13 Dicembre 2012

“Disoccupati e pensionati potrebbero pulire la neve invece di girare a vuoto nei bar”

Riceviamo e pubblichiamo il carteggio via mail di un lettore anonimo, ricevuto da catena anonima, con un componente della Circoscrizione Altipiano Est, sul problema della neve e del ghiaccio ancora presente.

componente della Circoscrizione Altipiano Est:
Sono stato in costante contatto con l’Acegas-Aps e la vicesindaco
per quanto riguarda la gestione della pulizia delle strade e dei
marciapiedi. La situazione certo non è ottimale, però dobbiamo tutti
renderci conto che la pulizia della neve costa, e anche parecchio.
Credo che valga la pena sopportare qualche disagio e risparmiare
risorse preziose piuttosto che smagrire ancor di più le già misere
tasche del Comune. Purtroppo moltissimi cittadini dimostrano (come
purtroppo consuetudine) scarso senso civico e non puliscono nemmeno
quanto a loro spetta da regolamento comunale (1m di larghezza per
tutta la lunghezza della proprietà) e tanto meno che con una piccola
opera di volontariato diano una mano anche per quanto riguarda le
strade. Io ho pulito un centinaio di metri di strada, se tutti
facessero altrettanto invece di protestare le strade e i marciapiedi
sarebbero puliti senza spendere nulla. L’egoismo ed il menefreghismo
imperano, specchio di un paese allo sbando. In tempi difficili come
quelli odierni bisogna rimboccarsi le maniche invece di protestare e
stare seduti in poltrona a guardare la televisione.
Per venerdì si prevede un rialzo delle temperature con pioggia, il
che dovrebbe lasciarci solo un ricordo della neve…
Cordiali saluti

cittadino: NON CONDIVIDO LA SUA RISPOSTA CHE , PER FAR LIBERARE DALLA NEVE I
MARCIAPIEDI E I LUOGHI ANTISTANTI LE SCUOLE NON CI SIANO SOLDI. SONO
ALLIBITO CHE PER POCHI SOLDI SI METTA IN PERICOLO LA VITA DEI RAGAZZI
E DELLE PERSONE MENTRE SI SPENDONO PER ALTRO. LEI CHE E’ UNA PERSONA
DELLE ISTITUZIONI DOVREBBE CAPIRE LE PRIORITA’. SIAMO VERAMENTE ALLA
FRUTTA, IN QUESTO COMUNE DI TRIESTE? DISTINTI SALUTI

componente Circoscrizione altipiano est:
Dipende dai punti di vista… Io credo che i soldi spesi per pulire la
neve sono da limitare al massimo ed è meglio utilizzarli per cose più
importanti. Che si continua a spendere soldi per cose poco utili sono
d’accordo. Davanti alle scuole potrebbero benissimo pulire i genitori,
così danno anche un bell’esempio educativo ai figli. Per il resto si
potrebbe organizzare delle squadre di disoccupati e pensionati (quelli
più giovani), invece di girare a vuoto per i bar potrebbero rendersi
utili… Inoltre abbiamo tutti i carcerati che non fanno nulla, altra
manodopera a basso costo.

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28 commenti a “Disoccupati e pensionati potrebbero pulire la neve invece di girare a vuoto nei bar”

  1. MassimilianoR ha detto:

    e i politici dove li metemo??… 😉

  2. Erix ha detto:

    Ma l’idea, invece, che ogni cittadino faccia il suo dovere? E non solo i poveri pensionati e i disoccupati, che magari sono depressi perché non hanno lavoro e che magari fanno fatica a comprare i biglietti del bus per andare in altopiano… Mi domando a volte a cosa serva a certe persone il cervello, non certo a pensare prima di parlare. Mi domando inoltre da dove derivi la mancanza totale di empatia da parte di molti abitanti di questa città.

  3. Cristina Marco ha detto:

    Vorrei far notare che paghiamo le tasse (l’IMU và parzialmente ai comuni) e quindi se io mi ripulisco civilmente il marciapiede davanti casa pretendo le strade, i parcheggi pubblici e le aree antistanti gli uffici pubblici li pulisca il comune con i mezzi adeguati. Bella l’idea di mettere i pensionati a spalare la neve così cadono, si rompono una gamba e le spese sanitarie sono a carico della comunità! E i genitori, che probabilmente hanno civilmente pulito davanti casa e hanno portato i figli a scuola di corsa perchè devono andare a lavorare per guadagnare la ‘pagnotta’ non credo abbiano tempo per spalare anche il ghiaccio davanti alle scuole. Magari ecco potrebbero portare un kilo di sale a testa no?? ma dai…. che assurdità!

