14 Gennaio 2013

Rinarrate 5.5 – Intermezzo

Questa non è la vicenda di una Protagonista elaborata durante il PerCorso. Questa è una storia recentissima, di cui una delle protagoniste è stata testimone, e non solo. La domanda che lei si pone nel testo non è di semplice risposta. Ed è per rifletterci insieme che troviamo giusto rimbalzarla anche a voi lettori.

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Montedoro Freetime
29 dicembre 2012, ore 14.40

Fermata del bus n° 20

Ho assistito, per meglio dire sono stata testimone e nello stesso tempo anche oggetto di un’aggressione verbale molto violenta, da parte di un uomo verso una donna.

Ho visto arrivare la ragazza, minuta, moretta. Ha raggiunto la fermata, poi è tornata verso le scale, dove si è seduta a guardare le carte che aveva in mano. Ho pensato che fosse andata a portare i curriculum per cercare lavoro. Sulle scale è comparso l’uomo, un bel giovane dai capelli castano chiaro, e ha cominciato a urlarle mentre scendeva “Mi hai fatto aspettare un’ora!”

Poi ci sono state altre urla e minacce verso la donna. Si vedeva chiaramente che lei era in difficoltà, e non ha mai risposto alle provocazioni. Lui le ha addirittura sputato addosso. Io sono stata come investita dai ricordi della violenza che il mio ex marito mi ha usato per anni. Avevo il cuore in gola, non sapevo come comportarmi.

Più volte il giovane si allontanava, per tornare all’attacco. In un momento in cui lui era lontano, ho offerto il mio aiuto alla ragazza, consigliandole di rivolgersi al GOAP. Da lontano, l’uomo ci osservava. È tornato, e a questo punto se l’è presa anche con me, sempre urlando.

Gli ho detto, prendendo il cellulare, che avrei chiamato i carabinieri. Mi ha gridato ancora qualche cosa che ora non ricordo, perché ero veramente sconvolta. Poi si è allontanato verso il parcheggio e lei lo ha seguito, a testa china, abbracciando i fogli.

“Cosa dobbiamo fare, quando siamo coinvolti in casi simili?”, ho pensato, mentre mi sono voltata a guardare l’autobus che arrivava. Ho girato di nuovo la testa e non li ho visti più.

Ciò che mi ha fatto più tristezza è che lei lo ha seguito, così come d’altronde, ho quasi sempre fatto anch’io.

Durante questo episodio dentro di me c’è stata una vera lotta. Non avevo coraggio di intervenire, ma poi è prevalsa la determinazione e il desiderio di offrire aiuto come potevo. Per la paura che ho provato, ora che scrivo, mi sono accorta di avere uno sfogo sulle labbra.

* * *

NOTA: nel progetto Rinarrate verranno accettati solo commenti firmati con il vostro nome e cognome, indipendentemente dal contenuto.

A questo link trovate l’indice di tutti i testi del progetto Rinarrate

Per contattare il centro antiviolenza GOAP: 040-3478827
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75 commenti a Rinarrate 5.5 – Intermezzo

  1. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Credo che qualsiasi episodio di violenza e sopraffazione vada segnalato e dove possibile interrotto. Perché quello che è successo fuori da quel centro commerciale, succede, con altri protagonisti sempre più spesso e dappertutto. Un uomo ha ucciso con un pugno una donna per una banale lite in metropolitana a Roma, un tassista è stato ucciso a botte per aver tirato sotto un cane, un automobilista a Milano è stato ammazzato per una lite al semaforo. Sono episodi in aumento. Le persone si sentono legittimate a usare la violenza senza averne alcun controllo. Seguono la legge del più forte, per cui non ha importanza da che parte stia la ragione: l’importante è primeggiare sull’avversario. L’importante è essere i più forti e i più furbi. Ma questa legittimazione gliela diamo noi, che non interveniamo mai, che non ci intromettiamo perché “non sono affari nostri”, che stiamo in silenzio perché “chissà come stanno le cose”. E restiamo impassibili di fronte a scene di violenza intollerabile.
    E allora quando c’è il furbo che ci passa davanti in fila, dobbiamo capire che sarà lo stesso furbo che evaderà le tasse o che posteggerà al posto degli andicappati, e dobbiamo fermarlo, e dirgli di stare al suo posto, e il resto della fila lo deve guardare con disapprovazione e deve intervenire in difesa di quello che ha subito il torto. Così come per strada, se vediamo qualcuno in difficoltà, dobbiamo intervenire, dobbiamo denunciare, sì anche a costo di beccarle noi. Ma non le beccheremo, se saremo in tanti.
    Tornando all’episodio segnalato, magari quell’uomo a monte avrà anche avuto tutte le ragioni per arrabbiarsi. Magari quella donna gli ha fatto un torto gravissimo. Che ne sappiamo? Ma se vediamo che lui le sputa addosso e la minaccia, allora non è più rilevante chi ha ragione e chi ha torto. L’intervento è sempre la scelta più giusta.

