29 Ottobre 2012

A scuola studio, non muoio: Gorizia non se la passa meglio di Trieste

Mentre cresce la tensione innescata dall’incidente all’Istituto nautico triestino, l’associazione Essere Cittadini di Gorizia, che ha fatto propria da tempo la questione della sicurezza nelle scuole, esprime in una nota la propria solidarietà agli studenti e alle rispettive famiglie di Trieste, e la propria vicinanza “ in quella che è una battaglia di civiltà e che si può ben sintetizzare in uno degli slogan che hanno accompagnato la manifestazione di protesta del capoluogo giuliano: A scuola studio, non muoio.”
Nell’occasione, l’Associazione ricorda che Gorizia non se la passa meglio, quanto ad edilizia scolastica: “ molte scuole a Gorizia – si legge nella nota – sono sprovviste del certificato di prevenzione incendi, non hanno i vetri a norma e le scale esterne di sicurezza nei piani superiori, senza considerare poi diverse criticità che si possono incontrare negli spazi aperti, come per es. pali di sostegno dei canestri non rivestiti o muretti come quello della Scuola di via Romana o, nelle immediate vicinanze delle scuole, marciapiedi troppo stretti e viabilità caotica.”
Essere cittadini evidenzia infine la preoccupazione per “quelle scuole particolarmente vecchie di cui non si conosce l’effettiva tenuta statica rispetto ad eventi sismici che, purtroppo, non sono da escludere nel nostro territorio. A questo proposito si coglie l’occasione per ribadire, quanto già scritto al Prefetto di Gorizia e, cioè, la necessità di urgenti misurazioni in tal senso per tutti gli edifici scolastici a partire dalle strutture più vecchie come la “Ferretti” di via Zara.”
Gli interventi “tampone”, realizzati con stralci di bilancio o fondi residui, non sono, secondo l’Associazione, la risposta adeguata a quello che è un vero e proprio allarme sociale. Ne consegue una richiesta precisa: è necessario ed urgente apprestare un piano programmatico di ricostruzione e/o ristrutturazione di tutte le scuole non in linea con gli standards legali di sicurezza, da quelle dell’infanzia agli istituti superiori; e le risorse degli enti locali, soprattutto in un periodo di crisi come questo, devono essere prioritariamente destinate alla tutela dei nostri figli e del loro diritto di studiare sicuri.

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Un commento a A scuola studio, non muoio: Gorizia non se la passa meglio di Trieste

  1. giuseppe aleo ha detto:

    Trieste non se la passa meglio come nel resto del Paese dove le amministrazioni sono state cieche non vedendo la grande ricchezza di ritorno dall’investimento sulla cultura delle giovani generazioni, così come la politica dei governi nazionali che hanno sempre trattato la scuola solo dal punto di vista del consenso.

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