5 Aprile 2013

Spciale elezioni FVG 2013 — Si presenta Fabio Fonda della lista Cittadini per Debora Serracchiani (a Ts)

Fabio Fonda

Non arrivo ora alla politica. Ho seguito Riccardo Illy dal suo esordio fine anni ’90 nella sua prima candidatura a sindaco, ma non ho avuto mai esperienze amministrative, forse perché mi hanno sempre detto “non sei portato per la politica, poco diplomatico, dici quello che pensi.. “
Bene, se a quei tempi essere trasparente e coerente poteva essere un limite, ora credo che sia proprio quello che la gente si aspetti da chi la deve rappresentare.

Il mio programma elettorale è quello di Debora Serracchiani: mi piace, lo condivido, e lo sottoscrivo. Chi vota me vota il centro della coalizione di centrosinistra, sceglie un movimento che è civico da sempre, rappresentato da persone libere che si mettono in gioco proprio nel momento più difficile, quello in cui rischiano di essere omologati, solo perché propositivi, a chi della politica ha fatto il suo “mestiere”.
Limite dei mandati quindi, gli unici i Cittadini fra tutti gli schieramenti a volerne ed imporre a se stessi solo due (il che non ha voluto dire almeno due.. come abbiamo saputo dimostrare).

Chi sono e come so/voglio lavorare, è facile da capire conoscendo la mia persona, la mia storia professionale, le scelte che ho fatto, il mio modo di stare fra gli amici…

Triestino, con un DNA generato da un Fonda di Servola (nonna slovena) e da una Carciotti di Umago, sono uno dei tanti che nel 2013 festeggiano i 150 anni del proprio Liceo, il Dante ovviamente, avendone già condiviso (iscritto nel 1962) il primo centenario. Medico cardiologo, laureato a Trieste nel 1973 con Fulvio Camerini, cresciuto con Sabino Scardi al Centro Cardiovascolare, ho diretto fino al 2006 la Cardiologia del Burlo Garofolo.

Ho lasciato l’Ospedale per due motivi:
– garantire il ricambio, sbloccando l’assunzione di giovani medici
– portare la mia esperienza clinica nel mondo dell’innovazione tecnologica, per una medicina attuale ma sempre a dimensione d’uomo.Attualmente sono responsabile dei programmi di telemedicina del POLO Tecnologico di Pordenone , dopo aver creato, in AREA Science Park agli albori di internet, il primo Laboratorio di Telematica Sanitaria.

Chi mi conosce e mi frequenta sa dei miei appassionati interessi nel mondo dell’arte, vede in me quella curiosità che (dall’adolescenza, pochi lo sanno questo) non mi ha mai abbandonato e che, proprio dall’interazione con la scienza, ha contribuito a far crescere questa “cultura dell’innovazione” che ho esportato ad esempio a Maribor 2012 Capitale Europea della Cultura rappresentando l’Italia accanto ad Ottavio Missoni, o che mi ha portato ad immaginare nuovi spazi recuperati all’arte (la recente esperienza di Art&Space).

Piano B, direbbe Franco Lancelot Franchi, giovane ed affermato scrittore nonché, guarda caso, anche cugino di radici umaghesi.  Ma anche Patrick, Claudio, R.E.B., Simonetta… il mio stare con gli amici, appunto. Quelli “variamente” giovani, per i quali, da Presidente dei Cittadini per Trieste nel 2011 senza candidarmi, mi sono speso a dare motivazioni e sostegno nella loro scelta di partecipare attivamente alla politica della “buona e corretta amministrazione” contribuendo, nel nostro piccolo, all’elezione di Roberto Cosolini.
Dovessi arrivare in Consiglio Regionale, ci starei il tempo di far ripartire la macchina della “specialità regionale”, umiliata e svenduta alle velleità lombardo-venete, della affermazione della “centralità di Trieste” capoluogo regionale, e non solo…

Ancora poche, ultime annotazioni. Fare il consigliere regionale è un impegno, ma non certo superiore a quello di un Sindaco o di un Assessore Comunale, per cui, se responsabilità e merito devono essere il riferimento guida dei riconoscimenti anche economici, ho sottoscritto convinto la riduzione della “retribuzione” dei consiglieri regionali chiestaci da Debora Serracchiani.

