24 dicembre 2012 – Durante le festività natalizie, anche il progetto Rinarrate si concede una piccola pausa. Anziché una storia delle Protagoniste, oggi pubblichiamo il post che Benedetta Gargiulo ha dedicato alla nostra iniziativa sul suo blog Donne in ritardo, e inauguriamo così BI/narrate, lo spazio di riflessione intorno a questo progetto, aperto a chi vuole scriverne.
Rinarrate: un progetto per raccontare la violenza (tra un X Factor e un Dexter)
Per la prima volta mi mancano le parole per un incipit che sia degno dell’argomento. Allora inizio a raccontare semplicemente com’è andata.
Un giorno mi contattano dalla redazione di Bora.la, portale di informazione locale online per coinvolgermi in un progetto assieme al GOAP, il centro antiviolenza di Trieste. Il progetto si chiama Rinarrate, e ha come obiettivo quello di far raccontare a una decina di donne, vittime di violenza, la loro storia e di pubblicarla sul web per far nascere un dibattito. Mi si chiedeva di fare un po’ di formazione a queste donne, sulla scrittura creativa, su web, su blog. A me è sembrata un’idea bellissima. Scrivere fa sempre bene, sia a chi scrive, sia a chi legge. E finalmente a scrivere adesso erano proprio le protagoniste, loro malgrado, di vicende di cui andrebbe letto e parlato moltissimo.
Da anni mi occupo anche di formazione. Insegno la comunicazione alle aziende, ai manager, alle associazioni professionali, ai master. Ma l’ho fatto anche ai corsi di apprendistato, a idraulici, elettricisti, tornitori. Ho avuto davanti a me classi di tutti i tipi e di tutti i livelli: preparati, esigenti, puntigliosi, svogliati, disinteressati, maleducati. Ho fatto lezione a centinaia di persone, a volte sudando freddo, a volte improvvisando, a volte con l’applauso finale, a volte con l’indifferenza. Ne ho visti di tutti i colori insomma, perché ogni classe è sempre diversa e bisogna sapersi adattare ed essere pronti allo scambio, all’interazione, all’imprevisto. Un incubo ogni volta quindi, ma da cui esco sempre soddisfatta.
Però giuro, mai nella mia vita mi sono sentita così emozionata come quel giorno in cui sono entrata al GOAP di Trieste e mi sono trovata davanti quelle otto donne che volevano scrivere la loro storia. Improvvisamente mi sono passati davanti tutti i post di due anni di blog e mi sono sentita un’idiota. Totalmente inadeguata a misurarmi con queste donne che invece erano lì per sentire da me come avrebbero dovuto raccontarsi sul web. La porta era alla mia destra, vicinissima, ma per scappare ormai era troppo tardi.
Alla fine ho fatto appello alla razionalità, mi sono seduta, le ho guardate e ho pensato che avremmo tutte imparato qualcosa l’una dalle altre. In fondo questo blog è una sorta di prologo alle loro storie, un’introduzione che tenta di spiegarsi da dove nasca tutto quanto, i gravi problemi culturali della nostra società, gli stereotipi in cui incappiamo spesso e che contribuiamo ad alimentare senza nemmeno accorgercene. Certo, la violenza esiste di per sé. Il problema è che viene alimentata, giustificata e a volte proprio invocata. Da chi? Da noi, chi più chi meno. E quindi i problemi sono due: la violenza e la sua giustificazione. E il fatto che la si giustifichi impedisce anche che si faccia qualcosa per prevenirla. Non si fa educazione, non si spiega ai bambini maschi che usare le mani è sbagliato. Si sanzionano però le femminucce, quando lo fanno. Perché una femminuccia certe cose non le deve fare. Il maschietto invece è maschietto, si sa che è esuberante. I maschi vengono cresciuti come macchine da guerra e le femmine come fashion victims che hanno solo bisogno di un protettore. Questo nel 2012. Ma non lo dico io sulla base di osservazioni personali, lo dicono gli studi più recenti, le ricerche. E dicono che la situazione è in peggioramento.