  2. Sara Matijacic ha detto:

    Quante volte ci troviamo davanti ad episodi così? Riprendo il ragionamento d Benedetta “Se vediamo che lui le sputa addosso e la minaccia, allora non è più rilevante chi ha ragione e chi ha torto. L’intervento è sempre la scelta più giusta.” Spesso si tende a giustificare reazioni del genere, dicendo: ” Era incazzato. E’ normale”. Può l’arrabbiatura giustificare gesti del genere? NO, NO E NO, NON PUO’!!

  3. Fiora ha detto:

    @2 NO NO NO!
    né verso le donne,né verso i bambini né verso gli animali.
    e se in questo caso mi si tacciasse di “sconfinamento”, obietterei che noi donne saremo più al sicuro quando la società intera bandirà la violenza in qualsiasi forma e verso chiunque si manifesti.

  4. Fiora ha detto:

    @3 ps : mi scuso per aver dimenticato l’avvertenza e mi firmo:
    Fiorenza G. Degrassi

  5. Benedetta Gargiulo ha detto:

    @5 Vorremmo conoscere il tuo nome e cognome, Dimaco. Così, tanto per rispettare la tua volontà quando ti ritroverai in difficoltà.

  6. Sara Matijacic ha detto:

    Dimaco, mi dispiace, ma il tuo commento è stato cancellato perché non firmato con nome e cognome.

  7. Paola Giacca ha detto:

    Nei fenomeni di aggressione, quello che fanno le persone che stanno intorno e assistono alla scena, conta eccome.

    Quello che mi domando è quanto segue. Una cosa è se gli osservatori conoscono i protagonisti (esempio: sono compagni di classe che assistono a scene di bullismo, e non fanno nulla o invece stigmatizzano pubblicamente la scena, il che fa la differenza!) mentre un’altra cosa è se gli osservatori sono passanti della strada. In tal caso, non so quanto gli osservatori possono intervenire.

    Come prima idea, mi pare che sia stato giusto il comportamento di intervento moderato e tecnicamente corretto che è stato raccontato in questo articolo, mentre probabilmente un silenzio inattivo rimane sinonimo di legittimazione anche nella situazione tra estranei.

  8. michele crassani ha detto:

    io non capisco tutta questa briga a intromettersi nelle cose altrui. tanto da fare un articolo adirittura. vorrei ricordare che a intromettersi in beghe altrui si può essere denunciati e pagare caro.

  9. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Michele, non credo che il tuo individualismo spinto porti grandi vantaggi alla società in cui viviamo. Qui non si stratta di esprimere giudizi nelle beghe altrui o di intromettersi nelle discussioni che sentiamo per strada. Si tratta di riconoscere episodi di violenza e sopraffazione, sanzionandoli senza appello. Tu devi scegliere da che parte stare, se a favore o contro la violenza: l’indifferenza è già di per sé complicità e quindi approvazione. E facendo una citazione nota, quando verranno a prendere te, sotto casa, perché avrai parcheggiato male la macchina o ti sarà caduto per sbaglio un vaso facendo un sacco di rumore, sicuramente ti piacerebbe che qualcuno intervenisse in tua difesa, proteggendoti da chi ti sta sputando addosso o minacciando di botte.