Vivo questa avventura elettorale – mai una elezione è stata così animata ed incerta – con sentimento e convinzione ma senza ansie da prestazione… come nelle mie opere che forse parlano di me meglio delle mie parole.

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11 commenti a Spciale elezioni FVG 2013 — Si presenta Fabio Fonda della lista Cittadini per Debora Serracchiani (a Ts)

  1. capitano ha detto:

    Lo so dove vol portarne a noi poveri eletori, come quei dò muli che girava col cugin Piero. Se comincia con la Serracchiani e poi se finissi a ciacolar de ufo.

    http://youtu.be/d709dkv9lcE

    Con un endorsement del genere la domanda spontanea fossi sulla film commision.

  2. Fabio Fonda ha detto:

    Caro Capitano, cancellare la Film Commission è esempio del livello di incompetenza della classe politica che ci ha goveranto in questi 5 anni. Il mondo del cinema nazionale è rimasto allibito da tanta idiozia… e come tale priva di qualsiasi giustificazione. Quando si va ad abitare in una casa non di primo ingresso, non sempre occorre rifare tutto, magari si trovano anche delle idee funzionali.
    Nel caso della nostra Regione, e di Trieste in particolare, dopo 5 anni di Tondo, credo che ci sia poco da salvare

  3. brancovig ha detto:

    in bocca al lupo

  4. MobilitaNuovaFVG ha detto:

    Ci piacerebbe conoscere le opinioni del candidato Fonda sui temi della Mobilita’ Nuova promossi dalla campagna “Mobilità Nuova FVG: al centro le persone”.
    Esiste la possibilita’ per i candidati di registrarsi e di dicharare il proprio impegno su alcuni temi: http://www.mobilitanuovafvg.it/per-i-candidati

  5. kaiokasin ha detto:

    Unici a volere due soli mandati? Non c’é anche m5s?

  6. Fabio Fonda ha detto:

    @ kaiokasin: adesso M5S… noi intanto l’abbiamo applicato e non da ora. Lasciami la soddisfazione di aver dato il buon esempio !

  7. Fabio Fonda ha detto:

    Bravi M5S a seguire il nostro esempio…
    Noi l’abbiamo detto nel 2003 e l’abbiamo sempre applicato

  8. Fabio Fonda ha detto:

    Registrato, ovviamente, su http://www.mobilitanuovafvg.it

  9. Fabio Fonda ha detto:

    E’ storia della politica, non solo regionale, che Riccardo Illy avesse intuito la “deriva” dei partiti, dando vita al primo Movimento Civico e che gli stessi partiti ne avessero ostacolato lo sviluppo nazionale.
    E’ attualità che alcuni partiti usino il Civismo per riciclare se stessi ed i suoi “trombati eccellenti” in improbabili alchimie di centro. Civismo, allora, deve essere la partecipazione con la nostra identità (fatta di etica e non solo di storia) al rinnovamento del Centro Sinistra, a partire dal suo partito di riferimento: il PD.

  10. In mancanza di un corposo rilancio delle nostre economie non ci saranno mai risorse sufficienti per migliorare la vivibilità del nostro territorio, quindi penso che gli aspiranti al ruolo di futuro Presidente o Consiglieri della Regione F.V.G. ed i nostri Amministratori, dovrebbero porsi alcune ineludibili domande ???

    1) Crediamo ancora che il mare possa realmente ritornare ad essere per noi come lo è stato in passato l’attività fondante delle nostre economie e che l’Alto Adriatico per la sua posizione strategica abbia le caratteristiche ideali per riassumere un significativo ruolo nei confronti dei traffici che annualmente transitano nel Mediterranei e quindi far si che in futuro una consistente quota di quelle varie decine di milioni di contenitori relativa all’interscambio commerciale tra l’Europa e l’Asia possano approdare ai nostri sbocchi al mare, ed anche per soddisfare quella che è sempre stata una nostra giustificata ambizione “spostare un po’ più a Sud il baricentro del sistema trasportistico comunitario”. Traffici che con un’acculata e razionale gestione della Logistica di Retroporto “ stoccaggio, distribuzione, lavorazione delle merci in transito ” potrebbero essere in grado di generare un significativo volano economico per tutto il territorio della Regione F.V.G..

