9 Aprile 2013

Al via giovedì al Miela TriesteRIParte, il festival della cultura indipendente

Oltre cento artisti, scienziati, letterati da tutta l’Italia si incontrano a Trieste per cambiare la storia della cultura indipendente nel nostro Paese. Con passione ed allegria, con rabbia e con una proposta di legge, nata dall’arte, fuori dai partiti, che può cambiare tutto, se la politica saprà capirla.

Con questi intenti nasce TriesteRIParte, il festival di musica e teatro, danza e arti visive in programma da giovedì 11 a sabato 13 aprile, dal pomeriggio alla sera (17- 24.30) al Teatro Miela. Lo scrittore Pino Roveredo, il regista Maurizio Zacchigna e la vincitrice del Campiello Giovani 2009, Alisei Apollonio, saliranno sul palco insieme ai musicisti dei Makako Jump e della Maxmaber Orkestar, solo per fare i nomi di due gruppi triestini, tra i tanti protagonisti del Festival. Al loro fianco, giovedì riecheggeranno le note del tango argentino con Edoardo Contizanetti Trio, ma anche il Paul Klee Quartett, composto dai maestri di quattro conservatori italiani. Fra le mille proposte artistiche, da non perdere il pianista Riccardo Morpurgo con il suo Panoramix Trio (Cfr. programma dettagliato in allegato). Per tre giorni, un turn over eccezionale di decine di artisti animerà dunque le sale del Teatro, dove sarà possibile visitare anche “Scenari di maggese” – la mostra fotografica collettiva di sei artisti, tre triestini e tre romani –  e dove sabato alle 17 sarà possibile vedere il documentario indipendente “Catastroika” e alle 18.30 Sniffing Coke, il documentario sulla Ferriera vincitore del secondo premio al concorso ‘Generazione Reporter‘ di Servizio Pubblico.

Legato alla prima edizione di RomaRIParte, il festival giuliano (ideato, a Trieste come a Roma, dal direttore artistico romano Paolo Fusi, qui coadiuvato dal direttore triestino Lorenzo Zuffi) si pone anche come momento di scambio fra artisti di città diverse: se in questi giorni a Trieste gli artisti provenienti da fuori saliranno sul palco giuliano, a RomaRIParte 2 (21-26 maggio 2013) potranno esibirsi i musicisti e gli attori di Trieste e del Friuli Venezia Giulia. Diversi i temi trattati nel corso del festival, tra cui la denuncia alla violenza contro le donne, che alle 19 di sabato andrà in scena con la Pietas della romana Flora Contoli. E ancora, dal dramma dell’amianto che ha sconvolto generazioni intere nel Friuli Venezia Giulia (Amianto Senza Confini con Giustina Testa per la regia di Sabrina Morena, Teatro Bandus) ai documentari sul genocidio del Rwanda (girato dal deputato al parlamento europeo, Niccolò Rinaldi) passando per la precarietà del lavoro (Labor dei Mattatoio Scenico) e il deperimento della cultura, leit-motiv di tutto il Festival.

Nel pomeriggio (giovedì e venerdì alle 17) sono poi previsti, sempre al Teatro Miela, dapprima un incontro con gli artisti, il giorno successivo un’assemblea pubblica. L’obiettivo?

Promuovere un fondo capace di rilanciare la cultura a Trieste, in Italia e altrove. La proposta si chiama Carta della cultura e permetterebbe, senza l’aiuto di nessun partito e movimento politico, di essere trasformata subito in legge, risolvendo il problema della cultura indipendente e senza costare un centesimo alla mano pubblica. A Trieste il festival sarà dunque l’occasione per discutere questa proposta aprendo la strada a una sua fattibilità A questo pro gli artisti di TriesteRIParte invitano i candidati alle regionali, le istituzioni, l’università, gli studenti e gli scienziati, i sindacati e le associazioni, a partecipare all’assemblea pubblica di venerdì 12 aprile, al Teatro Miela alle 17.

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