  10. isabella blasini ha detto:

    Michele se io mi “intrometto” perchè uno sputa, insulta e aggredisce verbalmente qualcuno, di sicuro poi insulterà anche me e a quel punto la denuncia se la becca lui non di certo io perchè lui commette il reato di ingiuria. Io non commetto nessun reato.
    Come dice Benedetta l’individualismo che sta imperversando non porterà a nulla di buono (non c’entra ma pochi gg fa mia mamma, 81enne, è caduta e si è ritrovata a terra distesa come un tappeto, non riusciva ad alzarsi, una macchina è passata l’ha guardata ed è andata via diritta…..mi chiedo che paura poteva fare questa nonnina tanto da non fermarsi ad aiutarla).

  11. michele crassani ha detto:

    chiami le forze dell’ordine e non ti intrometti. puntoprimo perché non sai con chi hai a che fare e secondo perché magari il tuo intervento pitrebbe non essere gradito. magari neanche dalla persona offesa.

  12. isabella blasini ha detto:

    E se invece l’intervento fosse gradito?
    Certo che chiamo le forze dell’ordine, ma cosa faccio nel frattempo? Guardo?
    Con questo atteggiamento ogni giorno donne vengono stuprate in pieno giorno davanti gli occhi di tutti senza che nessuno faccia niente.

  13. michele crassani ha detto:

    aspetti. al limite se hai la possibikità filmieconsegni il filmato alle forze dell’ordine. lo stupro é un altro discorso. non usciamo dal seminato.
    poi altra considerazione: voleva darle il numero del goap? ma se non sa nemmeno che relazione c’é tra i due. magari la signora si é mangiata la casa giocando al lotto

  14. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Sì, e non solo le donne. Dalle liti ai semafori ormai è un attimo che si arrivi alla tragedia. Un tempo troppo breve per aspettare le forze dell’ordine. Deve essere la comunità per prima a sanzionare, poi, vado anche in un tribunale a testimoniare, se necessario, ma il la propensione ad esercitare la violenza sempre e in ogni occasione va arginato subito.

  15. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Ma, non ho capito Michele, per te, sputare addosso e minacciare, è un comportamento condivisibile e giustificabile dal fatto di avere ragione?

  16. michele crassani ha detto:

    scusate doppio commento chiedo alla redazione di cancellare l’ultimo.
    non ho capito una magari si mangia la casa al lotto e bisogna pure tacere?

  17. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Ma no che non taci, ma che fai? Le sputi addosso?

  18. michele crassani ha detto:

    é già fortunata se se la cava con uno sputo. ma io colpisco a livello legale. ho imparato che picchiare una persona non porta a nulla se non guai. meglio colpire il portafogli. é li che fai soffrire una persona

  19. isabella blasini ha detto:

    E ci mancherebbe altro che picchiare potesse risolvere qualcosa!!!!!!!!!!

  20. Fiora ha detto:

    @ 19
    Michele si sa è un becero maschilista aflitto da misoginia acuta 😀 😀 😀
    ma una giusta l’ha detta. ATTENZIONE!
    l’avvocata non chiamata, la paladina della vilipesa è a rischio querela.
    Non sempre la Giustizia coincide con quel che è giusto.
    Chiamare le forze dell’ordine è la sola via consigliabile.
    Giustizia fai-da-te, è foriera di rogne.

  21. Paolo Stanese ha detto:

    Questo lo chiamerei il “paradosso del boy-scout”– avete presente la vecchina che NON vuole attraversare la strada ecc ecc?
    Se intervieni, lo fai in base a convinzioni tue e può darsi che ti intrometti a torto.
    Se non intervieni, forse manchi di dare un aiuto a chi ne ha bisogno e non sa chiederlo.
    Pensate a un intervento di primo soccorso: chi ti dice che agirai nel modo giusto? Ma se non agisci è omissione di soccorso.
    Ora, per il primo soccorso esistono leggi e corsi che ti dicono bene come funziona, e quando devi fare anche a costo di sbagliare.
    Per casi come questo boh. Per esempio, Michele, non so se filmare la scena sia lecito (vedi privacy) o sia prova valida in tribunale!
    Poi c’è il rischio di subire un’aggressione, che è da mettere sempre in conto.
    E in più, siamo una società abituata tendenzialmente a farsi gli affari propri…
    Brutto affare davvero!

