28 Gennaio 2013

1973-2013: quarant’anni di Lorenzo Pilat a Trieste

Renè, sul suo blog Trieste Patoca, ripercorre la storia di Lorenzo Pilat.
Quarant’anni da quando uscì il disco “Trieste Matta”.
Il disco, un LP 33 giri, s’intitolava “TRIESTE MATTA”, ed era il primo disco del nostro Lorenzo Pilat, dedicato espressamente alle tradizionali canzoni folkloristiche triestine.
Un evento importante, anche se potrebbe non sembrarlo.
Tutto iniziò nel 1971, quando Pilat registrò un programma di canzoni popolari diretto da Vittorio Salvetti, l’indimenticato patron del Festivalbar (Pilat, vinse proprio la primissima edizione della popolarissima rassegna canora, in quel di Asiago, nel lontano 1964).
Il programma, realizzato per la Rai, non andò mai in onda, ma Salvetti, colpito dal modo verace e particolare adottato dal Pilat per interpretare alcuni pezzi popolari, consigliò quest’ultimo di provare a realizzare un disco esclusivamente dedicato al folklore popolare.
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13 commenti a 1973-2013: quarant’anni di Lorenzo Pilat a Trieste

  1. Fiora ha detto:

    Ah,beh un Grande!
    Un per de mesi fa lo go incontrà rente Pontecurto. El oservava i lavori…Cossa ghe par Maestro? nol se ga sbilancià più de tanto,ma l’espression no iera dele più entusiaste.
    Po’ se ga dito do’ parole generiche sul fato che “no va ben gnente”. Discreta lo go saludà e mentre me stavo alontanando el ga tirà de scarsela un cd e con un dei sui rari sorisi (fora dela scena)el me lo ga regalà disendo semplicemente “eco, per lei”.
    el cd se ciama ” come te pol dimenticarte de Trieste”
    12 canzoni. dieci sue e due popolari: “Ciolla Pepi” e “le Mule”. Sempre Unico!
    Grassie ‘ssai ,Maestro Pilat.

  2. sfsn ha detto:

    “come te pol dimenticarte de Trieste”

    ma sopratuto xe bel el sototitolo:
    “l’unico posto al mondo dove i meti ponti curti!”

  3. Rosi ha detto:

    Lorenzo Pilat
    Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
    Lorenzo Pilat, in arte Pilade (Trieste, 24 giugno 1938), è un cantante e compositore italiano.
    Dopo aver conseguito il diploma di perito industriale in Elettronica, si trasferì ancora giovane a Milano per cominciare la carriera di cantante. Vinse la prima edizione del Festivalbar; l’organizzatore e pàtron della manifestazione, Vittorio Salvetti lo propose ad Adriano Celentano come componente del Clan. Incise così sotto lo pseudonimo di Pilade diverse canzoni di successo come Charlie Brown, La legge del menga e Un po’ di vino (quest’ultima incisa in duetto con lo stesso Celentano) che lo fecero conoscere presso il grande pubblico.
    Negli anni sessanta Pilat continua a cantare e portare la sua musica in Italia e all’estero, ma la sua maggior fortuna deriva dal ruolo di compositore: infatti è tra gli autori di Nessuno mi può giudicare, la canzone che lancia Caterina Caselli nell’olimpo della musica leggera italiana; il brano viene interpretato anche da Gene Pitney.
    Rilevante è stato il suo ruolo come autore nella valorizzazione di molti artisti italiani: è stato autore de La rosa nera, interpretata da Gigliola Cinquetti e, per la stessa cantante, de Alle porte del sole, brano che vinse l’edizione 1973 di Canzonissima e che fu portata al successo negli USA da Al Martino col titolo di To the Door of the Sun.
    Successivamente firma due importanti hit per Orietta Berti, Finché la barca va e Non illuderti mai, canzoni che hanno avuto un gran successo in Italia e in Germania, per Gianni Nazzaro, scrive Quanto è bella lei, che vinse L’edizione 1972 di “Un disco per l’estate”. Per quest’ultimo nel 1974 compone anche Vino amaro, brano dolce e malinconico che ottenne un grande successo in Germania ed è tuttora compreso nel repertorio di molte orchestre italiane. Ha partecipato come autore allo Zecchino d’Oro scrivendo due canzoni: “Tutto questo per un chiodo” e “Se manca pane e vino cosa fai?”.
    Nell’edizione 1969 del Festival di Sanremo, Lorenzo Pilat si presenta come autore con il brano Alla fine della strada che verrà portato al successo mondiale dal cantante gallese Tom Jones, per la quale venne adattata in inglese col titolo di Love me tonight, a tutt’oggi uno dei brani più venduti oltreoceano; il brano, nell’edizione festivaliera del 1969 viene presentato dai Casuals in coppia con Junior Magli. Come autore partecipa a ben 23 edizioni del Festival di Sanremo.
    Come interprete ha registrato parecchi Lp, soprattutto rivisitazioni di brani folcloristici della tradizione triestina.
    Fra le sue canzoni più importanti e ricche di spunti interessanti si possono ricordare 71, Vino amaro, Credi mama, Finanziere, Giovedì, Adriana, Madonna d’amore, Lassime star cussì, Torno a Trieste, El pìe taià, Trieste piena de mar e Come te pol dimenticarte de Trieste. Amatissima dai giovani La cavala zelante.
    Lorenzo Pilat ha partecipato tre volte come cantante al Festival di Sanremo, la prima volta nel 1966 in coppia con Adriano Celentano, cantando Il ragazzo della Via Gluck, la seconda volta nel 1968 in coppia con Nino Ferrer cantò Il Re d’Inghilterra, mentre nel 1975 si presentò in solitario, presentando Madonna d’amore, che vinse anche il premio della critica giornalistica come miglior testo; nel 1971 ha partecipato invece a Un disco per l’estate con il brano 71.
    È apparso sugli schermi di Canale 5 nelle edizioni di Festivalbar nel 1986 e nel 1991 in due puntate del popolare programma “Maurizio Costanzo Show”. In anni recenti ha registrato una nuova versione di Alla fine della strada e vari cd con rifacimenti moderni ed attuali, di composizioni proprie (anche in dialetto triestino).
    Pochi sanno che la sua fama all’estero è legata alla composizione e all’arrangiamento di colonne sonore di importanti film. Negli anni ’80 vince il Grammy Award, uno dei più prestigiosi riconoscimenti degli Stati Uniti, per aver superato il milione di esecuzioni radiofoniche con la canzone “Love me tonight”.

