2 Febbraio 2013

Anche “Trieste la contesa” non convince pienamente il pubblico triestino

di Gianfranco Paliaga

In una sala Tripcovich piena di autorità si è proiettato ieri, in anteprima assoluta, il secondo lavoro documentario di Elisabetta Sgarbi dedicato alla nostra città:“Trieste la contesa”,prodotto da Betty Wrong in collaborazione con Rai Cinema (e con musiche composte dal maestro Franco Battiato) e presentato dal sindaco Cosolini.

Dopo il precedente “Viaggio della signorina Vila”, presentato al recente Trieste Film Festival (a cui bisogna riconoscere diversi momenti intensi come le immagini del gasometro o dei beni degli esuli ammassati nel Porto Vecchio), la regista riprova a presentare una sua visione di Trieste nelle sue varietà etniche, estetiche ed ideologiche. Anche questa volta,però, il risultato non convince pienamente.
Il lavoro si snoda fra una serie di immagini di diverse località (Trieste,Basovizza,Duino etc.) ed interviste a personaggi provenienti dai più disparati ambiti sociali e culturali. Si susseguono un fiscicultore di Bottazzo ed il Prof. Miran Kosuta seguiti da un gruppo di lavoratori portuali in pausa pranzo (con infelice domanda dell’intervistatore “ma lei le fa le clanfe?” e giusta risposta “ma cossa semo su candid camera?” )…questo alternarsi di pareri e opinioni risulta, a volte, un pò forzato e non riesce a creare il voluto mosaico di personalità di una città complessa come la nostra. Lo spettatore, specie se non Triestino, viene sballottato da una parte all’altra del territorio senza capirlo realmente e scoprendo solo una serie di “cartoline” con immagini interessanti ma non ben a fuoco. Trieste sarà sempre una città complessa da raccontare nel suo insieme e l’unico modo per farlo sarebbe regalare (nel tempo) ad ognuna delle persone ritratte un proprio spazio per esprimere le piccole e grandi storie che rendono unica la nostra città di confine.

Gianfranco Paliaga

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1 commenti a Anche “Trieste la contesa” non convince pienamente il pubblico triestino

  1. Paolo Stanese ha detto:

    Le clanfe non si confanno alla clapa dela Sgarbi.

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