Si è svolta ieri mattina la conferenza stampa di presentazione dei candidati di Trieste e provincia di Sinistra Ecologia Libertà (SEL) alle prossime regionali, lista che correrà nella coalizione di centrosinistra guidata dalla candidata Presidente Debora Serracchiani.
Della rosa dei nove, cinque sono donne e quattro uomini di cui uno rappresenta la comunità slovena. Tutti hanno una specifica competenza che è stata messa al servizio del territorio, come evidenziato nei currila personali scaricabili a breve dal sito www.sinistraecologialiberta.fvg.it.
Ogni candidato ha espresso le esigenze evidenti del territorio, relazionando su come i programmi SEL propongono azioni e soluzioni. Le tematiche hanno spaziato dalla scuola alla famiglia, dal mondo del lavoro alle politiche giovanili, dall’agricoltura alle politiche di inclusione sociale, dalle buone pratiche al welfare. Punto comune che trasversalmente ha raccolto l’unanimità, è stato il fallimento della gestione Tondo di questa ultima legislatura. Una gestione che non ha fatto nulla per contrastare a livello locale la crisi che ha investito l’intero Paese, cullandosi sui dictat nazionali che hanno negato la crisi e favorito “amici”, incrementando le file del cosiddetto clientelarismo, sprecando fondi pubblici che sono andati a pioggia in segmenti e attività che non hanno avuto ricadute positive sul territorio, ma appagato singole esigenze. E se SEL aveva anticipato, dalle file dell’opposizione, quanto accadeva, le ultime notizie investigative, che stanno investendo il consiglio regionale, hanno confermato l’andazzo che permeava i banchi della massima assise territoriale.
Un taglio netto ai costi della politica è quindi più che mai indispensabile, ma i candidati SEL hanno sottolineato che sarebbe più opportuna una perequazione dei compensi dei consiglieri, abbassando le somme riconosciute, più che tagliando il numero di poltrone, escludendo di fatto alcune rappresentanze territoriali. Via quindi i rimborsi elettorali ai partiti e stretta sui rimborsi ai consiglieri.
Particolare attenzione è stata poi dedicata al mondo universitario e nello specifico alla ricerca. Investire in questo segmento è sinonimo di investimento sul futuro, di una concreta opportunità di lavoro per giovani e un freno all’emorragia di cervelli verso l’estero. Esperienza tangibile è la Puglia con le due legislature del Governatore Vendola e che hanno dato ottimi risultati confermando la visione lungimirante e in controtendenza, in epoche non sospette. Ancora un punto importante del programma locale è quello di confermare la visione che la cultura è industria. La cultura non è un hobby di poco, non è uno sport di pochi eletti. È un capitolo che, se dotato di giusti strumenti ed investimenti, produce economia. Pari concetto quello che ha investito l’attenzione dei candidati SEL verso l’ambiente. SEL raccoglie il grande concetto di Ecologia, quanto mai attuale per problemi del territorio come quelli della Ferriera, e del ventilato rigassificatore.
Ed ancora, in conferenza, battendo proprio le competenze dei singoli candidati, sono stati evidenziati i problemi delle strutture carcerarie e il sovraffollamento di esse, così come il percorso di reinserimento degli ex detenuti nella società. Ed ancora la reintroduzione del reddito di solidarietà, inspiegabilmente annullato dall’attuale governo di centrodestra.
Al termine della presentazione alla stampa, l’appuntamento con la cittadinanza per la presentazione dei candidati è per domani, domenica 10 marzo alle ore 20,00 presso il “Caffè Teatro Verdi” in Piazza Verdi n° 1/B.
