15 Novembre 2012

“Basta morti in strada”, oggi i Salvaiciclisti scendono in piazza per chiedere più sicurezza per i ciclisti

Anche Trieste si aggiunge alla lunga lista delle città italiane che per domani hanno organizzato una manifestazione per dire “Ora basta morti in strada”. L’iniziativa nasce in seguito allo scontro che ha ucciso la diciassettenne lodigiana travolta da un Suv ad altissima velocità’ mentre era in gita con il suo gruppo scout, domenica scorsa.
L’appuntamento  è per oggi alle 19.00 in Piazza della Borsa dove ciclisti e pedoni si riuniranno per rivendicare più sicurezza sulle strade. Dall’inizio dell’anno infatti 217 ciclisti e 619 pedoni sono morti sulle strade italiane.
La manifestazione di Trieste è  organizzata dal locale gruppo Salvaiciclisti con l’adesione e la collaborazione dell’Associazione Ulisse Fiab , cicloturisti e ciclisti urbani.

 

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8 commenti a “Basta morti in strada”, oggi i Salvaiciclisti scendono in piazza per chiedere più sicurezza per i ciclisti

  1. bonalama ha detto:

    E’ giustissimo, ma non c’è giorno che non intercetti il (i) coglione (i) di turno che fa slalom tra i pedoni che attraversano al semaforo, taglia in diagonale agli incroci, va contromano eh basta no? passaggi col rosso, triplette in costiera, eh basta no? casco luci campanello e giubbotto fluorescente la sera! e per favore no bimbi a bordo,gia quando li vedo in moto penso che i genitori siano un po’ ..fiduciosi… I primi a chiedere rispetto delle regole ai colleghi devono essere i ciclisti, hanno forse maggiore acendente sui “colleghi”

  2. dimaco il discolo ha detto:

    i se riunissi tuti? la volta bona che li bechemo tuti con un pasagio solo

  3. isabella ha detto:

    Verissimo, molto spesso sono degli aspiranti suicidi, ma gli idioti si trovano a bordo di qualsiasi mezzo di locomozione, piedi compresi.

  4. Fiora ha detto:

    I ciclisti un po’ come i non fumatori.
    I ruoli si stanno invertendo da una posizione subordinata,assolutamente non confacente,ora tanto i primi che i secondi stanno tirando fuori una spocchia prevaricatrice altrettanto non confacente.
    E io non sono di parte…NON FUMO! 😉

  5. Federico Zadnich ha detto:

    A seguito dell’ennesimo dramma della follia automobilistica avvenuto domenica 11 novembre a Casalmaiocco, con una ragazza di 17 anni in bicicletta travolta e barbaramente uccisa da un SUV sulla strada provinciale Sordio-Bettola la FIAB onlus – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, tramite il responsabile FIAB nazionale alla Sicurezza Edoardo Galatola e la propria associazione locale FIAB-Ciclodi, rilascia le seguenti dichiarazioni.

    Quanto accaduto ieri va oltre il dolore, la rabbia e ogni possibilità di sopportazione.
    È lo scontro tra due visioni del mondo: da un lato un gruppo di scout in bicicletta, portatori di un gioioso rispetto per l’ambiente e il territorio, dall’altro il conducente di un mezzo, incongruentemente sovradimensionato, che potremmo definire un blindato, che non rispetta limiti di velocità, padrone della strada e sorpreso per la presenza di “ostacoli umani” che ne intralciano il percorso.

    Sono due visioni del mondo antitetiche. Non si tratta di mostri occasionali, che possono tranquillizzarci dell’eccezionalità del caso: fanno invece parte di una assurda, patologica quotidianità che molti considerano normale. Le migliaia di morti che ogni anno si verificano sulle nostre strade, in particolare tra pedoni e ciclisti, sono vittime di una tragica normalità. Ci sono responsabilità. E molto gravi.

    Responsabilità nel tollerare mezzi incompatibili con le strade che percorrono; responsabilità nel considerare i limiti di velocità come “opzionali” e nel non perseguirne sistematicamente la violazione; responsabilità nel punire blandamente o addirittura non punire affatto comportamenti palesemente criminali.

    È infatti veramente difficile non riconoscere in questa ennesima tragedia stradale la fattispecie di Omicidio Volontario, fondata sul “dolo eventuale” di chi “pone in essere una condotta sapendo che vi sono serie probabilità che essa produca un evento integrante un reato, e ciononostante accetta il rischio che tale evento si verifichi”.

    Se quindi il modello di riferimento che vogliamo è quello di città e paesi in cui la vita conta poco, un mondo in cui le responsabilità non esistono e la strada è “off-limits” per le persone e va percorsa con mezzi blindati che non rispettano le regole (in questo caso, i limiti di velocità), possiamo continuare a far finta di nulla, e magari persino colpevolizzare chi usa la bicicletta anziché starsene chiuso in casa.

    Se invece vogliamo ritornare nel consesso europeo allora dobbiamo dire con forza da che parte stiamo, trovare inaccettabile quanto successo, punire i criminali, far rispettare i limiti di velocità sempre, senza sciocchi buonismi, ringraziare questi ragazzi per il loro messaggio di speranza e futuro e chiedere che almeno Altea non sia morta invano.

    La FIAB sta valutando la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento penale che sarà aperto per questo omicidio. Ma tutti devono prendersi le loro responsabilità per cercare di cambiare, di fare in modo che questa guerra sulle strade abbia finalmente termine!

    Addio Altea. Con strazio ti chiediamo scusa per non essere riusciti a impedire questa tragica conclusione per la tua giovane vita.

    Il responsabile nazionale sicurezza FIAB, Edoardo Galatola

  6. Fiora ha detto:

    non si può che associarsi al dolore e alle considerazioni del responsabile FIA Edoardo Galatola, sul comportamento criminale di troppi automobilisti, considerazioni che vanno estese anche all’analogo criminale comportamento di troppi automobilisti sugli attraversamenti pedonali, in spregio di norme del Codice della strada, di sanzioni e decurtazioni di undici punti della patente
    …Ma ai miei occhi le considerazioni sacrosante di Edoardo Lavitola rappresentano comunque i due terzi del discorso.
    Il terzo mancante e che sentoancora una volta di sottolineare da persona equa e automobilista rispettosa, è il comportamento di parecchi gruppi di ciclisti che si comportano come su una pista ciclabile, monopolizzando con evidente supponenza strade fino a prova contraria costruite a misura di automobilista.

  7. Fiora ha detto:

    @6…e mi scuso sentitamente con il responsabile FIAP , Edoardo GALATOLA per il mio deprecabile error calami di attribuirgli ( nella seconda volta in cui lo cito) un cognome attualmente d’attualità per meno nobili motivi. 🙁

  8. bonalama ha detto:

    “colpevolizzare chi usa la bicicletta”: spiace che un terribile fatto luttuoso venga cavalcato per lanciare invettive generiche e porti ad un falso bivio o in bicicletta o a casa.

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