Franco Zotti, consigliere provinciale della Lega Nord è incatenato alla ringhiera della villa Olivo della Provincia di Gorizia, in corso Italia: e ci resterà stanotte e domani, fino alla scadenza cioè della sospensione dal lavoro comminatagli dalla direzione dell’Azienda Provincia Trasporti, della quale è dipendente. La sanzione disciplinare che Zotti contesta – in verità pacato, sorridente e disponibile a spiegarsi con i passanti – segue alla denuncia sporta contro di lui per momentanea appropriazione di una panchina dell’APT. In breve,la storia: il consigliere, conducente di autobus, ci racconta che aveva tempo fa segnalato ( tra l’altro, anche ai colleghi politici amministratori in Provincia) la necessità di installare una panchina alla fermata dell’autobus di via Ponte del Torrione ( frequentata da persone anziane alle quali il fatto di potersi sedere in attesa del bus è una necessità piuttosto che un comodità), e aveva suggerito di risolvere il problema con il trasferire una panchina inutilizzata posta ad una fermata di una linea dismessa.
Trascorsi alcuni mesi, Zotti – fuori servizio – ha preso la panchina in questione ( che per di più, ci dice, non ha numero d’inventario o scritte che ne stabiliscano la provenienza o la proprietà ) e l’ha trasportata alla fermata di via Ponte del Torrione. Da questa azione è scaturita, come è ovvio, una denuncia, e pure la sospensione di due giorni : “ Se aiuti la gente 6 un delinquente” recita lo striscione alle spalle di Zotti. Che non è incavolato tanto per la denuncia, rispetto la quale è prontissimo a rispondere, quanto per la sospensione le cui motivazioni, come lui stesso ci ha spiegato, traballano tra le norme contrattuali e riferimenti pretestuosi a contenuti di norme addirittura di epoca fascista.
22 Gennaio 2013
impulsivo ma secondo me il signor Zotti ha fatto bene,piu’ fatti e meno parole.
ghe se anche andada ben che l’ APT no ghe manda una lettera de avviso. se voleva, podeva comperar una panchina e regalarghela, facile far il figon coi soldi e roba de altri. e volessi anche veder quante altre ditte son disposte a tollerare una protesta pubblica da parte di un loro dipendente.
dato che ne è dipendente, poteva incaricarsi di portare all APT una raccolta firme da parte degli utilizzatori della fermata, o indicare loro come fare per richiederla oltre che -come ha fatto- presentare il problema agli uffici preposti.
come ha fatto a rubare una cosa senza che effettivamente questa muti proprietrio???
La panchina era ed è sempre di APT, si dispone l’archiviazione.
anche se te me rubi la bici, rimani mia, solo da un’altra parte della città 😛 non volemo ciamarlo furto, disemo allora “appropiazion indebita”?
in ogni caso, l’APT non ha autorizzato nulla al sig Zotti, di conseguenza la sospensione, per la quale sta portando avanti una protesta, è più che legittima.
In Italia c’è molta burocrazia e menefreghismo per il prossimo, non vedo assolutamente niente di anormale, ha fatto bene il Zotti a traslocare la panchina, la stupidità e il menefreghismo verso l’utente di chi sta nell’azienda è grande, non sarà per caso che il personaggio essendo un politico e perdi più della lega abbia scatenato questa sanzione, non sono assolutamente un leghista, ma per me ha ragione
Non capisco la sanzione disciplinare. Quando ha preso la panchina non era un dipendente in orario di servizio ma un cittadino come gli altri, passibile di denuncia eventulamente ma senza ripercussioni sul posto di lavoro.
APT è pubblica?
Cioè è un dipendente pubblico?
L’esempio della bici non calza, è come se ti sposto il telefonino dalla camera da letto alla cucina…
Inoltro non ha mutato nemmeno la destinazione, ha apporto una miglioria senza farne pesare il costo su APT nè in termini di materiale, nè di ore di lavoro.
Come se io passo, vedo che il vetro della corriera è sporco, e lo pulisco alla perfezione con prodotti specifici. Mica sono passibile di violenza privata…