26 Ottobre 2012

Oggi ricorre il 58° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia: il programma della giornata

Oggi, venerdì 26 ottobre ricorre il 58° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia.La ricorrenza sarà celebrata con le cerimonie solenni dell’alza bandiera, alle ore 10.00 in piazza Unità d’Italia, e dell’ammaina bandiera, sempre in piazza Unità alle ore 17.00.
Alle cerimonie sarà presente il Gonfalone della Città, decorato di medaglia d’oro al valor militare, un picchetto militare ed interverranno le principali autorità cittadine e i rappresentanti delle diverse associazioni combattentistiche e d’arma.
L’amministrazione municipale parteciperà all’alza bandiera con l’assessore Emiliano Edera e all’ammaina bandiera con il sindaco Roberto Cosolini.
Sempre stamattina mattina, con inizio alle ore 11.00, nella sala del consiglio comunale di Trieste, si terrà la cerimonia per il 120° anniversario di fondazione della Lega Nazionale.
In programma i saluti del sindaco Roberto Cosolini, del presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini e la prolusione del socio onorario Gianfranco Gambassini.

508 commenti a Oggi ricorre il 58° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia: il programma della giornata

  1. lorenzo ha detto:

    La nostra vera patria xe l’Austria,non l’Italia.
    Però rispetto chi va ala manifestazion.

  2. TRIESTINO FOREVER ha detto:

    VISTA LA SITUAZION NAZIONALE E CONSIDERADA LA STORIA DE TRIESTE DAL ’56 IN POI, NO GO CAPI’ COSSA CHE GAVEMO TANTO DE FESTEGGIAR E CELEBRAR PROPRIO STA DATA.

  3. Antonio ha detto:

    Ma l’Austria è a conoscenza del fatto di avere dei sudditi così fedeli a Trieste?

  4. ufo ha detto:

    Ma quanto ci costa?

  5. Io vorrei... ha detto:

    Un miliardo di euro.

  6. Jack ha detto:

    Ritorno? Ma come?

  7. Bibliotopa ha detto:

    Mi sembra che anche il tempo sia perfettamente adatto per ricordare che era una giornata piovosa come questa

  8. Sandi Stark ha detto:

    El giorno 26 ottobre del 1917 l’esercito dei triestini iera sulla strada per Tarcento a Nord, el stava per ciapàr Cividal a sud.

    El giorno 28 ottobre Goriza e Monfalcon iera liberade dai invasori traditori, entro el giorno 30 iera libere anche Grado, Cervignan e tutto el resto delle terre occupade.

    Ai primi de novembre l’Imperator Carlo visitava Grado, dove i fioi de le scòle ghe cantava Serbidiola diretti dalla maestra Giovannina Sumann, fia de l’Intendente de Finanza Tommaso Sumann de Servola; i veci ghe basava el capòto a Carlo, le vecie pregava per la salute de Zita che spetava el 5° fio Carlo Lodovico ma la ghe zavatava drio el marì.

    Trieste gaveva ancora un anno de luce prima de finìr tra le sgrinfie dei Conquistadores.

    Dopo pochi mesi, anche i irredentisti scriveva peste e corni dei occupanti, disendo che iera rivài “impiegati corrotti, suonatori, tenori e mandolinisti”.

    “Nani e ballerine” no, quela xe poetica recente.

  9. Antonio ha detto:

    Suonatori, tenori e mandolinisti portano allegria…Noi italiani abbiamo un grande talento musicale: non per nulla abbiamo inventato l’opera.

  10. Fiora ha detto:

    @9 benché delusa ,io non liquiderei con tanto cinismo e distacco il ricordo di una piazza gremita,nonostante il maltempo, l’emozione e il genuino entusiasmo di quanti la sera prima avevano abbracciato i fanti nelle caserme e l’indomani in quella piazza avevano gridato viva l’Italia.

  11. Sandi Stark ha detto:

    @ 9 Uhhh!!! Intanto no me risulta che la gente andassi in giro per le caserme a basar i militari, sarà sta qualchidun, no posso ecluder, ma dei miei parenti e conossenti, nissun.

    Po’, no me risulta che in Piazza Grande fussi solo triestini, anzi. E se proprio volemo, go trovà una foto del giugno del 1945 dove in Piazza iera assai più gente per tuto un’altro tipo de manifestaziòn.

    Giani Lagrima gaveva dito nel discorso: “La madre ritorna per portarci la libertà, il benessere e la serenità…” cussi qualcossa, vado a memoria.

    Pochi mesi dopo, i muli che partiva per l’Australia gaveva messo un striscion su le draglie de la nave, dove iera scrito: “La madre torna, i figli partono”.

    Basta retorica dei, se noi dovemo subir la globalizzazion e la delocalizzazion, che la subissi anche i Stati. Se un Stato no xe adatto, se lo cambia e se ciama un’altro, specie se el ga un bon curriculum, ottime referenze e esperienza.

  12. Pieri ha detto:

    mole il bavi, sandi…w trieste italiana

    http://www.triesteitaliana.it/

    la tua austria ungheria non c’è più, piangersi addosso non serve a nulla

  13. Pieri ha detto:

    * claramentri intindevi “mole il bevi”…eror di batidure, scusait

  14. gianni ha detto:

    FESTA PER POCHI LUTTO PER TANTi.
    nono diseva:
    povera trieste mia in che man che te se ga meso
    te ga gioi tanto perche te bramavi veder de vicin i taliani ma dopo una setimana te se ga acorto de che dano che te se ga fato..
    FORSE QUALCHEDUN SE SVEIERA,E FARA SVENTOLAL IN PIAZA GRANDE SOLO LA BANDIERA CON L’ALABARDA!!!!
    T.L.T
    T.L.T
    T.L.T

  15. Alessandro ha detto:

    mamma mia sempre quel scrivè… hic et nunc!

  16. Sandi Stark ha detto:

    Però l’Austria esisti sempre Pieri, e quando torneremo soto de ela no doveremo più star soto le vostre forche caudine.

    Intanto ve mantignimo co’ le nostre tasse portuali, con le quali Udine se incocòna e che no ne torna mai indrìo.

    A proposito, quanti furlani iera quel bruto giorno in Piaza Grande?

  17. gianni ha detto:

    TRIESTE TERRITORIO LIBERO
    per qualchedun che forse non sa cosa vol dir
    scrivero sempre quel fin che non ghe sara uno stato autonomo,de dirito!!
    palarar e pesar in dialeto con influenze italiofone non vol dir sentirse italiani.non la go con l’italiani ma con i politici italiani occupatori.
    non me invento niente de novo digo solo robe scomode che adeso, piu de qualchedun se ga acorto che il t.l.t xe un una roba concreta,nonostanze i media zerca de non parlarne.il porto franco xe una realta.
    trope fiabe i ne ga conta per 70anni.
    unica roba che digo ancora xe informeve su trieste iformeve su come non pagar certe tasse informeve se vole ben a voi stesi e ala nostra bella trieste!!

  18. aldo ha detto:

    “…sono un garibaldino e con la mia camicia rossa ho issato un tricolore a quaranta metri…”
    (Paolo Rumiz, Il Piccolo del 23.10.2012)

    Rumiz, a giornate alterne nazional-patriotico e nostalgico del’ordinato impero, in questo xe proprio una rapresentazion del triestin medio, muleria a parte che quela xe apolide

  19. abc ha detto:

    “El giorno 26 ottobre del 1917 l’esercito dei triestini iera sulla strada per Tarcento a Nord, el stava per ciapàr Cividal a sud.”

    Ah si? a me invece risulta che l’esercito dei triestini era stato mandato dalla amatissima e perfettissima madre patria a combattere lontanuccio da qui. Che sia che l’Austria non si fidasse dei fedelissimi triestini, visto che non li mandava sul fronte italiano?

    “Intanto ve mantignimo co’ le nostre tasse portuali, con le quali Udine se incocòna e che no ne torna mai indrìo.” http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/10/25/news/ecco-come-trieste-scippa-i-soldi-al-friuli-1.5920838

  20. aldo ha detto:

    @8 Sandi Stark
    “Ai primi de novembre l’imperator Carlo visitava Grado, dove i fioi de le scòle ghe cantava Serbidiola diretti dalla maestra Giovannina Sumann, fia de l’Intendente de Finanza Tommaso Sumann de Servola, i veci ghe basava el capòto a Carlo, le vecie pregava per la salute de Zita che spetava el 5° fio Carlo Lodovico ma la ghe zavatava drio al marì”

    @11 Sandi Stark
    “Basta retorica, dei”

    Otimo @11 in risposta al @8
    Ormai el se rispondi solo.

  21. Pieri ha detto:

    abc, stavo per postare lo stesso link al folkloristico sandi stark.
    Ad ogni modo, caro sandi stark (o alessandro de vecchi come più ti piace), esiste sì l’Austria, che però non ha niente a che fare con Trieste, nè mai ce l’avrà

  22. aldo ha detto:

    “I sentimenti patriottici e nazionali si legano alla mitologia dell’era borghese, ed è anche solo in essa, vale a dire nel periodo relativamente breve che va dalla Rivoluzione Francese fino alla prima o anche alla seconda guerra mondiale, che l’idea di nazione ha avuto una parte determinante nella storia europea…perchè il proprio dell’ideologia nazionalista è il porre patria e nazione come i valori supremi…laddove esse, in realtà, non sono che realtà dissociate e informi per via della loro negazione di ogni vero principio gerarchico e di ogni simbolo o crisma di una trascendente autorità. In genere, il fondamento delle unità politiche che hanno preso forma su tale direzione è antitetico rispetto a quello dello Stato tradizionale. Infatti, come si è detto, di questo il cemento erano un lealismo e una fedeltà che potevano prescindere dal fatto naturalistico della nazionalità; era un principio d’ordine e di sovranità il quale, per non basarsi su tale fatto, poteva valere anche in spazi comprendenti più di una nazionalità…si trattava di un’unificazione dall’alto, e non dal basso”
    (Julius Evola, Cavalcare la tigre, 1961)

    Ben prima del nostro Sandi, era Evola, tra l’altro già negli anni trenta, a criticare il nazionalismo dal punto di vista dei valori imperiali e tradizionali e a rimpiangere retoricamente un mondo dove “i veci ghe basava el capòto a Carlo, le vecie pregava per la salute de Zita”.
    La critica internazionalista di sinistra per il superamento del nazionalismo è antitetica a questa critica imperial-tradizionalista che si dichiara al di là della destra e della sinistra, come Evola.

  23. Paolo Geri ha detto:

    “In programma i saluti del sindaco Roberto Cosolini, del presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini e la prolusione del socio onorario Gianfranco Gambassini”.

    Povero Cosolini in che brutta compagnia …..

  24. Sandi Stark ha detto:

    @ 26 No còcolo, podarè sonàr la grancassa fin che volè ma la Storia no la scrivè più solo che voi sui vostri libri.

    Primo: quel iera el nostro esercito (iera due ma indiferente, tropo dificile per voi).

    Secondo: el 97° gaveva un battaglion a Bosco Cappuccio nella 3° e 4° battaglia de l’Isonzo, un’altro iera sul Tonale alla fine del 1917 e probabilmente el iera finì sul Piave.

    Terzo: i triestini iera arruoladi in tanti reggimenti; un fradel de mio nonno iera morto a Tolmin nell’aprile del ’17 nel 27° de Lubiana, ieri sera iero alla commemorazion dei morti in un paese del Carso triestin, uno gaveva ciapà una medaglia d’oro nel 47° de Gorizia. Un certo Giovanni Bolaffio gaveva ciapà una medaglia d’argento nella Landwher, un certo Sosič nel 14° artiglieria de Breslavia, un certo Rosman nel Servizio Informazioni.

    Quarto: iera el See Battalion Triest, partì con una Compagnia nel gennaio del 1915 ma che nel 1918 el gaveva oltre 3 mila arruolài, tutti volontari, con diverse decorazioni perchè i gaveva combatù anche lori soto l’Hermada. Un muleto de 17 anni, un certo Hrovat gaveva ciapà la medaja de argento de 1° classe nell’azion del treno armato che iera andà a sparar in stazion de Monfalcon.

    Quinto: i triestini iera assai presenti anche nell’Evidenzbureau. In occasion de l’avanzata de Kobarid tutti quei che iera nei paraggi, indiferente de che Corpo iera stai reclutài come interpreti.

    Sesto: iera anche la Marina dove i triestini gaveva ciapà tante altre decorazioni, medaje de oro e anche un Ordine de Maria Teresa.