Mi è piaciuto passare quelle due ore con quelle donne. Mi è piaciuto guardarle e conoscerle. Un paio di loro mi sembrava di averle già viste, da qualche parte. Mi è sembrato di conoscerle già. Mi sono sforzata di ricordare da dove. Ma poi in fondo che importa? Le conosciamo già tutti quanti, quando entriamo in quel negozio, quando vediamo quella cassiera al supermercato, quando ritiriamo quella raccomandata in posta, quando stringiamo la mano a quell’impiegata. Le donne vittime di violenza sono ovunque e sono tantissime e ci parliamo ogni giorno. Ma non ci pensiamo. Pensiamo che la violenza sia molto lontana da noi. Che si consumi in famiglie balorde, che non fanno parte del nostro giro. E invece no. Non è – solo – il disoccupato che beve e torna a casa infuriato. È anche l’avvocato astemio membro dell’associazione di beneficenza. È il notaio, il commercialista, il carabiniere, il nostro vicino di casa che vediamo all’assemblea condominiale che raccoglie le deleghe, è il vicino di brandina allo stabilimento balneare, è quello che guida il nostro autobus, è il personal trainer o il preside della scuola dei nostri figli. È il nostro vecchio compagno di classe delle superiori che da ragazzo ci faceva tanto ridere.
Oggi [lunedì 26 novembre – NdR] è partito ufficialmente il progetto Rinarrate. A questo link trovate il primo racconto. Ogni lunedì ne troverete uno nuovo, pronto per essere commentato e per essere conosciuto e divulgato. Ogni lunedì avremo la possibilità di comprendere quanto vicine a noi siano queste persone. Sia le vittime sia i carnefici. E avremo la possibilità di pensarci un po’ su. Tra un X Factor e un Dexter.
Io, intanto, ringrazio Bora.la, Goap Trieste e tutte le donne che ho conosciuto in questo progetto, per avermi dato queste grandissime emozioni.
E invito tutti i lettori di questo blog a dare il loro contributo, commentando tutti i racconti.
* * *
NOTA: nel progetto Rinarrate verranno accettati solo commenti firmati con il vostro nome e cognome, indipendentemente dal contenuto.
Per contattare il centro antiviolenza GOAP: 040-3478827
http://www.goap.it/
Per contattare lo staff di Rinarrate: rinarrate@gmail.com
… Plaudo ai risultati concreti e pure a questa’iniziativa”letteraria” del Goap ma finché saremo quasi esclusivamente tra donne a parlare di violenza sulle donne, m’apparirà uno sfogo di chi scrive e un’elargizione di solidarietà di chi legge. Se il raccontare ed il commentare permanessero precipuamente al femminile,l’iniziativa darebbe la misura dello scarso impatto e insoddisfacente incisività sociale.
Mi auguro che coscienze e tastiere maschili intorpidite si riscuotano e che una partecipazione rilevante di uomini,in fondo i destinatari di queste denunce mi smentisca nella mia amara riflessione.
mi tormenta un dubbio : che sia per il timore di metterci la firma?
Sarebbe ben triste sapere che ci siano uomini capaci di “firmare” la condanna a morte di una donna e accorgersi come difettino uomini capaci di firmare un post a differenza di noi donne che abbiamo dovuto aver paura di loro, ma abbiamo il coraggio delle nostre idee.
Grazie di cuore Fiorenza. Per me, già che noi uomini leggiamo queste storie è un gran bel risultato…
AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI VOI.
SPERIAMO CHE IL 2013 PORTI LEGGI MOLTO PIU’ SEVERE PER CHI USA QUALSIASI TIPO DI VIOLENZA SU LE DONNE.E CHE QUESTO FANTASTICO PROGETTO DELLA BORA.E IL GOAP CENTRO ANTIVIOLENZA DI TRIESTE AIUTI IN QUESTO CONTESTO A FAR APRIRE GLI OCCHI A PERSONE IN ALTO DI QUESTO GRAVISSIMO PROBLEMA,TANTO PARLATO DAI MEDIA ,MA POCO REALMENTE FATTO PER EVITARE TRAGEDIE.
BUON NATALE A TUTTE QUELLE DONNE CHE HANNO SUBITO QUALSIASI FORMA DI VIOLENZA DURANTE QUESTE GIORNATE DI FESTA CREATE PER ESSERE DI GIOIA E SERENITA’. VI AUGURO CHE IL 2013, SIA UN ANNO NUOVO VITA NUOVA.