  4. Marco Ts ha detto:

    Ottima l’idea di mettere i pensionati e i disoccupati a pulire le strade. Cosí noi risparmiamo e loro si rendersi utili, fanno attivitá fisica, socializzano e non vanno a sprecar soldi nei bar.
    Proporrei dei rastrellamenti mattutini nei bar alla ricerca delle suddette categorie.

  5. Piter Asquini ha detto:

    Credo che la gente, me compreso, andrebbe a pulire volentieri, se vedesse che i soldi così risparmiati dalla pubblica amministrazione andassero a finire in altre opere e servizi utili invece che nella solita mangiatoia

  6. S.Fabulari ha detto:

    Concordo con il pensiero del componente della circoscrizione… manca il senso civico e purtroppo non solo ai giovani ma anche alle persone in età meno giovanile. Non vedo nessun problema se, chi è in forma e salute, si spala un pò di neve davanti a casa senza aspettare sempre che le cose vengano fatte dalle istituzioni solo perchè si paga l’IMU (che neanche va al comune). In fondo ogni singolo cittadino può contribuire attivamente, anche con queste piccole cose, per vivere in un ambiente migliore. Ma vedo che c’è subito qualcuno che tira fuori la filosofia del ‘no se pol’ che a mio modo di vedere si legge ‘no se vol’ !

  7. sfsn ha detto:

    ma i imbriagoni in bar e osmica movi l’economia! guai a meterli a lavorar, andassi in crisi l’unico setor produtivo dela cità!

  8. susinov ha detto:

    Ma se stessimo tuti a casa tal let inveze de moverse e ris’ciar de cascar col cul per tera a causa del iazo sui marciapie?

  9. Piero Iuretig ha detto:

    Mi sembra che le frasi del componente della circoscrizione si commentino da sole. Ricordo anche ai cittadini che sono d’accordo con le sopracitate parole, che abbiamo già pagato con le tasse per avere i servizi che comprende la pulizia delle strade e dei marciapiedi dalla neve. Se questi soldi, vengono utilizzati dal comune per “altre cose + importanti” allora chi sta in consiglio è un incompetente ed un inetto e non merita di ricoprire il ruolo istituzionale che occupa. Parlare in quel modo ai propri elettori e concittadini colloca la persona che ha così parlato, al di sotto di un livello minimo di civiltà ed educazione richiesto per ricoprire un qualsiasi incarico istituzionale. Non pretendo nemmeno che si vergogni poichè la sua ignoranza e involuzione gli rendono già arduo elaborare pensieri poco più che elementari, figuriamoci fare dell’autocritica.

  10. Alice ha detto:

    tutti quei che xe in coroneo che se disemo se gira i “pollici”

  11. dimaco il discolo ha detto:

    ms chi xe sto qua? I andassi a spalar la neve se magari I li pagassi. I lavoro va pagado.

  12. Domenico de Castro ha detto:

    è offensivo definire i disoccupati persone che girano per i bar. ben venga un progetto di lavori di pubblica utilità per far spalare neve ai disoccupati. sono entrato in contatto con un’associazione di disoccupati che invece di girare per i bar si occupa di auto aiuto, costruire lavoro, introdurre il reddito di cittadinanza http://www.nonoccupatifvg.joomlafree.it/

  13. bruno ha detto:

    per quel che vedo ancora oggi: via forlanini gà ancora neve per non parla dei borghi de via maier e castiglioni bloccadi dal jazzo fino ieri….a basovizza ho visto che aspiravano la neve con il camion del fogliame??!!!???

  14. sergio zerial ha detto:

    basterebbe che il comandante dei vigili urbani Sergio Abbate mettesse in funzione l’articolo 20 del regolamento di nettezza ,

    Art. 20 ter
    Sgombero della neve dai marciapiedi
    E’ buona norma che, in caso di abbondanti nevicate, i cittadini proprietari, gestori, affittuari ovvero coloro che abbiano la disponibilità o siano responsabili di edifici confinanti con i marciapiedi delle strade pubbliche, procedano alla rimozione della neve dai marciapiedi stessi, depositandola a bordo della carreggiata allo scopo di garantire la sicurezza della circolazione e l’incolumità dei pedoni.
    Successivamente alla rimozione della neve è auspicabile che venga sparso il sale per evitare la formazione del ghiaccio. E’ possibile ritirare gratuitamente sale antigelo presso i punti di distribuzione indicati dal Comune (oratori, centri sociali, etc.)

  15. Erix ha detto:

    Il comune non ha soldi. Il comune non spala la neve.
    Io voglio uscire di casa.
    Qual è la conclusione logica delle tre affermazioni?
    1) io do al comune i soldi per spalare la neve così posso uscire di casa
    1) io esco di casa dal tetto, faccio tarzan con la fune e plano in una via pulita.
    2) io spalo la neve così posso uscire di casa.

