Domani VENERDÌ 1 FEBBRAIO 2013 , a partire dalle ore 18 al Circolo della Stampa si terrà l’incontro Scacco matto. Cosa farà Trieste? 10 domande vitali ai candidati in partenza per Roma.
Le elezioni politiche si avvicinano, che cosa si impegnano concretamente a fare per la
città i rappresentanti politici che saranno eletti ? Quali obiettivi reali hanno?
Quali realtà economiche, lavorative, ambientali vanno consolidate e quali rivoluzionate?
Marino Andolina (RIVOLUZIONE CIVILE), Piero Camber (PDL/LEGA NORD/LA DESTRA), Alessandro Maran (LISTA CON MONTI PER L’ITALIA/UDC/FLI) , Aris Prodani ( M 5 STELLE), Ettore Rosato (PD/SEL/CD), moderati Roberto Morelli (giornalista) risponderanno a queste ed altre domande.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa vedi qui.
QUALCUNO DOVREBBE NON PRENDERE IL TRENO PER ROMA, HA GiA’ FATTO TROPPI DANNI A TRIESTE
ma vi immaginate quanto spendiamo di riscaldamento e di elettricità per i condizionatori, per questi politici alla camera, vedi foto sopra
1) magari son mi che son imbranà, ma go seguido el link ‘per maggiori informazije‘ – e no le iera, drio quel canton xe scrito pari pari quel che scrivi quà. Voto -1, no se ciol per fioco la zente in sta maniera.
2) sai ben che i sia in partenza per Roma, anzi qualchidun mi lo mandassi cora più lontan, a Lampedusa e dopo col salvagente vanti cussì per 180° fin che riva oltra. Ma lassemo star, che la mia question la xe un altra: cossa ghe fa in quel elenco el Piero Camber? No iera Giulio quel che se remenava tanto per eser in lista anca se pregiudicado? O a furia de taser e de sconderse no xe più in grado nianca de partecipar a una tavola rotonda?
Dopo 50 anni di pagliacciate (e veri e propri danni), qualcuno si aspetta davvero qualcosa di utile per Trieste?
ma ufo, volevo dir per maggiori info su chi organizza sta roba, forsi me son spiegada mal.
Alcune risposte da dare.
Da “Il Fatto Quotidiano”:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/27/rivoluzione-civile-ingroia-e-grana-dellimpresentabile/481288/
🙂 Sarica, no ciapartela, no te stavo dando colpa a ti – piutosto a quei altri, che per eser un circolo de zente che scrivi per mestier i ga un sito come dir un poco fiapeto de sostanza. Perfin mi go più roba sul mio, co me ricordo de gaverne un…
Continua a piaserme comunque l’idea del Camber picio che el rispondi a queste e altre domande: ma rispondi a nome suo o rispondi per procura in nome del fradel grando?
Se leggo “Piero Camber PDL (per il mafioso di Arcore, come disse Bossi, prima di andare dal notaio), Lega Nord (quella che voleva la Padania e sabotava l´Euroregione e che adesso tifa per l´Itaglia) e La Destra (finalmente si capisce CHI rimpiange quella gente, quello con orbace e mascellone)”, mi chiedo come sia possibile votare gente del genere, che chiaramente non ha un minimo di coerenza, ma solo una carica incredibile di opportunismo.
#6. italiano
Andolina non è nè un farabutto nè un malvivente: è un medico seriamente impegnato in una polemica contro norme – quelle che regolano l’utilizzo delle staminali – ferme in Italia al Medioevo. La sua condotta è sempre stata lineare e coraggiosa, e la sua è una battaglia in nome della scienza, non contro la scienza: non è, insomma, nè uno stregone nè un affarista. Si sta difendendo in tribunale, ed è assurdo che venga trattato mediaticamente come uno dei tanti furbetti che hanno trovato spazio nelle liste. Legalità e legittimità non sempre vanno insieme in questo paese, e fortunatamente c’è anche chi non si ferma di fronte alla presunta sacralità delle leggi, ma si batte con determinazione per cambiarle.
Aggiungo la dichiarazione di Andolina pubblicata su Facebook domenica 24 gennaio.
Prima di tutto desidero scusarmi per l’imbarazzo che ho creato con la mia candidatura. Come altri candidati con la coscienza a posto anche se indagati (penso ai nostri indagati per disordini di piazza) non pensavo che la sola iscrizione ad un registro indagati mi escludesse dalla candidatura. Ho sbagliato e mi scuso.
