Piazza Unità non è gremita come nell’autunno 1954. Ma la fungaia di ombrelli sotto Palazzo Cheba non sfigura. Completamente diverso, invece, il clima umano: delusione, amarezza, rabbia contro l’ennesimo schiaffo inferto alla “caralcuore”, quello del terminal di rigassificazione.
Grida contro Roma, la folla, ma ancora di più contro una Regione che ha scelto di trasformare d’amblé in favorevoli i pareri contrari di Comune e Provincia.
La manifestazione spontanea lanciata dal Comitato per la salvaguardia del golfo e dal neonato “Trieste Gasata” – con la pronta adesione di molte associazioni ambientaliste e non – sfida la pioggia battente e si sfoga contro il governatore Renzo Tondo (che si infila alla chetichella nel municipio, per partecipare ad un incontro sull’occupazione nell’area giuliana). A ingiuriarlo ci sono anche parecchi elettori pentiti, addirittura qualche ex fedelissimo che l’aveva assistito, qui, nella scorsa campagna elettorale.
Nel 2007 l’albergatore venuto da Tolmezzo aveva infatti sfidato Riccardo Illy giocando le sue carte, in città, proprio sul rigassificatore. Proclamatosi garante dei triestini, una volta diventato presidente, ha cambiato del tutto il suo atteggiamento. Pressing sul ministro Passera per confermare la volontà di una realizzazione il più possibile veloce dell’impianto, e promesse sperticate agli industriali del Friuli: il rigassificatore si farà, anche se questo dovesse costare qualcosa in termini di consenso.
L’ultimo atto, l’unanimità tecnica di Regione, Comune e Provincia inventata di sana pianta, una violenza a Trieste consumata con la giustificazione del “lei ci stava”, fa schiumare la piazza.
E la dichiarazione di fronte ai microfoni Rai (che arriva riferita), non migliora le cose: «La Regione non ha adottato alcun atto formale. La protesta è prematura».
«Pilato non avrebbe saputo fare meglio», si commenta sotto gli scrosci. «Certo, meglio aspettare che arrivi la prima gasiera».
La platea risulta variegatissima per età, estrazione ed atteggiamento. Si parte dagli ultrà che scandiscono invettive feroci e irripetibili, fino ai padri e alle madri di famiglia venuti a testimoniare in silenzio. Non sono proprio in grado di associarsi ma, vista la gravità del momento, sembrano tollerare di buon grado il deragliamento dalle norme del bon ton.
Una personale ricognizione permette di scoprire presenze impensate, segno che qualcosa sta covando, sotto la cenere di Trieste.
Si fa avanti un drappello agguerrito, e nell’acquivento sventola un vessillo inatteso: aquila dorata in campo azzurro vivo. E’ il bandierone dei “forconi” che lottano per difendere il Friuli rurale dagli scempi urbanistici progettati dalla giunta regionale, tempestivi nell’associarsi alla protesta giuliana. «Tondo non è degno di dirsi friulano e di rappresentare la Piccola Patria», proclamano, applauditissimi da tutti.
Rullano i tamburi, trillano i fischietti, crepitano le raganelle, risuonano le casseruole percosse con i mestoli, echeggiano persino i megafoni da stadio. I fumogeni rossi accesi da quelli di “Trieste libera”, che rivogliono il TLT, mandano il loro riverbero sino nell’aula consiliare. Politici in giro, molto pochi, solo gli affidabilissimi (non apriamo una parentesi qui su chi siano, ma ritorneremo a breve sul tema). Malgrado il partito si sia associato in extremis alla manifestazione, la comparsa del segretario provinciale Pd Francesco Russo dura pochissimo: pochi giorni fa avrebbe detto che il rigassificatore, in fondo, non è mica la fine del mondo. Lo racconta un sedicente testimone, disposto a procurare conferme.
Si continua con le recriminazioni, le chiacchiere, qualche coro di dileggio. Circolano voci incontrollate e forse incontrollabili (però ci si potrebbe provare, a verificarle): Roma preme su Lubiana per uno scambio alla pari: lasciateci in pace sul rigassificatore di Zaule e noi vi diamo luce verde sulla tratta Capodistria-Divaccia. Tanto come scalo Trieste all’Italia non serve, meglio farne un luogo di stoccaggio per prodotti chimici, idrocarburi, gas et similia. Il porto, già, il porto, butta là un esperto di brokeraggi, avete idea dei rincari nei premi assicurativi delle navi, se arriva il terminal?
C’è abbastanza carne da far sfrigolare sulla fiamma della contestazione, e per nutrire altra gente, domani. Roba da sottoporre all’attenzione dei politici, quando verranno a chiederci il voto per gli scranni regionali o romani.
Lentamente l’assembramento si diluisce, gli ultimi irriducibili arrotolano striscioni e bandiere, lanciano un estremo sguardo in tralice ai finestroni del Municipio.
Tondo è ancora lassù, forse. O magari ha trovato una via d’uscita nascosta, con la complicità degli amministratori.
La protesta è finita.
No, no davvero. La protesta è appena cominciata.
A tutto Tondo…
Consiglio Comunale del 28 11 2012
Dopo essersi comportato come al solito e cioè non essersi sbilanciato su quasi nulla, Tondo si è almeno dichiarato sul porto, dicendo che è d’accordo a rilanciarlo magari anche tentando di sdemanializzarlo..
Per quanto riguarda il rigassificatore, a fine consiglio comunale quando Tondo non c’era più, è emersa la realtà sulla vicenda a proposito della conferenza dei servizi…
Brevemente: a quella conferenza ha partecipato un esponente regionale NON titolato ufficialmente il quale ha dichiarato nulli i pareri negativi della Provincia e del Comune, alterando quindi la la decisione finale della conferenza dei servizi.
Auspicabile in quanto non dichiarato, che gli enti interessati ricorrano legalmente per riproporre una nuova conferenza dei servizi.
Tondo comunque, prima di andarsene, ha sottolineato che i suoi interlocutori sono il Sindaco e il Presidente della Provincia, e a proposito del rigassificatore si è espresso così: “per la questione intendo far ragionare i cittadini”..
Vedremo il seguito …
Nessuno dei nostri ha acceso quei fumogeni, noi di Trieste Libera abbiamo anzi consentito alle forze dell’ ordine di isolare ed identificare i provocatori, e sempre d’ accordo con i funzionari della questura abbiamo fatto in modo che la pressione sull’ entrata del municipio venisse “decompressa”…
E’ interessante assistere all’ operazione di disinformacija atta a minimizzare (senza di noi piazza grande sarebbe stata deserta) e criminalizzare la nostra azione, invece di nascondere, cercate di comprendere.
in base a cosa attribuite il lancio dei fumogeni al movimento Trieste Libera?
Perchè iera un fumogeno rosso, semplice. Se iera un de quei foghi aritificiai che fa le stelline iera dei grillini, se el iera fumo nero iera dei fassisti, se iera tricolor iera la pattuglia acrobatica.
Mi scuso se ho sbagliato: Trieste Libera è stato il gruppo più attivo e vivace nel contestare. Da come era schierata, ho avuto l’impressione che i fumogeni (recte, razzi da segnalazione) fossero suoi. Non mi pare comunque di aver descritto l’incendio del Reichtstag. Non ho scritto che sono stati “lanciati”, semplicemente accesi. Chi c’era – polizia inclusa – ha visto che si è trattato di qualcosa di simile alle luminarie dei bengala natalizi. Giusto per far arrivare qualche bagliore purpureo ai finestroni del palazzo comunale.
Dove sia stato individuato il tentativo di criminalizzare TL, giuro che non lo capisco. A meno che non mi si attribuisca anche la criminalizzazione di tamburi, crazzole, fischietti, e di tutta la manifestazione.
Non era questa la mia intenzione.
Grazie per la precisazione.
In ogni caso, il titolo è perfetto: non si sta che incominciando.
confermo che i fumogeni no iera niente de grave. i iera propio a fianco de mi, no savessi dir chi li ga molai per tera, no lanciai.
ma diria che xe ininfluente.
confermo che trieste libera xe sta el gruppo + numeroso, meo organizaà e + aguerì. però ve prego, no no no no no minimezemo le presenza dei altri e no femose guera tra chi iera. tuti uniti, chi più numerosamente e chi meno. ma anche chi xe in meno conta e no ga de restar a casa sentindose dir che el xe ininfluente.
Nessun problema, Luciano.
Sottoscrivo Diego #7, iero anche mi e go avudo la medesima impression.
suggerisco l’interessante pezzo di Marco Morino sul Sole 24 Ore di oggi (pagina 49) “Attenzione a non ripetere un altro caso British Gas” che spiega perchè quell’impianto ha un senso e come cambierà, sotto il profilo energetico, l’approvvigionamento europeo nei prossimi 15 – 20 anni.
Chi ha detto british?
Vediamo cosa dice :
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-11-29/attenzione-ripetere-altro-caso-064338.shtml?uuid=AbuBcP7G&fromSearch
capofila del progetto è una grande compagnia straniera che ha scelto l’Italia come luogo per investire
Investi se c’è un rischio d’impresa annesso, qui i rischi sono solo per la popolazione di una città a pochi metri di distanza.
A Trieste, dove forze politiche, sindacali e migliaia di cittadini si oppongono al rigassificatore, potrebbe accadere la stessa cosa.
Basterebbe questa frase per risparmiare l’inchiostro del resto dell’articolo.
vale la pena sottolineare che il rigassificatore di Trieste-Zaule è un’infrastruttura chiave per lo sviluppo dell’economia locale
Ma pensa un po’. Potrebbe anche citare qualche studio serio sull’indotto generato da un rigassificatore su economie di piccola scala.
Il rigassificatore di Trieste-Zaule sarà localizzato in una posizione ideale perché vicina al baricentro dei consumi nazionali e prossima a importanti mercati di interscambio, come l’Austria, la Germania, i Balcani, favorendo una maggiore integrazione con il mercato europeo
E il nodo di Villesse?
Più che un articolo a me pare una brochure.
Sono solo un sacco di balle, neppure gas natural in prima persona è mai arrivata a voler far credere che “le bollette scenderanno”, ci sono stati tavoli tecnici che per più di cinque anni hanno dimostrato che in un impianto di rigassificazione di quel tipo non lavorano più di 60/70 persone, è dimostrato che l’ offerta di gas naturale supera di gran lunga la domanda, è una follia assemblare un impianto di quel tipo in mezzo ad una città e adiacente a depositi di carburante e gas.
Chissenefrega se vogliono investire 800 milioni di euro.
Solo un ebete oppure un complice dei killers di Trieste può sostenere la “bontà” del rigassificatore.
Solo un ebete può non sapere che nel Porto Vecchio anche “soltanto” con il progetto sull’ off shore finanziario (stroncato da Mario Monti) c’ erano pronte a metter la ragione sociale a Trieste qualcosa come 450 aziende, nessuna di queste “esplosiva”.
fa sorridere che dopo tutto quello che è successo, e l’indignazione che su questo blog spesso si respira per la crisi economica e le sue cause, venga suggerita come soluzione per il rilancio di Trieste la creazione di un paradiso fiscale….vabbè, detto questo, Il Sole 24 Ore di oggi spiega bene che l’importazione di gas in Europa aumenterà nei prossimi 15 – 20 anni. Per il nostro paese si tratta di un’opportunità industriale non trascurabile.
Spiega bene? Sarebbe molto british se citassi le fonti, please.
basta leggere l’articolo, del quale hai tra l’altro riportato il link.
Nei prossimi 15-20 anni l’Europa aumenterà significativamente l’importazione di gas
Per l’appunto.
mi credo che un giornalista quando scrivi un articolo dovessi citar le fonti, altrimenti el podessi verzer un blog de pensieri. Chi leggi per farse un’idea chiara sul tema dell’articolo dovessi saver ste robe.
E mi scrivo, qua, senza fonti, che
“il consumo di gas, causa la crisi industriale, è destinato a diminuire”.
Pubblicato sul web, ha lo stesso valore di quell’articolo.
bè, insomma, la reputazione rappresentata dal nome di una testata credo abbia un valore e significhi qualcosa….
Morino, tra l’altro, è un giornalista che segue da vicino il mondo dell’energia. Insomma, penso che ci sia cognizione di causa in quello che scrive…
@nick: il quotidiano “Sole 24ore” è di proprietà di confindustria, vero?
Non sarà forse un parere interessato?
ma, guarda, sicuramente il rischio conflitto di interessi può esserci. Tuttavia, Il Sole ha sparato a zero contro tanti soci importanti di confindustria, Fiat compresa. Tutto può essere a questo mondo, però gli approfondimenti di oggi mi sembrano interessanti. Il mix di approvvigionamento energetico va allargato e i rigassificatori servono. Se poi ogni cosa è un complotto, bè allora non serve discutere.
infatti
http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-1111292/energia-scaroni-consumi-gas-5-6/
tanti soci importanti di confindustria, Fiat compresa
infatti
http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-10-03/marchionne-ribadisce-intenzione-uscire-085603.shtml?uuid=AaZqbW9D
@ RIGASSIFICATORE VARII:
Mi permetto una domanda ???