    2) Siamo veramente coscienti del notevole gap infrastrutturale dei nostri sbocchi al mare nei confronti dei Porti del Nord Europa, gap da imputare soprattutto alla miopia dei nostri Politici ed Amministratori che ha di fatto generato l’immobilismo infrastrutturale che ha purtroppo caratterizzato il nostro passato trentennio.
    http://portualita-del-terzo-millennio.jimdo.com
    Gap facilmente misurabile dall’amara constatazione che i flussi merceologici in transito tra l’oltre Suez ed i mercati Comunitari anziché sfruttare la vicinanza dei nostri sbocci al mare “Alto Adriatico ed Alto Tirreno” siano invece costretti date le nostre inadeguatezze infrastrutturali ad allungare di quasi 4.000 miglia e quindi appesantire notevolmente in termini di tempi e costi il loro già lungo percorso, ed oltrepassino Gibilterra per poi raggiungere i super attrezzati Scali del Nord Europa.

    3) Siamo consapevoli che purtroppo le soluzioni alle problematiche relative ad un possibile sostanzioso potenziamento dei nostri sbocchi al mare saranno sempre più difficili da concretizzare, poiché i finanziamenti pubblici sono ormai ridotti al lumicino e gli errori del passato pesano inevitabilmente come macigni sul futuro della nostra Portualità, e che per il domani l’unica via percorribile sia quella di dare una consistente parte del nostro frontemare in concessione pluri decennale (almeno una superficie di un milione di m2) a degli imprenditori privati anche stranieri. http://triestesuperporto.jimdo.com
    Concessione per far si che possano realizzare un modero Terminal Contenitori che sfruttando le notevoli ma tuttora inespresse potenzialità “del Corridoio Baltico Adriatico – dell’Interscalo Ferroviario di Cervignano – dell’Aeroporto Regionale di Ronchi” possa fare da base logistico/operativa per una consistente quota dell’interscambio Euro/Asiatico, traffici che attualmente transitano nel Mediterraneo ma che per le notevoli carenze infrastrutturali dei nostri sbocchi al mare sono purtroppo costretti a far rotta verso gli Scali del Nord Europa, andando ulteriormente ad appesantire in termini di tempi e costi il loro già lungo percorso.
    La concessione chiaramente potrebbe approssimativamente fluttuare tra i 35/70 anni in base alla consistenza dell’impegno finanziario del terminalista, mentre il canone annuale non penso sia un problema rilevante da prendere in considerazione, poiché importante sarà soprattutto valutare la consistenza del volano economico occupazionale che quest’iniziativa sarebbe in grado di materializzare.

    4) Crediamo realmente che con l’attuale finanziamento ottenuto per la tanto osannata Piattaforma Logistica si siano finalmente risolti i problemi della Portualità Triestina, non illudiamoci poiché questo intervento contempla soltanto la realizzazione di un banchinamento ed un interramento del degradato e frastagliato frontemare presente tra lo Scalo Legnami e l’Impianto Siderurgico, per creare una nuova area recuperata al mare da porre al servizio dei traffici delle merci convenzionali e porre nel contempo le basi per quella che dovrebbe essere la radice del futuro Molo VIII, infrastruttura quest’ultima che per dimensioni e potenzialmente dovrebbe diventare la vera Piattaforma Logistica di valenza Comunitaria, ma che però potrà vedere chiaramente la luce soltanto quando si saranno finalmente decise le dibattute ed incerte sorti dei nostri SIN e della Ferriera di Servola.

    5) Siamo consapevoli che in merito alle bonifiche ed all’auspicabile futuro sia dei nostri siti inquinati che al possibile recupero degli impianti industriali dismessi od in via di dismissione, siamo purtroppo ancora fortemente condizionati da alcune delle assurdità contemplate nell’attuale normativa, assurdità in quanto non si fa alcuna distinzione in merito ai parametri d’inquinamento da ottemperare nelle varie e particolarmente differenti destinazioni d’uso dei territori, parametri che dovrebbero essere obbiettivamente ben diversi nel caso che si tratti di “urbanizzazioni civili – agricole – portuali o industriali”.
    Parametri ben diversi in quanto le urbanizzazioni di carattere portuale od industriale solitamente contemplano una totale siglatura/impermeabilizzazione delle superfici e nel caso della portualità anche del frontemare che normalmente viene banchinato sia per supportare i mezzi da sbarco/imbarco che per contenere e sigillare l’interramento, rendendo quindi scongiurato il pericolo che i materiali inerti sottostanti (tombati) anche se moderatamente inquinati possano venire a contatto ne con i lavoratori ne con il mare o le falde acquifere.