    Quarto: l’unico elenco completo che gavemo del 97° se ferma all’autunno del 1915: 6 medaje de oro e varie altre per un totale de 246 decorazioni. Recentemente un storico sloven ga trovà altre 4 medaje de oro entro el 1918 e fa 10; el 4° de Vienna che iera uno dei più eroici ghe ne gaveva poche de più.

    Conteve pur le vostre bale “patriottiche”, ma ormai ve le contè solo tra de voi.

  25. Io vorrei... ha detto:

    @ Sandi Stark 11

    “go trovà una foto del giugno del 1945 dove in Piazza iera assai più gente per tuto un’altro tipo de manifestaziòn”.

    Comparazione foto, così ognuno potrà vedere da sé:

    Trieste, giugno 1945: http://freeterritorytrieste.com/TRSTYU/trst1945piazzagrande.jpg

    Trieste, ottobre 1954: http://www.misterkappa.it/cvf/cvf-rph-004a.jpg

    Visto che ci siamo, mettiamoci pure Trieste, ottobre 1938: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/3/3b/Mussolini_a_Trieste.jpg

    Riguardo a donne che baciano mani, canti patriottici e uomini in orgogliosa attesa, non è il caso di descrivere che successe quando Mussolini arrivò da quelle stesse parti: Carlo in confronto era un misero dilettante della domenica…

  26. Rupel ha detto:

    @24
    bravo Sandi son perfettamente d ´accodo con ti.
    quanti taljani xe scampá dopo Caporetto ?? piú de 300.000 mila senza contar quei che se gá arreso senza combatter, altri 300.000

  27. ufo ha detto:

    @23 ma un dei do prolissi no iera quel che ghe xe stà commissionà un studio sula legalità dela vinieta? Podessi eser l’ocasion de far finalmente veder sto famoso studio, dopo tuta la cagnara che i ga fato al epoca, e magari farne saver se l’omo ga ciapà schei nostri per farlo…

  28. Paolo Geri ha detto:

    “anniversario del ritorno di Trieste all’Italia”

    Il “ritorno” ? E quando mai nei suoi secoli di storia Trieste è stata in “Italia” ? Bisognerebbe ritornare al Regno d’ Italia di Carlo Magno.

  29. @2(Antonio): si, l’ Austria ed il Governo di Vienna sono al corrente dell’ attuale situazione a Trieste,

  30. Scusate, era il 3 (il terzo commento, non il secondo.)

  31. Pieri ha detto:

    27) tra la prima e la seconda guerra mondiale.
    Ti ricordo tra l’altro che neanche l’Italia c’è mai stata fino al 1861

  32. Giulio ha detto:

    Io preferisco essere italiano che sentirmi parte di un impero che non esiste più, il passato non avrà mai un futuro. Non parlo poi del territorio libero perché altrimenti partirebbero le offese.

  33. Paolo Geri ha detto:

    #31. Pieri

    1.) Quella era l’ Italia monarchica e fascista.

    2.) il senso della mia osservazione è che secoli di storia Trieste non ha avuto nulla a che spartire nemmeno con realtà che avessero un qualche riferimento all’ Italia. La Repubblica di Venezia ad esempio era uno dei più fieri nemici di Trieste. Tutta la storia di Trieste già dal Duecento gravita verso l’ Austria.

  34. Mauricets ha detto:

    32

    Paolo Geri
    Trieste era provincia romana. citta con titolo senatoriale. questi territori terminava a est con parte dell’istria (Venetia et Histria).
    L’italia era i territorio di roma. i cittadini di trieste erano cittadini di roma, e questo era diritto solo per gli abitanti della penisola.
    essi non pagavano l’imposta fondiaria.

  35. Mauricets ha detto:

    Visto che ancora oggi Roma è la capitale della penisola, ora come allora Trieste è, era, e sarà sempre italiana!!!!

  36. Paolo Geri ha detto:

    #33. mauricets

    Conosco la storia di Trieste. Ma affermare che the solo per essere stata provincia romana era “italiana” non è corretto. Anche la Tracia era provincia di Roma ma non per questo la Romania del sud è italiana.

  37. italiano ha detto:

    @ 35 / Paolo Geri

    Ma perchè non ti fai un biglietto di sola andata per la Bielorussia?

  38. giorgio (no events) ha detto:

    @Mauricets: questa città è stata provincia romana, ma prima ancora, luogo di edificazione di castellieri da parte di popolazioni indoeuropee che abitavano il Carso.
    Fece parte del regno di Odoacre e di Teodorico, divenne colonia bizantina e passò al regno dei Franchi.
    Fu governata da vescovi fino al 1295, quando il vescovo Brissa de Toppo rinunciò formalmente alle sue ultime prerogative e cedette il governo di Trieste alla comunità cittadina. Per difendersi da Venezia chiese ed ottenne protezione all’Austria fino al 1918.
    Nelle vicende del novecento, infine, cambiò bandiera altre tre volte.
    Di fronte a questa odissea, lei si ferma alla provincia romana? Fosse la Roma di duemila anni fa, capirei, ma oggi, della Roma di Fiorito, io ne farei volentieri a meno.

  39. Giulio ha detto:

    In realtà non è corretto. I legittimi abitanti di questa zona sono i dinosauri Antonio e Bruno ed i loro discendenti, visto che i dinosauri dominarono la terra per più tempo è giusto ed eticamente corretto che torni ad essere loro, magari riportandoli in vita come in Jurassic Park. Questo per dire che ripercorrere la Storia per trovare delle legittimazioni nel presente o nel futuro non ha senso…

  40. ufo ha detto:

    Bella questa della capitale – mi par di ricordare che Roma è stata anche la capitale del regno di Odoacre (ed infatti, a gardare il disastro che ci circonda, I Visigoti vengono in mente abbastanza spontaneamente).

    Mi sia permesso in questa sede esprimere il mio compatimento per la povera nazione italiana, costretta ad appropriarsi delle memorie dei Romani per scarsità di cose più recenti di cui gloriarsi. Piccolo appunto storico: dopo la caduta di Roma, mentre Goti, Unni, Vandali e chiunque altro con un cavallo ed una spada erano impegnati a procreare i futuri italiani il testimone della civiltà era da più di un secolo passato a Bisanzio, che avrebbe tenuto in vita la civiltà latina per un ulteriore millennio. L’idea che un italiano odierno abbia delle pretese sull’eredità di Roma superiori a quella di un andaluso o di un romeno è assurda come l’idea di un turco che rivendichi la discendenza da Giustiniano.

    Interessante comunque la notizia che i tergestini non pagavano l’ICI. Era già stagione del bunga-bunga?

  41. dimaco il discolo ha detto:

    Mauricets, quello che tu vuoi definire storia, spacciando gli italiani per eredi dei romani io lo chiamo sindrome del” lei non sa chi sono io.” peraltro malattia tutta italiana.

  42. Matteo ha detto:

    Lega nazionale? Vedo che i ga tira via quel sui sloveni, ma no i me xe simpatici e no li festeggio

  43. Sandi Stark ha detto:

    Za, l’eredità dell’antica Roma che nei ultimi secoli la gaveva più imperatori “slavi” e “tedeschi” che de Trastevere.

    Nel 186 ac i romani invadi el Friul per scazar i “Carni”, popolazion celtica che za abitava la C

  44. Mauricets ha detto:

    45 non hanno tutti i torti. e nemmeno tutte le ragioni.un fondo di verità, specie in campo economico, vi sono.

  45. Sandi Stark ha detto:

    Carniola e la Carinzia. Una tribù iera rivada sul Carso e sembra che tuti i nomi che comincia con “car” o qualcossa del genere sia de origine celtica. Carso, Carnia, Carinzia scrite alla latina o alla celtica co’ la K.

    I Carni stava costruindo Aquileia, ma i romani ghe gaveva dà el kez. Pò i se ga riversà de ste parti, per far le guerre illiriche.

    Secondo un discusso manoscritto trovà nel 1504 da due notai, iera andada cussì:

    “I romani ordinarono alla città di sottomettersi ma i triestini si rifiutano, l’esercito muove contro Trieste, i mulianesi (o triestini o mujesani o tuti e due insieme) attaccano con gran impeto i romani presso Sistiana sconfiggendoli. In seguito un’altro esercito muove contro la città che i cittadini avevano abbandonata dirigendosi presso il fiume Liublianiza ove fondano la nuova città.

    I romani trovata vuota la città, ricevono ordine dal Senato di cercare gli abitanti ed invitarli a tornare promettendo libertà ed onore. Molti ritornano ma molti rimangono nella nuova città in seguito chiamata Lubiana.”

    Ma indiferente come la sia andada, entro breve i romani manda su i suoi cabibi, perchè la città ghe spetava per 1/3 allo Stato e el resto andava spartì tra i legionari e i clienti dei senatori.

    Se sa che i romani per controllar mejo i territori i costruiva strade, come dimostra l’autostrada Trieste Venezia del 1969 e quela Trieste Udine del 1966. Questo dimostreria che l’eredità de l’antica Roma co’ l’Italia no se del tutto campada per aria.

    Altro indizio de eredità romana xe la “retorica”, cioè la capacità de convinzer Dio che el xe cativo, e de convinzer el diavolo che el xe bon, ma anche de trasformar el giorno in notte e questa in dopopranzo.

    I indizi xe ancora altri, come el “clientelismo”.

    Altra roba che i romani costruiva, iera i stadi in modo che la gente se divertissi e no pensassi de ribellarse contro de lori. E anche in questa attività, de costruir stadi, no i ga mai sparagnà. Basta domandàr, e un stadio novo riva.

    Altra roba che i sembra aver in comune co’ l’Antica Roma, xe de no far refrendum e plebisciti nei territori che i conquista. Se i xe eredi, ne tocherà domandarghe anche i plebisciti de annession mancanti da prima de Cristo, no solo quei del 1918, 1946, 1954.

    E tuttavia l’antica Roma iera stada a Trieste circa i stessi anni de l’Austria. La seconda ciamada e volùda, la prima mai vista nè conossuda.

    I romani gaveva romanizà tuto, comprese le feste e le tradizioni popolari celitche. Epur sul Carso se continua a far i foghi de la Majenca ne la note de Walpurga, se continua a festegiar i morti, el Nadal e tuto el resto.

    E i eredi dei Druidi continua a meter la ciara de l’ovo in un vaso pien de acqua fora de la finestra la note de San Giovanni, per veder se se formerà delle vele rivolte verso sud ovest. In quel caso, volerà dir che sarà rivà el momento che i anderà fora de le scatole per l’ennesima volta, sperando che no i torni mai più.

  46. Giulio ha detto:

    @ Sandi Stark …. e allora?

  47. Sandi Stark ha detto:

    ma, nel 53 ac i Giapidi, tribù illirica se cala zò del Carso e i scaza i romani, marciando su Aquileia. Giulio Cesare contava che i triestini lo gaveva ciamà in aiuto, ma iera i “triestini” romani, no quei originali.

    Apena nel 34 ac Tergeste diventa colonia de diritto roman. L’anno dopo i Giapidi se cala de novo, ma riva un altro esercito de Ottaviano Augusto e li bati de novo.

    Nel 6 dc se cala i Pannoni e i Dalmati, i passa per Tergeste e de novo i rulla i romani, che però i torna entro qualche mese.

    Nel 10, i dalmati se ribella ai romani. “Ma come, i Dalmati no iera romani?” Ancora no, i parlava illirico.

    Nel 14, Tiberio ghe da el governo de Tergeste ai Catali, che iera la tribù celtica dei Carni che se gaveva insedià tra Gorizia (che no esisteva) e el Carso.

    Nel 394 se Dio vol la xe finida: Teodosio batti i romani de occidente sul Vipacco.

    Seguirà qualche anno de Bisanzio, i vescovi imperiali del Patriarcato, i goti, i longobardi.

    Nell’anno 800 l’Imperator passa per Trieste, accolto “calorsosamene” (ma varda ti). De chi se trattava? De Carlo Magno.

    Nel 804 nel placito del Risano, se scopri le prime lamentele dei maltrattamenti nei confronti de “slavi”.

    Nel 814 mori Carlo Magno, e vien confermà el “reggimento municipale” de la città. Ierimo za “libero Comune autonomo”, e Venezia stava za sostituindo l’antica Roma per romper le bale de ‘ste parti.

