9 Novembre 2012

Domani al Kulturni dom di Gorizia “Del Don Giovanni”

“Il Teatro dei Picari” di Macerata, già vincitore del Festival “Castello di Gorizia” nel 2006 con “Pulcinella” di Manlio Santanelli e nel 2008 del Premio del Pubblico con “Il diavolo con le zinne” di Dario Fo, ritorna sabato alle 20.30 al goriziano Kulturni dom con “Del Don Giovanni”, spettacolo dove trovano posto prosa, lirica, opera buffa e teatro dei burattini.
Il lavoro è infatti un mosaico teatrale realizzato da Francesco Facciolli, interprete e regista della compagnia marchigiana. Sempre in bilico tra ammirazione e terrore da parte dei mariti e amore e disprezzo da parte delle mogli, Don Giovanni incarna, da sempre e sotto ogni latitudine, il “conquistatore” per definizione, l’amante per antonomasia, l’uomo capace di eludere la sorveglianza degli uomini più gelosi e circospetti e irretirne le spose più algide e virtuose, facendo scempio dei loro sentimenti, per poi abbandonarle senza scrupoli, attratto da nuove e più eccitanti avventure. Le sue imprese amorose hanno ispirato fior di scrittori e musicisti i quali lo hanno immortalato in opere che sembrano non conoscere declino nel tempo. Affascinato dal suo intramontabile mito, Facciolli ha messo in scena «Del Don Giovanni», dove, più che raccontare ancora una volta il suo vissuto di irresistibile amante, ha preferito ripercorrerne la vita teatrale, dal ’600 ai nostri giorni, con citazioni tratte dalle opere di Tirso da Molina, Mozart, Lorenzo da Ponte, Molière ed altri per poi cucirle tra loro con grande abilità. Il risultato di questa singolare operazione è un collage raffinato e di elevata qualità artistica e grande presa sul pubblico.
I personaggi sono quelli della tradizione: l’infaticabile e affascinante Don Giovanni incapace di pentirsi delle sue malefatte, anche dinanzi alla morte e le sue «vittime», donna Anna e donna Elvira sedotte e abbandonate senza scrupoli, accanto alle quali fa la sua comparsa Palummella una carnale popolana, vera e propria “new entry” dell’opera di Facciolli. Lo spettacolo è piacevole farsa che vive su contrasti esilaranti tra servo e padrone, gustose gag, travestimenti, argute trovate che costituiscono la peculiarità del teatro comico popolare napoletano. Grazie alla comicità di Pulcinella, il servo di Don Giovanni, la scena risuona di risate capaci di esorcizzare le forze demoniache e sovrannaturali che la pervadono. Ma la tragedia aleggia sempre nell’aria e rimane anche dopo il lento dissolversi della risata. Prevendita alla libreria “Antonini” (corso Italia 51/a, Gorizia; 0481.30212): interi euro 10, ridotti e abbonati al teatro Verdi euro 9.
“Il Teatro dei Picari” di Macerata, già vincitore del Festival “Castello di Gorizia” nel 2006 con “Pulcinella” di Manlio Santanelli e nel 2008 del Premio del Pubblico con “Il diavolo con le zinne” di Dario Fo, ritorna sabato alle 20.30 al Kulturni Dom con “Del Don Giovanni”, dove trovano posto prosa, lirica, opera buffa e teatro dei burattini. Il lavoro è infatti un mosaico teatrale realizzato da Francesco Facciolli, interprete e regista della compagnia marchigiana. Sempre in bilico tra ammirazione e terrore da parte dei mariti e amore e disprezzo da parte delle mogli, Don Giovanni incarna, da sempre e sotto ogni latitudine, il “conquistatore” per definizione, l’amante per antonomasia, l’uomo capace di eludere la sorveglianza degli uomini più gelosi e circospetti e irretirne le spose più algide e virtuose, facendo scempio dei loro sentimenti, per poi abbandonarle senza scrupoli, attratto da nuove e più eccitanti avventure. Le sue imprese amorose hanno ispirato fior di scrittori e musicisti i quali lo hanno immortalato in opere che sembrano non conoscere declino nel tempo. Affascinato dal suo intramontabile mito, Facciolli ha messo in scena «Del Don Giovanni», dove, più che raccontare ancora una volta il suo vissuto di irresistibile amante, ha preferito ripercorrerne la vita teatrale, dal ’600 ai nostri giorni, con citazioni tratte dalle opere di Tirso da Molina, Mozart, Lorenzo da Ponte, Molière ed altri per poi cucirle tra loro con grande abilità. Il risultato di questa singolare operazione è un collage raffinato e di elevata qualità artistica e grande presa sul pubblico. I personaggi sono quelli della tradizione: l’infaticabile e affascinante Don Giovanni incapace di pentirsi delle sue malefatte, anche dinanzi alla morte e le sue «vittime», donna Anna e donna Elvira sedotte e abbandonate senza scrupoli, accanto alle quali fa la sua comparsa Palummella una carnale popolana, vera e propria “new entry” dell’opera di Facciolli. Lo spettacolo è piacevole farsa che vive su contrasti esilaranti tra servo e padrone, gustose gag, travestimenti, argute trovate che costituiscono la peculiarità del teatro comico popolare napoletano. Grazie alla comicità di Pulcinella, il servo di Don Giovanni, la scena risuona di risate capaci di esorcizzare le forze demoniache e sovrannaturali che la pervadono. Ma la tragedia aleggia sempre nell’aria e rimane anche dopo il lento dissolversi della risata.
Prevendita alla libreria “Antonini” (corso Italia 51/a, Gorizia; 0481.30212): interi euro 10, ridotti e abbonati al teatro Verdi euro 9.

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