    GRANDE!

  4. Oslauc ha detto:

    Ho avuto modo di conoscerlo, avendo organizzato un suo spettacolo. Un sogno che avevo da bambino, grande Lorenzo. Uno SHOW unico meraviglioso sotto la pioggia, sembrava di essere a Woodstock;-) Grazie Lorenzo Pilat!!

  5. Fiora ha detto:

    Paradossalmente Celentano ghe e ne ga fato un favor a no valorizar adeguatamente el talento de l’allora Pilade,che forsi ris’ciava de darghe ombra al suo…
    Lorenzo Pilat no xè restà confinà fra i tochi de antiquariato del clan, cloni imbolsidi de sua maestà el molegià.
    lui ga percorso un tragitto cosmopolita mai perdendo de ocio le canzoni e el morbin agrodolce dela sua gente.
    A “lassarlo star cussì”, te ga fato un gran regalo a noi…e in definitiva a lu’, caro Adriano!
    http://youtu.be/EyzfCySKOug

  6. porto ha detto:

    ostia savevo che gaveva scrito sai tochi, ma cusi tanti no. Bravo dei.. ma come esecutòr nol me ga mai convinto…bòn dei, me ricordo su telequatro quel palcheto soto s.giusto dove che el contava de elvis. me piaseva ciò.

  7. porto ha detto:

    ma forsi iera su teleantena.

  8. René ha detto:

    Ciò, ultimamente son ‘ssai sturlo e no vedo mai, se no per caso, post come questi… mi son l’autor del toco su Pilat, e volevo ringraziar la redazion, Diego Manna e tuti, insoma, sempre gentilissimi.

    Zà passadi quarant’anni… come che passa el tempo!
    Mi go tanti ricordi de lu (de Pilade, intendo), sopratuto riferidi ai anni ’80 che, insieme ai ’70, xe stadi quei indove el iera al Top. Ma i ricordi meo xe quei relativi ale mitiche edizioni dela Sagra dela Sardela… là un concerto de Pilat el iera veramente un picio, grando evento domacio al 1000 X 1000.
    Qualchidun un po’ sora i ‘anta se ricorderà, forsi, de quel concerton-sfida a Celentano, nel 1977, su a Borgo Grotta.
    Praticamente, Celentano gaveva ricomincià a girar in tournée… e doveva vignir anca a Trieste. Non apena gaveva savudo sta notizia, Pilat se iera organizà ben ben per realizar un grando spetacolo tuto suo, a mo’ de sfida al’eterno amico-rival Adriano.
    Per un mese, spendendo squasi tute le fliche dela sua scarsela, gaveva tapezado la cità de manifesti, volantini, ecc… Iera ‘ndado su Telequatro, Teleantena e persin Rai regional, per promuover el concerto “alternativo”;
    dunque, el stesso giorno de Celentano al Grezar, Pilat gaveva alestido un personal concerto-spetacolo in t’un gigantesco tendon de Borgo Grotta Gigante. El gaveva ciamado anca un do’ balerini acrobatici de Rock ‘n Roll e un baterista.
    Lu se ga presenta’, tuto vestido ala Elvis country, con tanto de basetoni e ciufo, e po el ga taca’ le sue… un normal concerto dei sui, per metà rock e metà canzoni triestine, ma co’ la zonta, per l’apunto, dela coreografia, luci, ecc…
    Un concerto acustico (no gaveva la Telecaster solita, ma na semplice Gibson acustica a tracola).