    El due febbraio de un anno dal 930 al 940, i triestini va a Venezia a rapirghe le babe. Che i le riconquista el giorno dopo in una spiaggia no se sa dove. El Doge indirà la “festa de le Marie”. Nell’ assedio del 1508 i veneziani ghe zigava “bastardi” ai triestini, alludendo alla tipica missianza del nostro popolo. I triestini inveze ghe zigava: “I bastardi se voi, perchè quando ve ieri riciolti le ex vergini, le iera za tutte gravide.”

    Nel 948 l’Imperator Lotario ghe riconossi formalmente l’autonomia a Tergeste, dandoghe la sovranità della città al vescovo.

  48. ufo ha detto:

    Insoma nel 2014 festegemo i domila ani del ritorno de Tergeste soto i Carni. De dove gave dito che xe Renzo Tondo?

  49. Sandi Stark ha detto:

    Vardè cossa che i me segnala, come l’Unità contava le robe:

    Gli angloamericani fanno sparare a Trieste

    La mitraglia dello straniero

    Pella non osa protestare

    http://archivio.unita.it/archivio/navigatore.php?page=1&dd=06&mm=11&yy=1953&ed=&url=http://82.85.28.102/cgi-bin/showfile.pl?file=archivio/uni_1953_11/19531106_0001.pdf

  50. Sandi Stark ha detto:

    Altri quattro triestini uccisi dalla polizia anglo americana

    Il governo non reagisce

    Il barbaro ordine di un ufficiale inglese: “Non fate fuoco a meno che non siano in pericolo la vita e la proprietà degli inglesi: ma se sparate, sparate per uccidere!”

    http://archivio.unita.it/archivio/navigatore.php?page=1&dd=07&mm=11&yy=1953&ed=&url=http://82.85.28.102/cgi-bin/showfile.pl?file=archivio/uni_1953_11/19531107_0001.pdf

  51. abc ha detto:

    La stragrande maggioranza dei triestini e goriziani di etnia non slovena fu mandata a combattere contro la Serbia e contro la Russia. Se così non risulta si citino le fonti. Per quanto riguarda la provincia di Gorizia, sta per uscire l’elenco completo di tutti i caduti nell’esercito austro ungarico. Speriamo che venga citato il rispettivo fronte di combattimento. I parenti dei miei nonni, per esempio, sono caduti contro la Russia, salvo uno che viveva a Ronchi e sopravvisse al naufragio della Virubus Unitis salvandosi a nuoto. I soldati austroungarici che combattevano sul Sabotino, eran in buona parte provenienti da località che poi sarebbero entrate a far parte della Jugoslavia

  52. Sandi Stark ha detto:

    Le truppe italiane sono entrate con gioia a Trieste salutate da tutta la popolazione.

    Le sirene delle navi lanciavano secondo le consuetidini della marineria i loro urli rauchi di saluto mentre dalla piazza partiva una nuova bordata di fischi all’indirizzo dei partenti.

    Anche nei paesi e nelle frazioni di lingua slovena, le popolazioni hanno immediatamente intrecciato rapporti amichevoli con le truppe, sedendo con loro nelle osterie e nei pubblici ritrovi.

    http://archivio.unita.it/archivio/navigatore.php?page=1&dd=27&mm=10&yy=1954&ed=&url=http://82.85.28.102/cgi-bin/showfile.pl?file=archivio/uni_1954_10/19541027_0001.pdf

  53. Sandi Stark ha detto:

    Bravo ABC, se tuo nonno iera stà affondà sulla Viribus Unitis, vol dir che el fazeva parte dei marineri del Comitato Yugoslavo: tutti quei delle altre nazionalità iera andài via e sula nave sventolava bandiera SHS.

  54. abc ha detto:

    Il cognato di mio nonno era friulano e si era trasferito a Ronchi perché lavorava ai cantieri di Monfalcone. l’equipaggio non era esclusivamente croato e sloveno, anche se da poche ore sventolava la bandiera SHS. Finita la guerra questo mio prozìo emigrò in Argentina con la sorella di mia nonna. Non si può dire che amasse l’Italia,visto l’episodio subìto.

  55. aldo ha detto:

    @51-52-54 Sandi Stark

    complimenti per gaver trovà sti veci articoli che ristabilisi qua dentro la verità storica sulle reali posizioni del PCI in relazion ala question de Trieste fazendo finalmente piaza pulita dele tante ricostruzioni de fantasia e de comodo su un PCI a favor dela permanenza del TLT o neutrale

    parlo de verità storica, al di là del giudizio de valore, positivo, negativo o più articolato che ognidun pol gaver su quele posizioni del PCI

  56. Sandi Stark ha detto:

    @ 56 “l’equipaggio non era esclusivamente croato e sloveno…”

    sicuro, podeva esser anche qualche serbo.

    Oppur tuo nonno iera malà e no i podeva sbarcarlo, verso le 9 de sera del 30 ottobre la Sezione Marina del Comando de Pola gaveva da ordine:

    “I Comandi devono inviare gli equipaggi in congedo illimitato. Le malattie come la tubercolosi ed il tracoma contagioso sono causa di esclusione dalla licenza illimitata.”

    Quindi o el iera del Comitato yugoslavo (in realtà i lo ciamava Comitato sloveno di Agram come scritto nell’atto de cession del 31 ottobre), o el iera malà grave che no i podeva sbarcarlo in ospedàl, opur no el iera naufrago della Viribus Unitis e se tratta de una leggenda familiare elaborada nel dopoguerra in base alle balle italiane sull’affondamento della Viribus Unitis.

  57. Mauricets ha detto:

    56

    abc

    ma di sicuro non amava nemmeno la yugo, l’austria, o la germania.
    di queste entita statali guerrafindaie ne doveva avere le scatole piene.
    scelse una terra lonta na dai macellai europei.
    tutti.
    e chi vuole far passare un macellaio per santo e da compatire.

    per questo: W l’Italia DEMOCRATICA e REPUBBLICANA. nata dalla resistenza.

    citando la costituzione:

    L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo (Articolo 11, Costituzione della Repubblica italiana).

  58. Mauricets ha detto:

    57

    aldo
    infatti il PCI (dove I sta per italia) era un partito della repubblica italiana.
    o pensavi che la I stesse per cosa?

    W l’ITALIA!!!!

  59. Mauricets ha detto:

    49

    Sandi Stark

    se non vi fosse stata Roma ci vestiremmo ancora di pelli, con la faccia pitturata di blu.
    come puoi vedere dalle tue date trieste era citta con diritto romano. terittorio di Roma.
    ora come allora trieste è, era e sarà sempre italiana.

  60. Paolo Geri ha detto:

    #38. italiano

    “Ma perchè non ti fai un biglietto di sola andata per la Bielorussia?”

    Perchè i miei antenati vivono a Trieste dalla fine dell’ Ottocento (per parte di padre) e per parte di madre vivevano in Istria a Pirano dal 1527 e vennero a Trieste nel 1922. Forse un po’ di diritto di restare a “casa mia”, ma come voglio io e con la storia raccontata come va raccontata, ce l’ ho ! Forse a differenza di altri che scrivono qui.

  61. Mauricets ha detto:

    la storia la raccontano gli storici.
    le nostre, quindi anche le mie, sono opinioni.

    le une valgono le altre.

    siete degli academici?
    siete degli storici?

  62. Io vorrei... ha detto:

    Riguardo ai socialisti e comunisti italiani, il loro rapporto con la guerra fu ondivago: il loro non fu ovviamente mai pacifismo gandhiano, e molti parteciparono alla Grande Guerra in modo assolutamente onorevole.

    Ecco alcune foto:

    Togliatti: http://download.kataweb.it/mediaweb/image/brand_espressonline/2008/09/29/1222695776921_07.jpg

    Pertini: http://3.bp.blogspot.com/_Hr6mV5M8WUE/S4ULfWgWngI/AAAAAAAAAI8/PstN6BGTHYs/s320/pertiniIguerra+mondiale.jpeg

    Nenni: http://digilander.libero.it/fiammecremisi/fotobis/nenni.jpg

  63. Cagoia ha detto:

    Trieste è felice stasera.

    Celebra con trasporto la sua futura
    sventura. Perchè tutte le volte che
    questa nostra città si è concessa con
    sconfinato entusiasmo all’Italia amata,
    ha subito imboccato la triste strada
    della decadenza. Noi eravamo il
    gioiello dell’impero di Maria Teresa
    e il porto dell’Austria, eravamo la
    rosa profumata degli Asburgo.

    Con l’Italia saremo un piccolo
    fondaco gestito in modo sbrigativo dai
    burocrati e diventeremo una società
    strozzata e rassegnata di facili
    guadagni ed indomabili nostalgie.
    Oggi è cominciato il nostro tramonto.

    Biagio Marin, 25 Ottobre 1954.

    Qualchedun capissi le robe subito mentre le accadi. Qualchedun no le capirà mai.

  64. Mauricets ha detto:

    65

    Cagoia

    se l’amore è per soldi si chiama prostituzione.

  65. Mauricets ha detto:

    64

    Io vorrei…

    essere di sinistra non significa essere anti italiani.

    e loro erano giovani, ardenti italiani.
    italiani di sinistra.

    W l’Italia repubblicana e democratica.
    W la costituzione.

  66. Sandi Stark ha detto:

    Eco, poprio quel losco figuro:

    http://3.bp.blogspot.com/_Hr6mV5M8WUE/S4ULfWgWngI/AAAAAAAAAI8/PstN6BGTHYs

    iera a Tomin quando iera stà mazà el fradel de mio nono.

    Socialista el primo, socialista el secondo.

    El primo iera a oltre 500 km de casa sua, el secondo iera a meza ora de casa.

    El primo iera ‘talian, el secondo triestin.

    Povero zio Amedeo, mazà de un ‘talian difendendo casa sua.

  67. Mauricets ha detto:

    68

    pol dirghe grazie a chi ga scatena la prima guera mondiale.
    se lasava liberi i popoli trieste andava all’italia, cosi com l’istria, senza quela carneficina.
    i sloveni, i croati, e i serbi gaveva i loro stati senza dover far quel aborto che iera el regno de yugoslavia.

    molighe el fil che svoli!

    inveze el tirano voleva tuti soto i sui stivai

  68. Mauricets ha detto:

    SS
    la Clinton va a Belgrado.

    cosa ti ricorda?

  69. Bibliotopa ha detto:

    # 65 altri passi di Biagio Marin:
    giovedì 5 aprile 1945:
    Gli slavi ci minacciano la calata del IX corpo d’armata di Tito; minacciano l’eccidio della nostra classe dirigente: e intanto, vivendo tra noi, protetti dai tedeschi, si preparano al grande colpo.
    L’urto non sarà piccolo e il sangue è probabile che scorra, iniziando così una nuova era di lotte, di inimicizia, tra l’Italia e gli Slavi.
    Io spero di poter fare il mio dovere d’Italiano in difesa della mia terra, della mia gente, dei nostri altari e dei nostri focolari.
    Falco, il mio figliolo, mi ha già preceduto. Io non odio gli slavi, come non li odiava il mio figliolo – io non sono capace di odiare gli uomini- ma vorrei battermi da uomo, per il nostro buon diritto. Mi batterò. E mi reputerò fortunato se potrò offrire il poco che mi resta, a l’Italia.”

    10 febbraio 1947 lunedì

    “Da oggi Trieste e l’Istria e Fiume e Zara non apparterranno a l’Italia? più? Nessuno lo può dire, noi non possiamo non dobbiamo crederlo. [..]Gli Slavi oggi come ieri pretendono la Venezia Giulia e come se ciò non bastasse quella che essi chiamano la “Benecia slovena” o la Slovenia veneta. Si va lontano! Quello che più è tragico in questa contingenza si è che buona parte della nostra stessa gente, qui nella Giulia, più oltre nel Friuli, e diffusamente in tutta Italia batte le mani e grida viva Tito, viva la Jugoslavia. L’incoscienza di questa gente grida vendetta al cielo. [..]Rivedrò Trieste italiana? lo spero ad onta di tutto, anzi lo credo [..] Evviva l’Italia. evviva la Venezia Giulia, e in nome di Dio avanti.”

  70. Mauricets ha detto:

    71

    Bibliotopa
    e se tutto andrà come deve non escludo che la zona B opti per l’Italia.

    visto che Osimo è solo un trattato bilaterale, non sottoscritto dalle potenze vincitrici il secondo conflitto.
    e la yugo non esiste più, l’Italia invece si.
    quindi nullo.

  71. ufo ha detto:

    Quindi noi del comun de Dolina semo finalmente liberi de dirve dove che podè ficarve el mandolin, e riunirse ala madrepatria?