  22. isabella blasini ha detto:

    Ok fiora, qui non si dice di intervenire con un bastone e picchiare lo sputatore, ma se intervieni con un “signora ha bisogno d’aiuto?” non ti potrà mai arrivare una querela o, se ti arriva, hai bella pronta una controquerela.
    Se poi la signora dice “no guardi me la cavo da sola” hai fatto il tuo.
    Questo non è intromettersi, questo è essere solidali.

  23. michele crassani ha detto:

    effettivamente filmare sarebbe vuolazione, ma non é reato filmare un reato da consegnare alle forze dell’ordine. reato sarebbe renderlo pubblico.ai fini di accertare da parte delle forze dell’oedine la verità e ik possibile reato no.

  24. michele crassani ha detto:

    fiora non mi adulare vhe poi mi tocca invitarti a un capoin b.

  25. isabella blasini ha detto:

    Io spero che, se mi dovesse capitare di essere aggredita, oltre a mettere in pratica le nozioni imparate al corso di autodifesa, di trovare degli astanti come gli amici e i colleghi che ho, ai quali aggiungo mio marito, che sono capaci d’intervenire anche a costo di prendersele e che sono completamente disinteressati alle ripercussioni che potrebbero avere!
    Spero di avere mai attorno in quel frangente persone che ragionano come Michele e purtroppo ce ne sono troppe.

  26. michele crassani ha detto:

    isabella mi pare chiaro che se vi é un pestaggio o uno stupro intervengo ma se la cosa é verbale mi limito a osservare e tacere.

  27. isabella blasini ha detto:

    Lo sputo già non è più solo verbale.

  28. michele crassani ha detto:

    non intervengo solo perché uno sputa adosso a una persona. cosa mi interessa. sono fatti loro. puoi dore che é un maleducato e che non é un coportamento da avere, ma di piú non puoi fare. e rischi di sentirti dire : fatti gli affari tuoi.

  29. isabella blasini ha detto:

    Certo che io non intervengo se uno sputa addosso ad un altro, ma se vedo una donna seduta su un gradino aggredita verbalmente, addirittura con minacce e sputi, semplicemente chiedo “ha bisogno d’aiuto?”.
    Non nuoce a nessuno.

  30. michele crassani ha detto:

    la dimanda che mi pongo invece é: questo articoloa vrebbe visto la luce se i protagonisti fosseteo state due donne invce che una coppia uomo donna? la scrivente sarebbe intervenuta come ha fatto e scrivendo l’episodio su rinarate?

  31. isabella blasini ha detto:

    Credo proprio di sì qualora una delle due donne si fosse trovata in evidente difficoltà.

  32. michele crassani ha detto:

    non credo isabella. non lo credo proprio

  33. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Sai Michele, può essere che nel caso di due donne la signora non sarebbe intervenuta. Mi sono chiesta cos’avrei fatto io e non lo so. Sono in dubbio.
    E credo che la ragione sia che non ho mai sentito di due donne che si ammazzano a bastonate. Mentre so di bambini, donne e altri uomini, massacrati da uomini. E’ brutta questa discriminazione, lo so. Perché la violenza è violenza e andrebbe sempre interrotta senza se e senza ma. Ci penserò quando vedrò due donne che si accapigliano.

  34. michele crassani ha detto:

    non lo avresti fatto. per il semplice motivo che laviolenza nonp roveniva da un uomo. nessuna empatia o flashback. Semplicemente avresti avresti pensato: ma guarda ste due che figurae poi lo avresti commentato ridendo con le tue amiche. e tytto questo perché come donna non concepisci che una donna possa essere violennta.

  35. maja ha detto:

    ora mi faccio anch’io un account fasullo e dopo commento con “nome e cognome”. posso?

  36. isabella blasini ha detto:

    Michele tu hai un’idea un po’ distorta delle donne.

  37. michele crassani ha detto:

    isabella volevo soli sire che le donne non subiscono solo la violwnza maschile ma anche quella femminile. cioé che anche in una coppia non etero ci sono magari le stesse problematiche violente.

  38. isabella blasini ha detto:

    Certo che anche in una coppia gay possono accadere atti di violenza, laddove una persona usi la sua fisicità o il suo potere a livello psicologico per sopraffare un’altra persona.

  39. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Con i commenti di Michele abbiamo sempre ben chiare tutte le eccezioni di questo mondo, non c’è che dire.

  40. Anna Bianchini ha detto:

    ma insomma, mi sembra di vedere un film veramente di basso livello….. allora chiudiamo gli occhi d’avanti a tutto e ognuno va per la propria strada…. se due litigano, uno picchia l’altro vado semplicemente avanti-ognuno lava i panni sporchi a casa propria??? proprio ieri ho parlato con la mia figlia di 16 anni, e volete sapere cosa viene consigliato ai ragazzi (per di più alle ragazze) dalle forze d’ordine e assistenti sociali? Di urlare “AL FUOCO” quando si è in difficoltà di qualsiasi genere-perchè NESSUNO si gira neanche se qualcuno urla “AIUTO”!!!! Ma vi sembra normale? a me sconvolge lo stomaco! C’è veamente qualcosa che non funziona!!!

  41. Margherita ha detto:

    buon giorno a tutti. Pensandoci non so come mi sarei comportata io in questo contesto. In un caso simile mi sono limitata a guardare nel caso in cui la questione degenerava. Quello che so è che sputare addosso ad una persona si configura nel reato di vilipendio alla persona esattamente come quando si bruciano soldi o la bandiera. Poi per quanto riguarda le forze dell’ordine ci vuole un bel pò prima che intervengano, bisogna stabilire se la competenza territoriale sia della polizia o dei carabinieri e poi bisogna vedere se non sono già impegnati in altre emergenze ed infine da non tralasciare la crisi economica che ha dimezzato le pattuglie in strada vedi mancanza di carburante o manutenzione per tanto se non ci scappa il morto è difficile che intervengano e se lo fanno bisogna aspettare un bel pò. Credo che la cosa più saggia da fare come è già stato suggerito è quello di chiedere alla signora se ha bisogno di aiuto e in base alla risposta ci comportiamo di conseguenza. Comunque nella mia borsa c’è sempre la lacca per capelli perchè non può essere considerata una arma impropria come lo spray al peperoncino però se spruzzata negli occhi da ugualmente fastidio nel caso di aggressione. però scusatemi forse non è il luogo adatto però dare i domiciliari a quell uomo che ha strupato quella ragazza incinta da poche settimane mi pare davvero pochino. Ditemi voi se non è ingiustizia questa?

  42. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Sembra sia molto difficile trovare un giusto equilibrio tra una comunità impicciona che si inserisce pesantemente nella vita privata di ognuno e un individualismo estremo che ci porta a non sapere nemmeno chi sono i nostri vicini di casa (e non accorgerci nemmeno quando muoiono, se non dall’odore che esce dalla porta). Finora abbiamo conosciuto entrambe le cose. Forse è il momento di lavorare per una soluzione che prenda il meglio da ciascuna modalità, in modo da sentirci autorizzati a intervenire in caso di episodi di violenza, per non legittimare il sopruso, ma anche tutelare la libertà di scelta individuale senza giudicare.

  43. isabella blasini ha detto:

    @41 Anna dì pure a tua figlia che, anche se forze dell’ordine, psicologi ed assistenti sociali lo insegnino ancora, gridare “al fuoco” è ormai superato e rischioso: se ti trovi in mezzo ad una strada, qualcuno sta per aggredirti e tu inizi a gridare “al fuoco” minimo minimo ti prendono per pazza visto che in mezzo alla strada fuoco non ce n’è.
    Una cosa da gridare ripetutamente e fa attirare molto l’attenzione è “NO, NO, NO!!!”
    Difficilmente una/o che grida NO passa inosservato.

  44. isabella blasini ha detto:

    @42 Margherita attenzione alla lacca spray in borsetta: se la direzioni negli occhi di qualcuno e questo ha delle lesioni tipo ustione chimica ti denuncia pure per le lesioni.
    Semmai il pepe spray non è considerata un’arma e la sua vendita e detenzione sono legali perchè, anche se quando lo ricevi in volto ti sembra di morire, non lascia assolutamente alcun tipo di lesione.

