2 Gennaio 2013

Cervesi sulla riforma degli enti locali: “La situazione è rimasta tale e quale”

“Era estate. Allora si discuteva di riforme degli Enti locali. Tutti i principali partiti in Regione concordavano sulla necessità di una riforma che partendo dal riassetto delle Provincie garantisse lo snellimento e la semplificazione dell’apparato pubblico. Ridurre i costi dell’apparato era e deve rimanere priorità della politica.
Purtroppo ai proclami, agli annunci, alle audizioni non è stato dato alcun seguito. . Nel interessato disinteresse dei partiti Pd e PDL (su tutti) la situazione è rimasta tal quale.” Lo sostiene Francesco Cervesi consigliere provinciale di Un’Altra Trieste e precisa “A dire il vero nemmeno la nostra piccola e cara Provincia ha dato grandi prove di efficienza e maturità in tal senso. Inizialmente si era parlato di una possibile proposta di autoriforma da proporre alla Regione in realtà è tutto rimasto nelle buone intenzioni dei consiglieri e della giunta – divisi sul tema a livello regionale persino all’interno degli stessi partiti.
E’ gennaio del 2013 e la Provincia di Trieste è e rimane qual’era: con le sue inefficienze (vedi gestione del patrimonio scolastico – vedi costi di intervento che superano i 3.000 euro al mq – vedi ritardi e progetti abbandonati quale l’ex Polo a Valmaura) con i suoi doppioni ed i suoi sprechi (vedi la sala espositiva da 110 mila euro all’anno di affitto dietro al Miela), con i suoi costi per la “democrazia” (tra giunta e consiglio circa 500 mila euro annui). Ma la lista è molto lunga.
Il tema della riforma degli Enti locali ed in particolare della necessità di superare la Provincia di Trieste per dare una forma di governo del territorio più efficiente (più risorse ai comuni) ed assai meno costosa per le tasche dei cittadini (meno tasse) è stato completamente rimosso dall’agenda politica.
Forse – ed è questo il pensiero che più mi turba – questo tema non è mai entrato realmente nell’agenda politica regionale e provinciale. Forse il tema della riforma degli Enti locali era solamente entrato nell’agenda dei quotidiani e soprattutto nelle speranze dei cittadini stufi di mantenere un sistema partitocratico inefficiente, inconcludente ma soprattutto sprecone.
E così ancora un anno perso, ancora 120 milioni di euro utilizzati malamente.”

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