Pubblichiamo la lettera sottoscritta dai rettori degli atenei giuliani
Abbiamo appreso con stupore e amarezza la notizia dell’approvazione della legge di stabilità, avvenuta senza alcun correttivo ai preannunciati tagli all’università. Nelle scorse settimane, non si era mancato di avvertire – con ripetuti interventi della Crui, del Cun e del Cnsu – come il fondo di finanziamento ordinario, ridimensionato di 300 milioni rispetto all’esercizio precedente, avrebbe esposto numerosi Atenei al rischio di non chiudere i propri bilanci, comportando, in tutti i casi, gravi pregiudizi alla ricerca scientifica, alla qualità dell’offerta formativa e all’integrità dei servizi essenziali per gli studenti.
Per il sistema universitario regionale, già gravato da un taglio del finanziamento regionale 2013 del 50%, si tratterà ora di fronteggiare minori entrate ministeriali per circa il 6%: per i tre Atenei regionali, una cifra complessiva che potrebbe sfiorare gli 11 milioni di euro.
Sfugge come una manovra di tal genere possa corrispondere agli obiettivi di riqualificazione della spesa pubblica e di rilancio della competitività del Paese, ripetutamente iscritti nell’agenda del Governo. A pochi giorni dalla conclusione della legislatura, non possiamo non constatare, con profonda delusione, una preoccupante convergenza tra le scelte del Parlamento e l’azione del Governo: una linea di continuità, inaugurata dalla legge Tremonti del 2008 e culminata in quest’ultima manovra di drastico taglio, che minerà seriamente la sostenibilità e l’attrattività della rete universitaria del Friuli Venezia Giulia.
Cristiana Compagno
Guido Martinelli
Francesco Peroni
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