  72. Mauricets ha detto:

    a dolina gave za la pizeria.
    se ciavai.

  73. abc ha detto:

    @ 50, SS. Interessante questa versione sulla sorte dell’equipaggio della Viribus Unitis. Sicché mi confermi che già il 30 di ottobre era stato diramato l’ordine di congedo, per cui chi non era sloveno croato o serbo poteva essere tranquillamente congedato a guerra non ancora conclusa? che pacchia. Quando è stato messo in pratica questo ordine e quanti marinai furono congedati?
    Non si trattava di mio nonno ma del marito della sorella di mia nonna. I miei parenti dell’Argentina dicono per sentito dire che i naufraghi si erano tuffati in mare ognuno invocando la propria madre nella propria lingua. Hai qualche link da darmi o bibliografia? grazie.

    p.s. il link del commento 68 non si apre, chi vi è raffigurato?

  74. Mauricets ha detto:

    il nome della nave sarebbe stato quindi “con le forze unite”
    i germanici usavano il latino.
    la madre della lingua italiana.

    ironia della storia.
    e che nome avrebbero dato gli yughi alla nave?
    комбинованим снагамаù?

  75. abc ha detto:

    @ 59 Maurice TS, che le responsabilità della guerra fossero da distribuire fra Serbia, Austria, Germania e Italia non c’è dubbio. Credo che il prozìo optò per l’Argentina (al tempo non c’era tanta possibilità di scelta) visto il clima pessimo di diffidenza verso quelli che erano definiti “allogeni” da parte dell’Italia. Austria Germania e Jugoslavia erano altrove.Era qui che si doveva vivere.

  76. Mauricets ha detto:

    77

    abc
    chi è andato via aveva ragione ha fatto un ascelta vera.
    di libertà.

    nessuno degli attori e esimio da colpe.

    anche l’Italia Sabauda era una guerrafondaia.

    ma oggi viviamo in una repubblica democratica.
    che poco a da spartire con il regno.

  77. Mauricets ha detto:

    e sarebbe da mettere in chiaro una cosa.
    i savoia erano una casa regnante del Regno di Borgogna.

    Francia.

  78. Mauricets ha detto:

    se proprio volete prendeverla con qualcuno indirizate le vostre lagnanze in Francia!!

  79. Mauricets ha detto:

    mi sembra che qua non si riesca ancora a comprendere che i popoli non decidevano niente.
    tranne in poche repubbliche dove vi era il voto. o a monarchie avanzate. e all’epoca anche a sufragio ridotto. e sempre con limitazioni al voto per censo e sesso. ad esempio il suffragio universale negli usa risale appena al 1918,comprese le donne!!! quindi influenza delle masse ridotissimo.

    erano le case regnanti, o le borghesie, che menavano le danze.
    quindi parlare di ‘taliani invasori è proprio da ignoranti.

    figurarsi se il contadino napoletano aveva voglia di morire per i savoia!!!
    ma di scrivere minchiate non si stufa qualcuno?
    ed erano tutte

  80. Mauricets ha detto:

    e per chi non vuole capire, o ha il cervello di coccio, si legga:
    Suffragio universale.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Suffragio_universale

    e si guardi le date.

    fin tanto che non si attua il principio di diritto di voto per tutti la sovranita popolare è limitata.
    tanto piu è limitata tanto meno conta la volontà popolare. e di conseguenza aumenta il potere decisionale del “principe”.

  81. Mauricets ha detto:

    ecco cosa riporta sulla svizzera, la civile svizzera Wiki:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Suffragio_universale

    ringraziate dio di vivere in uno stato libero e democratico!

  82. hobo ha detto:

    La guerra è dichiarata

    “Edizione della sera! Della sera! Della sera!
    Italia! Germania! Austria!”
    E sulla piazza, lugubremente listata di nero,
    si effuse un rigagnolo di sangue purpureo!

    Un caffè infranse il proprio muso a sangue,
    imporporato da un grido ferino:
    “Il veleno del sangue nei giuochi del Reno!
    I tuoni degli obici sul marmo di Roma!”

    Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette
    gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno staccio,
    e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava:
    “Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi!”

    I generali di bronzo sullo zoccolo a faccette
    supplicavano: “Sferrateci, e noi andremo!”
    Scalpitavano i baci della cavalleria che prendeva commiato,
    e i fanti desideravano la vittoria-assassina.

    Alla città accatastata giunse mostruosa nel sogno
    la voce di basso del cannone sghignazzante,
    mentre da occidente cadeva rossa neve
    in brandelli succosi di carne umana.

    La piazza si gonfiava, una compagnia dopo l’altra,
    sulla sua fronte stizzita si gonfiavano le vene.
    “Aspettate, noi asciugheremo le sciabole
    sulla seta delle cocottes nei viali di Vienna!”

    Gli strilloni si sgolavano: “Edizione della sera!
    Italia! Germania! Austria!”
    E dalla notte, lugubremente listata di nero,
    scorreva, scorreva un rigagnolo di sangue purpureo.

    (V.V. Majakovskij, luglio 1914)

  83. edvard ha detto:

    Eh beh, c’era da aspettarselo che ierano quelli della lega nazionale..immagino che per festeggiare andranno ad imbrattare qualche segnale sul carso

  84. Io vorrei... ha detto:

    @ hobo

    Majakovskij chi? Quello che si presentò volontario allo scoppio della guerra, ma venne dichiarato inabile al servizio (poi pacifista convinto, ma dopo un annetto abbondante)?

  85. hobo ha detto:

    @ io vorrei…

    capisco che non riesci a resistere alla tentazione di fare polemiche. ma forse, dico forse, nel 2012 dovrebbe essere chiaro che il senso di una poesia del genere sta nell’ intuizione dell’ artista e nell’ universalita’ del messaggio che esprime. e che il messaggio e’ universale proprio perche’ non occulta l’ ambiguita’, il conflitto tra fascinazione e ripugnanza, ma li declama e li fa deflagrare.

  86. capitano ha detto:

    #88 cosa vorresti dire? Che per il fatto di essere stato inabile è diventato pacifista?
    Posso trovarti migliaia i abili finiti in Russia con gli scarponi di cartone che concorderebbero. Ci sei mai stato in Russia con gli scarponi di cartone a farti sparare?

  87. Sandi Stark ha detto:

    @ 75 certo, le fonti sono parecchie, una buona cronistoria è nell’opera di Sokol che riporta minuto per minuto tutti gli atti ufficiali della base di Pola in quei giorni.

    Sempre il giorno 30, il comandante in seconda della Viribus Unitis si suicidò, per non vedere ammainare la bandiera imperiale. Fu sepolto il giorno dopo, poche ore dopo che l’ammiraglio Horty aveva ammainato per l’ultima volta la bandiera dal Comando Marina e se ne tornava a casa sua.

    Per la cronaca, la Viribus Unitis fu affondata il 1° novembre. La RM avrebbe dovuto sapere cos’era successo a Pola perchè l’Imperatore Carlo aveva mandato telegrammi alle potenze occidentali.

    Quell’affondamento non avvenne per vana gloria come si pensava fino a poco tempo fa, ma probabilmente per intascare l’ambito premio che ammontava in diversi milioni di euro attuali, che venne spartito con criteri poco “democratici” tra alcuni ufficiali che c’entravano poco niente con l’azione, tra i quali il padre di Galeazzo Ciano.

    Rossetti entrò in grave polemica ed espatriò a causa dei processi per la spartizione dei premi. Diede la sua piccola parte di premio alla vedova di Janko Vuković, comandante della nave perito nell’attentato, che conobbe a Pola e vide vivere di stenti con il figlio piccolo e senza fonti di sostentamento.

  88. Sandi Stark ha detto:

    Tronando il argomento, Piero Kandler nel 1858 scriveva:

    “I tumulti del 1468 recarono grandissimi danni alla città, cosi nella diminuzione del popolo, come nel guasto delle fortune la città decadde, ed i plebei che presero gran parte alle pubbliche cose in rimpiazzo dei nobili uccisi, banditi, esuli, siccome i novelli che vennero dalle parti di Napoli e d’Italia centrale, intenti più al personale vantaggio nè ben affetti all’antica città, e delle cose di questa ignari, non ebbero nè potevano portare alle istituzioni patrie quelle affezioni che fanno prediligere le cose antiche.”

  89. Sandi Stark ha detto:

    E Domenico Rossetti nel 1819:

    Se il compiuto stabilimento del sistema municipale venisse ad effetto tra noi quale sta nella mia mente e nel mio desiderio, ed ancorchè nulla si perfezionasse nel commerciale ; tuttavia confido che Trieste conseguirebbe l’assoluta primazia fra le piazze commerciali dell’Adriatico e del Mediterraneo, e che si eleverebbe felice emulatrice di tutte le maggiori capitali dell’ Impero Austriaco, per non restare inferiore che alla sola Metropoli di Vienna.

    La franchigia quasi assoluta del commercio ristretta a questo porto capace di moltissimi perfezionamenti parziali e generali, deve nel corso degli anni chiamarvi ed accrescervi le ricchezze.

    Queste dovranno, dalla prudente intelligenza di chi le acquistò, assicurarsi alla famiglia di lui, li quale a tal uopo abbandonerà il commercio, acquisterà possidenze urbana e rusticane per abbellire quelle e rendere fertili le seconde e procurarsi da entrambe un reddito utile e sicuro, mentre la giusta sua ambizione lo spronerà al giovamento del municipio, che allora non sarà più tenuto a vile, come lo è pur troppo al presente.

    La seguente sua generazione, meglio educata ed instruita di lui, sarà meno servile e meno egoistica, e perciò più amante del sapere e delle arti. Intanto come i negozianti fortunati ed onesti si ritireranno per restare ricchi cittadini e patrizi, e gli sventurati e dolosi andranno cadenti e sparendo dal civile consorzio, aprirassi lo stesso campo fecondo per altri che sopraverranno a correre la sorte medesima.

    Cosi le ricche e comode famiglie cittadine ed aliene al commercio si aumenteranno progressivamente a vantaggio e decoro del municipio senza pericolo di mercantili sinistri.

    Quanto più cresce il movimento e la prosperità dei commercianti e dei cittadini, tanto più ricche si fanno le fonti dell’ Erario municipale.

    Questo non più soggetto alle metodiche ora palesi ed ora paliate decimazioni : non farà giammai tesoro della moneta, ma la spenderà ben tosto per le moltissime ed importantissime opere di pubblico bisogno, utilità e decoro, per le quali potrebbero fin d’ adesso impiegarsi parecchi milioni senza taccia di superfluità non che di prodigalità.

    La popolazione crescerà; cresceranno le industrie urbane e commerciali; ma l’ industria rusticana come non potrà con eguali proporzioni dilatarsi stante l’ incapacità naturale del suolo del nostro territorio, ne trascorrerà tosto i confini ed andrà a giovarsi dell’ Istria infelicissima ed abbandonata.

    Ma l’alpestre territorio nostro cangierà tuttavia di aspetto, da poi che le autorità municipali per coltivarlo più saggiamente e per rimboscarlo gli dedicheranno quelle sollecitudini che finora furono pur troppo, starei per dire, donate per la sua devastazione.

    Le scienze e le arti belle verranno finalmente a fare dimora in queste città , ove sono ancora straniere ad onta delle cure che alcuni pochi ebbero da parecchi lustri a questa parte per chiamarvele a qualche modo.

    E spero che vi si riuscirà purchè ci sia dato un’ affatto diverso e più ragionevole sistema di pubblica e privata istruzione, il quale come parmi diretto ad insegnare qualche cosa e sempre male a chi nulla dovrebbe imparare, ed a fare che nulla apprendano coloro che dovrebbero imparare molto e tutto bene.

  90. cagoia ha detto:

    66
    Mauricets

    Dar via el cul gratis e dopo come ringraziamento ciapar legnade nei denti se ciama masochismo.
    Evidentemente a qualchedun ghe piasi esser sodomizzado…

  91. Io vorrei... ha detto:

    @ hobo
    Non ci siamo capiti. Ho voluto rilevare che quella poesia lì – da te citata – è stata scritta da uno che negli stessi giorni andava ad arruolarsi volontario. Negli stessi, identici giorni.