I candidati sono:
Rita Auriemma
Deborah Berton
Stefano Bertuzzi
Liliana Marchi
Giulio Lauri
Davide Peric
Livio Sirovich
Norma Vidulich
Dora Zappia
C’ è anche la la lista chiamata “Sinistra”
Candidato Presidente: Marino Andolina
Candidati della lista nella circoscrizione elettorale di Trieste
1. Iztok Furlanič, nato a Trieste il 29-01-1978
2. Vesna Bukavec, nata a Trieste il 02-09-1985
3. Roberto Cattaruzza, nato a Trieste il 27-06-1954
4. Arianna Kozmann, nata a Trieste il 29-04-1950
5. Maurizio Coslovich, nato a Trieste il 09-09-1960
6. Liliana Parola, nata a Trieste il 14-07-1948
7. Luigi detto Gino D’ Eliso, nato a Trieste il 19-06-1951
8. Francesca Scarpato, nata a Trieste il 10-09-1980
9. Gabriella Tull, nata a Trieste il 12-03-1964
Oltre alla lista dei nomi sarebbe il caso di spiegarci le differenze (visto anche che le liste di Sel sono piene di “fuoriusciti” dall’altra parte): solo che gli uni sono alleati di Debora (voti utili?) e quegli altri no?
#2. Kaiokasin
Come lista “Sinistra” per entrare nell’ alleanza di centro-sinistra avevamo posto alcuni paletti programmatici (ad esempio no rigassificatore, no Tav …) ed altri politici (nessuna alleanza con UDC e montiani). Ci è stato risposto che non eravamo graditi.
@ Geri
Stiamo parlando delle regionali, vero? Tu vuoi dirmi che il PD si presenta alleato con UDC e Monti a livello regionale? Questa mi giunge nuova.
E poi mi dici che è favorevole al rigassificatore? Anche questa mi giunge nuova.
Riguardo alla TAV, il PD è favorevole e voi contro. Mi pare l’unica cosa concreta e verificabile, qui dentro.
Comunque sia, potevate andare con i Cinquestelle: nessuna alleanza con UDC e montiani, no rigassificatore e no TAV. Tutto garantito.
@baziloto@paolo geri
mettendo da parte certe posizioni comuni su alcuni temi specifici (TAV, inceneritore), ci sono delle questioni di fondo per cui secondo me un partito o un movimento che vuole essere realmente “di sinistra” (marxista, libertaria, socialdemocratica o liberal-socialista) non puo’ allearsi in modo organico col M5S. c’e’ la questione dello jus soli, c’e’ la questione della legislazione sull lavoro (le proposte del M5S sono parecchio simili a quelle di ichino e fornero), c’e’ l’antifascismo, c’e’ l’assenza di critica al capitalismo (le disuguaglianze vengono attribuite non al dispositivo del capitalismo in se’, ma a qualche agente esterno che ne altera il funzionamento armonioso – di volta in volta la casta, i sindacati, la finanza vista come corpo separato dalla produzione, gli immigrati – posizione questa sostanzialmente simile a quella dei “libertarians” americani). va da se’ questo discorso non riguarda il pd, che da anni dichiara di non essere “di sinistra”.
@baziloto@paolo geri
mettendo da parte certe posizioni comuni su alcuni temi specifici (TAV, inceneritore), ci sono delle questioni di fondo per cui secondo me un partito o un movimento che vuole essere realmente “di sinistra” (marxista, libertaria, socialdemocratica o liberal-socialista) non puo’ allearsi in modo organico col M5S. c’e’ la questione dello jus soli, c’e’ la questione della legislazione sull lavoro (le proposte del M5S sono parecchio simili a quelle di ichino e fornero), c’e’ l’antifascismo, c’e’ l’assenza di critica al capitalismo (le disuguaglianze vengono attribuite non al dispositivo del capitalismo in se’, ma a qualche agente esterno che ne altera il funzionamento armonioso – di volta in volta la casta, i sindacati, la finanza vista come corpo separato dalla produzione, gli immigrati – posizione questa sostanzialmente simile a quella dei “libertarians” americani). va da se’ che questo discorso non riguarda il pd, che da anni dichiara di non essere “di sinistra”.