    Ala fin el risultado fu:

    Concerto de Celentano al Grezar: 5000 spetatori, zirca…

    Concerto de Pilat a Borgo Grotta: 5000 spetadori, zirca…

    Vincitor: Pilat, perché lu iera la mosca contro l’elefante (anca se Pilat, dala sua, gaveva el fato de zogar in casa) !

    Chissà se de qualche parte esisti qualche registrazion video?

    Un saludo, e grazie ancora ai muloni e a Fiora (Fiora, te go risposto del’altra parte, indove te gavevi postà per sbaio).

  9. René ha detto:

    P.s.:

    Proprio in tel’articolo de Pilat, go postà na foto de quel concerton de Borgo Grotta (anno 1977), ecola: http://1.bp.blogspot.com/-7ks_n3pePTk/UQVu9zCJWlI/AAAAAAAABis/qv-9qn-12zw/s1600/pilat+77+e+vai.JPG

  10. René ha detto:

    @ Porto: el concerto “elvisian” con palcheto xe questo ? (ma no xe a San Giusto, bensì nel milanese, se xe quel del filmado che go carigado proprio mi)

    https://www.youtube.com/watch?v=WURQ-RfVcDU

  11. Fiora ha detto:

    grazie Renè dei saluti e dei preziosi aporti.
    Condividemo el tifo afetuoso per Pilat e el culto per The King, God bless that man!
    Tornando a Lorenzo,te concordi con mi che in fondo Celentano no sa “Chi” ch’el se ga perso, ( chissà forsi anche per rivalità) ma che noi Triestini savemo ben “Chi” che se gavemo ritrovà?!

  12. Fiora ha detto:

    ah,Renè,no so se te condividi,ma mi son sicura che se Elvis fussi ‘ncora tra noi, ogi el gavessi el stesso aspeto fisico del Pilat de ogi. (solo bisognassi insister sul color del cavel,ciò! cussì el par Maldini 🙁 ) Come in gioventù anche ‘desso i sarìa tale e quale,come do’ fradei.
    Ma la stella de Memphis ormai brilla lassù,per sempre!

  13. René ha detto:

    Ciau, Fiora.

    Rispondo per ordine.

    Celentano voleva comandar solo lu (Pilat stesso e altri del Clan ga sempre confermado), e lora tendeva sempre a far fora chi che podeva superarlo. Nel 1965, Pilat iera stado mandà proprio de Celentano in tv, per promuover, tramite un videoclip, el proprio 45 giri “Charlie Brown”. Ciò, Pilat longo, bel e somigliante al’Elvis de alora (quel bel pulitin dei film), oltre a saver cantar ben e gavendo un carisma, iera rivado a bater Celentano nele vendite. “Ciò, el mato qua me frega” ga pensà el boss. Cussì, de alora, xe sta tuto un boicotamento de Pilat che, giovine e ingenuo, pena nel ’68 scuminziava a inacorzerse che Celentano lo tigniva aposta in tel la naftalina.
    Però ghe ga fato un gran favor, perché Pilat, visto che come cantante no vedeva un nau, el se gaveva butà a far l’autor. Sia de solo, sia assieme ai sui amiconi e grandissimi autori Mario Panzeri (famoso autor nei anni ’40: “Aveva un bavero”, “Maramao perché sei morto”, ecc… ) e Daniele Pace (un dei fondatori-personagi dela mitica band “Squallor”). E de lì, sucessi nazionali e anca internazionali a biondodio (e pure soldoni, finalmente, in scarsela).

    Per quanto riguarda Elvis, la storia in pilole dela sua dipartida xe na molteplice serie de eventi: dopo el 1973 scuminziò el periodo nero per Elvis, poiché la moie Priscilla, che lu amava tanto, la iera scampada via (divorzio) co’ la fia picia. La depression per sto fato, l’autolesionismo, i vari guru che gli giravano intorno solo per soldi (in primis il paruchier Larry Geller) e sopratuto le centinaia de pirole medicinali (prescrite tranquilamente dal dotor Dean “Nick” Nichopulous, dotor senza scrupoli radiado dal’albo) ciapade per reger el livel impressionante de concerti organizadi del suo manager-aguzin, el “Colonello Parker”, ga fato iniziar un tunel senza uscida. Senza contar che a Elvis, oramai, mancava un stimolo, na sfida musical che podessi riportarlo a un novo splendor… cussì xe ‘ndado vanti tra pirole, magnar, concerti a ufo (solo in 7 anni, gaveva totalizado oltre 2.700 concerti. Certe volte fazeva tre concerti al giorno, anca a note fonda), ala fin, a soli 42 anni, el cuor no ga reto più e BAM 🙁

    Secondo mi, a testimonianza final de un Elvis sconfito ma sempre con el suo grande cuor e la sua grande arte vera, ne rimani sta splendida “My Way” cantada dal vivo un do’ stimane prima del trapasso fatal. Xe na version no tecnicamente perfeta, a causa proprio del stato de salude psico-fisica, ma la xe cussì intensa… xe proprio un “messagio d’adio” vero e proprio, cantado con tuto el cuor: http://www.youtube.com/watch?v=J6OupILwmtY

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