18 Febbraio 2013

Incompatibilità ambientale: un virus goriziano

L’espressione “incompatibilità ambientale”  è stata utilizzata, giorni fa, dall’ assessore comunale Francesco Del Sordi e dai consiglieri comunali Fabio Gentile, Alessio Zorzenon e Francesco Piscopo per motivare la richiesta di sostituzione, all’interno del Gect, di  Marco Gergolet – membro nominato dall’Azienda sanitaria – ginecologo e direttore sanitario dell’ospedale di Šempeter, che in una recente intervista a Il Piccolo ha sostenuto come unica realistica prospettiva il progetto del Punto nascita transfrontaliero.

“Nel nostro ospedale di Šempeter – ha dichiarato a Roberto Covaz – abbiamo tutte le carte in regola. Circa mille parti all’anno, la sala operatoria attigua alla sala parto, le guardie mediche dei pediatri, degli strumentisti e degli anestesisti.” E ancora: “Cosa mai può sapere un politico se un Punto nascita è sicuro o non è sicuro? Chissà per quale motivo, ma guarda caso tutti i politici si dimostrano grandi esperti di sanità. Invece, l’unica cosa che dovrebbero fare è evitare di intromettersi in certe questioni.” Infine, rispondendo alla domanda sul perché non aveva accolto la proposta di venire a dirigere il Punto nascita di Gorizia:” Sarei venuto a fare il burocrate in mano alla politica”.
Il putiferio che è seguito non si è ancora placato : lo riprendiamo visti i frequenti richiami nei post dei lettori. Alle pesanti reazioni del centro destra goriziano ( inviperiti anche per l’accusa ai politici di incompetenza su questioni mediche) che scivolano irrimediabilmente sul terreno del torneo pre-elettorale ( Gergolet è candidato al  Senato nella lista del movimento di Oscar Giannino), fanno da contraltare le adesioni, più o meno incondizionate, del centro sinistra.
L’ultima è di Giuseppe Cingolani, che chiede l’approvazione di una mozione del Consiglio comunale affinchè  “Tondo non venga mai più a chiedere voti nell’Isontino, per manifesta e ben più grave incompatibilità ambientale”. E chiarisce: il motivo principale per cui finora non è decollata la collaborazione transfrontaliera non risiede nel mix tra pregiudizi etnici e nazionalismi ( le barriere razzistiche anti-slovene cui si riferiva Gergolet)  ma nell’ opposizione politicamente trasversale dei centri di potere regionale, Udine e Trieste in primis, resa possibile dall’ottusità di alcuni isontini, sostenitori della guerra dei poveri tra Gorizia e Monfalcone.
“I centri del potere regionale si comportano con l’Isontino come vampiri, bisognosi di succhiare da noi risorse e utenti per mantenere i loro sprechi e doppioni. Temono e contrastano la collaborazione transfrontaliera proprio perché è una reale potenzialità di Gorizia, in grado di attirare gli ingenti e spesso inutilizzati finanziamenti europei”.

3 commenti a Incompatibilità ambientale: un virus goriziano

  1. ufo ha detto:

    Bravo il Gergolet a dire pane al pane. Per i curiosi il link all’intervista. Per Del Sordi, Gentile, Zorzenon e Piscopo la mia più sentita pernacchia.

  2. ufo ha detto:

    Oggi sono generoso: il link alle dichiarazioni di Cingolani (è solo una scusa per poter fare il bis della pernacchia).

  3. Siberius ha detto:

    Quoto ufo, Gergolet ha il coraggio di dire quello che tutti sappiamo, la meritocrazia non esiste, ma che per far carriera nei posti di lavoro pubblici in Italia devi baciare il c..o dei politici, il cui spessore culturale, ultimamente è di qualche nanometro.
    Nel 21° secolo in un mondo in cui si parla di globalizzazione, noi siamo ancora a perderci in questioni Monfalcone/Gorizia, Gorizia/Nova Gorica ecc.
    Pernacchio sentitamente anche io Del Sordi, Gentile, Zorzenon e Piscopo.

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