Rigassificatore di Zaule: è’ uscito oggi un articolo su Il Piccolo (per ora solo in versione cartacea), a firma di Paolo Rumiz, del quale vi proponiamo i primi passi.
Bene, benissimo ha fatto il sindaco Cosolini a dire che la campagna promozionale della Gas Natural pro-rigassificatore può essere buona a vendere dentifrici e non a convincere sulla bontà dell’impianto. Una campagna promozionale può diventare una presa in giro se serve ad aggirare il parere dei tecnici. Lo dico perché essa non contiene risposte alle domande “pesanti” poste infinite volte dal mondo scientifico, dai rappresentanti politici, dalla magistratura e dal buon senso delle gente. Si va avanti come nulla fosse, come se si avesse a che fare con perfetti imbecilli. Perché non sono state date risposte? Sarei contento di saperlo direttamente dalla Gas Natural, e non dalla società anonima lussemburghese “Medea” o dal “Danish Hydraulic Institute” che fin’ora l’hanno maldestramente rappresentata frastornandoci con migliaia di documenti incompleti e fatti male. Nel nuovo sito internet e nei gazebo disseminati in città vengono riproposti pari pari gli errori, le solite vecchie omissioni e strumentalizzazioni. Possibile che in tanti anni la società non sia riuscita a produrre nulla di credibile? I prudenti dicono: aspettiamo nuove documentazioni. Ma non c’è documentazione capace di rendere possibile l’impossibile. E io ho visto quanto basta per dire che è una follia mettere una “bomba” a pochi metri dai quartieri più abitati, accanto a un terminal petroli, in mezzo a depositi di carburante, in fondo a un mare chiuso e vulnerabile, in battuta di bora e portando navi grandi come montagne, cariche di gas liquido, nel cuore di un’area destinata allo sviluppo dei traffici portuali. Insomma, se esiste un posto infelice per una simile operazione, quello è Trieste. Ma veniamo alle domande senza risposta. Primo punto. Il rigassificatore vomiterà nel golfo 800mila metri cubi al giorno di acqua raffreddata di cinque gradi e sterilizzata con cloro e derivati tossici, con effetti inevitabili sulla fauna ittica, la pesca, la balneazione e la vocazione turistica di tutto il golfo. Come mai il calcolo di tali conseguenze è stato fatto su un tempo ridotto di diciotto ore e poi (solo dopo le proteste dei tecnici) sullo spazio di 72 ore, e non sul lungo periodo? Il timore, anzi la certezza, è che lo si sia fatto perché è impossibile dimostrare, con dati scientifici non parziali, l’impatto morbido di un impianto del genere.
Dove sono i nostri politici senatori e onorevoli???? Vergognatevi nel momento in cui dovreste occuparvi del problema e non solo del rigassificatore, vedi ora porto che potrebbe diventare super porto non si trova da nessuna parte nessuno, e neanche una vostra vostra dichiarazione, non credete di scamparla nelle prossime elezioni politiche, vi azzereremo tutti state tranquilli, la Sicilia ne è la prova
mi chiedo perchè Il Piccolo non metta online un articolo a firma di Rumiz… :/
mah chissà, scomodo???????????
magari la notte porta consiglio…strana mossa del Piccolo, un grazie a Rumiz
Posto che son d’acordo col contenuto del articolo de Rumiz, essendo contro el rigassificator come la stragrande magioranza dei triestini, resta el fatto che Rumiz no xe un eroe solitario, ma xe la firma de punta del Piccolo, con paginate e paginate a sua disposizion: Rumiz “non online”, “scomodo”, “strana mossa del Piccolo”?
ma se Rumiz xe sul Piccolo quasi ogni giorno, spesso con pagine intiere? Le ultime pagine intiere che me ricordo a mente iera sul suo libro a piedi atraverso l’Istria, sule Coop e ancora prima un’altra pagina intiera sule Coop e ‘desso questa sul rigassificator, per no parlar de tutti i altri articoli, ultimo che me ricordo quel del’altra settimana a sostegno dela Puppato e sul Piccolo on-line iera poco tempo fa l’articolo sula grande guerra e annessi e connessi, tanto che…
…a Il Piccolo i ghe podessi cambiar nome in Il Rumiz
e po me son rotto le balle de sta santificazion de Rumiz: un giorno el inneggia a l’Austria, un altro a Garibaldi e al tricolore, un giorno ala legalità e un altro a spacarghe el cofano al SUV in autostrada e cussì avanti el fa contenti tutti e ognidun se ciol le robe che ghe piasi e fa finta de no veder quele che no ghe piasi perchè el “mostro sacro” no se pol criticar: basta con sto rumiz-conformismo!
ahahahah!!!! concordo in pieno con aldo!
E adesso Rumiz riparte con i suoi viaggetti a piedi in giro per l’Istria…..Rumiz purtroppo è proiettato nel passato!!! Non se ne può più!