    A sembra evidente…

  16. sfsn ha detto:

    te se ga dmentica’ la quarta opzion:
    lasso perder, no vado fora de casa, me buto in busta con un cognachin che me scalda

  17. Erix ha detto:

    @sfsn te ga ragion, me gavevo proprio dimenticà, ke mona ke son. grazie per l’errata corrige! 🙂

  18. bruno ha detto:

    @erix ….te toca star a casa perchè te ghe gà dà tutti i soldi al comun perciò che el te spali la neve, non te gà altri soldi per comprar la pala, non te arrivi andara a cior el sal dove che te disi el comu perchè la macchina no xe movi, onde per cui ….stà a casa stà 🙂

  19. mario sancin ha detto:

    a pulire le strade che mandino i carcerati come faceva il nostro vicino di casa tito, visto che ho gia lavorato 41 anni, saluti.

  20. dimaco il discolo ha detto:

    mario sanzin: 🙂 in italia no se pol

  21. Bibliotopa ha detto:

    la machina anche per andar in apalto a cior el sal..

  22. Paolo Geri ha detto:

    Ci sono in questa discussioine due visioni del “pubblico” del tutto incompatibili. C’ è chi dice “visto che pago le tasse, devo avere servizi conseguenti”. Opinione in se rispettabile (vedi paesi nordici) ma impraticabile nell’ Italia di oggi e non a causa della “magnadora” ma perchè non ci sono soldi. Possiamo tranquillamente far spalare la neve a carico della comunità e poi dover chiudere – ad esempio – i ricreatori comunali. Ognuno poi avrà le proprie “priorità” e pretenderà che le sue siano quelle giuste in assoluto e quelle più importanti.
    Oppure ci mettiamo un po’ ognuno del nostro. Nel condominio dove abito in una zona di dificile praticabilità con neve e gelo ci compriamo da anni come condominio il sale e se nevica o gela scendiamo in strada a pulire.
    Qualcuno ha opportunamente ricordato l’ articolo del regolamento comunale. Ma forse basterebbe un po’ di senso civico o di “senso della comunità”, un bel termine che è stato evocato in un intervento e che mi piace molto.

  23. Mauricets ha detto:

    13sergio zerial
    in ottemperanz alla legge 626 come si inquatdra l’attività di spalare?
    visto che è un lavoro deve essere allora assicurato, avere un preposto si deve essere informati sui rischi e avere i DPI.

    se uno cade lavorando è infortunio?
    se si danneggia qualcosa chi paga?

    te a causa dello spalamento cade una terza persona chi paga?

  24. bruno ha detto:

    ma …spalar neve xe un lavor in nero? o xe un lavor in bianco? spalar neve davanti casa xe un fatto de coscienza, se te gà condomini che iuta se no diventa improbo e de moni….el comun però no pol pretender che te neti anche la pubblica via….

  25. bruno ha detto:

    o almeno visto che i auti gà ….chi che esci xe obbligà a comprarse i jazini……

  26. giorgio (no events) ha detto:

    domenica 9, el giorno dopo la grande bufera, gò visto in piazza grande che davanti al palazo dela regione iera tuto una lastra de iazo che pareva la pista de patinagio.
    Ma cossa Tondo no sa che se devi netar davanti ala propia casa?
    El suo adeto stampa gà dito che lù sta a Tolmezzo e po’ no’l xe ancora nè disocupà, nè pensionato. Dovè spetar che vegni primavera che con le elezioni el iazo se squaia (o scuaia?).

  27. Paolo Geri ha detto:

    #22. mauricets

    13sergio zerial
    in ottemperanz alla legge 626 come si inquatdra l’attività di spalare?

    Se permetti ti rispondo io. Quello che indica sergio zerial non è configurato come lavoro perchè si tratta di attività privatistica e volontaria. E’ come se io raccogliessi le immondizie gettate fuori dai cassonetti. Non devo essere assicurato e nessuno può impedirmi di farlo. Qui si parla di un lavoro (per chiamarlo così) svolto da un cittadino a seguito di un regolamento comunale che lo “invita” o lo “obbliga” in determinate circostanze in quanto cittadino a svolgere quella specifica attività. Se cade e si fa male sono fatti suoi. Se si verificano danni risponde il Comune che lo ha “obbligato” con la sua ordinanza. Ovviamente può rifiutarsi di farlo.
    Non so se altri Comuni abbiano ordinanze di questo tipo. Ma a Trieste esiste da tempi immemorabili.

  28. isabella ha detto:

    Sono perfettamente d’accordo con Paolo Geri e Sergio Zerial.

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