27 Gennaio 2013

Kraak & Smaak live a Kino Siska: Isaac Hayes meets Klaus Schulze

Quando mi appresto ad assistere ad una performance dal vivo di artisti, remixer e produttori del giro dance/elettronica parto sempre rassegnato a vedere gente che smanetta su un laptop o, se va bene, su qualche controller. Molte volte vien da pensare che schiaccino “play” da qualche parte e poi stiano li a cazzeggiare con gli  amici su Facebook. Ecco, con Kraak & Smaak non si corre assolutamente questo rischio. Questo è un live vero, suonato con strumenti veri da veri musicisti. L’unico a stare effettivamente dietro ad un laptop è Wim Plug; Mark Kneppers alla batteria e Oscar De Jong alle tastiere completano il pool Kraak & Smaak. Alla voce, invece, si alternano gli ospiti Berenice Van Leer e Ivar Vermeulen. A completare il quadro uno straordinario Alex Oele al basso, uno dei migliori sul palco.

Kino Siska non fa un pienone ma c’è un sacco di stile nell’aria; quelli che se ne intendono sapevano di non dover mancare all’appuntamento con un band che in futuro farà molto parlare di sè.

Quella di Kraak & Smaak è, in buona sostanza, ottima black music suonata da bianchi. Il miglior soul di Philadelpia, la disco di origine newyorkese, gli arpeggi moroderiani costituiscono il corredo genetico di un live che alterna pezzi dance “classici”, ad episodi più lenti e cadenzati spesso contrappuntati dagli echi da space age che Oscar De Jong estrae da un gloriosissimo Korg MS 20. Come accennavo in precedenza, una delle note di spicco è il basso di Alex Oele, una tessitura funkeggiante in grado di scaraventare secchiate di groove sul pubblico; un vero mostro. Il pubblico che, per tutta risposta, si è scatenato in danze forsennate dalla prima fila all’ultima. Le voci, ad onor del vero, non brillano per presenza ma Mrs. Van Leer ha una presenza scenica da consumata donna di spettacolo e fra coreografia e cambi d’abito trova sempre il modo di farsi apprezzare.

In mezzo al set, tanto per dichiarare apertamente quali sono i punti di riferimento, i nostri piazzano una straordinaria cover di I feel love di Donna Summer che mette a dura prova il fiato e le corde vocali della bella Berenice oltre naturalmente alle gambe degli indomiti ballerini fra il pubblico. Di pezzi su cui è impossibile star fermi ce n’è a volontà, ma i momenti migliori del live sono a mio giudizio quei momenti più lenti e visionari che mescolano una ritmica black ai tappeti cosmici del miglior kraut rock, sembra si celebri un assurdo matrimonio fra Isaac Heyes e Klaus Schulze. Immancabile la baraonda per richiamare Kraak & Smaak sul palco per i bis che, inaspettatamente, sono  più pacati e riflessivi del resto del set. Un saluto morbido per un live di quelli di cui ci ritroveremo sicuramente a parlare spesso nei prossimi tempi

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3 commenti a Kraak & Smaak live a Kino Siska: Isaac Hayes meets Klaus Schulze

  1. Diego Manna ha detto:

    mi me piasi un casin el titolo de sto articolo, par un codice segreto 😀

  2. aldo ha detto:

    Kraak & Smaak cossa vol dir: farse & basarse?

  3. maja ha detto:

    farse & farse: una volta che te va su, in qualche modo te ga de tornar anche zo, ah.

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