Vorrei sapere se oltre ai diversi pro e contro di ordine economico e rischio prima personale e poi ambientale ; i vari rappresentant delle istituzioni a caduta
Presidente Regione, Sindaco etc.etc.
si sono presi la briga di leggere la monografia pubblicata dalla IMO ( International Maritime Organization) che tutte le nazioni rivierasche che la hanno
firmata (Italia inclusa non il TLT)sono tenute alla sua applicazione e le Capitanerie sono tenute alla sua osservanza tramite ordinanze??????
Il Titolo è : Dangerous goods in Port Areas – IB 290 E – prezzo 15 GBP
Leggere e poi commentare .
@22 non si possono realizzare le infrastrutture sulla base delle esigenze dei singoli anni.
Quanto a Fiat, era un esempio. Ce ne son otanti altri, come il caso Fondiaria ad esempio. Comunque, chi legge quotidianamente Il Sole e lo usa, come me, come strumento di lavoro, sa che si tratta di un giornale assolutamente serio.
Buono a sapersi.
#25 separa i fatti dalle opinioni per piacere. L’articolo che porti è un concentrato di opinioni (quanto disinteressate?) suffragate da fatti non documentati.
@25nick: è ovvio che, ognuno di noi, legga innanzitutto il giornale che ritiene più affidabile, ma sono dell’idea che per avere una visione completa sia necessario sentire più di una campana.
Poi però, ammetto che né il manifesto, né l’osservatore romano riportano le quotazioni di borsa.
iero ala manifestazion spevo piu gente ma non iera mal nonostante el diluvio
il bengala lo ga acceso nella zona bandeliana con il tricolor(go conta 6 de lori)
i comunistelli ga tenta de far i tepisti come il solito ma i iera tropo in pochi e ga desisti
i muloni de trieste libera iera tre quarti della manifestazon!organizai de tuto punto..
me fa strano pensar che trieste libera gabi preso cosi “potere”ale manifestazioni che conta,forse xe i unici che vol ben a trieste,forse xe gli unci che non cadi in cotradizion,forse xe gli unci e veri interlocutori popolari!!
comunisteli e facisteli rovina dela nostra cità!!!
la lotta xe appena cominciada!!!
basarse sul sole 24 ore per questioni economiche xe come basarse sul osservatore romano per questioni religiose.
ma conta solo la convenienza economica?
E l’impatto con la natura? E le dimensioni da piscina del nostro golfo? E la compromissione dell’auspicata espansione del porto? E la pericolosità insita in un impianto del genere a ridosso della periferia triestina?
Robe de mati
giusto! ben detto!
con il post 32 mi riferivo al post 30
el tuo entusiasmo per el mio paragon la disi sai lunga sul tuo conservatorismo in tutti i campi (economico, politico e adesso scopro anche religioso)
con quel “giusto! ben detto!” volevo essere ironico. Sono stato iscritto a lungo ai radicali, e tuttora mi identifico fortemente con quel movimento. Non occorre che aggiunga altro, puoi immaginare quale possa essere il mio punto di vista sul ruolo che le confessioni religiose devono avere in uno stato moderno.
idee ben confuse,complimenti!
i radicali nei anni ’70 parlava dei referendum come unica forma de democrazia diretta. Ti inveze te appoggi un rigassificator che vien costruì palesemente contro la volonta popolare e te appoggi gasnatural che se rifiuta de partecipar a dibattiti pubblici, te appoggi qualsiasi scelta imposta dall’oligarchia economica al potere. Penso che dele idee dei radicali no te ga proprio niente.
xe radicalmente capitalista e probabilmente o lavora in qualche banca che ga le mani tala marmelata o per se steso e ga comunque un interese che el rigasificator el vegni fato. in qualche maniera ghe guadagna bori.
Comunque per la cronaca ieri c’erano anche dieci leghisti/e che hanno manifestato contro il rigassificatore. Effettivamenti i piu’ numerosi sono stati gli aderenti a Trieste Libera ed io ho molta stima per questo movimento !
Le questioni ambientali e della sicurezza se valuta su “rischi” e “probabilità”.
El blocco delle attività navali per almeno 100 giorni all’anno, la castrazion de una crescita portuale a Zaule e dintorni (raddoppio del Molo 7°, Molo 8°, terminal Ro Ro e traghetti vari), insomma la definitiva condanna economica de Trieste portuale… xe CERTEZZE.
Visto che se parla del futuro dei nostri fioi e dei nostri eredi, del futuro della nostra città che gavemo in eredità dai nostri avi, che se tratta de una storia splendida che dura da oltre 2 mila anni… e che casualmente la gavemo in man noi perchè i nostri “dirigenti” politici xe una massa de ebeti paraculi quando no i xe proprio vendùi, propongo una roba ai limiti del “democratico”, ma a mali estremi, estremi rimedi: ignorar i agenti de Gas Natural che posta qua, consapevoli o inconsapevoli che i sia.
Savemo che i xe pochissimi, podemo benissimo lassar che i scrivi (democrazia) ma no cagarli più e no risponderghe.
Xe forsi più urgente e importante informar e mobilitar el resto della popolazion.
Viva Trieste e i triestini.
oh…ecolo il carnico vender fumo de nascosto tal palazo e prometer anca che l’economia local colla rigasificazion fra qualche ano tirerà de novo perchè i pidoci de mar se troverà anca nei boschi de tolmezo:xe le soluzioni dela globalizazion (politica) ala crisi!Balle!
sbaia a sotovalutar nel’aroganza da bulleto furlan,e lui tuti ialtri che xe soto elezioni,la nausea e le bale scusade pogiade per tera del popolo eletor e ancora no percepise quanto xe piene sul serio e non ghe xe popolo del fvg (barzeleta) che tegni,sia chiaro.
ga il culo,ma anca la sfiga, che la vera società civile(no quela dele liste civiche che se inventa dala sera la matina) xe anni avanti dela politica misera come quela che se ga visto tal palazo cheba(rifugiadi,chiusi talacheba proprio come i poveri cardelini),quindi l’aprocio dovrà eser per forza diverso e non il solito del tipo “xe colpa de quei che iera prima,no esiste nesuna carta scrita seria tranquili….,ecc…..”:gavè roto!
afrontè invece direti e con coragio la gente scalza,forsi che più de qualche voto riverè otener qualcossa de più importante pel ben comune:il rispetto verso il confronto,dopo riverà il resto de conseguenza.
provè a ripartir de questa utopica bestemia.
dai un do’ colpi de frustin in scciena col frustin per penitenza e un sluc!no fa mal.
hic.
Per so tutto mi del Sole 24 ore Nik
Breve sintesi della domanda e offerta di energia nella visione del World Energy Outlook, 2012
martedì 20 novembre 2012 di Oliviero Bernardini (presso l’Autorità per l’energia elettrica e il gas)
Il forte aumento della produzione di gas non convenzionale anche in Australia e Cina sostiene l’impennata della domanda nei paesi asiatici. Non così in Europa dove si prevede un ritorno ai livelli di consumo del 2010 solo fra un decennio, creando non poca incertezza per le nuove infrastrutture di approvvigionamento dalla Russia e dal Caucaso.
Nello scenario centrale studiato dal WEO le fonti rinnovabili aumentano il loro contributo alla generazione elettrica più di ogni altra fonte di energia primaria, superando l’energia nucleare verso il 2025 e prossime a detronizzare il gas naturale dalla seconda posizione dietro il carbone nell’orizzonte del 2035. Con circa il 20% dell’input alla generazione elettrica appaiono comunque molto lontane dal carbone che detiene ancora il 38% in questa data. Assai diversa la situazione prevista negli scenari più virtuosi centrati sull’incentivazione dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica dove l’energia rinnovabile arriva a coprire il 36% della generazione elettrica nel 2035 rispetto al 18% del carbone.
Gdf Suez «congela» Porto Recanati http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-11-29/suez-congela-porto-recanati-064349.shtml?uuid=AbrGcP7Gnati
“nick” … fai solo l’ idiota, oppure lo sei davvero? Dici di aver militato a lungo nei radicali e non conosci le leggi inerenti l’ off shore a Trieste, legge voluta proprio dal movimento di Marco Pannella?
Sostieni che si sarebbe trattato di un “paradiso fiscale”, mentre si tratta proprio di una legge voluta dallo stato italiano?
(L’ ultima e unica legge decente per Trieste, del 1995).
Inneggi al “sole24ore”, sostenendo di usarlo come “strumento di lavoro” e non ne sai niente dell’ off shore a Trieste, argomento cosi a lungo trattato dal sole24ore?
Il fatto è che, come tutti i provocatori italiani godi di credito zero dal momento che usi solo un miserrimo pseudonimo, e mai ci metterai nome e cognome.
Come ho ripetuto già troppe volte … con i “si ” ( o meglio ..con i silenzi assensi ) siamo arrivati dove siamo .. cioè nel guano fino al collo . Io non ho più voglia di discutere .. Il Rigassificatore a Trieste è prima di tutto ILLEGALE , la sua imposizione da parte dell’Italia è ANTIDEMOCRATICA …. quindi .. a chi ha sempre detto “SI” ..a chi è sempre stato zitto .. dico ..FATEVI DA PARTE .. E NON ROMPETE LE PALLE ..avete già fatto danni su questo Territorio .. danni che ora noi dobbiamo rimettere a posto . Senza “MA ” e senza “SE” .
Il Sole 24 ore parla di 500 (cinquecento!!!!) posti di lavoro per il rigassificatore.
Già questa illazione (del tutto irreale) è sufficiente per screditare tutto l’articolo.
Il rigassificatore di Rovigo impiega 70 (SETTANTA) persone. Di questi 70 lavoratori, 2 (DUE!!!!!!) sono italiani.
http://www.senzasoste.it/lavoro-capitale/rovigo-nel-terminal-del-rigassificatore-solo-operai-stranieri
@ 35 NICK : Le suggerisco di leggere il manuale da me citato nel mio 24.
Sicuramente Lei non ha problemi a leggere
in inglese, ne rimarrà sorpreso .
Comunque qualcosa traspare oggi da quello che ha dichiarato in termini di sicurezza la CP.
Cioè semo a la vecia “no se pol ‘ver la bote piena e la moglie imbriaga”
allora, non interessi di alcun tipo, nè diretti, nè indiretti nella vicenda. Trovo fastidioso ed offensivo che chiunque la pensi in modo diverso sul rigassificatore venga tacciato di avere degli interessi nella faccenda.
Detto questo, quanto all’off shore, la legge è del ’91, non del ’95. Nel ’95, grazie alla Bonino allora commissario europeo, ottenne il via libera della Ue. Personalmente, penso che quell’iniziativa non sia più al passo con i tempi. Da allora il mondo, il mercato dei capitali e la pianificazione fiscale sono cambiate molto. L’iniziativa poteva essere attuale (e lo era) negli anni ’90. Oggi credo non lo sia più.
Aggiungo, infine, che – alla luce di tutte queste proteste e di questo clima insostenibile – forse è meglio davvero che non si faccia il rigassificatore. Resta però il fatto che Trieste ha bisogno disperato di investimenti privati. Un bisogno disperato. Triste che molti non se ne rendano conto.
i investimenti no mancassi se a duin ghe fossi una sbarra de confin.
@45 NICK : I governanti quando fanno un progetto destinato al benessere comune
il più delle volte lo fanno per prendere voti
ma non si preoccupano di controllare se la realizzazione è compatibile con la popolazione ed il suo territorio.
Il rigassificatore e’ una contraddizione in termini !!! Non ci sono gli spazi di sicurezza per le navi in manovra nè le distanze di sicurezza da altri impianti,
il raggio di sicurezza di 2500 metri ,se lei
prende un compasso, dal sito previsto di ormeggio delle gasiere ingloba SIOT,ex AQUILA, FERRIERA, CANALE NAVIGABILE, arriva fino al limite dell Arsenale Triestino !!!!!
In più c’è la restrizione del traffico portuale durante le operazioni di scarico.
Ora con questo non si fa un investimento ma una sostituzione di traffico o lavora il porto o lavora il terminal ???
Gli investimenti vanno fatti sul porto commerciale !!! Lei sa che lo svuotamento del porto vecchio ha fatto sì che non si possano effettuare consegne di materiale di consumo alle navi che arrivano di sabato e domenica ,perchè non si possono depositare le merci al venerdi a magazzini privati in area doganale per il successivo imbarco ???
Del porto devono parlare chi in porto opera
giornalmente con dogane e spedizionieri non gente che sta seduta in poltrone di fronte a scrivanie da design firmate da noti architetti in qualche palazzo di Roma o della Regione.
Per queste ragioni le ho citato il manuale dell IMO che secondo me nessun ” big wig”
non lo ha mai letto e credo che non ne conosca neanche l’esistenza .
Qualcuno mi sa dire qualcosa sulla manifestazione contro il rigassificatore prevista per sabato 1 dicembre?
grazie
RIGASSIFICATORE:
DEMOCRAZIA VIOLATA
– per la tutela della sicurezza e della salute dei cittadini
– a difesa dell’ambiente e del nostro territorio
– contro le decisioni politiche calate dall’alto
FACCIAMO SENTIRE UNA VOCE SOLA
NO AL RIGASSIFICATORE
SABATO 1 DICEMBRE 2012 – DALLE ORE 17.00
TRIESTE – PIAZZA UNITA’ D’ITALIA
PROTEGGIAMO LA DEMOCRAZIA
http://www.trieste5stelle.it
INFO: 347-7634554
http://www.meetup.com/beppegrillotrieste/
http://www.facebook.com/GruppoBeppeGrilloTrieste
info@trieste5stelle.it
S.I.P. – info@trieste5stelle.it – tel. 3477634554
Committente: (art., comma 2, L. 515/93): Paolo Menis – Salita di Zugnano 4/1
RIGASSIFICATORE:
DEMOCRAZIA VIOLATA
– per la tutela della sicurezza e della salute dei cittadini
– a difesa dell’ambiente e del nostro territorio
– contro le decisioni politiche calate dall’alto
FACCIAMO SENTIRE UNA VOCE SOLA
NO AL RIGASSIFICATORE
SABATO 1 DICEMBRE 2012 – DALLE ORE 17.00
TRIESTE – PIAZZA UNITA’ D’ITALIA
PROTEGGIAMO LA DEMOCRAZIA
http://www.trieste5stelle.it
INFO: 347-7634554
http://www.meetup.com/beppegrillotrieste/
http://www.facebook.com/GruppoBeppeGrilloTrieste
info@trieste5stelle.it
S.I.P. – info@trieste5stelle.it – tel. 3477634554
Committente: (art., comma 2, L. 515/93): Paolo Menis – Salita di Zugnano 4/1
#46 te lo dico senza acrimonìa: come fai a mettere davanti a tutto espressioni come “mercato dei capitali e la pianificazione fiscale”. Ma ti pare che nella vita di tutti i giorni la gente viva pensando a queste cose e prendendo decisioni sulla base dei tiramenti di un pennivendolo del sole 24 ore?
Pensi veramente che siano cose fondamentali? Più della salute e della sicurezza? Ma allora aveva ragione Grillo quando ancora faceva il comico: i nazisti hanno gasato milioni di persone per un ideale distorto i capitalisti lo fanno per il loro conto in banca.
e le misure di sicurezza in caso di un incidente? leggevo che se esplode una di queste gasiere la potenza si misura in megatoni. che è l unità di misura usata per le armi nucleari. non credo che 2500 metri bastino come margine di sicurezza . se esplode quel coso trieste e buona parte del littorale verrebbero cancellai letteralmente dalla faccia della terra solo dall’onda d’urto.
@52 DIMACO : è chiaro che in caso d’incidente i danni possono andare al di là dei limiti di scurezza.
Questo è tanto per dimostrare l’assurdità di questo progetto che non è neanche dentro i limiti minimi previsti dalle norme internazionali.
Questo dimostra la leggerezza con cui i politici portano avanti problemi tecnici!!!
A questa gente io non darei in mano neanche il triciclo di mio nipote !!!!
@51, è vero, hai ragione. Alla gente comune di quelle robe lì non frega nulla. Però, che piaccia oppure no, sono temi che vanno presi in considerazione nel momento in cui si vuole immaginare lo sviluppo economico di un territorio.
Personalmente, come ho detto, penso che il punto off shore potesse avere un senso 20 anni fa, non più oggi. Tutto qui.
Quanto al rigassificatore, come ho detto, spero che alla fine – dato il clima che si è creato (oggi c’è anche un ampio pezzo di Rumiz su Repubblica) – non si faccia. Credo che però la città ci perda. Perchè abbiamo bisogno di capitali privati per risollevarci, date le scarsissime risorse endogene e quelle pubbliche ormai pari a zero.
Sarebbe bello, poi, che oltre alle bordate più o meno pensati, si riuscissero a leggere anche proposte e idee costruttive su come rilanciare il territorio e creare occupazione.
nick dopo che hanno spogliato la cittá di ogni suo settore produttivo nei decenni passat per favorire altri porti e altre città fare un rigassificatore e promettere posti di lavoro é schifoso. trieste aveva tutto quello che serviva per essere straproduttiva. lo sai dove sono finite le gru del porto? sono state portate a venezia. hanno depredato la città e ora vogliono distruggerla definitivamente. gorizia e trieste sono utili solo in deterninati giorni dell’anno quando si sventolano tricolori,per il resto può anche restare deserta.
Grazie dell’info
Spero si sia numerosi e UNITI,senza bandiere di partito o di movimenti vari, se ci dividiamo in grupp&gruppetti non arriviamo da nessuna parte. Questa è una protesta trasversale, spero che nessuno desideri cavalcarla per altri scopi…
andate a vedere su youtbe pepcon. l’esplosione aveva 2.7 kilotoni di potenza e ha fatto danni in un raggio di 16 km . una gasiera che esplode può arrivare a 20 kilotoni.
quoto # 56
Premetto che sono contrario a qualsiasi opera – pubblica o privata – senza il coinvolgimento e l’accordo delle popolazioni locali.
Detto questo, vorrei però evitare che si raccontino delle favole. Qui sopra s’è letta la solita megalagna per cui gli italiani abbiano appositamente spogliato Trieste. Non si capisce il motivo, ma la storiella continua a girare.
Addirittura si racconta la leggenda per cui le gru del porto di Trieste sarebbero stante smontate e spostate a Venezia. Fatemi capire: il porto di Trieste non ha nemmeno le gru? Ma a chi si vuol far credere queste panzane? A che scopo?
Aggiungo anche che ammiro il coraggio di nick. Qua dentro c’è gente che racconta delle fiabe fe-no-me-na-li (l’esplosione nucleare del rigassificatore!) e nessuno dice nulla, lui viene qui, dice quel che dice e si becca montagne d’insulti e pure delle incredibili insinuazione e minacce personali da querela immediata. Scommetto che poi gli stessi che qui dentro minacciano, escono fuori e inneggiano alla pace…
Peace, love and baton.
se leggi luigi ho scritto che l’esplosione di una gasiera è paragonabile per potenza a una detonazione di un ordigno nucleare di classe a. come la bomba su hiroshima per intenderci. s
“la solita megalagna per cui gli italiani abbiano appositamente spogliato Trieste.”
Perché non applicano la legge PERFETTAMENTE IN VIGORE (anche secondo l’italia stessa! – formalmente) sul nostro Porto?
http://triestelibera.org/it/◻-trattato-di-pace-con-litalia-allegato-viii-strumento-per-il-porto-libero-di-trieste/
Del tutto evidente: perché vogliono appositamente spogliare Trieste.
Il coraggio di nick? Megalagna?
nessuno ha minacciato niente luigi. ebbene si, le gru furono portate a venezia. il nome Volpi ti dice nulla?
allora, vediamo di chiarirci. Non esistono disegni complottistici per spogliare questa o quella città. Semplicemente, ognuno tira (legittimamente) acqua al proprio mulino.
La società di oggi è un puzzle di comunità di interessi (avvocati, notai, giornalisti, metalmeccanici, politici, tassisti, allevatori, banchieri, commercialisti, le cooperative, imprenditori del settore A, imprenditori del settore B, etc.)
A comporre questo puzzle ci sono anche i tasselli legati alle singole città\territori. Non c’è nessun disegno per spogliare nessuno: ogni tessera di questo puzzle tira l’acqua al proprio mulino. Punto. Bisogna semplicemente avere la forza politica, economica, finanziaria per farsi valere.
Trieste da troppo tempo non ce l’ha. Venezia e Genova evidentemente sì.
Se scrivo una cosa del genere, non è che ne vado automaticamente fiero. Penso solo che bisogna essere un po’ realisti. Così stanno le cose. Piaccia o meno.
@59 IO VORREI : E’ un gesto nobile prendere le difese di una persona!!!
In ogni caso in questo sito e’ cosa facile puntare un dito accusatore come “Torquemada”
se uno sbaglia una virgola, una data ,etc
E altrettanto facile NON RISPONDERE o NON COMMENTARE indicazioni o informazioni scomode.
C’e’ un modo di dire in Inglese quando un fatto e’ ripetitivo e visto che qui e’ lingua franca (oltre le innominabili)
“Once is happenstance,
twice is coincidence
3rd time is enemy action ”
E visto che a Trieste gli eventi si ripetono con una precisione degna di un orologio svizzero ,sorge spontaneo e legittimo il
dubbio che la concatenazione non sia casuale
ma frutto di una occulto e prestabilito piano
sicuramente non triestino .
Certi interessi sono ormai evidenti,
altri rimangono “undisclosed interests”
e ritengo opportuna una presa di coscienza e posizione locale verso questo tipo di colonizzatori del nuovo millenio.
gianpaolo,complimenti per il commento..concordo!
@ 64 commento del tutto inutile. Che sia disegni complottistici o convergenze de interessi, el risultato no cambia.
Pezo ancora: un complotto se lo pol smascherar, una convergenza de interessi no.
Bisogna semplicemente cavarse dalla situazion de subir convergenze de interessi negative, e metterse in situazioni dove se beneficia de convergenze de interessi positive.
Le robe xe assai più semplici de come le volè far sembrar.
Rispondo a tutti per rapidità.
Il complottismo antitriestino degli italiani è una balla.
Il furto delle gru del porto di Trieste per portarle a Venezia è una balla.
Il fatto che un rigassificatore sia come una bomba atomica pronta ad esplodere è una balla.
Il fatto che col rigassificatore il porto di Trieste dovrebbe stare chiuso per oltre 100 giorni all’anno è una balla.
E’ vero invece che il rigassificatore a Trieste non lo vuole nessuno. Questa semplicissima constatazione dovrebbe comunque impedirne la costruzione.
Quei pochissimi che inviterebbero per lo meno a ragionarci sopra, qui dentro – in modo molto “democratico” – sono considerati alla meglio “pagati da Gasnatural”, alla peggio “idioti” (roba che nick potrebbe tranquillamente andare dall’avvocato).
Però è chiaro che lui è il prevaricatore, mentre i “democratici” sono quelli che lo insultano.
Fantastico…
Beh, che tutti quelli che scrivono sotto falso nome si presentino… sarebbe un buon inizio… Così potrebbero pure andare dall’autorità giudiziaria italiana per ottenere giustizia se si ritengono offesi… La “giustizia” italiana che qui non ha giurisdizione…
Ah mò nick sarebbe quello preso di mira dalla piazza inferocita.
A quanti pericolosi anarcoinsurrezionalisti sei arrivato nella tua personale conta?
Ma gavte la nata.
@ sustinov
Se hai difficolta’ di comprensione della lingua italiana, la soluzione e’ semplice: in ogni citta’ esistono corsi di lingua.
Puoi sempre iscriverti.
Siamo a corto di argomenti?
Chi non sa leggere e comprendere mi pare sia qualcun’altro.
dimaco ha detto che le esplosioni provocate da una gasiera di misurano in megaton ed è quello che trovi precisamente scritto sui libri di Piero Angela o sul ‘Giornale dell’ingegnere’ n. 11, del 15 giugno 2007.
http://www.culturaeterritorio.com/legambiente_rigassificatore.htm
Non so come si misurano le esplosioni provocate da palloni gonfiati che trollano in giro per blog ma comincio a farmene un’idea.
Vedi: uno che parla di “palloni gonfiati” a cazzo di cane a me pare dovrebbe semplicemente darsi una grande calmata.
Il megaton è semplicemente un’unità di misura. Ma quel che ho scritto io è una cosa diversa.
Rileggere e – se si riesce – comprendere: non è difficile, ma se t’impegni io so che ce la puoi fare.
come al solito luigi ogni volta che ti beccano in castagna rivolti la frittata. riguardo alle gru, furono prese e trasportate a venezia . sto cercando la foto dell’avvenimento. credo fosse nel 30 o giú di li.
@68 IO VORREI …: E’ chiaro che Lei è depositario della verità assoluta come si è potuto notare in tutti i post passati.
Comunque io non so se Lei ha il concetto di libertà, io con l’amministrazione italiana non mi sento un uomo libero !!! Se poi rifletto che persone che pensano come Lei mi comandano ancora di più non mi sento libero ed ho anche timore .E questo spiega tutto il resto.
Per quanto riguarda il rigassificatore Le ricordo che il 4 agosto 1972 il tank-farm è stato oggetto di un attentato e che per un caso fortuito di condizioni meteo ottimali
la popolazione non ha subito conseguenze nocive, Lei sa ( cosa dico! Lei sa tutto) il
crude-oil quando brucia sprigiona anidride solforosa lascio alla sua omniconoscenza gli effetti che produce.
Il rigassificatore sicuramente non e’ messo lì per scoppiare subito, non si sa se il porto sarà chiuso per 100 gg all’anno in caso di traffico, il piano di sicurezza non è stato ancora nè progettato nè steso; si discute su quello che si sa già ,ed è previsto dall’IMO e da come si sono organizzati in altri porti.
Però si sa che se scoppia produce gli effetti del bombardamento di Dresda ,la concentrazsione di calore in un punto crea venti da velocità di uragano e la popolazione puo’ morire soffocata per mancanza di ossigeno; è chiaro che questa e’ una visione
apocalittica .
Non so se era già nato negli anni ottanta, all’epoca giravano “T” shirts e adesivi sui paraurti delle auto che riportavano una frase di Jane Fonda :
” UNA SOLA BOMBA ATOMICA TI PUO’ROVINARE
L’INTERA GIORNATA ”
Rifletta,rifletta,rifletta!!!!!!
ocio: par che la comunità europea gabi dito che gli “introiti garantiti” xe illegittimi, quindi senza pecunia publica per 20 anni tanti i se s’ciodarà. che sia el caso de sta ditta? chi sa de più?
@ dimaco
Aspetto le fonti relative al “trafugamento” delle gru di Trieste. Quando scoprirai che si trattò della sostituzione delle stesse con modelli più recenti, fammi un fischio.
@ Lonzar
Mai detto d’aver la verità in tasca. Però ripeto: se qualcuno scrive che il rigassificatore bloccherà per oltre cento giorni l’ìntero porto di Trieste, scrive una cosa non vera.
Aggiungo un altro punto: se qualcuno vuole attaccare il rigassificatore, può farlo tranquillamente tirando fuori delle cose vere. Non è necessario scomodare la morte dell’intera fauna del golfo di Trieste, la bomba atomica, la chiusura del porto, l’annientamento di tutti gli abitanti in un’enorme palla di fuoco nel raggio di 50 chilometri, il bombardamento di Dresda o cose del genere. Se un rigassificatore fosse una bomba atomica lì lì per esplodere al primo starnuto, allora mi chiedo perché il Giappone – l’unico paese che ha sperimentato la bomba sul suo territorio per ben due volte – ne ha ventitre. Vuole essere annientato da ventitre esplosioni nucleari grosse dieci volte quella di Horoshima? Oppure il discorso è un filino diverso? Io dico che il discorso è un filino diverso. Tutto qui.
Ne dico un’altra: c’è un rigassificatore giusto all’interno del porto di Barcellona. Lo sappiamo tutti, vero? Ebbene: visto che qua si dice che le riflessioni che si fanno su Trieste prendono in considerazione le esperienze degli altri paesi, io domando: quanti giorni all’anno si ferma il porto di Barcellona a causa del rigassificatore?
Posso dirlo io senza farmi dare del pallone gonfiato? Il numero di giorni è zero. Ma non “zero nel 2012”. L’impianto c’è dal 1969 (mille-novecento-sessanta-nove), e il porto di Barcellona non è stato chiuso MAI a causa del rigassificatore in 44 (quarantaquattro) anni. PErò il porto di Trieste – secondo quanto hai scritto tu – sarà chiuso addirittura almeno cento giorni su 365. Non ti sembra un po’ strano tutto ciò?
la geografia è un po’ diversa tra ts e barcellona forse incide?
i giaponesi? per fortuna che no ga la mentalità taliana quando xe de far lavori.
I lavori in questo caso non li farebbero gli italiani, ma gli spagnoli.
Hai da dire cose razziste anche su di loro?
#78 si, ma non dirlo in giro, circolano persone sensibili in questo blog. 🙂
http://www.brindisireport.it/ambiente/2010/04/14/i-rigassificatori-barcellona-e-brindisi-br-lng-e-le-scelte-spagnole/
Evviva il TLT
Ed ecco che el troll xe rivà a impizar un’altro flame vedi @73 e precedenti.
Redazion per favor cazelo fòra de novo, che qua semo repete. Noi semo persone civili, mi son indignà de vignir qua per informarme e discuter in santa pase e de leger certe robe.
Cossa xe questo, un forum de gente civile e educata, o un ricettacolo per troll e provocatori?
Cazelo fòra de novo, almeno ciapemo altri tre mesi de pase prima che el se iscrivi con altre generalità.
@ SS
Ma certo: nick è un idiota, io un troll provocatore, i napoletani monnezza e un rigassificatore una bomba nucleare pronta a scoppiare da 20 megatoni, che produrrà una palla di fuoco che distruggerà tutto quanto nel raggio di 50 chilometri se va male, mentre se va bene distruggerà tutta la flora e tutta la fauna dell’Alto Adriatico.
Nel frattempo le marmotte incartano i cioccolatini.
vedi neanche leggi. sono 20 kilotoni , ma a t non interessa il discorso , a te interessa attaccare alcuni utenti e solo perchè non adorano l’italia a occhi chiusi e sopratutto come fai tu,luigi,a cervello chiuso perche solo una persona plagiata si ostina a credere che l’italia in ste zone non abbia fatto danni. e basta. ma non bisogna dirlo perché altrimenti sei un antitaliano.
Scusa Dimaco ma te sa che non son d’acordo con ti su sta roba. In tempi de cazzaggio, capisso che a certi ghe fazi comodo el troll per darghe pevere alla minestra.
Ma adesso gavemo el rigassificatòr e altri problemi urgenti de risolver e dovemo farlo noi: mi, ti se te interessa, Gianpaolo, Roberto, Triestin e tutte le persone de bona volontà. I politici dei partiti ‘taliani li consossemo, inutile perder tempo con lori.
No podemo più permetterse de sprecar bit, perder tempo e inquinar i nostri blog coi troll.
No steghe risponder che lo legittimè: cussì sarà contenta la redazion che la resta “garantista e democratica” senza doverlo cazzar fora de novo, sarà contento lui che pol scriver liberamente e sarà contenti tutti.
@ dimaco
L’Italia ha fatto schifezze a Trieste? Secondo te l’Italia fa SEMPRE e SOLO schifezze , per cui dove sta la differenza col resto del paese?
Per dirla in altro modo: che senso ha discutere con uno come te, che ritiene i napoletani “monnezza”? E dove sta il razzista fra me e te?
E poi io ho già espresso il mio parere: un rigassificatore non si può MAI fare contro la volontà delle popolazioni interessate. Questo è un punto discriminante: non è necessario discutere d’altro. E quindi il rigassificatore a Trieste non si deve fare, semplicemente a motivo di ciò.
Però non serve tirar fuori panzane di contorno. Sai perché non serve? Perché un qualsiasi impianto industriale può essere una grandissima porcata. Non è obbligatorio che un’acciaieria sia una dispensatrice di tumori. Però può diventarlo.
I danni causati da petroliere danneggiate sono numericamente mille volte di più di quelli causati da un rigassificatore, in giro per il mondo. Quante petroliere arrivano ogni anno a Trieste? E allora, perché non abolirne il passaggio nell’Alto Adriatico? E i gasdotti/oleodotti che passano vicino alle nostre case? E le dighe idroelettriche? Abbiamo dimenticato che possono causare?
In conclusione: l’attività umana in linea di principio può sempre tramutarsi in catastrofe. E’ sempre e solo l’uomo che può mettere in piedi il massimo delle opzioni per ridurre al minimo il rischio. Il rischio zero non esiste, però esistono infinite possibilità per ridurrlo ai minimi termini.
Per non parlare poi delle condotte personali “virtuose” (argomento a latere che mi trova enormemente più coinvolto), che costano zero e rendono infinitamente. Tutte cose che dovrebbero rendere “superfluo” costruire dei nuovi rigassificatori, ma che – ahimè! – “costano”. Come tenere la temperatura in casa a 19°, chiudendo il riscaldamento alla sera (io personalmente lo chiudo alle 21:30, e visto che mamma e papà lavorano, fino alle 13:00 del giorno dopo il riscaldamento resta chiuso). Ma questo, come ho già detto, è un argomento a latere.
Qui dentro vedo che è sempre interessato di più gridare che “è colpa sua”! Laddove s’intende – nel 99% dei casi – che “è colpa dell’Italia” (con grandi pipponi razzisti). Cazzarola: i triestini pare non abbiano mai nessuna colpa.
l’unica colpa che hanno è quella di non aver preso a fucilate quell i cha sono arrivat con la barcaccia maledetta. l’italia ha portato a trieste malaffare e corruzione oltre ad altre cose come il delitto d’onore qui praticamente sconosciuto
visto le manifestazioni a capodistria e trieste saria bel una bela manifestazion-incontro,per unir le forze contro gli stati occupanti che va contro il trattato di pace e la volonta dei suoi abitanti!!
questo non xe tirar l’aucqua al proprio mulin ma un commento e un pensiero de molti a favore delle nostre terre!!
@ dimaco
E’ vero: non li ha presi a fucilate. Li ha accolti in lacrime, invocandoli come il Messia. Ricoperti di fiori. Ha declamato delle poesie, scritto libri e manifesti. Ha cantato gli inni risorgimentali. Quando è arrivato il capo dello stato italiano, i triestini l’hanno accolto in piazza a centinaia di migliaia, intonando l’inno nazionale.
Sia nel 1918 che nel 1954. Ci sono foto e filmati a ricordare quei giorni.
Questo è ciò che è successo. Fucilate contro “la barcaccia”: proprio non pervenute.
“Tutta l’economia occidentale e anche mondiale è paragonabile ad una massaia che, per cucinare gli spaghetti, usa questo metodo che le hanno insegnato sin da bambina. Mette la pentola sul fuoco, poi quando la pentola è rovente mette gli spaghetti, aspetta 10 minuti quando improvvisamente mette l’acqua. Dopo altri 5-6 minuti spegne e passa un’ora e mezza a pulire il bruciato dal buono. Con fierezza ti dice che da un kilo di spaghetti, 70 grammi li tira fuori. Ma la cosa portentosa è che tu d’istinto diresti ‘Quasi quasi le dico che si mette prima l’acqua e lei non deve fare…’ ma stai per parlare quando lei ti dice ‘Ma figurati… zitto là! Che adesso ho fatto un corso per pulire il pulito dal bruciato io impiego 40 minuti e non, come prima, un’ora e mezza’. Allora a questo punto, tu cosa fai? Tu che sei l’essere umano, in silenzio la inviti a pranzo e le fai vedere come tu cucini gli spaghetti. Lei lo vede, ma non ti dice niente, però forse andando a casa dirà ‘Ma quello lì ha preso due etti di spaghetti e son stati due etti di spaghetti cotti’. Comincia a riflettere, ma a questo punto arriva il vero protagonista. E chi è? E’ il venditore di spaghetti che viene lì da te e ti dice ‘Come ti permetti tu? Io fino ad ora ho venduto un kilo di spaghetti per una porzione e adesso con un kilo in quel modo lì me ne farebbero dieci’. Questa è esattamente la fiaba tetra dell’economia mondiale.”
L’ho visto oggi lo posto, lo trovate qui al minuto 43
e chi vuole se ne faccia le deduzioni che preferisce. Buonanotte.
Il sito è qua
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-accd9ebf-87d6-46c8-b42f-70bfab8e6140.html
«Servizi segreti italiani dietro gli scontri nella Trieste del ’53»
Gli incidenti del ’53 sembrano essere il momento culminante di tutte le tensioni e le contraddizioni accumulate nei rapporti tra Roma e la Trieste del Gma: gli incidenti furono fomentati da Roma?
«Numerosi elementi di prova convergono in questa direzione, e sono emersi via via che il trascorrere del tempo ci allontanava dalla “guerra fredda” e dalla cosiddetta “prima repubblica”: dalle risultanze dell’inchiesta del giudice Mastelloni di Venezia dei primi anni Novanta, alle memorie autoassolutorie di Paolo Emilio Taviani, all’epoca ministro della Difesa, alle dichiarazioni dello stesso De Castro, fino ai segnali non equivocabili che si rinvengono nei documenti conservati al Ministero degli Esteri».
Nel libro lei sostiene la tesi per cui almeno due delle vittime di quegli scontri caddero sotto il fuoco non della polizia ma di agenti italiani provocatori.
«Nel libro sostengo che, nella ricostruzione delle giornate del novembre 1953, accanto a numerosi fatti certi e provati, sussistono ancora oggi margini di ambiguità e di oscurità, che derivano soprattutto dalla impossibilità di reperire o di accedere a fonti documentarie che potrebbero aiutare a fare ulteriore chiarezza.
Ma, collegando insieme tutto ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo, non è improbabile che possa essersi verificato uno scenario di quel genere.
Del resto, tali erano le incongruenze nella versione sostenuta dalla parte più radicale dello schieramento filo-italiano a Trieste e anche nella versione ufficiale adottata da Roma che una parte almeno dell’opinione pubblica giuliana fin da subito non fu disponibile a crederci, e questo fatto lo segnalò prontamente anche il Sifar, in un’informativa di poco successiva ai fatti».
http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2011/08/24/PR_36_01.html
luigi, se lo sapevano cosa li aspettava dubito che avebbero fatto festa e accolo gli occupatori scambiandoli per liberatori.
@ dimaco
Fammi capire: nel 1918 potevano avere pure questo dubbio. Ma nel 1954 si erano cuccati vent’anni di fascismo e pure una guerra mondiale. Eppure erano ancora là, in centinaia di migliaia a cantare “Fratelli d’Italia”. Tuti grandissimi mone, evidentemente.
Fra l’altro, quando andò in visita il presidente della Repubblica suonarono l’inno e tutta Piazza dell’Unità lo cantò. Ma al momento del “poropò-poropò-poropopopopopò” cantarono tutti assieme: “Giuriam, giuriam, che Tito xe un rufian!”
“Tuti grandissimi mone, evidentemente.”
Non avrei mai pensato di trovarmi d’accordo con l’Innominato, ma suppongo che a furia di insistere statisticamente prima o poi doveva succedere, come gli incidenti stradali.
Consoliamoci con una perla di saggezza dal blog di Beppe Sevegnini: Trieste? Non vedo l’ora di andarmene.
Quello prima era un link di quelli facili, per tutti i gusti e tutti i livelli d’istruzione. Per chi invece apprezza il buon giornalismo segnalo che Ervin Hladnik Milharčič ha colpito ancora, con il pezzo Kraj, kjer so Slovani prišli do morja. Parla delle parti nostre, lo fa magistralmente come al solito e leggerlo è un piacere. OK, non c’entra col rigassificatore – ma visto che Marco Polo è ormai riuscito a far deragliare il dibattito sul suo argomento preferito…
Altro link, ma questa volta faccio il bravo e riporto il discorso sull’ecomostro. Odmevi, trasmissione serale della TV slovena: a 32 minuti e 22 secondi il servizio di Mirjam Muženič sulla manifestazione di mercoledì, a 34 minuti e 43 secondi l’interessantea intervista a Peter Močnik, l’avvocato che conduce la causa contro il rigassificatore presso il TAR di Roma e che ha appena sporto denuncia contro i due funzionari regionali autori dell’unanimità dell’AIA. Come suo solito il buon Peter non usa mezzi termini nell’illustrare le ultime porcherie.
Lojze,
nel ’54 la piazza iera piena… ma se dà al caso che 10 giorni prima i gaveva abolì el confin de Duin e che iera stai organizzai treni e pullman a prezo ridoto per venir a festegiar el 4 novembre a trieste. Addirittura in Veneto e in Friul diverse scole gaveva permesso ai studenti de esser assenti giustificai per el venerdi e sabato successivi.
Mio papà iera andà a veder, e el me ga sempre dito che iera strapien de gente venuda de fora. Co se sentiva parlade dele nostre parti, se se scoltava meio se capiva che iera istriani.
Ma chiaramente, dato che ti te son venezian e te ieri là anche se no te ieri ancora nato, te SA che quel giorno iera tuti i triestini in piaza a sventolar strazete tricolori
@ sfsn
No no: io non c’ero. Pero’ mi fido del tuo racconto. In piazza gli istriani e i studenti veneti. I triestini erano tutti a casa loro. Tuttituttitutti.
Gigi, stai scadendo nel patetico – sei sicuro di non voler conservare un minimo di dignità? Possiamo comprendere che ti senta frustrato perché il mondo è com’è non è come ti piacerebbe che fosse, e magari stai cominciando a sospettare di aver sbagliato completamente strada nella vita, ma non è detta l’ultima parola: nuove prospettive di carriera ti aspettano, e potrai finalmente predicare e razzolare a volontà ignorato da tutti.
Torniamo a rigassificare: come riportato da primorska.info la parlamentare di Pozitivna Slovenija Tina Komel ha presentato un interrogazione chiedendo al governo sloveno “se ritiene che si siano gia concretizzate le condizioni perchè si dia inizio alla procedura legale contro l’Italia in sede comunitaria“. Procedura che, ricordava l’avvocato Močnik nell’intervista che vi avevo linkato, si ritiene sia già pronta e parcheggiata nei cassetti governativi in attesa del via. A sollecitare il tutto ci si sono messi anche quelli di Alpe Adria Green, il cui presidente Vojko Bernard ha dichiarato alla STA che in mancanza di una risposta entro il prossimo lunedì intendono dare il via alla stesura di un quesito referendario e alla raccolta delle quattromila firme richieste per proporlo.
Primorska.info ricorda anche la recente interrogazione scritta dei parlamentari goriziani Mirko Brulc e Samo Bevk riguardo l’ennesima rapina di terreni a danno della comunità slovena oltreconfine.
Questa è veramente divertente: quelli che si lamentano un giorno sì e l’altro pure di essere nelle sgrinfie degli odiati italiani, affermano che è un ALTRO a sentirsi frustrato perché il mondo non è come gli piacerebbe che fosse!
Ti mangi il fegato per quello che è successo nel 1918. Ti mangi il fegato per quello che è successo nel 1954. Ti sei mangiato il fegato per l’adunata degli alpini a Trieste nel 2004. Ti sei mangiato il fegato per i 150 anni dell’unità d’Italia.
Pensa poi agli anni che ti aspettano: nel 2018 c’è il centenario della vittoria, per cui prenotati già per il trapianto. E prenota pure un prete: parafrasando Pascal, non si sa mai…
Capito? Il mondo a lui va bene così com’è. Mentre molti resistono in punta di piedi e a mento alto, c’è chi nel liquame ci sguazza benissimo. Chi dopo essersi detto che in fondo l’odore era anche sopportabile ha immerso la testa e ora ci dice che anche il sapore è buono
e in fondo il colore dona pure.
2018? Non è prestino per pensare a festeggiare la vittoria di inglesi, francesi, americani e serbi nella Grande guerra?
Ma se proprio vuoi, ci sarebbe prima il centenario dei Campionati mondiali di corsa al Piave (2017) e il 70° anniversario dell’8 settembre (2013). E quello della Liberazione di Trieste, che si festeggia ogni anno.
Comunque grazie per il costruttivo contributo che apporti alla discussione sul rigassificatore. Sai, quella cosa di cui si starebbe parlando in questo post…
@ sfsn
Devi coordinarti meglio con ufo: per lui io sono un insoddisfatto del mondo attuale e quelli insoddisfatti dovrebbero andare in seminario per fare i preti. Dagli un colpo di telefono cosi’ vi mettete d’accordo.
@ ufo
Il discorso era gia’ deragliato verso le consuete lagne antiitaliote fin da moooolto prima del mio intervento.
Piu’ in generale, ribadisco: per un impianto di questo genere imho e’ necessario l’ok della popolazione locale. E non serve aggiungere altro: non si fa perche’ la popolazione non lo vuole. Punto.
Aggiungo che passare a motivazioni diverse per la contrarieta’ (la bomba atomica, la palla di fuoco, la morte di flora e fauna, il blocco del porto eccetera) non solo non e’ necessario, ma e’ addirittura controproducente, dato che parte di queste motivazioni e’ semplicemente falsa.
Bella questa. Le motivazioni non servono, ma l’importante è che la popolazione sia d’accordo.
Come a dire che è lo spirito santo ad illuminare le menti dei cittadini quando devono farsi un’idea.
Forse non ci siamo capiti: io ritengo che in casi come questi condizionare l’accettazione della volonta’ delle popolazioni locali alla verifica delle loro motivazioni RIDUCE le garanzie democratice. Di fatto, la questione andrebbe demandata agli “esperti” (vogliamo chiamarli “tecnici?), al che uno deciderebbe sulla tua testa. In queste questioni, io personalmente sono un assemblearista convinto.
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/12/04/news/reportage-il-rigassificatore-a-rovigo-pochi-danni-e-poco-lavoro-1.6135899
segnalo questo interessante pezzo del Piccolo sull’impianto – molto diverso naturalmente rispetto a quello previsto a Ts – di Porto Viro.
I numeri sembrano comunque molto interessanti
Specialmente rilevante quel “quasi 17 km al largo della costa“.
Un punto che all’epoca mi era sfuggito è “Tre turbine a gas sul terminal stesso forniscono l’energia.” Suona abbastanza logico: avendo in casa tutto il gas che vogliono l’energia se la producono da soli. A Trieste invece no: piuttosto l’elettrodotto – per fare il quale bisogna espropriare centinaia di famiglie. Ma lo fanno apposta, a non farne una giusta?
#108 scusa ma di quali numeri parli? Dei metri cubi di gas che girano? Io non capisco su cosa stiamo ragionando. Allora ti posto qualcosa di più serio:
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Natural_gas_consumption_statistics#Main_statistical_findings
Consumption trends
In 2011, gross inland consumption of natural gas in EU-27 fell by 10.5 % in comparison with 2010 to reach 440.0 million tonnes of oil equivalent (toe). EA-17 consumption, on the other hand, fell by 9.8 %, to 305.3 million toe. The biggest falls in consumption compared with 2010 were in Sweden (-22.2 %), Belgium (-18.3 %), Denmark (-17.7 %), Slovenia (-16.9 %), United Kingdom (-16.8 %) and Germany (-16.2 %). Increases in consumption in comparison with 2010 were recorded in Greece (+24.3 %), Slovakia (+11.7 %), Lithuania (+9.0 %) and Romania (+3.3 %).
C’è chi fa del risparmio e dell’efficienza un obiettivo. Cosa sono questi che cercano di consumare meno gas? Paesi in via di sviluppo?
luigi a questi dell’ opinione dei resident,come si è visto non frega assolutamente nulla,come tutti abbiamo visto. della serie:
“voi potete essere contrari, ma facciamo come ci pare lo stesso” veramente democratico. e poi dcevano che la yugo era una dittatura.
@110 no, dei soldi e dei posti di lavoro e delle aziende dell’indotto. Niente di sconvolgente, per carità; però nemmeno da sottovalutare.
Detto questo, alla luce dei numeri che riporti tu, sottolinea. Un’infrastruttura come un rigassificatore non si costruisce con un’orizzonte di un anno, e nemmeno di tre o cinque. Ma di venti e più anni.
E poi, teniamo conto che i volumi del mercato petrolifero caleranno (anche se effettivamente con lo shale oil le cose potrebbero cambiare).
Mi pare che l’indotto di un rigassificatore sia quasi nullo.
E se la soluzione fosse sovvenzionare, ad esempio, chi ristruttura edifici con considerevole risparmio energetico e quindi di gas? Invece di sovvenzionare i soliti noti ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/04/enel-freddo-o-non-freddo-italiani-avranno-250-milioni-caricati-in-bolletta/434730/ ) si potrebbe
dare da lavorare a piccole imprese edili senza dover lottizzare ogni buco rimasto per tenere vivo il mercato immobiliare del nuovo.
Ti invito ad andare a leggere il post sui soldi non spesi a Gorizia per ristrutturare le scuole.
Lojze,
ammetto de esser un frustrà: son frustrà come i indiani americani che se ga trovà invasi e in più i invasori ga costruì una vulgata (in quel caso cinematografico, nel nostro caso storica) che mostra (i invasori) come i boni, senza macchia e senza paura. E in più ghe xe la dopia frustrazion che una parte dei nativi ghe xe cascada e ghe casca ancora.
Comunque un come ti che xe sta bandì per insulti da sto sito e che ghe torna con un altro nickname rappresenta la quintessenza del modo de far del tipico politico italian
@RIGASSIFICATORE : l’articolo del Minuscolo
(il Piccolo a Ts ) comincia che il rigassificatore e’ a 17 km al largo circa 9 Miglia Nautiche , praticamente da terra quasi non si vede !!! A Trieste vorrebbero farlo all’ingresso del Canale Navigabile largo 200 metri circa, cioè a 1000 metri dal terminal petroliere a 2000 metri scarsi dalla ferriera ,se sarà ancora in funzione ( comunque un fiammifero acceso) a 2500 metri dai bacini dell’ex Arsenale .
Accesso dal lato Sud del porto, in mezzo ad una zona densamente abitata ed in “cul de sac” chiuso da tutte le parti,profondità media neanche 10 metri.
A Barcelona e’ in prossimità dell’ingresso meridionale del porto in una zona industriale difronte al mare aperto a 5 km dal centro citttà.
Mi sembra che i paragoni parlino da soli .
@ sfsn
L’avevo capito da solo che eri frustrato a causa degli italiani. Ma la soluzione è a portata di mano. Pensaci un po’ sopra…
Far tornar la maledeta barca e ognidun casa sua? 🙂
@93 ROSI : a conferma del tuo , esiste un rapporto di DONALD C.DUNHAM che era P.R.
dell’AMG-FTT che fa capire che si sono
sparati colpi d’arma da fuoco dalla parte opposta da dove si trovava la Polizia durante i moti in P.za S.Antonio di fronte alla chiesa; ecco il pezzo :
UP- Nov. tth,1953.(pag 262) Sobbing and angry woman inspected a score of pock-marks today on the very entrance of the church.They were ringed with red paint and touted as fresh bullet marks.But they were IN PLACE THAT COULD NOT POSSIBLY have been hit from where police were firing on the afternoon of the Sant’Antonio Church riot.
Nota : se si va a guardare con attenzione si possono notare ancora sulle colonne antistanti la Chiesa.
@ ufo
Se vogliamo parlare di cose possibili, allora il ritorno della “maledetta barca” e’ una pia illusione. L’unica cosa sicura se si considera questa come soluzione e’ il fegato spappolato.
Tener poi presente che queste barche di solito arrivano dopo una vagonata di morti, e allo stato attuale non so proprio chi si porterebbero via.
La soluzione cui penso io e’ molto piu’ semplice e dipende principalmente da se’ stessi.
@ lonzar
Sulle sparatorie di fronte alla chiesa esistono anche delle foto. Non credo sia proprio possibile affermare che la polizia non esplose dei colpi. Se poi si afferma che a Trieste in quegli anni operarono i servizi segreti di TUTTI i paesi interessati, allora si scopre l’acqua calda. Non e’ che da una parte ci fossero i diavoli e dall’altra i santi cherubini. Ricordo – tanto per fare un esempio – che uno dei primissimi omicidi fuori dai propri confini operati dall’UDBA fu quello di un politico sloveno “bianco” nella zona di Trieste.
@120 IO VORREI ( tutologo): …alora !prima de tuto legi mejo quel che xe scrito!
Secondo te podarà contar tuto quel che te vol ,meno che quel che go visto mi!!!!
Inoltre come che go za dito ,mio papà jera
“civilian employee(interprete) al BETFOR”
e le robe a casa le savevimo de prima man.
E a proposito de San Antonio mio papà el giorno prima me ga dito .”no sta andar in piaza perche’ rivarà ‘taljani de fora e pol nasser brute robe “
Va ben, Gigi, niente barca. Ognidun casa sua ala vecia, caminando e sburtando el careto. E la del Timavo posto de bloco e controlo del bagalio, per veder se qualchidun zerca de portarse via roba che no ghe partien. Te sa come xe…
Nel fratempo zente che no conosso me ga manda per mail la copertina de un calendario 2013, se voio comprarlo e iutarli a autofinanziarse. El calendario el saria dedicado al 70° dela Resistenza. Ti cos’te fa, te festegi? O te speti 2018?
e novità sulla repubblica delle banane linitrofa, al di là di rabuiese, niente?
orbi siete?
perche mettete
Ljubljana
nelle località delle quali il sito si occupa?
tanto l’apocalisse sta per arrivare.
“Apocalisse”? Xe un novo film? Ma de solito soto Nadal no ne coverzi de fantozziade firmade De Sica e Banfi? E ti, zovinoto, te se meti anca far publicità oculta a ste pelicole?
tanto ormai lo sanno tutti che merdaio è la repubblica oltreconfine.
potete pur nascondere, non parlarne.
ma la verità è venuta a galla.
e puzza parecchio.
a suo tempo avete avutto la possibilità di parlare, svegliare le coscienze.
siete stati invece zitti in omertosa complicità.
e dopo vi avanza di parlare dell’italia.
siete patetici.
più de tuto del costume italian me frustra el trasformismo furbesco, de cui Lojze (che desso se ciama io vorrei) xe el tipico esempio. Regole che esisti per tuti meno che per lui.
@ lonzar
Ripeto quel che ho gia’ scritto: dei disordini di quel giorno esistono foto e filmati della polizia che spara. Che poi si dica che i colpi arrivarono ANCHE da altri, questo puo’ anche essere. Ma da questo a dire che in piazza andarono solo degli italiani che venivano da fuori, ce ne corre alquanto. D’altro canto, tu eri in piazza, vero? E da che parte stavi, all’epoca?
@ ufo
Che si tratti di una barca o che si tratti di cacciarli a piedi, credo si tratti sempre della stessa cosa, e cioe’ di una bella guerretta con pulizia etnica finale. Cosa che non mi sentirei proprio di augurare, anche perche’ queste cose iniziano in un modo e poi magari finiscono in un altro. Magari esattanente l’opposto di quello che tu ti auguri. E quindi siete costretti – almeno per l’immediato futuro – a convivere in pace. Questa sarebbe poi la soluzione che prospettavo. Voi che siete cosi’ aperti e cosmopoliti, potreste iniziare con l’andare d’amore e d’accordo fra di voi, poi potreste iniziare a provare ad andare d’amore e d’accordo con i vostri immediati vicini (furlani, sloveni e italiani di la’ dal confine).
Questo anche perche’ el sol magna le ore, e alle porte picchiano migliaia di cinesi, pakistani, indiani, africani, polacchi, ucraini, nigeriani, senegalesi, tunisini, rumeni, ucraini, bosniaci, albanesi ecc. Ecc.
L’altro giorno in una citta’ del nord Italia dovevo incontrarmi con un tizio che ha un ufficio in un condominio. Oltre la meta’ dei campanelli aveva una scritta in due lingue: italiano e cinese. Spesso c’era solo la scritta in cinese.
Immaginati come sta andando il mondo, caro ufo. Alcune delle questioni che infiammano questo forum (scritte in sloveno in un cartello! Furlani mangiatriestini! And so on) appaiono francamente lunari.
Pero’ tu puoi continuare a sognare la tua barca che porti via tutti i problemi del mondo.
MALEDETA QUELA BARCA…
nessun la ga con l’italia ma ciascun il suo,a san marino nessun va dirghe che xe italia
Ma parlare del rigassificatore no eh?
go vari parenti che iera presente nel 18 e 54 e come diseva lori iera per diversi motivi
nel 18 perche i voleva l’italia ma dopo se ga penti
nel 54 perche iera pericolo che arivi la jugo e iera contenti ma con l’amaro in boca per come xe andada(vedi referendum per il tlt nega)perche la magior parte dela gente che festegiava in piaza iera furlani ma sopratuto veneti de padova e venezia!
sempre barche xe…
I famosi pullman di veneti e furlani che andarono a sparare e a farsi sparare nei disordini del 1953…
Anzi no: quelli del 1953 non erano triestini, ma istriani e dalmati. Quelli del 1954 non erano triestini, ma furlani e veneti.
Insomma: i triestini stavano sempre chiusi a casa loro.
A proposito: questi qui chi erano, secondo i vari vostro parenti? http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/3/3b/Mussolini_a_Trieste.jpg
ogi,sicome stago poco ben, go fato un poco de zaping e son fini sul canal del parlamento. scoltavo un talian che nianca el talian saveva ciacolar in talian giusto. go senti neologismi strepitosi. robe de sto paese po. bon, lasso un momento che me impizavo el spagnoleto e me bevevo el cafe, che taca a parlar de sto rigasificator. scolto interesado e speto la risposta de sto mato che gioga a far el ministro. ga dito che quel coso se devi far. anca se la gente no vol. no ga dito direto ma iera sotinteso. eh sto paese democratico. no la sbara meter a duin,ma postazioni de artiglieria pesante.
Sempre quelli di questa immagine: stessa piazza stesso mare, come dice la canzonetta. E stessa gente.
Uh mamma mia che paura, i campanelli solo in cinese. Hai tutta la mia comprensione, questa situazione è intollerabile ed urge prendere drastici provvedimenti contro queste invadenti orde slavocinocomuniste che occupano sfacciatamente italianissimi campanelli. Dobbiamo aspettarci un ritorno alla politica di “bonifica nazionale” come ai tempi del Ventennio? Sai, è così che si usava chiamare la pulizia etnica a quei tempi, addirittura nei documenti governativi.
@127 IO VORREI : il suo commento non riflette quanto da me scritto ed è completamente fuori binario.
Mentre ha la libertà di pensare quello che vuole non ha la libertà di fare libere e fantasiose elucubrazioni di 100 righe contro una riga, rasenta la grafomania !!!
Del resto rimane un fatto ! che la sua credibilità è molto bassa in quanto Lei ha avuto bisogno di cambiare nome, di scrivere
su un sito triestino essendo “foresto” su
argomenti che nulla hanno a che fare con la sua storia mentre gli altri ne sono nati e sin dalla culla hanno assimilitato lingue,usi e soprattutto il modo di pensare
di cui Lei e’ anni luce distante.
Pertanto se e’ ritornato in questo sito e le persone continuano nonostante tutto a dialogare con Lei e’ grazie alla grande civiltà ed educazione che abbiamo ereditato dall’ Impero AU e non sicuro da quella chiassosa, litigiosa,criminale ,insultante Repubblica che la TV propone ,dove quattro
presunti delinquenti tengono in scacco la Magistratura ed i soliti quattro noti politici la fanno da padroni e la fanno franca !!!
E Lei viene qui ad insegnare e pontificare !!! Come disse un suo concittadino :
Ma mi faccia il piacere !!!!
@ dim
Come ho gia’ detto, non credo sia proprio conveniente continuare a parlare di pulizie etniche o artiglieria ai confini. Spesso la storia ha dimostrato che si parte colle bandiere al vento, e dopo una marea di sangue ci si deve pure genuflettere.
@ ufo
Io ho detto “fischi” ma tu non hai nemmeno capito “fiaschi”, bensi’ una beata fava. Io non solo non ho nulla contro i cinesi, ma addirittura AUSPICO che ne venga una bella aliquota qui in Italia, assieme a tutti i popoli che ho prima elencato.
Detta in altre parole: tu ed altri qui dentro siete il perfetto contraltare dei vari fascisti in sedicesimo che pullulano dalle vostre parti. Siete qui ad invocare la vecchia Trieste in nome del cosmopolitismo, e poi non riuscite nemmeno ad andare d’accordo con i furlani o con gli italiani. Ma la realta’ e’ ancora diversa, e travolge tutto quanto. A Pirano hanno fatto un sindaco africano (anche se mi dicono che si chiamano pentiti), e questo dovrebbe essere un poderoso segno di come sta girando la ruota. E’ probabile che dalle vostre parti la cosa non si noti, visto che avete poche fabbriche, ma ci sono citta’ o paesi in Italia dove in una classe delle elementari i bambini parlano cinque lingue diverse. Nel frattempo alcuni triestini si dilettano di discettare del 1918 o del 1954. E dopo ci si sorprende se la citta’ e’ ingessata…
@ lonzar
Tralascio tutto il predicozzo e ripeto la domanda: tu nel 1953 eri in piazza o no? Se si’, da che parte stavi? Riguardo poi alle lingue molteplici che si parlano nella cosmopolita Trieste, permettimi di sorridere. Gli sloveni senza dubbio ne parlano almeno due – la propria lingua madre e l’italiano – mentre gli italiani che vivono in citta’ non mi pare proprio che spicchino per plurilinguismo. Sto parlando degli italofoni, anche se in realta’ dovrei dire “triestinofoni”: ogni volta che vengo a Trieste mi colpisce il numero dei locali che parlano praticamente sempre e solo in dialetto. Conosco un triestino che – trapiantato a Udine – continuava imperterrito a parlare il proprio dialetto in ogni occasione, anche in ufficio con i colleghi e i clienti. Quando gli ho chiesto perche’, lui mi ha risposto: “Xe lori che ga da adatarse”.
@ IO VORREI : la risposta xe nel mio 121, ti che te son inteligente te gavessi dovù capir.
Se parla in Triestin perchè el dialeto quà xe interclassista e no fa censo come de voi in Italia che chi che parla in dialeto xe de una classe inferiore (de noi anche i profesionisti tra de lori i se parla in triestin), pò perchè dovessimo parlar la lingua dei ocupatori !!!
Po’ no xe dito che a Trieste esisti solo Sloven e ‘taljan,ti no te conossi ma xe
realtà che ti no te conossi e che parla anche altro a casa , esclusi recenti imigrai !
A Trieste se disi , che el mona sa tuto !
Rispondi ti !!! e vedemo se te ga coragio ,perchè fin ‘desso te ga fato la figura del pavido con sto cambio de nome e a una domanda che ti no te gà mai risposto !!!
Coss’ te fa qua in un sito Triestin e te te rompi el deiodri per robe che no xe tue come una portinaia e ‘coss te frega ???
A Venezia cossa no esisti un sito “gondola.la” opur anche i veneziani te ga cazza via ,e lori xe più cativeriosi de noi !
Goldoni docet!
Ale!| Vedemo la risposta
Perche’ dovrei rispondere alle domande retoriche? Sono inutili.
Riguardo al plurilinguismo, in classe di mio figlio (18 anni) su 25 in 17 hanno almeno la certificazione Pet d’inglese. 10 di questi hanno passato il First. 5 hanno gia’ il Cae. Circa la meta’ possiede almeno i primi rudimenti dello spagnolo. Cinque (fra i quali mio figlio) sono iscritti da quest’anno all’associazione italo/tedesca per ottenere a fine anno l’A2. Girando per i licei, negli ultimi anni ho notato un netto progresso nella conoscenza dell’inglese. Dal 2004 frequento Trieste stabilmente, per lavoro. Non ho notato chissa’ quali particolarita’ nella conoscenza delle lingue. Ho notato invece un minor numero di immigrati rispetto agli altri capoluoghi del Veneto e del Friuli. Ed ho notato – invece – ampie sacche di intolleranza verso quelli che spessissimo sento ancora chiamare “s’ciavi”: un’espressione che solo da voi si usa in senso spregiativo. Solo a Trieste sento parlare della “Jugo” come se Tito fosse ancora la’. In altre parole: non esistono in Italia altre citta’ – a mia conoscenza – nelle quali un cartello stradale in un’altra lingua causa interrogazioni al comune. Ma questo – mi direte – e’ sicuramente colpa dell’Italia. Tutto e’ colpa dell’Italia, anche le baraonde fra italiani e sloveni nel consiglio municipale di Trieste del 1910. Anche quando i casini nascevano da “italianissimi” con cognome sloveno. E’ l’Italia che ha costretto decine di migliaia di triestini a iscriversi prima alla Pro Patria e poi alla Lega Nazionale.
Come no!
gigi te son l’esempio vivente del italico chiagi e fotti. i taliani no xe mai colpa de niente. sepre vitime dele coincidenze. a proposito, i taliani no sa nianca dove che st trieste e gorizia. telo ga scrito ti.
gavé notà che Lojze, co se ghe tira fora che al epoca el xe sta bandì de sto blog e che el xe tornà dentro con un altro nickname nol rispondi mai?
Che vigliacco. Italicamente vigliacco
gavé notà che Lojze, co se ghe tira fora che al epoca el xe sta bandì de sto blog e che el xe tornà dentro con un altro nickname nol rispondi mai?
Che vigliacco. Vigliacco taljan doc
@139 IO VORREI et alias vari :
La risposta gà confermà quel che pensavo !
A sto punto no’ son in grado de jutarte
ma posso darte due sugerimenti :
1) SPIRITUALE : La prossima volta che te
vien a Trieste,
passa in cesa dei
s’ciavoni e fate benedir del
Pope che cussì el spirito
santo te ilumina.
2) LAICA : Zerchite un “shrinker” ,tipo
quei dei telefilm americani
“Sex and the city ” che forse
el riva meter a posto el
“software”.
Cara muleria, xe da un saco de tempo che ve stago disendo de ignorar i provocatori che vien qua a far propaganda, ma voi continuè a cascar in bota.
Ed ecove a far ping pong tra le invenzioni de quela bruta gente sui fatti del ’53, come che al “ospite” ghe ciavassi qualcossa. Savè che no ghe ciava niente e che el xe qua solo per trollar.
El prossimo capitolo sarà le foibe.
Mi continuo ad avvisarve da mesi, ma sè grandie vaccinati, perciò contenti voi, contenti tuti. Bon San Nicolò, per una volta che no el porti niente ma che el se porti via un poca de gente.
Noto che la frustrazione dilaga. Ma non e’ un mio problema.
C’e’ anche un grosso problema di comprensione, soprattutto in dimaco. Io non ho mai detto che gli italiani non hanno colpe. Ho detto – e lo ripeto in modo ancor piu’ chiaro – che qui dentro ci sono alcuni che appioppano agli italiani anche delle responsabilita’ tipicamente triestine. La cosa deriva dallo stesso problema gia’ indicato: la frustrazione.
Poi c’e’ anche lo sbraco totale razzista, ma quello non e’ una novita’. Ripeterlo ad libitum pero’ diventa anche patetico e stucchevole.
visto Luigi veneziano el vigliaccon? che schifo de omo
Ti potrei rispondere citando le parole di un Duplancich (dalmata), di uno Stancovich (istriano), di un OberdankN di un Pitteri, di un Coceani. Gente che non era arrivata con la maledetta barca, ma che s’era trovata la pappa pronta per il proprio cervello proprio partendo dal fatto ch’era patoco patoco (per non parlare di Herr Odilo).
Per non dimenticare la parte peggiore.
I 2 MILIONI DI METRI CUBI di sedimenti marini che verranno dragati da Zaule fino a Grado per la posta del metanodotto per collegarsi al nodo di Villesse (27 km di condotta sottomarina).
I fondali di Trieste sono stratifcati con concentrazioni alte di metalli pesanti… con un’opera simile si rischia che la balneazione e la pesca vengano vietate negli anni successivi in tutto il golfo di Trieste.
A fronte di poche decine di posti di lavoro e grandi affari per Gas Natural: se l’impianto va in perdita il Governo copre la differenza.
Turismo, balneazione, pesca, riduzione drastica del traffico container, diportistica proibita e ovviamente danni anche per la vicina Slovenia.
Non male per un impianto che secondo stime verrà utilizzato al massimo al 50% (vedi altri rigassificatori).
148Roberto Rossi
sensato commento.
problematiche serie.
da considerare.
se si ragiona nel merito però si possono trovare le soluzioni.
139Io vorrei
invece mio figlio frequenta la terza media,
e la conoscenza dell’ingle, anche garazie alle nostre integrazioni, è a livelli che 20 anni fa si ragggiungeva al secondo-terzo anno di liceo.
la jugo è la jugo, l’ultima mattanza e genocidio in europa è avvenuta a qualche centinaio di Km da trieste.
non dall’altra parte del globo.
dei triestini sono morti a sarajevo.
jughi sono e jughi resteranno.
altro che.
ma poi in veneto io non ho visto tanta simpatia per i balcanici, speie in occasione dei svaligiamenti di ville da parte delle bande balcaniche.
il veneto cosmopolita è una utopia, come lo era sarajevo, o trieste.
@149 MAURICETS : commento solo sulla conoscenza dell’inglese ; il resto è noia !
Trieste e’ anglofila da lunga data a cominciare che già con la presidenza di G. Washignton appena costituiti gli USA la prima rappresentanza Consolare in Europa fu aperta a Trieste, la prima raffineria della Standard Oil of California in Europa fu aperta Trieste San Saba, la rappresentanza Consolare Inglese con Sir Richard Burton che tradusse le 1001 Notte , per arrivar piu’ vicini James Joyce insegnò alla Berlitz School- Inoltre abbiamo avuto il TLT con gli Anglo-Americani con tanti matrimoni misti, l’eredità culurale lasciata tramite l’USIS
purtroppo gli archivi scippati dall’ammnistrazione italiana e 10 anni di Storia ora sono a Roma con foto e filmati etc. ora l’attività viene continuata dall’American Corner i via Roma con corsi d’inglese e una decina di film in lingua originale ogni anno ,altrettanto il British film club.
Oggi si sà l’inglese e’ un “MUST” , c’e’ il Collegio del Mondo Unito, una Scuola Internazionale, Facoltà di Lingue , Facoltà per Traduttori ed Interpreti famosa a livello Europeo.
“Last but not least”il notevole numero di Agenzie Marittime,spedizioni, fornitori navali dove tutto l’inglese e’ praticamente seconda lingua !!! Ai tempi della guerra in Bosnia Herzegovina io ero collegato ad una attività logistica alle navi della Flotta Usa
e Nato ; Comandanti ed Ufficiali più volte avevano commentato meravigliati che a Trieste avevano incontrato molta gente che parlava un buon inglese e non “broken english” come da altre parti in Italia !!!
Per non parlar dell’uso capillare,ormai del
PC e relativa navigazione nel Web dove se uno non sa inglese ,si perde !!!
E lei mi parla degli ultimi 20 anni !!!
Ma dove era ????
Mr. Mauricets ‘ndemo dei !!! anzi “come on “
Anca mi come Sandi ve auguro bone feste. Vedendo che ‘sto sito xe infestado da troll, che la redazion se ne lava le man e che tanti utenti in bona fede seguita a risponder a certi fenomeni, penso che una pausetta me la ciogo ancora per un poco.
no, dei, tergestin! te son un de quei cocoli e che fa i comenti piu’ bei. Femose furbi e no stemoghe piu’ risponder a sto ommoemm… de Lojze, cussi’ el se stufa e el va via e noi stemo in pase a far witz avanti!
Ritenevo che certi commenti fatti a proposito delle problematiche del rigassificatore fossero dovuti alla scarsa conoscenza di questioni marittime da parte di chi formulava ipotesi non vere. Mi ha perciò stupito l’intervento di Giampaolo Lonzar che certamente ha tutta l’esperienza per poter essere classificato tra gli esperti di navigazione.
Egli conoscerà quindi certamente la differenza che esiste tra i Trattati e le Convenzioni (che sono addottatti e sottoscritti dagli stati contraenti) e le Raccomandazioni di un organo tecnico come l’IMO che possono venir accettate o meno dalle diverse nazioni.
Non si potrebbe capire altrimenti per quale motivo in nessun porto che ospita un terminale GN sono obbligatorie delle distanze di sicurezza di tale portata.
Qualcuno continua a ripetere che il traffico di 100 metaniere all’anno è incompatibile con il resto del traffico portuale. Ma allora come è possibile che a Rotterdam 33.600 navi all’anno transitino davanti al pontile del rigassificatore senza creare problemi? A Barcellona le navi sono di meno ma comunque più di 8000 ed il rigassificatore si trova nei pressi dell’imboccatura. C’è davvero chi prevede che lo sviluppo futuro del porto di Trieste possa superare tali numeri? E’ mai possibile che gli unici al mondo capaci di ragionare e di capire tutto siamo noi?
@153 BARBA FRANCO : Il mio intervento sui termini di sicurezza non era tanto rivolto al traffico delle navi LNG quanto all’ubicazione del terminal.
In effetti le navi LNG transitano anche per zone ristrette a cominciare dal Canale di Suez con certe regole di priorità.
Qualsiasi persona, anche neofita dell’argomento. se prende in mano una carta nautica o topografica della zona e ne sono marcati i punti sensibili nota subito che nello stessso posto a distanza di poche migliaia di metri ci
sono:Pontili dell’
Oleodotto,Ferriera,Inceneritore,Depositi
Costieri di Olii Combustibili.
Come giustamente ha fatto notare,il terminal a Barcelona
e’ di fronte all’ingresso meridionale del porto che si affaccia sul mare aperto e lo stesso vale per R’dam.
Quello che mi sembra di aver fatto notare io è che il Terminal LNG a Trieste verrebbbe a trovarsi in un ” cul de sac” circondato da
attività industriali già da lungo insediate.
In quanto alle raccomandazioni tecniche dell’IMO e relativi aggiornamenti ,certi sono posteriori alle prime costruzioni dei terminal LNG.
Inoltre ,ed e’ notizia recente che le istituzioni,dopo i movimenti di protesta, hanno rivisto le loro posizioni;
in primis la Autorità Portuale e non ultimi i Vigili del Fuoco.
Piuttosto che il Presidemnte della Regione spieghi perchè non ha proposto il terminal nella zona industriale
in aperta campagna dell’AUSSA CORNO molto più vicina al nodo di Villesse dove dovrebbe
congiungersi la condotta che dovrebbe partire da Zaule ???
infatti non lo faranno a zaule, l’alternativa è off-shor.
in mazzo al mare, di fronte alla pipeline di villesse.
150GIAMPAOLO LONZAR
correvo dietro alle cotole.
altro che inglese!
il gas non serve solo a trieste, è inserito in un piano piu vasto.
deve essere immesso nella rete italiana, e quindi europea.
da zaule, dove lo mandano? e con che tubo?
se devono arrivare a villesse devono superare il ciglione carsico e l’isonzo.
se lo fanno in mare la posa è piu facile, e non vi è il problema di congestionare il golfo. anche raggiungere la centrale di monfalcone sarebbe piu facile.
A Giampaolo Lonzar.
Tutte le navi in partenza o in arrivo dagli ormeggi dei terminals Yangtzehaven, Europahaven, Amazonehaven, Mississippihaven, 6e Petroleumhaven e 8e Petroleumhaven) transitano, attraverso il Beerkanal, a breve distanza dalle attrezzature del rigassificatore. Hanno creato una piccola lingua di sabbia per evitare che qualche nave, a causa di una possibile avaria, vada a collidere con una gasiera all’ormeggio. Il Beerkanal sbocca nell’ultimo tratto del fiume Maas confluendo nel traffico in arrivo ed in partenza da tutti gli ormeggi del Porto di Rotterdam. A poche centinaia di metri dal rigassificatore di Rotterdam si trovano i terminals ed i depositi petroliferi di Yangtzehaven, 6e Petroleumhaven e 8e Petroleumhaven, a poche migliaia di metri il grande deposito costiero della Shell.
Non è indispensabile che il rigassificatore vada a collegarsi con il nodo retegas di Villesse. A Livorno, lontana dalla dorsale della rete SNAM, si è deciso di non vendere il gas all’ENI ma di utilizzarlo solamente per i consumi regionali con conseguente allacciamento molto più corto.
A Mauricets
farlo off-shore sarebbe un’alternativa ma non per questo ottimale. L’operatività in mare aperto è più limitata. La costruzione di un terminal come quello di Porto Viro è molto costosa. Più economico sarebbe un sistema FSRU ma la sua potenzialità sarebbe ridotta. E poi, pensa che i pescatori ed i diportisti accetterebbero facilmente la riduzione degli spazi utili nel già limitato Golfo di Trieste in seguito all’istituzione dell’area di rispetto prevista per tutti le attrezzature sistemate in mare aperto?
@157 BARBA FRANCO : Ringrazio per l’aggiornamento , comunque credo sia un pò ardito il paragone tra l’Europoort di R’dam e la ns Z.I.di Zaule ed anche poco sovrapponibile. Del resto come cita Lei hanno riportato una lingua di sabbia per evitare collisioni in seguito ad ipotetiche
avarie; all’imboccatura del Canale Industriale non ci sarebbe spazio per fare una difesa del genere.
Inoltre il collegamento con Villesse lo hanno messo nel progetto come punto principale
per la realizzazione del rigassificatore.
Come detto inizialmente io non ho niente contro la tecnologia dell’impianto ma esclusivamente la sua ubicazione che non e’ in un area aperta come quelli menzionati in questi post (Barcelona ed Europoort) ma nel
collo di un imbuto ed in una concentrazione di attività industriali accavallate una sull’altra ed in mezzo ad abitazioni civili;
cioè proprio il contrario delle soluzioni dei menzionati impianti.
Questa è chiaro è solo la mia opinione che
non intende sicuramente convincere nè Lei nè altri .
158Giampaolo Lonzar
non verrà fatto a zaule.
anche perchè per connettersi con villesse serve una pipeline che salti in dislivello del ciglione carsico e attrraversi il fiume isonzo.
due criticità evitate con la piataforma in mare, al largo.in linea d’aria con villesse.
Il terminale di Rotterdam fa parte di un megaprogetto che si può vedere qui: https://docs.google.com/viewer?url=http://www.portofrotterdam.com/en/Brochures/Rotterdam-Energy-Port.pdf
Ognuno può vedere con i suoi occhi se il terminale olandese (da 12 miliardi di metri cubi all’anno: un quarto dell’intero consumo di gas del paese) è o non è all’imboccatura del porto, e se le gasiere sono o non sono sulla stessa rotta delle migliaia di navi che passano da quelle parti.
Dimenticavo: la lingua di sabbia che protegge il terminal è questa qui: http://www.portofrotterdam.com/nl/actueel/pers-en-nieuwsberichten/PublishingImages/Gate-terminal-lucht.jpg
Nel frattempo la triestina Fincantieri ha fatto questa robina qui: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2012/12/21/Fincantieri-Stx-Osv-raddoppia-dimensioni_7985689.html
@159 MAURICETS : Non voglio entrare nel merito sulla realizzazione del rigassificatore ; in ogni caso per fare una condotta con le tecniche odierne non e’ un dislivello od un fiume che possano ostacolare la costruzione.
Esistono soluzioni che si chiamano “ponti” e “pompe” .
Ma gia’ cosa dico, come da Lei affermato correva “drio de le cotole” e non aveva tempo per la cultura !!!!
@ 160 et seguenti IO VORREI et ALIAS varii:
Sarebbe il momento di chiarire che i triestini
mediamente hanno più cultura degli odierni
italiani , Trieste e’ uno dei luoghi dove si legge di più quotidiani e libri.
L’augurio che mi faccio è che qualche saggio gatto veneziano si mangi in un sol boccone il suo “mouse” così avrà finito di tormentare
persone civili ed educate con i suoi
strampalati interventi, critiche,derisioni dei nostri usi e costumi, inoltre Le comunico
che sulla lista personale degli antipatici
la ho spostata sopra Hitler che era il primo !!!
Che la cultura locale sia nella letteratura che nelle arti figurative attira molta gente
dall’ITALIA NELLA SUA ULTIMA COLONIA !!!
Tutti studiano i Triestini e suggeriscono come dobbiamo fare i bravi ed amare l’Italia
e gli italiani e quanto cattivi erano quelli che hanno amministrato questa città per 6 lunghi secoli e quanto abbiamo sofferto!!!
Peertanto trovo offensivo che Lei mi spieghi
cosa e’ l’Europoort allegando cartine etc…che lo ho visto nascere e
ho anche transitato difronte e uno dei porti che tuttora ho rapporti di lavoro e’ R’dam,
(ed anche altri in questo post come si può notare),che alleghi articoli di cosa fa la Fincantieri pensi persino ” Il Minuscolo detto Il Piccolo ha pubblicato l’articolo, pensi lo ho anche letto nella sua lingua.
@ui vorrei
a proposito di porti e spazi per le navi gasiere… ed i pericoli connessi… io darei anche un’occhiata ai 4-6 terminali nella baia di Tokio, a 1 km scarso da milioni di abitanti.
@ Lonzar
E per Natale, un bel piatto di bile al forno!
@gianpaolo lonzar
prova a dare un’occhiata a questo
http://www.ivt.ntnu.no/ept/fag/tep4215/innhold/LNG%20Conferences/1998/Papers/5-3-MSugiyama.PDF
@mauricets #156
“se lo fanno in mare la posa è piu facile, e non vi è il problema di congestionare il golfo. anche raggiungere la centrale di monfalcone sarebbe piu facile.”
Ti sei perso una puntata!… la centrale di Monfalcone la vogliono riconvertire a carbone! 🙁
Vista Fukushima i giapponesi NON sono da prendere in esempio per quanto riguarda margini di sìcurezza..
@erik prassel
Ah!… corro a vender la mia Toyota, allora… scusa, non offenderte, ma xe un ragionamento del menga!… cossa c’entra Fukushima adesso? Boh…
Che el governo giapponese non se che pensa sai all’incolumità dei suoi sudditi.
La toyota xe una compagnia privata.
Con fukushima non i gaveva previsto che podessi vegnir un tzunami a disfar tuto, cusi come qua con el rigassificador.
Te ghe sta dando troppa autorevolezza a un governo che non la merita…
Il governo giapponese se ne frega dei giapponesi secondo Erik.
Ma secondo dimaco (intervento numero 79) i giapponesi invece sono da prendere ad esempio.
Il mondo è bello perché è vario.
@167 ROBERTO : Ringrazio per le infos !
Il Giappone ha problemi di energia e li risove come ritiene opportuno,certo non sono io in grado di valutare torti o ragioni nel merito delle loro scelte nè delle misure di sicurezza prese per la sicurezza del traffico
e del sito.
Come detto in precedenza io non ho niente contro la tecnologia dell’uso del LNG ma ho
dato la mia erplessità sull’ubicazione nella Z.I. di Trieste.
@erik prassel #171
“Te ghe sta dando troppa autorevolezza a un governo che non la merita…”
El fatto xe che el governo no c’entra niente!… ghe xe rigassificatori nella baia de Tokyo da piu de 40 anni, tacadi a centrali a gas de quasi 4 GW de potenza eletrica, di a meno de 1 km de la cita’… basta darghe un’ociada con Google Earth!
… opur basta far una ricerca con “accident explosion LNG”, te trovera’ facilmente dei documenti che lista alcuni incidenti con el gas naturale liquefatto… roba de niente, l’incidente del treno italian a Viareggio de un per de anni fa xe un dei piu’ gravi… fermemo tutti i treni?
Ara che fazendo cussi’ no ne resta che el carbon!… che copa tanta piu’ gente durante el “normal funzionamento” dele centrali… da 15 a 30 morti per ogni TWh prodotto.
Ciao.
La soluzione c’è sempre stata,ma ovviamente mai presa in considerazione da Roma.Estratto della dichiarazione di GAZPROM: «Noi portiamo gas nei mercati dove abbiamo clienti, in Grecia e nell’Italia meridionale non sarebbe stato conveniente».
http://gdb.rferl.org/656E9577-ADA4-4F92-BE30-BD4A88C1B598_w640_r1_s.jpg
168roberto
ne sei certo?
metteresti le mani sul fuoco?
168roberto
la centrale di monfalcone funziona attualmente a carbone.
e puo funzionare anche a olio combustibile.
entrambi i sistemida da abbandonare.
il sistema attuale non è ideale.
non è flessibile.
difatti durante il giorno, quando la produzione di energia elettrica derivata dal solare è alta, vengono fermati in parte i generatori.
per poi essere rimessi a regime alla notte, visto che viene a mancare l’energia prodotta dai sistemi solari.
il punto è che questo tipo di impianto non è nato per lo stop and go.
le perdite e le usure sono notevoli. e anche i costi.
le centrali a gas di nuova generazione hanno invece questa pequliarità: grande flessibilità.
quindi possibilità di sequire le variazioni di carico della rete.
l’energia prodotta dalle centrali NON SI PUO ACCUMULARE. deve essere messa in rete. e consumata.
@mauricets:
omo mio, mi son esule al’estero da 20 ani… le notizie che go xe via “el bugiardello” e via parenti (son nativo de Mofalcon, mare uccia de via molin a vento)… si, la societa’ A2A la ga deciso de modificar la central de Mofalcon trasformandola a “tuto carbon”… carbon “pulito”, ovviamente, che xe come dir “mignotta vergine”… se per perdone’ la parolassa… 🙁
El sindaco de Mofalcon ga messo su un “grupo de studio” (o come diavolo i lo ga ciamado) per “studiar el problema”, come se la mortalita’/morbidita’ de la combustion del carbon no la fossi mai stada studiada prima… leggi questo per esempio:
http://www.canwea.ca/pdf/talkwind/Electricity%20generation%20and%20health.pdf
xe la ristampa(senza dover pagar l’articolo su The Lancet, una delle migliori publicazioni scientifiche mediche)… fig.3… a sinistra te pol veder la mortalita’ per ogni TWh eletrico prodotto (una centrale come quela de Mofalcon, 976 MWe, la pol generar 7-8 TWh/anno)… el carbon el ce a 25 morti/TWh, in normal funzionamento… xe per via del particolato e dei ossidi de azoto e zolfo (piogge acide), piu’ tuta la m…da che xe inevitabilmente contenuda nel carbon, arsenico, mercurio, e altri metalli pesanti.
Bona lettura.
Roberto
Vivala’ e po bon!…bon nadal a tuti.
Roberto
@mauricets:
“…il punto è che questo tipo di impianto non è nato per lo stop and go.
le perdite e le usure sono notevoli. e anche i costi.”
Questo iera vero per le centrali de qualche anno fa!…adesso i fa centrali a carbon che pol far “load following” senza problema, cioe’ le pol variar la potenza elettrica in maniera veloce… ara questa, ‘pena messa in funzion in Germania, un mostro de piu’ de due GW elettrici:
http://www.rwe.com/web/cms/de/12068/rwe-power-ag/standorte/braunkohle/kw-neurath-boa-2-3/
se no te capissi el tedesco prova a far copia-incolla su google translate, se riva a capir qualcossa,con un poca de fantasia.
Roberto
P.S.: per i afiocionados de “la verde germania” consiglio de far un giro cliccando sul menu’ a sinistra… tipo “Garzweiler”… se pol veder le foto dele miniere de carbon/lignite A CIELO APERTO!… una la ga 64 km quadrati de superficie e i ga dovudo spostar un’autostrada percontinua a tirar fora carbon!… piu’ de UN MILIARDO DE TONELLATE DE CARBON, i tirera’ fora, solo de quela li!