FATEVI AIUTARE LA VITA E’ BELLA. ASCOLTATE CHI HA PASSATO PRIMA DI VOI. UN BACIO E UN ABBRACCIO A TUTTI VOI
Beh, leggendo si vede che esistono uomini con un cuore!!!
Speriamo che si fanno avanti anche loro!
@ ” esistono uomini con un cuore…” e come no, Anna Mella! Bravi a commuoversi,magari d’indignarsi alla lettura delle ” prodezze” compiute da altri uomini…
E’ il FEGATO che sembra mancargli! Il fegato di scrivere due righe,vuoi di solidarietà,vuoi pure d’incredulità ,come ho letto in sparuti ma pur sempre significativi commenti maschili alle altre pubblicazioni di Rinarrate…
Una smossa se la dovrebbero dare! “sono con voi, esagerate, chissà voialtre che gli avevate fatto ecc. ecc.”, col NOME E COGNOME.
La muta lettura senza controprova non fa movimento d’opinione,non giunge al terminal. SIAMO NOI DONNE IL TERMINAL!
Io mai stata femminista nel senso più esasperato del termine. Sono per l’uguaglianza nella diversità dei ruoli. Sono per la femminilità che proteggo accuratamente da contaminazioni “moderne” da fraintendimenti che potrebbero trasformarmi in un malriuscito clone maschile…
Complementari sempre. Analoghi mai!… Infatti mai come in questa circostanza rilevo quanto il “fegato” delle donne sia più capace di quello maschile 😉
Sempre pronta a ricredermi,eh?!
…Certo che a commento della “stravagante” sparata del Parroco di Lerici, un parere maschile ci starebbe….
Cara Fiorenza hai centrato il nocciolo della questione. Proprio un uomo di Chiesa giustifica il comportamento violento e oviamente siamo noi donne che provochiamo. Mi auguro che il suo Dio abbia misericordia di lui.”Perdona loro perchè non sanno quello che dicono” Baci a tutti e tanti auguri di Buone Feste a tutti
Stavo ascoltando la radio e c’era Alfonso Signorini che ha lanciato un sondaggio sulla violenza delle donne riguardo ovviamente alla sparata del prete.Mi ha colpito la risposta che ha dato un’ascoltatrice e cioè che queste povere donne sono state uccise dai loro ex per gelosia, per l’assegno di manteniomento, per la custodia dei figli e NON PER IL LORO ABBIGLIAMENTO LORO SONO STATE UCCISE DAI LORO COMPAGNI NON DA ESTRANEI MOLTE VOLTE DAI PADRI DEI LORO FIGLI. Grazie
quanto al coraggio di firmare il fervorino,manco il don si è esposto più che tanto, limitandosi ad appenderlo fuori dalla chiesa.
Scoppiata la grana,novello Ponzio Pilato, si è chiamato fuori blaterando che trattasi di ignobile scopiazzatura… GRANDE!
Perché Sallusti che rischiava 14 mesi di carcere l’aveva scritta personalmente quella diffamazione?
Aldilà dell’ironia, riconosciamo che la reazione è stata immediata, condivisa da donne, uomini e…perfino Grandi Prelati ( sulla genuinità di quest’ultimo sdegno ho i miei dubbi, ma tant’è! tutto fa brodo 😉 )
Di questo sollevamento,compiaciamoci. Qualche anno fa il sermone “di seconda mano” del reverendo sarebbe passata pressoché sotto silenzio.
…se come è stato detto la paternità di cotanto predicozzo non è del savonarola di Lerici, se i maggiorenti di Santa Madre Chiesa ne hanno preso le distanze, allora chi gliel’ha scritta la broda? qualche imam? 😉
http://www.pontifex.roma.it/
E’ morta la ragazza stuprata in India. Che tutti gli uomini facciano una carezza alla loro compagna in segno di rispetto e affetto. Mobilitiamoci noi per primi per fermare questa barbarie in India come in Italia e troppo spesso nel silenzio fra le mura di casa.