Io propongo due ipotesi: il mio ritiro dalla corsa nel modo che sarà legalmente possibile (lo farò cercando di non nuocere alla coalizione), oppure il pieno sostegno dei tre magistrati della coalizione al mio progetto di difesa della legalità. Non credo che una terza ipotesi (il silenzio) sia politicamente opportuna.
Io cerco da quattro anni di trasferire una metodica salvavita negli ospedali pubblici italiani. Esiste una legge (DM 5/12/2006, Turco reiterata nel 2008 da Fazio) che permette di curare con cellule staminali pazienti in pericolo di vita o di aggravamento. Ho ottenuto un parere proveritate di un famoso giurista di Piacenza (Eusebi) e il parere favorevole del prof. Rasi già direttore dell’AIFA. A Trieste ho probabilmente fatto degli errori formali, non riuscendo ad avere suggerimenti legali dai cosidetti esperti del Ministero, ma tutto sommato quando ho fatto i primi trapianti italiani di midollo in età pediatrica nel 1984 ho sicuramente fatto di peggio. Centinaia di giovani adulti oggi camminano per le nostre strade per le scorrettezze formali che ho fatto allora facendo trapianti a Trieste, Pavia, Genova ecc. Anche a Baghdad nel 2004 abbiamo rubato le chiavi della sala operatoria per fare il primo trapianto della storia irachena, ma non me ne pento.
La metodica che oggi applico su imposizione di 10 giudici è nata a Torino e San Marino probabilmente con alcuni errori che hanno suscitato l’attenzione della Procura. Può essere imbarazzante che il prof. Vannoni della Fondazione Stamina allora, finiti i propri soldi, abbia chiesto ad alcuni pazienti facoltosi (non ai poveri) un contributo per la produzione cellulare (non per il suo tornaconto). Si parla sempre di un sottoscala in cui avrebbe preparato le cellule; credo ci si riferisca ad un laboratorio eccezionale (costo più di un milione di euro) che aveva in un seminterrato a San Marino (San Marino è in salita e i piani terra sono seminterrati in parte).
Anche se nata in maniera avventurosa la metodica funziona. Io sono testimone e ora artefice di miglioramenti sostanziali in malattie gravissime. Nella SLA per esempio che ha un grande impatto mediatico, ma ce ne sono state altre altrettanto importanti come quella della piccola Celeste apparsa su tutte le reti TV.
Finita male la mia attività a Trieste e conseguente pensionamento ho trasferito l’attività al secondo più grande ospedale pubblico italiano, a Brescia. Prima di cominciare sono andato al Ministero (che ci ha poi indirizzato un paziente) ed all’AIFA il cui direttore f.f. ha autorizzato l’attività conoscendo perfettamente le caratteristiche del laboratorio di Brescia.
Gli ispettori dei NAS e dell’AIFA hanno invece dichiarato inadeguato il laboratorio, sconfessando la stessa AIFA, considerando quali obbligatorie delle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità che suggerivano un tipo diverso di laboratorio, ma premettevano in prima pagina in grassetto che tali linee guida erano facoltative. Su questa considerazione è stata montata tutta la vicenda che è seguita, con un Ministro succube o complice di coloro che vogliono bloccare una terapia efficace. Il Ministro Balduzzi ha rifiutato un incontro richiesto da cento associazioni di malati che potrebbero giovarsi di una cura con staminali
Da allora una decina di giudici del lavoro hanno imposto questa mia terapia per altrettanti pazienti. Il problema è che noi siamo gratis (anzi Stamina paga le cure in ospedale) ma le spese legali ammontano a 4-5000 euro. Solo chi può pagare sopravvive.
Io sono stato indagato per questa attività assieme a due direttori generali e una ventina di medici, l’indagine che mi ha visto coinvolto si è conclusa alla fine del 2011 e non ho ricevuto notizia di rinvio a giudizio; poi l’indagine si è estesa nel 2012 all’attività di Brescia ma in questo filone d’indagine curiosamente il mio nome non compare. Con tutto il rispetto per l’attività legittima degli inquirenti, mi permetto di dubitare che l’accusa di somministrare farmaci pericolosi possa reggere dopo i successi registrati senza effetti collaterali. Posso aggiungere che negli ultimi 30 anni non c’è paziente che possa dire di avermi pagato per una prestazione.
Io credo sinceramente che la coalizione di “Rivoluzione Civile” abbia il dovere civico di sostenere questa battaglia per la legalità. Migliaia di pazienti rischiano di morire senza una cura che è risultata efficace; alcuni sono già morti e chiedono giustizia.
Sul dottor Andolina sono d’accordo con Geri