13 Marzo 2013

Anche una delegazione triestina sarà presente al Forum sociale mondiale di Tunisi

Sono passati poco più di due anni da quando manifestazioni e proteste di grande intensità e forza hanno iniziato a ripetersi con continuità in Nord Africa e in Medioriente, generando dei cambiamenti storici con pochissimi precedenti, tanto che nelle sue prime fasi, la cosiddetta “Primavera araba” venne paragonata alle rivolte del 1989 in Europa Orientale e fu descritta come il movimento delle popolazioni arabe contro vecchi e corrotti regimi in favore di un cambiamento partecipativo, con un protagonismo delle piazze che ha anticipato, per molti aspetti, il fenomeno politico delle occupy e delle acampadas negli USA ed in Europa: democratico, laico, generazionale.

A due anni di distanza, le situazioni nei vari Paesi travolti dalle proteste, sono molto diverse ma vi si notano dei tratti comuni. Le grandi mobilitazioni della primavera araba – generate da un profondo cambiamento sociale, economico e generazionale, che guarda in larga parte alle libertà, ai principi di uguaglianza, al bisogno di informazione indipendente – hanno imposto una transizione politico-istituzionale senza avere forze politiche strutturate, spesso forti soltanto dello spontaneismo e della partecipazione multitudinaria nelle metropoli.
Per scambiare esperienze, percorsi e desideri con chi sulle coste del nostro Mediterraneo sta affermando con determinazione che indietro non si può tornare, che richiede a gran voce giustizia sociale e democrazia reale, l’associazione Yabasta sarà presente al Forum Sociale Mondiale a Tunisi, dal 26 al 30 marzo e dal 31 si sposterà con una Carovana a Sidi Bouzid, Regueb e Menzel Bouzaiane, nelle zone dove si stanno realizzando tre media center ad opera di alcune comunità di base locali e con il sostegno di Yabasta.

Ecco l’evento Facebook

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