Nick le altre? nick anch’io. Ovvio che dopo l’ ampio outing di cui sopra è soltanto per familiarità…
Maja inorridisco a leggere il contenuto del link che hai postato…oscurantismo aldilà di ogni immaginazione.
Con involontaria ironia dice il Scilipoti :
” femminicidio? esagerato! ogni vita è sacra”.
E dice involontariamente bene! essere in una società civile costretti a fare un distinguo ad inventarsi un temine orrido come il tipo di reato che designa, è sintomatico di quanto poco in realtà certe vite (le nostre!) fossero in realtà considerate meno sacre delle altre.
Non dimentichiamo che il delitto d’onore è stato abolito nel non troppo lontano 1981…
@4
speriamo anche in leggi che tutelino anche i padri separati. visto che oggigiorno la legge tutela in manieta esasperata e unilaterale la controparte femminile nelle aule dei tribunali. credo che questa cosa sia parte in causa nelle tragedie famigliari.
@15 UBI MAIOR,MINOR CESSAT, dimaco ed in rapporto al tema in questione ( la tutela della donna dalla violenza domestica e l’inasprimento delle pena per i responsabili) il pur serio problema di padri separati che finiscono sul lastrico, mi porta a privilegiare la la priorità “femminicidio” rispetto a qualsiasi altra. Una qualità di vita sia pure impoverita conseguente a separazioni ti lascia pur sempre LA VITA.
Ps: quando sparirà questo termine così sgradevole sarò felice e per la sparizione di questo reato e per il termine in sé!
@15 Dimaco.
correlare l’esasperazione per i problemi di soldi alla violenza contro le donne in un rapporto di causa-effetto ,è insinuare che gli uomini ammazzerebbero,perché ” provocati”
Ué,che ti metti a far il paio col prete di Lerici,ora? 😉
Nessun abbigliamento, nessun atteggiamento, nessun comportamento autorizza un individuo a mettere le mani addosso ad un’altra persona eccetto nei casi di legittima difesa.
frmminicidio é un termine che non esiste nel linguaggio legale ma un termine inventato ad hoc negli ultimi tempi. il termine giusto é omicidio o uxoricidio. non ho parlato di provocazione ma di leggi applicate in manieta iniqua che hanno parte importante nelle tragedie.
beh, dimaco, non è una novità che il termine “femminicidio”pur se infelice sia stato creato ad hoc per inquadrare enfatizzandolo un CERTO tipo di reato.
..continuo a non capire quale” parte importante nelle tragedie familiari ” (leggasi ammazzamenti di donne) possano avere le “leggi applicate in maniera iniqua” Se non sottintendi “provocazione” dimmelo tu che parte sottintendresti…
E’ un alibi che fa il paio con le gonne corte chiamate in causa dal “sant’uomo” di Lerici.
Finché non sarà chiaro che né “leggi inique” né lunghezza delle gonne possono costituire spiegazione o peggio scusante per far fuori una donna,il rischio di aggrapparvisi, ai fini di una pena più lieve, esisterà sempre.
Dimaco, scusa se mi intrometto, prima di tutto da molto tempo ormai che gli uomini hanno lo stesso diritto sui figli come le mamme. Logicamente dipende che tipo di padre sei!! esiste l’affidamento congiunto.
Per quanto riguarda le tragedie sulla violenza sulle donne non esiste nessuna scusante,e se un giudice decide di non dare i figli in mano a dei padri ci sarà un motivo valido!!!! non lo fanno per nulla.ANCORA TROPPO POCO FANNO I GIUDICI PER SCONGIURARE QUESTO TIPO DI REATO. PENE PIù SEVERE CI VOREBBE!!!!
sono noti i casi dove mogli si sono inventate di sana pianta violenze, maltrattamenti eadirittura molestie sui figli accusando l’ex coniuge. bisogna capire che nn tutte le separazioni sono consensuali e non sempre é la donna la parte debole.
Go letto il editorale su pontfex e ce ne sono altri. La provocazione é una stronzata, ma effettivamente mi trovo a pensare su alcuni argomenti e a condividerne alcuni anche.se non in maniera radicale.
