24 Gennaio 2013

La protesta dei commercianti della provincia di Gorizia: le foto della consegna delle chiavi ai sindaci

Ventotto commercianti della provincia di Gorizia hanno consegnato oggi oltre 400 chiavi dei negozi ai sindaci dei comuni, aderendo così alla protesta organizzata da Confcommercio Gorizia.

 

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7 commenti a La protesta dei commercianti della provincia di Gorizia: le foto della consegna delle chiavi ai sindaci

  1. viceversa ha detto:

    no so a voi ma mi me fa vignir i brividi l’ultima foto: un vecio che ghe par de eser giovane e un giovane vecio…

  2. unocontrouno ha detto:

    28? Contate meglio……

  3. anto62 ha detto:

    trovo il commento alla foto totalmente inopportuno e inutile, fatto da chi non ha capito assolutamente nulla !

  4. viceversa ha detto:

    @ anto62: fatto da uno che ha avuto modo di collaborare con entrambi i soggetti. E che non recede dal commento fatto. Semmai, se vuoi, posso rincararli. Cordiali saluti e… buona fortuna!

  5. Anto62 ha detto:

    @ viceversa: non mi inferivo alla conoscenza , ma alla pertinenza del commento e al modo in cui è stato fatto. Lo spirito giovane o vecchio dei due,non aveva nulla a che fare con la circostanze di cui si parlava . Sembrava uno sfogo personale, più che un commento

  6. fede ha detto:

    MA è OVVIO è LA CRISI .Sono da quasi quattro anni che io e il mio ragazzo sopravviviamo con cassa integrazioni , mobilità e lavori saltuari.1000 euro ormai non valgono niente tra mangiare , auto e affitto compro SOLO IL NECESSARIO .

  7. luca pil. ha detto:

    I signori commercianti di Gorizia si dovrebbero chiedere perchè molte persone si recano a fare acquisti altrove piuttosto che in città. Prezzi salati rispetto alla media, orari di apertura scomodi per gli utenti e potenziali utenti (alle sei di sera è già tutto chiuso e addirittura molti si prendono il lusso di tenere aperto solo la mattina, praticamente chi lavora si dovrebbe prendere un giorno di ferie per andare a fare compere in tali negozi), esercizi commerciali che restano chiusi due giorni a settimana (tre con la domenica) e la tendenza diffusa a fare i furbi con il cliente….. Capisco la crisi e la pressione fiscale, ma questi signori non possono pretendere di continuare a fare la vita comoda di sempre, rimboccarsi le maniche e fare un pieno di umiltà no?

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