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/10/30/news/rigassificatore-gas-natural-si-ostina-a-non-dare-risposte-1.5946649 ecco la versione online.:)
alora: meglio tardi che mai? iera tropo sporca? rumiz podarà anche esser ondivago ma xe perfettamente documentado che qualchidun NO RISPONDI e per mi basta e vanza! (anche se no gavevo bisogno de sta ultima stopada end goada, stop and go PMI(Per i Meno Abbienti e per chi fa finta de no capir!)
Bravo Rumiz! un’analisi molto lucida su un’opera inutile e altamente impattante dal punto di vista ambientale….Non dice pero’ che ci sono alternative al rigassificatore della gas natural, alternative MOOOLTO piu’ economiche e meno impattanti (vedi navi gasiere, che rigassificano al largo e hanno solo bisogno di un gasdotto per far arrivare il gas a terra….). A proposito di questo progetto alternativo, Rifondazione Comunista ha presentato (credo almeno un anno fa se non di piu’) un’interpellanza in regione: PERCHE’ NON SI OPTA PER UN’ALTERNATIVA PIU’ ECONOMICA? Ad oggi, Tondo e i suoi sodali non hanno risposto. Bisognerebbe che i triestini si informassero di piu’ su certe problematiche e facessero pressione su questa giunta regionale di incapaci
Rigassificatori dove e come ???
http://trieste-rigassificatore.jimdo.com
Mi sembrano assolutamente condivisibili le ricorrenti affermazioni sulla necessità che un Paese come il nostro debba assolutamente cercare di diversificare le fonti d’approvvigionamento energetico, quindi deve essere presa in considerazione anche l’esigenza di pianificare la realizzazione di alcuni impianti, ma:
• La loro localizzazione non deve essere potenzialmente in grado di creare condizioni di pericolo per le aree urbane circostanti e per il comparto industriale.
• Considerate le particolari e notevoli esigenze funzionali del processo di rigassificazione non dovrebbe essere inseriti in siti con fondali non sufficientemente profondi, o comunque in bacini chiusi con scarso ricambio acqueo per non intaccare l’equilibrio dell’ecosistema.
• L’impatto ambientale complessivo dell’opera Rigassificatore e metanodotto dovrebbe essere contenuto e comunque attestato su valori accettabili per le ricadute economiche/occupazionali che l’impianto sarebbe in grado di generare sul territorio Provinciale.
• Le manovre d’avvicinamento / ormeggio e la posizione del pontile d’attracco non dovrebbero assolutamente condizionare “con limitazioni più o meno temporanee l’operatività dello Scalo” e comunque nemmeno le attività nautiche comprese quelle da diporto.
Comunque rimanendo sempre in tema di Rigassificatori e dell’assoluta esigenza di dover diversificare le nostre fonti d’approvvigionamento energetico, sarebbe opportuno che nella nostra Regione venga valutata la possibilità di trovare una soluzione comune tra “Italia – Slovenia – Croazia” e sia anche debitamente – affrontato – approfondito – finanziato – lo sviluppo – del solare/fotovoltaico – del geotermico – dell’eolico – della centrali idroelettriche cercando di ottimizzare lo sfruttamento delle non trascurabili potenzialità dei numerosi piccoli/grandi corsi d’acqua ed invasi naturali ed artificiali presenti sul nostro territorio-.
Penso sia comunque anche opportuno che in aggiunta alle doverose verifiche sull’idoneità e sulla sicurezza dei vari progetti presentati relativi alla realizzazione nel Golfo di Trieste in prossimità del Canale Navigabile di un impianto di rigassificazione, prima di concedere le varie ed indispensabili autorizzazioni per un impianto di questo tipo e del previsto gasdotto costiero sottomarino “Grado / Trieste” per potersi collegare poi con la rete di distribuzione Nazionale in prossimità di Villesse, venisse valutata attentamente soprattutto la compatibilità con quelli che dovrebbero essere i previsti futuri sviluppi della Portualità Triestina http://triestesuperporto.jimdo.com poiché vanno presi in debita considerazione i vincoli e le limitazioni che normalmente sono previste in prossimità di un impianto di rigassificazione, come la delimitazione in prossimità dei pontili di un’ampia area di sicurezza avente un raggio quantificabile in alcune migliaia di ml, e la presumibile obbligatoria creazione di un corridoio di fuga per consentire alle gasiere di poter raggiungere rapidamente in caso d’incidente il mare aperto.
Penso sia condivisibile l’affermazione che tali vincoli non sarebbero certamente compatibili con l’operatività e lo sviluppo dello Scalo Triestino >>> un moderno Terminal Contenitori realizzabile al posto della Ferriera di Servola oppure il nuovo Hub Ro/Ro da porre al servizio delle autostrade del mare previsto nell’area Ex Aquila, ed anche alla luce della recente ventilata intenzione di un Armatore del calibro di Maersk che sembra voglia investire sul potenziamento della portualità Triestina.
BRUNELLO ZANITTI Giuliano