Dimaco ha pienamente ragione per quanto riguarda le separazioni e gli affidamenti, ciò non toglie che anche se un figlio è stato affidato “ingiustamente” alla madre o l’uomo abbia subito violenze e/o maltrattamenti la violenza sulle ex compagne di vita nn è mai giustificata!
non giustificavo, isa dicevo che una medaglia ha due facce ed esiste anche la violenza al femminile. seppur molto nascosta e troppo poco denunciata
No, scusate, tutto bene, ma vi prego: non facciamo i soliti discorsi qualunquisti, tirando fuori tutte le eccezioni alla regola, perché non mi pare che le donne violente siano l’attuale piaga della società. Non mi pare che ci siano stati cento e passa uomini uccisi dalle loro ex dopo essere stati maltrattati per anni. Quindi per favore, se vogliamo discutere di tutti i problemi di cui è afflitto il mondo facciamolo, ma magari in un’altra sede. Credo che la condizione delle donne italiane sia già abbastanza ignorata: cerchiamo di non sprecare le poche e utili occasioni che abbiamo per portare a galla QUESTO problema.
Intanto, tanti auguri a tutti!
Brava Benedetta! a divagare seppure in buonafede si rischia di chiedere che ora è e di sentirsi rispondere…Lunedì 😉
e Buon 1913 a tutti, uomini e donne di buona volontà!
grazie x aver scelto di parlarne…scrivo solo qualcosa: certezza della pena: solo 18 anni al “feminicidia” di Padriciano; campagne inutili: quelle di vari preti inutili; parlare di più: tutte; denunciare: tutte…
Mando a Bora.la il manifesto del Forum delle Donne di Trieste e un testo dal blog di Pina Nuzzo (Laboratorio donnae)…
grazie di nuovo e tanti auguri x 2013 a tutte/i
ester pacor
e io che ho scritto buon 1913! …E volete che non sia un lapsus Freudiano? come se in cuor mio pensassi che in questo campo siamo fermi al l’altro secolo!
Beh ben venga un “=!£ in cui i poliziotti porgeranno orecchio mano e cuore, i magistrati commineranno pene congrue ,ma soprattutto a nessun uomo mai verrà la tentazione di allungare le mani su una che fisicamente più debole,con meno globuli rossi e meno muscoli e di norma meno chili di lui.
Da questa sperequazione si evidenzia la bestialità di questo tipo di violenza fino al femminicidio e su questa realtà scientifica inconfutabile,caro Dimaco, NON CI PIOVE.
fiora cara 1913, co le robe le andava ben. e co el delito d’onore no iera nianca conossú da ste parti.
cmq io ritemgo che ci deve essere una certezza della pena
m per omicidio non femminicidio. non é un aggravante il fatto che la vittima é una donna
Dimaco ho sbagliato di scrivere la data e mi sono disimpegnata con una battuta,tutto qui.
Quanto all’aggravante per il femminicidio e violenza sulla donna,a fronte delle motivazioni che lo identificano ed a fronte della DIFFERENZA di FORZA FISICA tra vittima e carnefice il distinguo per questo tipo di delitto ci sta…eccome se ci sta!
😀 😀 😀 Ah “uxoricidio” ti va bene in quanto già codificato? Non il femminicidio che include ,fidanzate, amiche occasionali, figlie ( non solo islamiche)”ribelli” ai “saggi” insegamenti paterni o fraterni le lasciamo nella pignatta generica dell’omicidio tout court?
irrilevante. si yratta ue di omicidio. il termine femminicidio é fuorviante e pretenzioso. l’omicidio ha delle aggravanti per aumentare la severità della pena come i futili motivi. nessuna nazione ha nella sua legislatura penale il femminicidiocome aggravante o termine penale
e qua ti voglio ! accoppare una donna buttandola sotto ad una macchina perché non l’hai vista, o in una rapina, o perché ti ti deve dei soldi…
Questo è omicidio comune.
Farla fuori perché ti molla o perché non ci sta a sposare uno che hai scelto tu o a vestirsi da nonnetta Questo è femminicidio.
Omicidio con l’aggravante dei futili motivi , come dici tu,ma tutti specifici e pertanto chiamarlo Femminicidio ( parola orrida, ma di significato chiarissimo),mi pare il miglior modo per codificarli ed evidenziarli questi “futili motivi”.