    Più in generale, è notorio che l’approccio alla guerra nel 1914-1915 sia in Austria che in Germania che in molti altri paesi vide una grandissima massa di entusiasti. Allora le cose venivano viste in modo assai diverso. Certo: esistevano anche ampie masse di pacifisti. Particolarmente in Italia. Ma anche in Russia. I quali però erano contrari a *quella* guerra, non alla guerra *tout court*. Il pacifismo degli anni ’10 non era assolutamente una questione di tipo gandhiano, tanto che parecchi pacifisti (meglio dire “non interventisti”) presero entusiasticamente le armi per andare in Spagna. E i bolscevichi misero in piedi una bella macchina da guerra con la quale combatterono fino agli anni ’20 inoltrati, per poi attaccare Finlandia e Polonia nel 1939, in quell’annetto in cui l’URSS fu “de facto” alleata della Germania.

    In altre parole: lasciamo il pacifismo ai pochi veri e reali pacifisti dell’epoca.

    @ Stark
    Mi tocca ancora una volta fare la correzione del tuo compitino, che come sempre presenta notevoli errori.

    Partiamo da Rossetti. Questo non emigrò “a causa dei processi per la spartizione dei premi”: non capisco proprio dove tu abbia letto questa fiaba, o se sia frutto della tua fervida fantasia. Rossetti fuggì dall’Italia in quanto antifascista convinto, nonché repubblicano. Venne anche picchiato dai fascisti. In un’intervista al “New York Times” dichiarò che una delle regioni per cui emigrò dall’Italia era quella di volersi sottrarre all’ “ossessione di compiere un delitto politico”. Rossetti tornò in Italia (per la precisione: nelle acque territoriali italiane) a novembre del 1927, nel corso di un fallito tentativo di evasione di massa via nave di un gruppo di antifascisti da Lipari.

    Rimanendo sempre a Rossetti, parliamo adesso del premio. Perché anche qui hai raccontato cose non vere.

    Il premio era pari esattamente al 2% del costo in lire italiane della nave affondata. Per la “Viribus Unitis” si trattava di 1.300.000 lire, pari all’incirca a 1,6 milioni di Euro di oggi.

    Questo premio – a norma di legge – doveva essere diviso fra tutti i partecipanti all’azione militare, in modo proporzionato all’attività da essi svolta. Per “partecipanti”, s’intenteva coloro che avevano “direttamente” provocato l’affondamento.

    Per esempio: per l’affondamento della “Santo Stefano” Rizzo portò a casa 650.000 lire, mentre tutti gli altri componenti dell’equipaggio del suo MAS portarono a casa 81.250 lire a testa.

    Due furono gli ufficiali della Regia Marina che scrissero per ricevere il premio: Thaon di Revel per conto di Costanzo Ciano: comandante della spedizione, Thaon di Revel chiese la divisione del premio per tre – un terzo a Ciano, un terzo a Paolucci, un terzo a Rossetti. Thaon di Revel nella sua domanda affermò che Ciano fu l’inventore della “mignatta” che affondò la Viribus Unitis. L’altra domanda fu presentata dal capitano di fregata Giovanni Battista Scapin, comandante di un MAS impegnato nell’azione. Scapin viene liquidato dall’allora ministro della marina – Del Bono (che non l’appoggia). Ma la richiesta di Ciano viene direttamente dall’ammiraglio Thaon di Revel! Il Consiglio Superiore della Marina decide però con delibera pubblicata il 29 marzo 1919 nella Gazzetta Ufficiale di premiare solo Paolucci e Rossetti, con la somma di 650.000 lire ciasuno, respingendo sia la domanda di Scapin che quella di Ciano. Detta Commissione però raccomanda Ciano comunque per un premio essendo l’inventore della “mignatta”, premio da determinarsi in altra sede.

    Rossetti s’incazza, perché egli afferma – per iscritto – che Ciano non è per nulla l’inventore. Scrive direttamente a Ciano, che in breve gli risponde d’essere perfettamente d’accordo con lui, e nega d’essersi mai arrogato quell’onore.

    Scrive anche al ministero, ma il ministro Del Bono gli risponde che gli risulta che la “mignatta” fu un’invenzione di Ciamo.

    Rossetti allora dà le dimissioni dalla Regia Marina e pensa di fare causa al ministero.

    Il nuovo ministro della Marina Militare – Sechi – colpito dalle dimissioni di Rossetti lo convoca, e questi gli spiega a voce le sue ragioni, producendo tutta la propria documentazione.

    Con lettera del 17 ottobre 1919, il ministro Sechi riconosce la piena ragione di Rossetti, chiedendogli scusa.

    Rossetti però non è ancora soddisfatto: vuole la correzione del decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Il Consiglio Superiore della Marina si riunisce il 7 novembre 1919, e pubblica una nuova deliberazione, correttiva della precedente.

    Rossetti a questo punto è pienamente soddisfatto.

    Veniamo adesso alla questione del premio. Rossetti in occasione dell’anniversario dell’affondamento si reca a Pola, e si reca a rendere omaggio alla tomba del comandante Vukovic. Lì viene a sapere dal custode del cimitero che la vedova di Vukovic naviga in pessime acque. Rossetti aveva devoluto gran parte delle sue 650.000 lire in opere di bene (più si legge di quest’uomo, più ci si rende conto ch’era tutto d’un pezzo), e quindi devolve tutto quel che gli è rimasto alla vedova. Informato anche l’altro affondatore – Paolucci – questi raddoppia subito la somma. Con questi soldi la vedova Jukovic paga gli studi per il proprio figlio, nonché il sostentamento per sé. E’ da notare che la Repubblica Austriaca non le aveva riconosciuto se non una misera pensione.

    Ristabilita quindi un filo di verità alla storia personale di Rossetti, sarebbe da fare pelo e contropelo al resto delle fiabe raccontate da SS.

    Per esempio: sarebbe bello che lui producesse copia del testo del telegramma (con la data) col quale Carlo d’Asburgo avrebbe comunicato la cessione della flotta alle potenze alleate. Questo perché i quotidiani austriaci presentarono questa “cessione” in modo del tutto diverso da come la racconta lui, il 2 novembre 1918. Oltre a ciò, sarebbe bello che SS si dilungasse a spiegare se Carlo aveva con la cessione della flotta inteso riconoscere uno stato SHS, indipendente dall’Impero, o no.

    Infine, sarebbe bello che SS spiegasse come mai i plenipotenziari austriaci nel corso delle trattative per l’armistizio con l’Italia disposero della flotta imperiale in perfetta tranquillità senza MAI accennare alla sua cessione ad altro stato, presente o futuro.

  92. Tergestin ha detto:

    Ridendo e scherzando, ‘sto anno me par che ghe sia stada meno gente de quel scorso o sbalio e de quel prima ancora o sbalio?

    El sindaco piu’ due rappresentanti del nazionalismo associazionistico (Lega Nazionale), un novantenne (Gambassini) e chi altri? Gnanca un papaveron da Roma a dirne che semo cari al cuore come al solito?

    Sara’ forsi che i Triestini iera incazadi perche’ le quatro fabbriche restade sera e i loro fioi iera in piazza a manifestar per i calcinacci che ghe piovi in testa, va a saver.

    Par che tuti ‘sti dogmi sull’Italianita’ e varie manfrine vien sempre piu’ spazzadi via dala storia. Iera ora. Anzi….. a volte go paura che sia tropo tardi.

  93. Mauricets ha detto:

    96

    Tergestin
    la storia insegna che trieste è, era, e sarà sempre italiana.

    anzi presto anche la zonaB ritornera all’Italia.
    Quando renderanno nullo il trattato di Osimo.
    Non firmato dalle potenze vincitrici il secondo conflitto.

  94. Antonio ha detto:

    @ 97
    Non firmato ma da nessuna mai contestato in 37 anni.

  95. Io vorrei... ha detto:

    @ Tergestin
    La mia sensazione è assai diversa. Ogni anno va sempre meno gente, perché la questione oramai è totalmente sbollita. E’ totalmente al di fuori dalle polemiche, salvo quattro gatti.

    Quanti sono quelli che partecipano alle manifestazioni del 4 novembre in giro per l’Italia? Quattro gatti, per lo più comandati(delegazione militari e poco più). E alle manifestazioni per la presa di Porta Pia? Due gatti.

    E’ una cosa assolutamente normale. Solo alcuni pochi eventi escono da questo trantran: il 2 giugno a Roma, il 25 aprile in giro per l’Italia (però rispetto alle manifestazioni degli anni ’50, ’60 e ’70 i numeri sono enormemente inferiori) e poco più.

    Sai qual è la manifestazione “civile” che ha visto il maggior numero di partecipanti negli ultimi vent’anni col maggior numero di bandiere tricolori?

    Eccola qua: http://www.youtube.com/watch?v=gB-XxyMRwRY&feature=related

  96. Antonio ha detto:

    @ 99
    I festeggiamenti per i 150 anni dell’unità hanno visto una diffusa partecipazione.

  97. Io vorrei... ha detto:

    @ 100
    Ben poche manifestazioni di piazza come quelle da me segnalate.

    Il fatto è che – con buona pace di chi pensa il contrario – oggi l’Italia non ha dei problemi di ridefinizione dei propri confini.

    Nulla o inezie in confronto a quanto accade in Belgio, Spagna o Gran Bretagna in questi mesi.

  98. cagoia ha detto:

    Comunque logico che iera poca gente.
    Esser qua el 26 e dopo a Predappio el 28… no tuti 40 riva organizzarse.

  99. Sandi Stark ha detto:

    Marieta monta in gondola
    che te porto al Lido
    mi no che no me fido
    te me sembri un impostor…

    Ciò, xe lui, no xe più dubbi.

  100. Sandi Stark ha detto:

    @ 100 “I festeggiamenti per i 150 anni dell’unità hanno visto una diffusa partecipazione.”

    Dove? A San Giacomo go contà 3 bandiere tricolori intorno de un isolato. Son andà a leger i cognomi su le campanele e legevo robe tipo Esposito, Sorrentino, Scognamiglio. In una de quele vie iera una bandiera rosso bianco rossa co’ l’alabarda e una gialla e nera asburgica.

    Nell’ultima Barcolana go visto 3 barche che bateva bandiera de la KuK Kriegsmarine e due co’ la bandiera del TLT, e chissà quante altre che iera, su 1700 barche. Gavevo visto anche una barca co’ un tricolor enorme sul strallo de pupa, sproporzionà e evidentemente messo apòsta, ma una sola.

  101. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @95 IO VORREI … : io la copia del telegramma la ho tra le mie carte che dovrei tirar fuori.

    In ogni caso fa riferimento anche all’ammaina bandiera Imperiale, mi pare alle 15.30 del pomeriggioe l’alza bandiera del tricolore a bande orrizontali , libera dal giuramento di fedeltà e di rinuncia alla propria nazionalita/ Higgins scrisse un sequel tre libri “A Sailor of Austria” che era obligatorio per tutti gli Ufficiali e consegna la flotta in rada a Pola al neo costituito regno dei SHS
    con telegramma al Comitato del SHS che si trovava a Zagabria.

    Quando la Viribus Unitis fu affondata non era più una nave della K.u.K. ma issava la nuova bandiera ed il nome era Jugoslavia.

    Questo lo riporta SOKOL nel suo libro Storia della Marina da Guerra A.U.

    E’ riportato che i due ufficiali italiani fecero questo “beau geste” di dare parte della ricompensa alla vedova del Comandante affondato con la nave affinchè potesse provvedere agli studi del figlio e coscienti che all fine la nave fu affondata da “fuoco amico” come si direbbe oggi.

    A prova di questo nel libro uscito qualche anno fa che riporta l’elenco tutte le navi della Marina A.U. tra le corazzate l’unica che non e’ elencata come perdita e’ la Viribus Unitis perchè non facente più parte
    della flotta al momento delle azioni di guerra.

    Comunque ;peccato ,Trieste non meritava il castigo biblico dell’amministrazione Italiana
    non ha saputo cogliere e sfruttare l’occasione del TLT che l’ONU le aveva servito su un piatto d’argento.
    Chissa perchè ha preferito l’amministrazione
    dell’arroganza figlia dell’ignoranza.

  102. Mauricets ha detto:

    perchè l’amor no xe pasta e fasoi.

  103. Antonio ha detto:

    @ 101
    La partecipazione era variabile da città a città. E’ comunque vero che ormai i confini dell’Italia sono questi: non esistono contenziosi con i Paesi confinanti, la Lega è in rapido declino, i diversi gruppi e gruppuscoli indipendentisti sono più presenti in Internet che nella realtà. L’appartenenza all’Italia è data talmente per scontata che non è ormai ritenuto necessario manifestarla pubblicamente.