    6) Siamo realmente sicuri che per un moderno Scalo siano essenziali soltanto – fondali – banchine – piazzali – oppure pensiamo che siano sempre più determinanti le potenzialità dei suoi collegamenti su gomma e soprattutto quelli su rotaia, che chiaramente dovrebbero essere in grado di supportare e smaltire giornalmente e senza affanni i notevoli quantitativi di merci movimentate da un moderno Terminal Contenitori, soprattutto alla luce della notevole evoluzione tecnologica che ha interessato i sistemi di movimentazione stoccaggio delle merci e le dimensioni sempre più crescenti dei vettori che l’Armamento utilizza sulle rotte internazionali, vettori che ormai hanno già raggiunto capacità dell’ordine dei 18.000 teu. e sembra che siano già in avanzata fase di progettazione motonavi da 23.000 teu.
    Se consideriamo essenziali anche le potenzialità dei collegamenti gomma/rotaia, allora penso che dobbiamo darsi da fare “ed in fretta” poiché sono molte e particolarmente impegnative e molto onerose le cose da fare, per far si che le potenzialità dei collegamenti dello Scalo Triestino siano realmente in grado di supportare le notevoli esigenze di un moderno Terminal Contenitori come il Molo VIII, infrastruttura che dovrebbe a regime poter movimentare annualmente non qualche centinaia di migliaia di teu. ma diversi milioni.

    7) Cosa pensiamo se in tema di collegamenti ferroviari per sopperire alle attuali nostre stringenti esigenze fosse opportuno che almeno per il momento in attesa della realizzazione del Corridoio N° 5, si cercasse di pianificare e realizzare alcuni significativi interventi sia per migliorare la potenzialità della linea Trieste Centrale Aurisina Monfalcone che per adeguare galleria e tracciati della vecchia ferrovia di Cattinara a quelli che sono gli attuali standard del trasporto su rotaia, ed ottimizzare quindi la funzionalità/sfruttamento dell’attuale vetusto e sottoutilizzato collegamento esistente tra il Porto Nuovo e la Stazione di Opicina via Cattinara. Adeguamento della vecchia ferrovia, che considerata la sua sensibile pendenza sarebbe comunque certamente sfruttabile in discesa per le merci in entrata Scalo e forse con l’aggiunta di un locomotore anche in salita per i convogli in uscita, non va nemmeno sottovalutato il fatto che nella malaugurata evenienza che la via bassa “Stazione Centrale – Aurisina risulti parzialmente inagibile” per frane o gravi incidenti con seri danni alla linea oppure per più o meno lunghi lavori d’ammodernamento o potenziamento dello stessa, questo tracciato potrebbe rappresentare un’utile alternativa per far si che lo Scalo non resti isolato dalla rete Nazionale/Internazionale, ma possa comunque disporre di un valido collegamento ferroviario alternativo.
    Nb. Non facciamoci comunque molte illusioni, poiché se in Italia vogliamo realmente razionalizzare il trasporto delle merci sulla lunga distanza (superiori a 300 km) e far si che le nostra ferrovie possano recuperare la perduta competitività nei confronti del trasporto su gomma e ritornare finalmente a correre, bisogna attuare una significativa inversione di tendenza per far si che i futuri finanziamenti/investimenti per le grandi opere siano in buona parte focalizzati sull’ammodernamento ed il potenziamento dei tracciati ferroviari.