Ah, siamo i primi in Europa dici? Ottimo! Almeno in qualcosa! …e ammetti che in fondo spettava a noi! va a riparare la vergogna pregressa delle attenuanti per il tutto nostrano “delitto d’onore”, No?!
fiora io dico solo che giuridicamente il femminicidio non é contemplato. se verrà introdotto é da vedere, ma per parità si dovrà contemplare anche la variate che riguarda l’pmicidio subito dall’uomo.si chiama parità dei diritti. altrimemti si emtra nell’ambito del della discrinazione.
Uffa, Dimaco,ma sei de coccio? 😀
Ti rimando al post 25 di Benedetta Gargiulo. Quarta riga partendo dall’alto!
io stosolo dicendo che il femminicidio in legge non esiste e usare queesto termine é fuorviante oltre che pretenzioso e tende a creare una classe per cui anche un investimento ccon la macchina potrebbe essere visto come femmidio.
speravo che l’anno nuovo porti meno violenza, ma mi illudevo. Pultroppo il 2013 è appena cominciato da due giorni e già contiamo le vittime di violenza.A Como come in India. Ma perché tutta questa violenza a cosa serve, dove sono i nostri politici perché non ci tutelano adeguatamente con pene severe da far perdere la voglia a chiunque alzi le mani sulle donne senza colpa di essere venute al mondo femmine .
non si dovrebbe scherzare su questi argomenti ma un po’ di umor nero al femminile ( e soltanto a noialtre può essere consentito!) può rivelarsi un corroborante.
Nelle patrie galere mancano ormai addirittura posti a sedere.
Prima che svuotamenti e indulti strategici li mettano fuori dopo permanenze RIDICOLE, propongo come luogo di detenzione per detenuti femminicidi…la canonica di Lerici!
…supporto spirituale e assoluzione assicurati dal capellano!
mi correggo “cappellano”
nella mia disistima gli avevo negato persino una delle due ” P” ….CANONICHE!
ma perché ve la prendete con quel parroco, non ha scritto lui quella roba.
Ma si è fatto portavoce dimaco.
@41 neanche Sallusti l’aveva scritta lui quella roba, Dimaco!
se mi alzo un mattina e appendo fuori da casa mia uno scritto scellerato,o ho ricevuto ordini superiori ( e in questa vicenda fin qua il mio anticlericalismo cosmico non arriva ad insinuare) o è una mia iniziativa personale.
Se non mastico troppo bene grammatica sintassi e/o sono povera di idee, appendo uno scritto altrui e lo faccio mio.
S’aspettava l’applauso e in questo caso non avrebbe palesato certamente.
Beh! paradossalmente ha dato più lui una mano alla santa causa col polverone che ha sollevato che… tutti i nostri post.
In molti paesi del mondo il femminicidio esiste dal punto di vista giuridico, sotto forma di aggravante per i casi in cui l’assassino è un famigliare. Presumo che nei commenti qua sopra il termine sia stato utilizzato nella sua accezione esistente nel lessico internazionale anche se in Italia non è ancora stata creata una legge su questo tema.
decenni e decenni di letture di cronaca italiana mi hanno persuasa di una cosa semplicissima, e cioè che ai maschi PIACE uccidere donne, soprattutto giovani. In LA SOTTILE LINEA ROSSA si diceva una riflessione sulla guerra: c’è qualcosa di erotico nell’uccidere. Io completerei dicendo: c’ è qualcosa di erotico nell’uccidere una donna. E’ solo una mia convinzione, sia chiaro, e non sono una psicologa ma lavoro in ambito legale. (ciao Fiora, sono quella di Trieste Forum)
ciao Michela, estrema ma non improbabile la tua ipotesi nella misura in cui erotismo è strettamente connesso con manifestazione di potenza e di prepotenza e…impotenza.