  104. Sandi Stark ha detto:

    @ 107 la realtà xe che i agenti della Digos no ga più man per controllar tuti i indipendentisti che se agita in giro pel stivàl.

    Poco prima del ribalton in Yugo, tuti i boiardi sembrava tranquilli e i minimizzava. Stessa roba sucedeva in Cecoslovacchia e in tutti posti del Mondo dove la gente xe rivada a liberarse dai regimi tirannici.

    A mi me sembra che semo 2-3 anni prima del 1991 ma no se pol mai dir, a volte le robe succedi prima del previsto come per el Muro de Berlino, a volte i processi de liberazion xe più longhi e complessi.

    Penso che le robe sarà veloci perchè quando i pensionati e i poveri diavoli rovinài da Equitalia i deciderà che qualsiasi roba xe mejo che darse fogo; e quando i fioi se renderà conto che visto che i devi emigrar, tanto val che i vadi a far le scole diretamente al estero, a quel punto i zoghi sarà fatti.

    Anche se voi dipendenti pubblici de alto livello, appartenenti alle caste e alle corporazioni privilegiade dallo Stato sarè 7-8 milioni de persone comprese le famiglie, sarè sempre troppo pochi per tignir insieme la baracca.

  105. Io vorrei... ha detto:

    @ Giampaolo
    Attenzione, perché il Sokol in qualche caso non l’imbrocca. Per esempio: pare che la storia del “ribattezzo” della Viribus Unitis fu un’invenzione della propaganda serba degli anni successivi, per far credere che tutti i popoli slavi dell’impero anelassero ad un regno comune con i serbi.

    tu saprai anche che Weber von Webenau, il plenipotenziario austriaco nelle trattative per l’armistizio con l’Italia, affermò d’aver saputo della cessione della flotta due ore prima della firma, ma di non averne parlato con gli italiani per paura che saltasse tutto. Siamo addirittura al 3 novembre. Personalmente però non credo molto a questa affermazione, perché i giornali viennesi parlarono della cessione della flotta il giorno prima – 2 novembre. La Viribus Unitis era già stata affondata all’alba del giorno prima.

    Tener presente poi che Carlo non intendeva cedere la flotta ad un regno indipendente dalla sua corona: era in qualche modo l’ultimo disperato tentativo per mantenere una parvenza d’impero, con gli ungheresi oramai già andati e gli slavi ancora sotto gli Asburgo.

    A rileggere le carte di quell’epoca, pare che nessuno più volesse vedere la faccia di un Asburgo sulla propria carta moneta. Nemmeno gli austriaci, che infatti esiliarono la famiglia esattamente come l’Italia fece con i Savoia, portando via loro i beni della corona e pure parecchi beni personali.

    Mai ho letto nessuna dichiarazione di nessun ufficiale itlaiano coinvolto nell’affondamento della Viribus Unitis che affermasse d’aver saputo della cessione della flotta.

    Tener presente che gli italiani stavano affondando di fatto una “cosa loro”: la flotta AU infatti in gran parte andò proprio all’Italia, dopo la guerra. Il resto principalmente alla Gran Bretagna e alla Francia. A nessuno degli alleati passò per l’anticamera del cervello di regalare questa flotta al nuovo Regno dei Serbi, Croati e Sloveni!

    L’Italia si prese tutte le tre corazzate della classe Radetzky e la gemella della Viribus Unitis di nome Tegetthoff. Peraltro tutta roba oramai obsoleta, venduta come ferrovecchio o distrutta pochi anni dopo.

  106. Bibliotopa ha detto:

    Ma scusate A sailor of Austria, che ho letto a suo tempo in inglese, è un romanzo storico, non un testo di saggistica.

  107. Mauricets ha detto:

    108

    Sandi Stark
    e no!
    qua te la caghi ala grande.
    mi ricordo benissimo i discorsi in giro per la yugo, quando con mio padre andavamo in croazie e slovenia.

    morto tito la yugo salta per aria.

    e questo lo diseva in sconto anche chi era dentro la lega dei comunisti! e che venivano a bever due biceri i dai nostri parenti.
    questo lo sa per altro tutti i triestini.

    tarne un. SS.

  108. Mauricets ha detto:

    109

    Io vorrei
    il regno di yugoslavia era una bolgia dantesca.

    tutti contro tutti e vendette dei tagliagola che giravano per i balcani.

  109. sfsn ha detto:

    @ io vorrei:
    de quel che so mi, la Viribus Unitis gaveva issà la bandiera rossa e i marinai, ispirandose ale rivolte nela flotta tedesca e ala rivolta de Cattaro, gaveva proclamà la creazion de un soviet dei marinai sula nave. Nel momento in cui la Viribus Unitis xe affondada i marinai stava festeggiando la fine dela guera (anche per quel i xe rivai a meterghe le mine).
    Pol esser tranquillamente che i italiani gabbi affondà la nave temendo che la rivolta se estendessi alla città (vedi incrociatore Aurora a San Pietroburgo). Peraltro el timor che el potere venissi assunto dai socialisti (civili o militari che fussi) e che se diffondessi la rivoluzion nei ex territori dell’Austria-Ungheria prima che rivassi i militari dell’intesa, iera cussì diffuso tra la borghesia e i ex funzionari asburgici che xe sta el stesso comando austriaco a darghe ai italiani le mappe delle mine nel porto de Trieste, perciò che le truppe italiane rivassi prima che qualche rivolta operaia rivassi a ciapar el poter. Che dopo sta paura fussi basada su presuposti reali o fussi solo una fisima, xe un altro per de manighe.

  110. Mauricets ha detto:

    113

    sfsn
    pol eser benisimo che quela volta no iera internet e i telefoni celulari e le robe sia andade avanti per conto suo.

  111. Mauricets ha detto:

    PER TUTTI:

    Art. 5

    La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.

    LA REPUBBLICA,UNA E INDIVISIBILE,

    Avete capito?

  112. Sandi Stark ha detto:

    @ 111 La Yugo de Tito ghe ga messo 20 anni per disfarse dopo la morte del paron. 20 su 35, la ga vissù el 60 percento oltre la prevision.

    Mi digo che “morto Mike Bongiorno l’Italia salta per aria”, e te vederà se prima o dopo no sucedi.

  113. sfsn ha detto:

    pol esser anche che iera dei uficiai fanatici che voleva far fora più gente possibile prima che la guera finissi (per esempio, co Austria e Italia se ga accordà per la fine delle ostilità, mentre l’Austria ga decretà subito el cessate il fuoco (2 novembre), Badoglio (che iera nella comission che trattava la resa) se ga rifiutà de applicar subito la tregua e la ga fata applicar dale 15.00 del 3 novembre. Diversi uficiai fanatici italiani ga atacà i austriaci (che no podeva sparar) e li ga massacrai.

  114. Sandi Stark ha detto:

    A proposito, dove xe le autonomie de l’art. 5?

    Dove xe el “più ampio decentramento amminsitrativo”?

    Dove xe le “esigenze dell’autonomia e del decentramento”?

    Soliti ‘taliani: i conta 3 balle in 4 frasi e i pretendi che se ghe credi all’ultima.

  115. sfsn ha detto:

    Maurice,
    le leggi se fa scriver. Anche l’Unione Sovietica iera indissolubile, dei!

  116. Mauricets ha detto:

    119

    sfsn
    no, non è vero.
    infatti era una repubblica federale come la yugo, e molte repubbliche sono andate via con accordi.
    l’italia e uno strato unitario.
    la GB no ad esempio.
    e per el fenomeno SS ricordo lo statuto speciale del FVG. che LEGIFERA in autonomia.

  117. Mauricets ha detto:

    W l’ITALIA!!!!

    UNA E INDIVISIBILE!
    anzi presto ritona la zonaB.

    visto che osimo no val un clinz!

  118. Mauricets ha detto:

    119

    sfsn
    Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche.

    un aglomerato come la yugo.

    una bolgia de gente che se odiava.

  119. ufo ha detto:

    @100 “Diffusa partecipazione“? Ve rimando al mio comento scrito al epoca

    Ma la breccia de Porta Pia la xe stà riconossuda dale Nazioni unide? Podessi eser el caso che anca lori volesi far referendum? Me par che ciaparli a spingardade e archibugiade no iera sai elegante e nianca democratico verso le povere Guardie del Ementhal. Che, povereti, se limitava a far su dover difendendo i Sacri Confini dela Patria, come quei altri tangheri che de sti zorni i gaveva sai de comemorar la difesa dei sacri confini lazo nel deserto egizian, a 80 km del canal de Suez.

    Dito questo, me par de capir che nissun me vol dir cos’che ne vien costar l’ente asistenziale per veci extremisti senza un mestier? E, desso che gavemo savudo de fonte sicura e afidabile che la zona B no la vedi l’ora de gaver ancora una volta i squadristi in casa, quanto manca cha anca la Regia Provincia di Lubiana la se rendi conto de gaver capelà e la chiedi el ritorno dei plotoni d’esecuzion dei granatieri de Sardenia?

    Ma no iera la Padania che la iera una e indivisibile? Se se la dividi, cossa ghe resta in eredità al Trota, oltre che l’aleanza con Papi e i sui aleati, tra cui varda caso proprio quei personagi dela Lega Nazionale? Tanto, Lega per Lega, l’importante xe no doverse sudar el pan…

  120. Sandi Stark ha detto:

    @ 105 Giampaolo, el telegramma iera questo:

    “Presi gli ordini di Sua Maestà si dispone:

    A tutti i militari degli equipaggi che non siano di nazionalità slave meridionali può essere concesso a domanda e con la contemporanea concessione di una licenza illimitata, di far ritorno in famiglia.

    La flotta, gli equipaggi della Marina e ogni altra proprietà della Marina verranno successivamente consegnati al Consiglio nazionale degli slavi meridionali di Agram – A Pola nelle mani del Comitato locale.

    Gli IR uffici e comandi che eseguiranno la consegna dovranno fare espressa riserva di rivalsa dei diritti di proprietà degli Stati diversi da quello slavo meridionale o di altre nazioni a mezzo di protocollo da compliarsi al momento della consegna.

    Poichè in base alle norme internazionali non può farsi un immediato mutamento di bandiera nessun ostacolo dovrebbe essere frapposto dopo la consegna al Consiglio nazionale degli slavi meridionali salvo l’uso di insegne nazionali in aggiunta alla bandiera di guerra.”

    Ma per amor (no tanto) de polemica, demoghe pur ragion ai neri e vedemo cossa succedi svolgendo el tema co’ la loro logica, nella seconda parte del giallo.

  121. Sandi Stark ha detto:

    DE CHI IERA LA VIRIBUS UNITIS?

    Nostra no, perchè ierimo andai via.

    Dei yughi no, perchè i neri disi che no podevimo darghela nianche co’ la formula della “custodia salvo diritti de rivalsa”.

    De chi la iera? De qualchidun la doveva pur esser.

    E allora la iera sua, perchè la ghe sarìa finida a lòri come le altre.

    Perciò la Viribus Unitis el 1° novembre del 1918 la iera moralmente, de jure e de facto ‘taliana.

    Perciò i mati se ga affondà una corazzata da soli.

    E perciò le navi da battaglia perse dall’Italia iera:

    Garibaldi, 8.100 tonnellate
    Amalfi, 9,800 ton
    Benedetto Brin, 14.700 ton
    Leonardo da Vinci 25.862 ton
    Regina Margherita 14.500 ton
    Viribus Unitis, 21.689

    Totale 6, per 95 mila tonnellate

    E noi gavevimo perso la S. Stefano, de 21.689 tonnellate.

    6 a 1, punteggio tennistico.

    Ma visto che semo boni, ghe demo anche la Wien, che no iera una corazzata e che la iera più picia dei monitori inglesi che ne tirava da la Sdobba.

    Bilancio: 6 a 1,3 95 mila tonnellate contro 27 mila.

    “Cicio no xe per barca”, “omini de legno su barche de fero” ecc. ecc.

  122. Io vorrei... ha detto:

    @ SS

    Quello da te citato al messaggio numero 124 NON E’ il telegramma presuntamente inviato da Carlo I ai governi alleati. Basta leggerlo per capirlo. E basta leggere il Sokol per capirlo ancora meglio.

    Domando ancora una volta: dov’è il testo del telegramma che l’imperatore Carlo I avrebbe inviato ai governi alleati per informarli della cessione della flotta?

    Detta ‘sta cosa, adesso mi diverto.

    Fra Germania e Gran Bretagna, la prima ha affondato più navi da battaglia alla seconda nel corso della Grande Guerra.

