20 Marzo 2013

Si parlerà di banditi nella prossima edizione di èStoria

Sono i banditi i protagonisti della IX edizione di èStoria, Festival internazionale della storia, in programma a Gorizia da venerdì 24 a domenica 26 maggio 2013. Un argomento dotato di grande forza evocativa e forte impatto suggestivo.

Dopo aver trattato nelle scorse edizioni temi come Imperi, Rivoluzioni, Eroi, Patrie, Orienti, Guerre, Profeti, questa nuova edizione compie un passo ulteriore.
In un momento storico contrassegnato dalla forte crisi economica in atto, la scelta di “Banditi” significa infatti spingersi a indagare il confine oggi esistente tra legalità e illegalità, giustizia e devianza, potere e opposizione al potere. Banditi perché messi al bando e allontanati dalla società o banditi perché al di fuori della legge, gli uomini e le donne su cui si concentrerà il focus di èStoria 2013 non saranno meramente confinati al dato biografico, ma contestualizzati nelle epoche storiche, dall’evo antico alla contemporaneità.

“Sui poveri, la storia getta ben poche luci, ma essi sanno, a modo loro, attirare l’attenzione dei potenti, e di rimbalzo anche la nostra”, scriveva Fernand Braudel negli anni Quaranta del Novecento nel saggio “Miseria e banditismo”, rovesciando quella che era stata fino ad allora la nozione di “bandito”. In tal modo si sottraeva il fenomeno della criminalità alla semplice avventura dell’uomo contro l’uomo per inserirlo in un contesto di contrapposizione del più debole rispetto al più forte, di rivincita di classe contro i soprusi.
Ed Eric Hobsbawm, lo storico marxista scomparso di recente, autore de Il secolo breve, riprese questi concetti in Banditi – Il banditismo sociale nell’età moderna, amplificandoli ulteriormente fino ad affermare che per tutti i deboli e i poveri del mondo in qualsiasi epoca Robin Hood rappresenta un paradigma. Un punto di vista storiografico che èStoria sonderà criticamente, senza rifiutarlo del tutto, ma anche senza sposarlo.

Anche in questa edizione, Gorizia sarà lo scenario in cui si svolgerà un weekend fitto di appuntamenti, circa 60 tra incontri, presentazioni e lectio magistralis, oltre a spettacoli, colazioni con la storia ed escursioni a bordo degli èStoriabus.

Numerose e prestigiose saranno le presenze sui palchi dei relatori, da Alessandro Barbero a Giordano Bruno Guerri, da Lucy Riall a Irene Fosi, da Massimo Carlotto a Enzo Ciconte, da Mimmo Franzinelli a Nicola Tranfaglia, da Stephen Turnbull a Barry Strauss: storici e studiosi, molti dei quali stranieri, ma anche giornalisti e opinionisti, nell’arco dei 60 incontri previsti analizzeranno e declineranno il fenomeno del banditismo in tutte le sue forme e le sue espressioni, dalla pirateria alle rivolte contadine dei secoli scorsi, dal brigantaggio italiano ai fuorilegge del west americano, dalle mafie ai terrorismi.
Informazioni sul festival: www.estoria.it, tel: +39.0481.539210, eventi@leg.it.

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7 commenti a Si parlerà di banditi nella prossima edizione di èStoria

  1. Gianfranco Paliaga ha detto:

    Mooolto interessante!

  2. gigi ha detto:

    quanta carne che si potrà mettere al fuoco se pensiamo ai “banditi” politici e sindacali nostrani, è storia dovrà restare aperta almeno 6 mesi……

  3. marco ha detto:

    ancora politici? basta parlare di politici!

  4. sfsn ha detto:

    banditi nazionali tipo Berlusca e Monti opur banditi locali tipo Camber e Dipiazza?

  5. dimaco il discolo ha detto:

    Quei rivadi tal 19?

  6. Jasna ha detto:

    Bellissimo tema!!! Non vedo l’ora.
    Però avrebbe avuto tutt’altro peso fatto nell’anno dei 150 anni dell’Unità… mi domando solo se e come a Gorizia avrebbero affrontato il discorso dell’annessione cruenta del Sud Italia.
    Spero comunque che sia tra i temi trattati quest’anno.

  7. ufo ha detto:

    Tuto bel e bon, ma con un argomento cussì el festival podessi anca ciamarse éCronaca opur éTelegiornal…

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