  45. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    35 ” Maja”
    “ora mi faccio anch’io un account fasullo, posso?!”
    E perché? lo faccia qualcuno.infantilismo e vigliaccheria ce n’è da vendere .in rete!
    ma imitare… se ci ciuliamo fra di noi, addio baracca!
    quanto a Michele le sue ipotesi sono talmente macchinose e astruse da assomigliare a quei giochetti del calcolo delle probabilità.
    Se tutto quest’ipotizzare fosse dettato da una stravagante iniziativa di tutela del maschio alfa dalle femmine violente, gli suggerirei piuttosto una raccolta di firme tra questi esemplari…in via d’estinzione 🙂

  46. michele crassani ha detto:

    ma il goap da assistenza anche a donne maltrattate da altre donne o per accedervi é requisito fondamentale aver subito violenza esclusivamente da un uomo?

  47. isabella blasini ha detto:

    Credo proprio per maltrattamenti di qualsiasi provenienza.

    “La priorità di intervento per i Centri Antiviolenza è la necessità di protezione delle donne vittime di violenza e dei loro eventuali figli. Per questo motivo, tutte le attività sono finalizzati alla protezione e al coordinamento degli interventi in modo da creare una rete di protezione alle vittime.” (preso dal sito del Goap).

    Non è scritto violenza di un uomo sulla donna.

  48. dimaco il discolo ha detto:

    credi o ne sei sicura?

  49. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    CI SONOOOO!
    Michele vuol essere preso in carico dal Goap!

  50. isabella blasini ha detto:

    Beh non è scritto da nessuna parte, ma bisognerebbe chiederlo a loro.

  51. morena gallone ha detto:

    Io vorrei rispondere alla protagonista. Hai fatto una cosa giusta a proporre il centro GOAP alla ragazza. Quel giorno non ha avuto il coraggio di uscire da questo circolo vizioso della violenza, ma le tue parole le ricorderà per sempre. Quando arriverà al culmine della violenza e capirà che quella non è vita, si farà aiutare dal centro dove lavorano delle operatrici molto efficaci. Pure io un giorno sono stata testimone di una violenza anche molto accesa tra un bastardo che urlava cose oscena, le ha sputato pure lei in viso. Quella povera ragazza era ferma appogiata in un muro mentre lui con il suo peso la schiacciava. IO ho immediatamente telefonato alla polizia e ho spiegato cosa stavo assistendo. In quel momento cominciai a urlargli di lasciarla perdere e che ero in collegamento telefonico con la polizia. Lui commincio a urlarmi di lasciare perdere che non sono cazzi miei!!.pero quando ha capito che stava venendo la polizia si è dileguato.Io cercai di covincere la ragazza terrorizzata ad andare al pronto soccorso e di denunciarlo e di farsi aiutare dal goap , ma non volle e andò verso casa. La mia coscienza è apposto ho aiutato una vittima come la protagonita.

  52. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    @Morena
    secondo me hai agito nel modo migliore.
    Con sensibilità,coraggio, buon senso, nonché “a norma di legge”.

  53. Fiora ha detto:

    …magari che tutti i tiri andassero in porta.
    ma provarci sempre come hai fatto tu Morena, è gioco di squadra.

  54. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    “donne non uscite da sole la sera” raccomanda il Procuratore di Bergamo…in casa l’aguzzino, quando non l’assassino…. ne ammazzano una ogni due giorni….
    Michele , stai ancora a fare statistiche e proporzioni,al maschile, TU?! non c’è da schierarsi pro maschi,pro femmine, c’è da prendere coscienza di una strage e ognuno ed ognuna prevenire e fare ,limitatamente a quel che si può.
    Piuttosto chiedo a chi sa rispondermi.
    In rapporto a questi numeri impressionanti di casi “fallimentari”., sono in aumento le denunce tempestive, le richieste d’aiuto prima che sia troppo tardi?

  55. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Bella domanda. Me lo chiedo anch’io.