    8) Cosa pensate in merito “alla discutibile esigenza” più volte ribadita da parte di molti nostri Politici ed Amministratori” relativa alla presunta doverosa realizzazione di una bretella ferroviaria interportuale della lunghezza di 6 km per collegare il Porto di Trieste con quello di Capodistria, siamo realmente convinti che questa infrastruttura possa risultare utile allo Scalo Triestino per sopperire almeno temporaneamente alla mancata realizzazione della tratta Ronchi Divaccia del Corridoio N°5. Oppure pensate che questa possa rivelarsi per noi soltanto una nostra pia illusione poiché anche il già pianificato raddoppio della tratta Slovena Capodistria Divaccia sembra sia dimensionato per sanare essenzialmente le loro attuali carenze e le loro presumibili future esigenze, e quindi saranno difficilmente disponibili giornalmente per noi “quelle diverse decine di Tratte Ferroviarie sulla linea – Trieste – Capodistria – Divaccia -” che eventualmente dovrebbero sopperire a quelle che potrebbero essere le future notevoli esigenze dello Scalo Triestino, mentre l’iniziativa sarebbe invece particolarmente apprezzabile e giustificata se la bretella ferroviaria Trieste Capodistria fosse finalizzata prioritariamente alla necessità di creare una sorta “di Metropolitana Leggera” per facilitare la mobilità delle persone tra la Costa Istriana e la Regione F.V.G..

    9) Siamo tutti realmente consapevoli che per risolvere i problemi del Porto Vecchio ed il suo possibile riuso in chiave Cittadina, sia indispensabile che nel rispetto e la tutela dell’aspetto esteriore degli immobili presenti nel variegato Complesso Emporiale quest’area debba essere liberata da vincoli sia di Punto Franco che Demaniali. Punto Franco che potrebbe essere opportunamente trasferito in altri siti posti a Est del nostro frontemare e magari all’occorrenza anche ampliato, andando a recuperare ampi spazi al mare oppure modificando la destinazione d’uso a fini portali di alcuni siti industriali dismessi o in via di dismissione, le aree che si andrebbero a recuperate a Est sarebbero certamente molto più adeguate per dimensioni e caratteristiche dei collegamenti gomma/rotaia, per consentire al nostro Scalo d’incrementare le sue potenzialità e metterlo realmente nella condizione di poter assecondare le notevoli esigenze attuali e future dei flussi merceologici e dei vettori che l’Armamento sta mettendo in linea sulle rotte internazionali. Soltanto se liberato da lacci e laccioli l’area del Porto Vecchio potrebbe essere realmente fruibile e poter diventare quindi a tutti gli effetti una parte integrale della Città e consentire l’insediamento di tutte le attività normalmente previste nel resto dell’area urbana Triestina, siano esse – museali – congressuali – artigianali – manifatturiere – alberghiere – abitative – Istituzionali – commerciali – ricreative – parchi tematici – aree espositive – e variegate attività marinare http://trieste-terminal-passeggeri.jimdo.com – il tutto per far si che questo nostro gioiello immobiliare ereditato dal passato, possa finalmente un bel giorno lasciate alle spalle le deleterie e spesso strumentali contrapposizioni del passato ritornare a pulsare per generare nuove economie e lavoro per il nostro territorio.

    10) Pensiamo realmente che nel ristretto specchio di mare della Baia di Muggia ci sia anche lo spazio per insediare un Rigassificatore, senza andare a compromettere seriamente – la sicurezza – l’eco sistema – l’operatività e lo sviluppo della Portualità Triestina, oppure se sia il caso di valutare la necessità di dover trovare altri siti o altre soluzioni.
    http://trieste-rigassificatore.jimdo.com

    Se a queste domande non fossero in grado di dare risposte chiare razionali e soprattutto credibili molto difficilmente questa nuova classe Politica sarà in grado di rilanciare le nostre economie ed assicurare lavoro ed un fruttuoso avvenire alle future generazioni.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

  11. Fabio Fonda ha detto:

    Caro Brunello, i miei (pochi) lettori fanno difficoltà a seguire i discorsi in politichese…anche quando vengono dall’altra parte, cioè da uno come loro, come credo sei tu.
    Puoi formulare i tuoi 10 punti in forma sintetica che sia intelleggibile ai più?
    PS. scusa solo i primi 9 perchè non mi risulta che ci sia qualche candidato favorevole al rigassificatore nella coalizione di centro sinistra

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