16 Gennaio 2013

Trieste Gasata: “Il rigassificatore danneggia Trieste e favorisce chi?”

Nell’articolo a firma di Danilo Taino sul rigassificatore e pubblicato il 13 gennaio su “Idee & Opinioni”- Corriere della Sera vi sono molte imprecisioni. Lo sostengono Federico Grim (biologo) e Paola Sabia (architetto) di Trieste Gasata  ( vedi sito web e Facebook ) e lo spiegano in una nota stampa.

“Riteniamo necessario ribadire ancora una volta concetti espressi diverse volte. Andiamo con ordine e innanzitutto guardiamo all’approvvigionamento di gas.
L’articolo riporta che, rinunciando al progetto di Gas Natural per un rigassificatore a Trieste, si regala il mercato del gas italiano ai russi. Ciò non è assolutamente vero, essendo la nostra nazione tra quelle che vanta la migliore diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas, che ci arriva grazie a quattro diversi metanodotti e due rigassificatori da Algeria (primo fornitore), Russia, Libia, Quatar, Paesi Bassi, Norvegia ed Egitto (fonte: Autorità per l’energia elettrica ed il gas).

In secondo luogo, una puntualizzazione sull’attività portuale. Il punto non è che lo sviluppo dell’attività del porto interessa terreni dove è previsto l’insediamento del rigassificatore.
Diversamente, invece, sarebbe l’attività delle navi gasiere (il progetto ne prevede circa 100) che, dovendo rispettare le norme internazionali di sicurezza, bloccherebbero di fatto per molti giorni al mese l’attività del porto. Secondo il progetto l’impianto andrebbe insediato in un’area a ridosso della città, area del porto che già oggi gode di notevoli traffici, che verrebbero irrimediabilmente compromessi.

Nelle documentazioni presentate da Gas Natural, inoltre, non sembrano opportunamente considerate le attività a rischio attualmente presenti nelle aree vicine quali, ad esempio, i serbatoi di petrolio della SIOT, già colpiti da un grave attentato nel 1972 e che a tutt’oggi costituiscono obiettivo appetibile. Le tecnologie economiche ma antiquate previste per l’impianto e la connessa centrale a turbogas comporterebbero inoltre notevoli impatti sull’ambiente marino e sulle vicine aree antropizzate. Il problema è la posizione individuata per la sua costruzione, collocata vicina all’edificato esistente e in un’area portuale ristretta, che necessita di spazi adeguati per la movimentazione delle navi. Tutto questo sarebbe assolutamente in contrasto con le politiche di sviluppo del porto e della città stessa.”

Concludono Grim e Sabia: “Se non ci sono le condizioni richiesta dalla normativa, il rigassificatore non si può e non si deve costruire. E guardando a questo aspetto, vogliamo dimenticare che questo rigassificatore verrebbe approvato in assenza di una Valutazione Ambientale Strategica? E soprattutto, visto che viene tirata in ballo proprio la città di Trieste, dimentichiamo ancora una volta di dare peso non solo alle autorità locali ma all’opinione della popolazione? È ritenuto civilmente possibile bypassarla? Per legge, a quanto pare, no.

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1 commenti a Trieste Gasata: “Il rigassificatore danneggia Trieste e favorisce chi?”

  1. sfsn ha detto:

    “Il rigassificatore danneggia Trieste e favorisce chi?”
    Gas Natural e Passera!

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