    Quindi per la stessa logica del tuo pseudoragionamento, si dimostra che “cicio no xe per barca”: in questo caso “cicio” sono addirittura i britannici!

  123. Rosi ha detto:

    Ai Miei fedeli
    popoli austriaci!
    Dacché sono salito al trono, Mio costante intendimento è quello di conquistare la pace sospirata a tutti i Miei popoli, quello di additare ai popoli dell’Austria le vie per le quali sia dato loro di spiegare beneficamente l’energie della loro stirpe, superando ostacoli ed attriti, e di tradurle in valore per la loro prosperità morale ed economica.
    La lotta formidabile della guerra mondiale ha ostacolato finora quest’opera di pace. Eroismo e fede e spirito di sacrificio nel sopportare augustie e privazioni hanno difeso gloriosamente la patria in questi tempi difficili. Gli aspri sacrifizi della guerra dovevano assicurarci la pace onorevole alla soglia della quale oggi, con l’aiuto di Dio ci troviamo.
    E’ giunto il momento in cui conviene accingerci, senza indugio alla ricostruzione della patria sulle sue fondamenta naturali e perciò sicure. In quest’opera le aspirazioni dei popoli austriaci vanno messe accuratamente in armonia le une con le altre, vanno adotte al loro compimento. Io sono risoluto a compiere quest’opera con la libera cooperazione dei Miei popoli giusta lo spirito di quei principi che i Monarchi alleati hanno fatto propri nella loro profferta di pace.
    In omaggio alla volontà dei suoi popoli l’Austria diventerà uno Stato federale, nel quale ogni nazionalità costituirà la propria comunità politica sul territorio della sua dimora. Con ciò non si pregiudica punto l’unione dei territori polacchi dell’Austria allo stato polacco indipendente.
    La città di Trieste con il suo territorio riceve una posizione particolare in corrispondenza alle aspirazioni della sua popolazione.
    Questo nuovo assetto, il quale non tange in alcun modo la integrità dei paesi della sacra Corona ungarica, è destinato a garantire l’autonomia ad ogni singolo Stato nazionale; ma tutelerà pure efficacemente interessi comuni e li affermerà dovunque la comunanza sarà bisogno vitale dei singoli Stati. In particolare s’imporrà l’unione di tutte le forze per risolvere felicemente secondo il diritto e l’equità i grandi problemi che risultano dalle ripercussioni della guerra. Fino a che questo nuovo assetto non sia compiuto in via legislativa, restano immutate in vigore le istituzioni presenti a salvaguardia degli interessi generali.
    Il Mio Governo è incaricato di apprestare senza indugio tutti i lavori per la ricostruzione dell’Austria. Ai popoli, sull’autodeterminazione dei quali si fonderà il nuovo Impero, si rivolge il Mio appello, perché collaborino alla grande opera a mezzo di Consigli nazionali che – composti dei deputati d’ogni nazione al Consiglio dell’Impero – saranno chiamati ad affermare gl’interessi dei popoli gli uni rispetto agli altri e nei rapporti con il Mio Governo.
    Rinsaldata così dalla concordia della nazioni che abbraccia, possa la patria nostra uscire dalle procelle della guerra quale federazione di popoli liberi. La benedizione dell’Onnipotente scenda sul nostro lavoro, acciocché la grande opera di pace che noi ci facciamo ad erigere significhi la felicità di tutti i Miei popoli!
    Vienna, 16 ottobre 1918
    CARLO m.p.
    Hussarek m.p.
    Questo si porta con la presente pubblicazione a conoscenza di tutti.
    Trieste, 17 ottobre 1918.

  124. Sandi Stark ha detto:

    COMUNICATO STAMPA

    Tempo fa gavevo promesso de no risponder mai più alle provocazioni de un certo personaggio, successivamente scazà da bora.la per comportamenti scorretti nei confronti de altri utenti. El motivo iera e resta semplice: no cendendo mai alle provocazioni, son sicuro de restar estraneo ai peggiori comportamenti dei forum.

    Go el sospetto che sto personaggio sia tornà sotto mentite spoglie, pertanto me comporterò come promesso. A meno che la redazion no me assicuri che se tratta de altra persona, dopo aver eventualmente aver verificà l’identità, se i lo ritien opportuno.

  125. Io vorrei... ha detto:

    Vogliamo anche ricordare che accadeva lo stesso giorno in cui Carlo cedeva la flotta?

    Il 30 ottobre a Vienna migliaia di persone andarono in piazza. Scoppiarono enormi disordini, ed i giornali austriaci il giorno dopo titolarono “Sturmtage in Wien”. Cosa chiedevano i dimostranti? Lo dicono sempre gli stessi giornali: socialdemocratici e radicali chiedevano che gli Asburgo venissero cacciati a calci nel sedere e l’Austria diventasse una repubblica.

    E dopo dicono…

  126. Io vorrei... ha detto:

    Bravissima Rosi!

    E’ esattamente una delle colonne che svelano il pensiero di Carlo quando cedette la flotta.

    Lui sperava – assai ingenuamente, a dire il vero – che l’Impero si trasformasse in uno stato federale. E quindi che le genti slave sue soggette diventassero parte di questo nuovo stato federale.

    La cessione della flotta – ai suoi occhi – faceva parte di questo ingenuo disegno: credeva che gli slavi dell’impero rimanessero fedeli alla corona.

    E’ anche da notare – cosa che generalmente non viene ricordata – che il giorno stesso in cui la flotta venne ceduta, venne emesso un proclama da parte dell’imperatore, con la quale invitava esercito e marina da guerra alla calma e alla fedeltà. Fedeltà alla corona, ovviamente.

    Lo stesso giorno, Andrassy chiedeva l’armistizio.

  127. Rosi ha detto:

    Con tutta probabilità, le genti slave avrebbero volentieri fatto parte del nuovo stato federale di Carlo d’Asburgo.
    E anche quelle italiane, se si ricorda gli ultimi interventi di Bugatto e Faidutti al parlamento di Vienna…

  128. Io vorrei... ha detto:

    @ Rosi

    Con tutta probabilità proprio no. Le “genti slave” si espressero molto chiaramente. Per lo meno: si espressero molto chiaramente i rappresentanti alla dieta, nonché tutti quelli che in qualche modo erano rappresentanti o erano considerati rappresentanti di questi popoli.

    Riguardo a ciò che pensavano i rappresentanti italiani, ti risparmio le centinaia di dichiarazioni di auguri al Re d’Italia fatti da tutti i podestà delle città governate da partiti italiani.

    Bugatto e Faidutti erano due contrari. Che vennero infatti trattati molto male – come fossero dei traditori – dopo la guerra.

    Un esempio di slavo favorevole all’imperatore fu il generale Svetozar Borojević von Bojna. Che venne trattato malissimo nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, i quali addirittura gli impedirono di risiedere a Zagabria. Così morì a Vienna, dimenticato però anche dagli austriaci. Stiamo parlando di uno che era soprannominato “leone dell’Isonzo” per la sua capacità di comando in quel fronte.

  129. Io vorrei... ha detto:

    Un’ultima cosa.

    Spero che tutti qui sappiano che i podestà italiani di alcune delle principali località del litorale e della Dalmazia vennero sollevati dall’incarico a maggio del 1915, essendo tutti quanti sospettati d’irredentismo (in zone dove secondo SS gli irredentisti non esistevano nemmeno).

    Alcuni nomi:

    – Giorgio Bombi (Bombig) – podestà di Gorizia. Già segretario generale della Lega Nazionale

    – Alfonso Valerio – Podestà di Trieste. Noto irredentista, membro del Partito Nazionale.

    – Luigi Ziliotto – Podestà di Zara. Membro della Lega Nazionale. Irredentista, ma oppositore del fascismo.

    Chi li votava, questi qua?

  130. ufo ha detto:

    Premesso che presumo di parlare a nome di tutti esternando il nostro rammarico che tali personalità abbiano perso la carica con annessi privilegi e prebende mentre attorno a loro milioni di non-podestà andavano al fronte a prederci la vita, volovi dimostrare qualcosa con quest’ultimo commento?

  131. Io vorrei... ha detto:

    Dimostrare? No: casomai mostrare.

    Il post parla di un tizio che va alle manifestazioni per il “ritorno” di Trieste all’Italia, nel 1954. Questo tizio non è per caso il sindaco? Forse in qualche modo rappresenta la città, così come Valerio, Bombig e Ziliotto. O no?

  132. ufo ha detto:

    Questo sarebbe un ottimo argomento contro l’dea di città metropolitana… ma, tornando sulla supposta anaolgia, dici che potremmo sollevarlo dall’incarico per frequentazione di estremisti?

  133. ufo ha detto:

    Mi par di capire che anche il sindaco di Cormons “rappresenta”.

  134. Io vorrei... ha detto:

    @ ufo
    Bella la notizia sul sindaco di Cormons. Ed approvo totalmente la sua iniziativa.

    Riguardo alla sollevazione di Cosolini per frequentazione di estremisti: basta che i triestini non lo votino in futuro, eleggendo un sindaco che s’impegni – ovviamente prima delle elezioni – a non incontrare mai e poi mai i rappresentanti della Lega Nazionale.

    Che dici: sarebbe eletto?

  135. Io vorrei... ha detto:

    A proposito: com’è che riesci a linkare in blu in quella maniera lì?

  136. Fabio27 ha detto:

    Alcune note. I podestà italiani delle città del Litorale non erano eletti a suffragio universale (maschile, si capisce, fora le babe), ma secondo il vecchio sistema che teneva conto del censo. Non a caso l’equilibrio della rappresentanza in Parlamento era diverso dall’equilibrio in Consiglio comunale. Difficile evocare la rappresentatività in questa situazione.
    L’unica popolazione che ebbe modo di esprimere la propria volontà fu quella della Carinzia, con un plebiscito. Non mi risulta che alcuno degli altri popoli ex asburgici abbia avuto questa possibilità. I confini furono decisi a Parigi, dove i popoli furono rappresentati dai governi vincitori e da alcuni esponenti autonominati.
    Infine dubito seriamente che l’imperatore Carlo sia mai stato in grado di pensare o progettare qualcosa.

  137. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @110 BIBLIOTOPA : Hai ragione! ma sono libri che descrivono ampiamente l’ambiente dell’epoca e JOHN BIGGINS dimostra di essersi documentato che si può prenderlo come riferimento .

    In ogni caso per chi e’ interessato ha scritto 4 libri che non mi risulta siano stati tradotti in italiano :

    A SAILOR OF AUSTRIA 1991
    THE TWO HEADED EAGLE 1993
    TOMORROW THE WORLD 1994
    THE EMPEROR’S COLOURED COAT 1995

    Non mi riulta abbia continuato la saga

  138. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @113 SFN : Credo che forse te te ricordi o te sovraponi un fato più eclatante : cioè che chi che xe sta’ in clapa a alzar la bandiera rossa della rivoluzion sovietica xe stada la DONAU FLOTILLE
    (Flottiglia delle navi militari sul Danubio a Budapest)

  139. Rosi ha detto:

    Giorgio Bombig fu podestà dal 1908 al 1915, causa il conflitto poi ci fu un commissario governativo austriaco fino al ’16, poi un commissario regio italiano fino al ’17, poi nuovamente il commissario governativo austriaco.
    Poi di nuovo Bombig sindaco dal 1918 al ’19, durante il periodo di amministrazione militare, poi sempre Bombig, dal 1919 al 1922 amministratore straordinario.
    Sostituito da altro sindaco nel ’19, Bombig fu nuovamente sindaco dal 1924 al ’25, poi commissario prefettizio nel ’25, poi commissario straordinario nello stesso anno, poi podestà dal 1926 al ’34.
    Non sembra proprio la carriera di uno con l’ostracismo dell’esser filoasburgico…

  140. Sandi Stark ha detto:

    @ 140 el sistema elettorale per censo no iera più in vigor nel 1914. Ma che tuti i podestà “liberal nazionali” fussi anche irredentisti, xe una balla clamorosa.

    Valerio iera andà de Koudelka a giurarghe che no iera cussì, che i iera de sentimenti italiani (come se definiva anche Bugatto) ma lealisti, come i illustri predecessori Rossetti, Vivante eccetera. Tanto xe vero che a Trieste iera stài internai dozento, trezento sospetti al massimo.

    Mussolini scriveva la stessa roba dei liberal nazianali de Trento nel 1909, anzi el diseva che i iera più lealisti dei cattolici.

