13 Gennaio 2013

Rinarrate, il Segnalibro

Header Rinarrate

Questa pagina funziona da “bookmark” e indice aggiornato, e contiene i link a tutti i testi apparsi nel progetto Rinarrate, seguito da una breve descrizione del progetto stesso.

Le storie pubblicate finora:

1- 12 novembre 2003;
2- L’aggancio alla vita;
3- Margherita alza la testa;
4- C’era una volta una bambina;
5- Il padre ideale dei miei figli;
5.5- Intermezzo
6- La regina cacciata
7- L’ultimo degli uomini (visibile da lunedì 4 febbraio)

Gli interventi pubblicati finora:
1- Un progetto per raccontare la violenza (tra un X Factor e un Dexter) di Benedetta Gargiulo

Rinarrate, in poche parole

 

Che cos’è il progetto Rinarrate?
Il cuore del progetto Rinarrate consiste nel far scrivere della loro esperienza a delle donne che hanno vissuto situazioni di violenza domestica e ne sono uscite. Tramite un percorso di avvicinamento alla scrittura creativa e la rielaborazione dei propri vissuti in chiave narrativa, le Protagoniste di Rinarrate stanno producendo dei testi destinati alla pubblicazione nel sito web Bora.La. Inoltre, intorno a questi testi, vogliamo raccogliere commenti e opinioni che ci aiutino a riflettere sul fenomeno della violenza sulle donne.

Chi ha organizzato questa iniziativa?
Rinarrate nasce da una collaborazione tra il Centro Antiviolenza di Trieste GOAP e il sito web Bora.La, che fa informazione partecipata nella Venezia Giulia. È un progetto sperimentale (il primo del genere in Italia, a quanto ci risulta), gestito in autonomia e su base volontaria. Sono stati gratuiti anche gli interventi al corso della copywriter e blogger Benedetta Gargiulo, del giornalista Fabio Dorigo e dello scrittore Pino Roveredo.

Perché il percorso si chiama Rinarrate e chi vi prende parte Protagoniste?
Rinarrate è una parola che propone varie suggestioni: ciascuno può cogliere quelle più affini alla propria esperienza e ai propri bisogni, è una parola che apre uno spazio.
Protagoniste, invece, è un nome scelto con un intento preciso. Tutte le varie forme di violenza (fisica, economica, psicologica…) puntano a cancellare l’identità di chi ne è oggetto. Anche se spesso si sono sentite dire “tu non vali niente” e a volte vi hanno creduto, queste donne sono soggetti che hanno desideri, capacità e potenzialità uniche, e sono le protagoniste delle loro vite: chiamarle Protagoniste è richiamarle alla consapevolezza di ciò che di fatto sono.

Perché è importante che siano le donne che l’hanno subita a scrivere della violenza dei loro compagni?
È importante per loro stesse, perché la scrittura permette di fissare un momento di elaborazione delle proprie esperienze, emozioni e riflessioni su quanto è accaduto, ed è una bella conferma del loro aver già superato una difficoltà che sembrava insormontabile, anche che spesso essa incombe ancora come un’ombra sul loro presente.
È importante per aumentare la consapevolezza di chi sta vivendo situazioni analoghe: sapere che  ciò che stai subendo è violenza, che c’è chi è riuscito a uscirne e che c’è chi può aiutarti concretamente a farlo può letteralmente salvarti la vita.
È importante perché quasi sempre sono giornalisti uomini a scrivere della violenza sulle donne, e abbiamo verificato che spesso i loro scritti contengono cliché maschili che non rendono giustizia a ciò che accade, e invece fa bene sentire certe storie anche da un altro punto di vista.
Ma è importante anche per far conoscere a tutti degli aspetti della violenza che raramente vengono raccontati sui quotidiani, dove si parla solo di delitti e le donne sono vittime. La società italiana ha bisogno di prendere coscienza delle dimensioni di questo problema presente nella nostra cultura; un problema che, oltretutto, comporta dei costi sociali enormi.

Perché avete scelto di pubblicare queste storie sul web?
Il web offre molte opportunità. Tra queste c’è quella di confrontarsi con i lettori su questo tema e quello di fare rete con altre realtà che si occupano di tematiche legate al femminile. Siamo soddisfatti del dibattito avviato con i lettori di Bora.La perché i commenti sono civili e non banali. Ma speriamo di raccoglierne molti altri!
In più, speriamo che alcune persone attive sul web seguano questa iniziativa e intervengano nel dibattito, costruendo un percorso di riflessione intorno alle storie delle protagoniste. Questi interventi verranno raccolti nella sezione apposita chiamata BI/narrate.

NOTA: nel progetto Rinarrate verranno accettati solo commenti firmati con il vostro nome e cognome, indipendentemente dal contenuto.

Per contattare il centro antiviolenza GOAP: 040-3478827
http://www.goap.it/

Per contattare lo staff di Rinarrate: rinarrate@gmail.com

Tag: , , , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *