27 Novembre 2012

Roberti: «No a colpi di mano sul rigassificatore: il Governo rispetti la volontà degli enti locali»

«Il Governo sta tentando di forzare la mano e vuole imporre a Trieste il rigassificatore contro l’espressa volontà di tutte le amministrazioni locali.»
Il segretario provinciale del Carroccio Pierpaolo Roberti lancia un duro attacco al Ministero dello Sviluppo Economico, a seguito della pubblicazione sull’albo pretorio del Comune dell’avviso di avvio di procedimento di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, all’asservimento e all’occupazione temporanea e di dichiarazione di pubblica utilità del terminale di rigassificazione da localizzare nel porto di Trieste.
«Non solo Gas Natural si è sempre rifiutata di confrontarsi in maniera seria con le amministrazioni cittadine sulle ricadute ambientali ed economiche di tale struttura, ma addirittura all’interno dello stesso Governo Monti erano emerse posizioni contrastanti, con il Ministro per lo Sviluppo Economico Passera che pigiava sull’acceleratore in favore dell’impianto a Trieste e il titolare dell’Ambiente Clini che tirava il freno, adducendo motivazioni di carattere tecnico e politico.»
«Su queste premesse –insiste l’esponente della Lega- si è sviluppato il dibattito all’interno delle amministrazioni locali, che ha portato Comune, Provincia e Autorità Portuale a esprimersi all’unisono contro il progetto della multinazionale spagnola.»
«Un segnale politico chiaro –insiste Roberti-, che ha visto schierarsi sulla medesima posizione enti di “colore” diverso, a testimonianza del fatto che l’avversione al progetto non è ideologica ma condivisa.»
«La stessa Lega Nord, durante la campagna elettorale del 2011, aveva manifestato la propria netta contrarietà alla costruzione di un rigassificatore nel Golfo di Trieste, sollevando dubbi sia in relazione all’incompatibilità dell’impianto con le attività del porto -e in particolare del futuro terminal ro-ro di Aquilinia- che dell’impatto ambientale, interrogandosi sul livello di sicurezza della struttura e sul potenziale danno che essa potrebbe arrecare sotto il profilo paesaggistico.»
«Il Governo dei tecnici ha invece deciso di fare di testa propria, disinteressandosi completamente del parere informato degli enti locali ed esportando la politica di delegittimazione popolare che sta contrassegnando il suo operato a livello nazionale: un colpo di mano inaccettabile –secondo Roberti-, che rischia di sfregiare in maniera indelebile il volto del nostro splendido territorio.»
«Non ci resta che sperare nella Slovenia –conclude il segretario leghista-, la cui contrarietà a questo punto risulta decisiva per sostenere quello che non è più solo uno scontro politico bensì una battaglia per la democrazia.»

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