni uniche con comprovate capacità in luogo di pletorici consigli di amministrazione. Per assicurare ulteriore trasparenza alle spese relative agli apparati politici, le stesse saranno pubblicate periodicamente sul sito ufficiale della Regione. La relativa regolamentazione sarà approvata entro tre mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio regionale.
UN’ALTRA REGIONE invece ha un programma di sole 15 pagine,ancora più semplice da leggere ma sembra essere più concreto e dettagliato rispetto a quello del PDL. Non ha uno slogan di apertura, ma in via teorica questo potrebbe essere identificato con il nome della lista. Non ha un punto specifico sulla questione “casta” ma rileva che dal riassetto della governance deriverà la soppressione di tutti quegli enti, organismi e società create dallamano pubblica per gestire funzioni che confluiranno nella titolarità degli Enti sovracomunali. Troppi doppioni e sovrapposizioni. Inutili e costosi consigli d’amministrazione verranno soppressi per consentire una più equa e funzionale distribuzione sul territorio delle risorse economiche.
Il M5S non ha disponibile,ad oggi che scrivo questo intervento, il programma elettorale in formato pdf quindi dovrai andare a leggere le singole voci sul sito internet, così divise: AMBIENTE e TERRITORIO; CULTURA;ECONOMIA; ISTITUZIONI; SALUTE. Lo slogan di apertura è: Consultate il nostro programma e aiutateci a scriverlo! In tema di costi della politica, cavallo di battaglia del M5S ma pienamente emulato dalle principali forze politiche in campo si evidenzia : Per tutti i consiglieri regionali-Riduzione a 2500 €/mese netti di indennità; passaggio al sistema pensionistico contributivo; abolizione dell’indennità di fine mandato; abolizione di ogni rimborso spese forfettario; controlli rigorosi sulle spese di consiglieri. Per tutti i gruppi consiliari: riduzione dei contributi di funzionamento; verifica periodica sulle spese effettuate.
Programma o candidato o candidata? Vista la partecipazione attiva della gente di questa terra, internet, media, dibattiti e piazze saranno importanti, le une non dovranno escludere le altre, e se così non sarà si commetterà un grave errore strategico, e probabilmente proprio il tema dei costi della politica, che nei programmi elettorali il PD e M5S affrontano in modo certamente più specifico e dettagliato rispetto al PDL ed Un’Altra Regione, sarà , a parere di chi ora scrive, determinante anche per l’elezione del futuro Presidente della Regione del FVG.

2 commenti a I Costi della politica nei programmi elettorali per il FVG

  1. Daniele Petean ha detto:

    La Serracchiani essendo rimasta deputata Europea durante tutta la campagna elettorale e non avendo chiarito se sia disponibile a dare le dimissioni da deputata EU una volta eletta mi sembra che sia andata controcorrente rispetto a quello proposto nel programma…

  2. Francesco Cervesi ha detto:

    La proposta di un’altra Regione e’molto semplice: dimezzare gli emolumenti dei consiglieri.
    E poi e’necessario dare una sfoltita alle miriadi di società/consorzi/agenzie controllate dalla regione. Alcune utili, molte messe in piedi sol per avere dei CDA per dare poltrone ben retribuite agli amici.
    In molti casi queste stesse società regionali hanno a loro volta numerose società di questo tipo che controllano. Ad esempio Autovie Venete si è “inventata ” diverse società per diversi servizi tanto per avere più consigli, più posti e più gettoni.
    Il lavoro non è complicato da organizzare, basta partire dal libro bianco dei Cittadini per il Presidente che già ai tempi di Illy avevano studiato la situazione.

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