  56. isabella blasini ha detto:

    A livello mondiale la violenza sessuale è una realtà per milioni di persone. Purtroppo a causa del basso numero di incidenti riportati alle forze dell’ordine o ai sanitari, le statistiche non sono molto attendibili.
    In Italia, lo studio più recente disponibile è lo studio ISTAT 2006 compiuto su 22.000 donne, il 33% delle quali ha ammesso di aver subito violenza sessuale almeno una volta nella vita, il 90% non ha denunciato il fatto, nel 69,7% si tratta di violenze subite dal partner, solo il 24,8% è opera di uno sconosciuto.

  57. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    la mia domanda era piuttosto circoscritta all’ambito cittadino.
    Era un quesito non accademico…”alla michele” ;-).
    Mi piacerebbe sapere da chi è in prima linea , Goap in primis e organi di Polizia se a Trieste,a fronte dell’aumento di questi reati specifici contro le donne sia cresciuta la domanda di aiuto e di sanzione.
    Solo questa statistica, solo questa proporzione conta, Michele!…perché ci salva!

  58. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    Nuovi femminicidi nell’ultima settimana…ne ho perso ormai il conto.
    Nella nostra civile e “beneducata” società ci persuadono che PENA DI MORTE è un concetto proibito persino a pensarlo tra sé e sé…
    Eppure a quelli che condannano a morte una donna che non li vuole più, la tentazione di applicargli la legge del taglione verrebbe…
    Macchè! gli paghiamo un paio d’anni di college dove meditare e chissà se capire….

  59. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    “..l’aveva denunciato TRE VOLTE ma ALTRETTANTE aveva ritirato”
    Su questa perversa autolesionistica facoltà di revoca di QUESTO tipo di querela mi soffermerei.
    Per il nostro bene,non sia ammesso fare marcia indietro, neppure la prima volta!
    Come per tante altre ipotesi di reato ,anche per le lesioni e percosse documentate ,le minacce di morte denunciate,si proceda d’ufficio.
    Spezzare questa connivenza,questo garantismo ad oltranza con chi ci fa male…
    Ritiriamo per paura? non sempre! ad aiutare a vincere la paura ci sono Persone…
    Ma quel ritorno alla quotidianità col lupo/agnello, che capo chino ritorna “pentito” convinto lui per primo che non lo rifarà e davvero per un po’ riga dritto tanto da ri-illudere…quello fa sì che ” aveva ritirato per tre volte…”

  60. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Chissà se sarebbe possibile agire d’ufficio. Stabilire una sorta di momentanea incapacità di badare a se stesse, con conseguente assegnazione di un tutore, lo Stato, che impone il divieto di ritrattare.
    Forse no, ma meriterebbe quantomeno discuterne.

  61. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    ma no,Benedetta! sarebbe sommare umiliazione ad umiliazioni per la donna…basterebbe annoverare le querele per violenza domestica oltreché sopportata, adeguatamente”supportata” da prove, tra i reati per i quali si procede d’ufficio. Come il tentativo d’estorsione ad esempio..hai voglia a ritirare….

  62. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Sì, esattamente quello che dicevo. E infatti, nel caso delle estorsioni, si procede d’ufficio proprio perché si presume che la vittima sia così sottomessa dalla paura, che tende ad agire contro i suoi stessi interessi.
    Cioè, la ratio di queste procedure è che la vittima da sola continuerebbe a farsi del male e quindi si agisce per proteggerla. Io non ci vedo alcuna umiliazione, ma solo la presa di coscienza delle dinamiche che entrano in gioco in questi casi.

  63. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    credo Benedetta,che molteplici siano le motivazioni per le quali taluni reati sono perseguibili d’ufficio e che tra tali reati varrebbe piuttosto la pena elencare anche questo, senza corollari di temporanea dichiarazione d’incapacità ecc. fonte evidente di frustrazione.
    La denuncia per violenza domestica abbia questo iter . Indietro per legge non si possa tornare e basta! motivazioni superflue …quanto evidenti:

  64. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    …perchè tra tante donne che aiutate, hanno vinto la paura di denunciare, ce n’è una caterva di “indecise” a rischio, che la paura non blocca, ma continuano anche per anni a privilegiare “il meglio male accompagnate” fino a conseguenze talvolta estreme.
    Senza l’ombra di un appunto da parte mia.
    Semplice constatazione che talvolta riusciamo noi ad essere le peggiori nemiche di noi stesse.