Trovo però che analizzarne intellettualisticamente le motivazioni più intrinseche sia tutt’ al più utile in fase di PREVENZIONE, ma la “CURA” d’elezione consista nel mai abbassare la guardia e la PENA CERTA E CONGRUA.
assolutamente sì, ma PENA CERTA E CONGRUA rimane una pia illusione in questo modo di fare giustizia nella nazione italiana. seguo con curiosità anche quanto sta succedendo in India circa il problema degli stupri, che sono aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni (ho sentito alla tv, l’ 80% in vent’anni) e la cosa più balorda che ho udito, è stata la colpa attribuita all’Occidente da un fine pensatore (secondo cui gli indiani lo fanno per adeguarsi alla cultura dello stupro che c’ è in Occidente… ci sarebbe da ridere o da piangere? e perchè non si adeguano all’Occidente su altre cose più sensate, tipo il nostro trattamento alle vedove e il nostro modo di sposarci senza badare alla dote?)
senza badare i soldi e alle proprietà? strano discorso da parte di una donna.
dimaco, mi sei caro, ma questa non è una delle nostre discussioni fiume nelle quali si sa da dove si parte e…si sa ohimé sempre “dove” si arriva in un anarchico zigzagare.
Questa discussione verte sulla violenza sulle donne e trovo poco carino approfittare di uno spiraglio di una paroletta, estrapolarla dal contesto e dare al discorso un’altra piega.
Qui NON si parla di matrimoni d’interesse.
Michela ha esemplificato alcune tradizioni differenti, ma nell’ambito del tema in discussione.
per risponderti in tema : ci sono donne che si sposano per soldi e donne che si sposano per amore… l’essenziale che le lascino VIVE , no!?
😉
forse, dimaco, ignori l’importanza che ha la dote nei matrimoni indiani. qui non c’è spazio per spiegarlo bene, ma è una iattura che causa veri e propri problemi sociali. accade anche che se qualche famiglia ha problemi di soldi, “elimina” la nuora e fa prendere una nuova moglie al figlio, con una nuova dote. Non scherzo e non credo scherzassero i giornalisti che ho letto più volte negli anni. Quanto alla sorte delle vedove, è uno strazio ben illustrato nel film “Waters”.
e cmq, se è verissimo che anche da noi vi sono persone che si sposano per accedere ad una condizione economica migliore, questo non è la norma per tutti. da quelle parti, non puoi maritare una figlia se non hai risparmiato per la sua dote dal giorno in cui è nata. oggigiorno una ragazza lavora, risparmia, si sposa, i genitori danno un aiuto, ma in genere gli sposi si costruiscono la vita da sè con il loro lavoro. Almeno nel mio ambiente si fa così, senza far conto sui quattrini di papà.
Paolo Stanese lo vedo super partes perché in una veste diversa…ma se riconosco a dimaco il “merito” di essere l’unico utente maschio ad essere finora intervenuto nell’agone,devo rilevare che l’ha fatto “criptatamente” e continuando a deviare dall’argomento. Non uno dei suoi post a commento pertinente della VIOLENZA DOMESTICA fino al FEMMINICIDIO. Rileggere per credere…e primo di tutti, di rileggersi lo suggerico a lui!
fiora mi pare chiara la mia posizione in merito a certi argomenti. sono intervenuto solo per specificare che nella legislazione non contempla il femminicidio come capo di imputazione. non vi é nulla di criptico.
se poi ritengo che xhi é causa del suo malpianga se stessoé un discorso piú vasto e complesso, ma come ho già scritto ho una mia opinione in merito.
ti basti pensare che per me il femminismo dovrebbeessere impedito legalmente e chi lo professa arrestato e condannato a una pena minima di 10anni.senza nessuna attenuante
il “criptatamente” si riferisce al fatto che rifiuti d’intervenire con nome e cognome…
Il resto del tuo post inerente il femminismo è una gag e conoscendoti spiritoso come sei e ci rido sù.
Etichette come “femminismo”e “femminicidio” non rendono giustizia al variegto universo femminile. Vivo o morto ammazzato. Ne convengo.
Prima spariranno, meglio sarà. vorrà dire che la parità sarà reale. Senza necessità di dover sottolineare nulla.
go poataro anche con nime e cignome. ma visto che il threadnon é un racconto uso il mio nome d’arte
@55 Uè,Maschio Alfa, se mentre altri nell’ombra alzano vigliaccamente le mani (e piedi coltelli bastoni …) su di noi,tu ci porgi virtualmente il braccio e come è ,è, “cammini” con noi…beh! non ti si butta mica via*
* come è, è! 😀