21 Gennaio 2013

Se la DDR sembra quasi California

Denis Paracek nasce nel 1970 in quella Germania dell’Est che alleva in batteria i propri campioni sportivi: ha del talento e un padre che gli fa da allenatore. Il suo destino sarebbe quello di diventare un atleta olimpico, ma l’infinita pressione esercitata su di lui fa emergere il suo lato ribelle, e l’incontro con altri due ragazzini che giocano con delle “tavole a rotelle” cambierà tutto.

This Ain’t California è la storia di questo “tutto”: della sfida che degli adolescenti lanciano a uno stato ossessionato dal controllo, dei ponti di fratellanza che uno sport non irreggimentato riesce a creare fra i giovani di paesi dell’est e dell’ovest, di un’esuberante vitalità che fiammeggia in un paese ricoperto dal cemento e dalla pianificazione. E soprattutto di Panik, l’alter-ego distruttivo e autodistruttivo di Denis, sempre pronto a lanciarsi in nuove imprese spericolate sullo skateboard e non solo.

È difficile condensare in poche righe la misura perfetta di questo film. Materiali d’archivio sbalorditivi (ma, attenzione, alcune riprese in super8 sono del 2011), interviste a burocrati del crollato regime, poetiche sequenze animate in bianco e nero, epici ricordi e commoventi riflessioni dei protagonisti di quella epopea, una colonna sonora sempre varia e impeccabile. Sembra di essere lì, passanti stupefatti al passaggio di questi semidei sulle tavole ad Alexanderplatz o amici che arrivano con le birre nel fetente appartamento di Panik per una festa improvvisata.

C’è molto altro ancora, ma soprattutto c’è il rispetto per il mistero che avvolge l’animo e il destino di Denis/Panik, raccontato dagli amici che gli sono vissuti accanto tentando di emularlo senza mai riuscire a capirlo fino in fondo. Complimenti al regista Martin Persiel per averci fatto sognare allo stesso tempo una leggenda e un pezzo di storia.

* * *

[nota: Denis Paraceck non è realmente esistito, e il film volutamente imbroglia le carte tra realtà e finzione. Ma la visione è stata così emozionante che, pur avendo dei dubbi confermati poi dalle ricerche, nell’articolo ho preferito cercare di restituire l’emozione provata. Chi è interessato alla polemica sul fim può leggerne anche qui].

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3 commenti a Se la DDR sembra quasi California

  1. Adi ha detto:

    quest’estate ho visitato Berlino ed altre zone della ex DDR, qualcuno mi può suggerire dei libri in italiano sulla Germania dell’epoca DDR?
    Grazie a tutti

  2. dimaco il discolo ha detto:

    ioho visitato laex ddr nei primi anni 90. e devodire chemi ha molto impressionato. ho tralasciato berlino nei miei viaggi e ho piuttosto visitato altre localitâ meno famose ma molto piú interessanti.

  3. Irek ha detto:

    Incredibile! E’ finito un’ora fa questo film alla tv polacca. Sono polacco e vecchio abastanza da poter ricordare bene il tempo della cosiddetta “democrazia popolare” nei paesi dell’est europa. Anch’io ero tra quei pochi privileggiati che sapevano come si vive in Europa e in Polonia, tornatoci a 20 anni vivevo tra gente… come dire “differente”. Devo dire, che il film presenta in modo eccezionale quei tempi. Mi sembravano un po imprecisi certi particolari, ma paradossalmente in quei tempitutto era possibile, anche possedere una tale quantita di pellicola. Fino alla fine ero convinto di vedere un documentario. Solo dopo una breve ricerca e grazie al vostro articolo ho saputo la verita. Conosci altri materiali informativi su questo film. L’inglese non e’ il mio forte. Grazie per le informazioni in questo articolo, e il film ottimo.

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