  65. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    Una sola irreversibile denuncia.
    Quale deterrente per i professionisti del “bastone della carota” per i quali il susseguirsi delle querele poi ritirate è oggi un ridicolo spauracchio….

  66. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    quelle due damazze,rispettivamente sul libro paga della Tv di Stato e di Mediaset che recitano come un mantra : D-E-N-U-N-C-I-A-T-E con l’occhietto lacrimoso di pertinenza,bene farebbero ad aggiungere: N-O-N R-I-T-I-R-A-T-E

  67. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    Fabrizio Corona: uno sbruffone che non stimo,ma non risulta aver mai messo le mani addosso ad una donna… almeno non nel senso che intendiamo noi.
    Otto anni di galera, mandato di cattura internazionale per compravendita di foto malandrina a “prezzo d’affezione” BENISSIMO!
    Meno bene la pacca sulla spalla,va e non peccare più a certi ben altrimenti “vivaci” personaggi sulla pelle delle donne, una volta che la querela sia stata ritirata…
    Malissimo una condanna a dodici anni o giù di lì ad assassini che con patteggiamenti,buona condotta ecc ecc. escono dopo un paio di anni…e lo sanno! e glielo urlano in faccia alle donne che tanto “tra un paio d’ anni esco”!

  68. isabella blasini ha detto:

    In realta lesioni personali lievi, gravi e gravissime sono perseguibili d’ufficio, quindi mi viene da pensare che nel momento delle denunce poi ritirate non vi erano segni di lesione in corso.
    Concordo pienamente con te Fiorenza quando dici che talvolta riusciamo noi ad essere le peggiori nemiche di noi stesse.

  69. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    Isabella,lesioni guaribili in meno di dieci giorni filano via lisce come l’olio…
    E ci stanno attenti i “professionisti del bastone e della carota” a non sforare…di “bastone” e ad abbondare di “carota” scopo remissione di querela…

  70. isabella blasini ha detto:

    Eh lo so lo so fiora, mi è capitato pochi mesi fa di vedere una ragazza con il timpano rotto a causa delle botte del compagno disperata perchè non voleva denunciarlo!

  71. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    …e non era certo per paura!
    Trovo che nel trattare questa materia si voglia quasi esorcizzare quell’autolesionistico sentimento che porta le donne a tornare sui propri passi.
    Io paura delle parole non ce l’ho.
    Si chiama AMORE.
    Dov’è scritto che certi tipi d’amore non possano neppure essere definiti tale?
    eh ,il rispetto,la stima, la dignità alla base di un sentimento autentico…
    Bello e teorico,ma la realtà è fatta di mille contraddizioni,di paure persino più forti della paura di buscarle..paura sì ,ma di “perderlo” al lazzarone che mena.
    Io insisterei ad analizzare di più le motivazioni che spingono troppe a non denunciare o a tornare sui propri passi…
    Non denunciano ” per paura”.
    Ritirano ” per paura”
    Anche,ma NON SOLO! ed è importante tenerne conto per capire…per dare una mano.

  72. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    …certo si tratta di dipendenze relazionali belle e buone da cane maltrattato che continua a seguire il padrone crudele,ma a disconoscerne l’esistenza,sdoganando ogni esitazione, ogni passo indietro con la generica diagnosi di “paura”, equivale a negare a una grossa fetta dell’universo delle maltrattate un’empatia che si rivela invece determinante a farle rompere la simbiosi con chi le maltratta.

  73. isabella blasini ha detto:

    Verissimo fiora, paura di ulteriori botte, paura per la propria vita e per quella dei figli, paura di ritrovarsi sole, paura del giudizio degli altri, paura di deludere i familiari, paura di ricominciare daccapo una vita con le proprie forze….

  74. Fiorenza G.Degrassi ha detto:

    forse non hai letto il mio post 72, Isabella.
    l’inconfessabile paura di…”perderlo” la paura che magari con un’altra cambi,la paura che nessuna osa esternare, perché incomprensibile e disdicevole agli occhi di chi non ci sia “dentro”.
    Forse non sottacerla a dire capita anche questo,non sei l’unica può aiutare ad uscirne, denunciare e perseverare chi ne è preda.

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