14 Febbraio 2013

One billion rising a Trieste. Piazza Unità piena, il video

Piazza Unità ulma come non mai, ciò, per la campagna one billion rising, promossa a livello mondiale contro la violenza sulle donne. Un flash mob in contemporanea in 180 paesi.
Trieste decisamente presente nonostante il grande freddo, come si può vedere dal video. Quant* saremo? Migliaia, a ocio.
Questo il sito dell’iniziativa.
Daghe.

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9 commenti a One billion rising a Trieste. Piazza Unità piena, il video

  1. nicoletta burla ha detto:

    mia figlia Alice ed io ….noi c’eravamo !!!

  2. fabia bellese ha detto:

    io c’ero! e ho visto molte donne commosse e molte felici. BRAVEEEE

  3. zita paris ha detto:

    orgogliosa di esserci stata e felice di aver visto ragazzi giovani ballare e partecipare con gioia a questa manifestazione!!!! noi donne se ci uniamo siamo una forza!!!

  4. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    @3
    “noi donne se ci uniamo…” Noi UOMINI E DONNE se ci uniamo siamo vincenti su questa violenza, da espellere per sempre dalla nostra cultura e società.
    Tra i momenti più gioiosi e intensi condivisi in Piazza Grande!

  5. Anna Bianchini ha detto:

    bellissimo!!! per una volta devo dire che abbiamo vissuto insieme un momento grande!!! veramente! ero commossa e spero che da ora in poi sarà anche così tanta gente che gira “con gli occhi aperti” per vedere cosa succede alla “porta accanto”….. spero che finalmente sarà gente ad aiutare nel momento di bisogno!!!! e ora di iniziare a girare con gli occhi aperti!!! che dite!!!

  6. Paolo Stanese ha detto:

    Ho visto tante persone che non sapevo sarebbero venute, e non sono riuscito a vedere tutte quelle che sapevo avrebbero partecipato: tante, tante persone e tanta, tantissima energia!
    Un gran bel momento, brave e bravi tutte/i!

  7. no_maschioalfa ha detto:

    Fino a quando anche gli uomini non si schiereranno a fianco delle donne in questa lotta, non ci sarà una vera soluzione.

    Da uomo non posso che chiedere a tutti i miei simili di non essere i portatori di carbone ai forni crematori di questa forma di genocidio, chiamato femminicidio.

    Nel ’93 l’antropologa messicana Marcela Lagarde ha utilizzato il termine femminicidio per comprendere: “La forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine – maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria o anche istituzionale – che comportano l’impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia”.

    Un grazie enorme, a nome di tutti i maschi non maschilisti, per chi sul territorio da anni fa’ ricerca e lavora sul territorio, come il gruppo di ricerca della prof.ssa Romito (Daniela Paci, Laura Pomicino, Lucia Beltramini e non solo…), l’associazione settima onda, il mitico GOAP e a tutte quelle donne che, con difficoltà enormi e devastanti sofferenze, hanno deciso di denunciare il vigliacco che, con la scusa di sentirsi “padrone in casa propria” ha usato e abusato delle persone vicine a proprio uso e consumo.

    Ai maschilisti vigliacchi, spesso pubblicamente ossequiosi della legge temporale e spirituale, chiedo di ABDICARE da questo ruolo, il patriarcato ci ha portato a questa inciviltà, ora è il tempo delle donne e guai a chi si mette in mezzo, dovrà vedersela con UOMINI COME ME ED ALTRI, sempre più numerosi e incazzati.

    BREAK THE CHAIN

    un Uomo

  8. Paola Giacca ha detto:

    Mitico il commento 7!
    Ne avessimo avuti altri così con la serie Rinarrate!
    Comunque, indipendentemente dall’iniziativa (ed è bello che questa, di piazza, abbia avuto una visibilità come si deve) confermo che la riflessione, ieri oggi domani, deve essere fatta da entrambi i generi. Insieme!

  9. Giorgio Mauri ha detto:

    Io c’ero con mia moglie. Mi sono anche commosso ma poi ho ballato insieme a tutti i parecipanti.

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