    El numero dei irredentisti a Trieste xe ciaro e indiscutibile, non oltre 450 persone secondo l’Alberti e tanti altri indizi.

    Metà iera espatriài in Italia e altrove, metà iera stài internai e restava i forsi 5 mila simpatizzanti che diseva Alberti.

    Questi in prossimità del ribaltòn ga cambià bandiera, e i ga tirà fora dei cassetini tuto quel che gavessi podù in seguito dimostrar che i iera patriottici. E xe ovvio che fussi cussì, vista la sorte che subiva i “austriacanti”.

    Dei nostri muli, colpevoli solo de esserse arruolai nei Freiwillige Schutzen, i stava in cadene nel Castel de San Giusto ancora nel 1920. Altri iera sparsi nelle fortezze militari de meza Italia, altri iera internài.

    Altri semplici cittadini de origine slovena vigniva espulsi zà nel 1919, e iera migliaia.

    Per Nadàl del 1918 mio bisnonno no gaveva ancora ciapà el stipendio de dipendente comunal, perchè iera all’opera la Commission de Epurazion. Tuti i altri dipendenti pubblici iera stai licenziài e riassunti come “precari”, le scole tedesche iera stade seràde eccetera.

    A metà dei anni ’20, Trieste gaveva perso 40 mila dei suoi cittadini, el “Primo Esodo Triestin”. El fassismo c’entrava solo dopo el 1922.

  141. Sandi Stark ha detto:

    Giampaolo, lori povereti no saveva niente de la Viribus Unitis. El giorno 29 la Dieta de Zagabria gaveva dichiarà secession, Trumbic iera in Italia ma lori no saveva niente.

    El stesso giorno Radio Pola ghe mandava un marconigramma: “se lo sgombero delle Venezie avverrà sotto pressione dell’esercito italiano con scontri e combattimenti non si potranno evitare gravi danni agli abitati, ponti, ferrovie eccetera. Se invece si sospendessero le ostilità lo sgombro avverrà senza alcun danneggiamento. Per questa ragione il comendo supremo dell’esercito vorrebbe poter contare sull’immediata sospensione delle ostilità”. Ma lori no saveva niente.

    El giorno 29 Camillo Ruggera andava dei ‘taliani per far l’armistizio, ma lori no saveva niente.

    Bon comunque demoghe ragiòn: la Viribus Unitis el 1° novembre iera ‘taliana perchè no la podeva eser de altri e i se la ga affondada sòli.

  142. Mauricets ha detto:

    140

    Fabio27
    ecco.
    questa è una gran verità, che sovrasta tutto.

    i popoli hanno votato?
    a suffragio universale? no, non contavano un ca..o!?!?!

    i feldmarscialli usavano la parola “popolo” per riempirsi la bocca. e le tache.

  143. Mauricets ha detto:

    144

    Sandi Stark

    Guarda che tu ancora non comprendi.
    una cosa è l’talia sabauda, una l’italia fascista, e una la repubblica italiana!

    sono tre entita statali diverse.

    W la repubblica ITALIANA! W la costituzione.!

  144. Mauricets ha detto:

    144

    Sandi Stark

    guarda che questo succede dopo ogni guerra e ovunque.
    informati che fine hanno fatto gli sloveni, o croati, che erano fedeli all’imperatore quando sono arrivati i serbi.

  145. capitano ha detto:

    #139 usa il voodoo

  146. Io vorrei... ha detto:

    @ Fabio27

    Attenzione. Il sistema elettorale censitario era utilizzato per l’elezione dei podestà (precedentemente di nomina imperiale), delle diete provinciali e dell’Abgeordnetenhaus (parte del Reichsrat suddiviso in Abgeordnetenhaus – elettivo anche se in una prima fase i suoi rappresentanti erano nominati dalle diete provinciali – ed Herrenhaus – una roba simile alla camera dei Lord britannica), ma per l’Abgeordnetenhaus venne abolito nel 1907 e sostituito dal sistema elettorale universale diretto maschile. Piccola chiosa: il voto femminile in questo modo venne abolito, mentre prima potevono votare alcune (poche) donne nella curia dei grandi proprietari terrieri.

    Però già nel 1897 il sistema curiale era stato ampiamente riformato, trasformandolo di fatto in un sistema universale censuario: bastava aver pagato una certa limitata somma in tasse nell’anno precedente (se non sbaglio, alla fine di questo sistema la somma era di dieci fiorini) e si poteva votare.

    A livello delle diete provinciali e delle elezioni dei podestà, vennero fatte delle riforme minori, comunque sia la rappresentatività era sufficientemente garantita.

    Il punto però era sempre quello: in molte località del Litorale e a Zara le elezioni fecero vincere i partiti nazionali italiani, spesso eleggendo come podestà, alle diete locali o al Reichsrat dei noti nazionalisti/irredentisti.

    Chi li votava, questi qui, se il nazionalismo italiano – come alcuni dicono – non esisteva?

    Un altro modo per capire come l’irredentismo prese piede è quello di studiare lo sviluppo della Pro Patria e – in seguito alla soppressione di questa – della Lega Nazionale. Chi è che s’iscriveva a quest’associazione, che nel 1915 contava nel Litorale 30.000 soci e fra di essi parecchie associazioni, tanto che ben 30 associazioni locali erano socie del gruppo locale della Lega Nazionale di Trieste? Ben il 9% del totale degli italiani (bimbi compresi) del Litorale era socio della Lega Nazionale, nel 1915!

  147. Mauricets ha detto:

    fin tanto che non vi è il suffragio universale non vi è rappresentatività totale del popolo.
    ma solo di una parte di privilegiati.

    un uomo, o donna, che non ha diritto di voto non è rappresentato.
    non è sufficiente assolutamente che votino solo gli uomini o chi paga le tasse.

  148. Io vorrei... ha detto:

    @ Stark

    Simpatico tentativo di sviare il discorso girando la frittata. Secondo te, tutti quanti sapevano della cessione della flotta. Prendi allora debita nota:

    il plenipotenziario dell’impero nelle trattative per l’armistizio, di nome Viktor Maria Willibald Weber Edler von Webenau, affermò per iscritto di NON aver saputo della cessione della KuK Kriegsmarine fino a DUE ORE prima della firma dell’armistizio.

    E poi firmò un armistizio – a nome dell’impero – che conteneva esattamente queste clausole:

    1. – Cessazione immediata di ogni ostilità sul mare e indicazioni precise del posto e dei movimenti, di tutte le navi austro-ungariche.
    Sarà dato ai paesi neutrali avviso della libertà concessa alla navigazione delle marine da guerra e mercantili delle Potenze alleate e associate in tutte le acque territoriali, senza sollevare questioni di neutralità.
    2. – Consegna agli Alleati ed agli Stati Uniti d’America di 15 sottomarini austro-ungarici costruiti dal 1910 a 1918 e di tutti i sottomarini germanici che si trovano, o che possono venirsi a trovare, nelle acque territoriali austro-ungariche. Disarmo completo e smobilitazione di tutti gli altri sottomarini austro-ungarici che dovranno restare sotto la sorveglianza degli Alleati e degli Stati Uniti.
    3. – Consegna agli Alleati ed agli Stati Uniti d’America, con il loro armamento ed equipaggiamento completo, di 3 corazzate, 3 incrociatori leggeri, 9 cacciatorpediniere, 12 torpediniere, 1 nave posamine, 6 monitori del Danubio, che verranno designati dagli Alleati e dagli Stati Uniti d’America.
    Tutte le altre navi da guerra di superficie (comprese quelle fluviali) dovranno essere concentrate nelle basi navali austro-ungariche che saranno determinate dagli Alleati e dagli Stati Uniti, e dovranno essere smobilitate e disarmate completamente e poste sotto la sorveglianza degli Alleati e degli Stati Uniti.
    4. – Libertà di navigazione di tutte le navi delle marine da guerra e mercantili delle Potenze alleate e associate nell’Adriatico, comprese le acque territoriali, sul Danubio e i suoi affluenti in territorio austro-ungarico.
    Gli Alleati e le Potenze associate avranno il diritto di dragare tutti i campi di mine e distruggere le ostruzioni, il cui posto dovrà essere loro indicato.
    Per assicurare la libertà di navigazione sul Danubio, gli Alleati e gli Stati Uniti potranno occupare o smantellare tutte le opere fortificate o di difesa.
    5. – Continuazione del blocco delle Potenze alleate e associate nelle condizioni attuali: le navi austro-ungariche trovate in mare restano soggette a cattura, salvo le eccezioni che saranno concesse da una Commissione che sarà designata dagli Alleati e dagli Stati Uniti.
    6. – Raggruppamento ed immobilizzazione, nelle basi austro-ungariche determinate dagli Alleati e dagli Stati Uniti, di tutte le forze aeree navali.
    7. – Sgombero di tutta la costa italiana e di tutti i porti occupati dall’Austria-Ungheria fuori del suo territorio nazionale e abbandono di tutto il materiale della flotta, materiale navale, equipaggiamento e materiale per via navigabile di qualsiasi specie.
    8. – Occupazione per parte degli Alleati e degli Stati Uniti delle fortificazioni di terra e di mare e delle isole costituenti la difesa di Pola, nonché dei cantieri e dell’arsenale.
    9. – Restituzione di tutte le navi mercantili delle Potenze alleate ed associate trattenute dall’Austria-Ungheria.
    10. – Divieto di ogni distruzione di navi e di materiali prima dello sgombero, della consegna o restituzione.
    11. – Restituzione, senza reciprocità, di tutti i prigionieri di guerra delle marine da guerra e mercantili delle Potenze alleate ed associate in potere dell’Austria-Ungheria.

    Quindi l’Impero in maniera UFFICIALE cedette la propria flotta alle potenze alleate, e il plenipotenziario di Carlo I mise la propria firma proprio alla fine dei punti sopra indicati. La cessione al comitato di Zagabria non venne nemmeno tenuta in considerazione dal Regno di Serbia (pensa te!) che in teoria avrebbe dovuto far parte di questo nuovo fantomatico stato.

    Infatti le navi che fine fecero? Vennero spartite fra gli alleati.

    E adesso tu pretendi che quello che non sapeva Weber von Webenau fosse saputo da tutti quanti gli italiani: figurarsi!

    Ad ogni modo, ripeto ancora unavolta la domanda: dov’è il testo del telegramma che Carlo avrebbe spedito ai governi alleati?

    Se fece tutto quanto in modo così ufficiale, ci sarà pure UNO studio che riporta il testo di questo fantomatico telegramma. O no?

    E adesso passiamo al podestà Valerio. E’ vero che l’uomo fu lealista rispetto alla corona, ciò non toglie che a maggio del 1915 venne esautorato dalle autorità imperiali. Il 30 ottobre 1918 si mise alla testa del ricostituito “Fascio Nazionale”, assieme a molti che nei fogli dell’epoca vennero definiti – e loro stessi si autodefinirono – “Patrioti”, laddove la “Patria” era l’Italia! Alcuni nomi dei soci di Valerio nel Fascio Nazionale): Costantino Doria (amico personale di Oberdan, più volte inquisito dagli austriaci per il suo irredentismo, spia per l’Italia durante la guerra, già vicepodestà di Valerio prima della guerra), Silvio Benco (arrestato ed internato dagli austriaci nel 1916 essendo considerato pericoloso irredentista), Edoardo Gasser, Pietro Sticotti, Aldo Forti, Nicola Linder, Marino de Szombathely (a dispetto del cognome fu notissimo irredentista, nonché professore liceale di letteratura italiana; fra i suoi studenti Ruggero Timeus e Spiro della Porta Xidias) eccetera eccetera.

    Quando il generale Petitti di Roreto il 3 novembre 1918 scese a terra e dichiarò a voce alta “Prendo possesso di Trieste nel nome del Re d’Italia”, di fronte a sé aveva proprio Valerio, che lo abbracciò e – stando alle cronache del tempo – intonò con lui il canto risorgimentale “Si scopron le tombe, si levano i morti”. Le foto dei giorni precedenti e di quel giorno lì mostrano le piazze piene di gente col tricolore. Chi erano questi qui? Da dove erano usciti fuori, se invece si afferma che non esistevano irredentisti a Trieste? I regnicoli erano stati cacciati via nel 1915, esuli istriani non ce n’erano, gente mandata dall’Italia non ce n’era. Tutti voltagabbana dell’ultimo momento?

  149. Io vorrei... ha detto:

    Solo adesso m’accorgo poi d’un’altra cosa scritta da SS: secondo lui al massimo c’erano 450 irredentisti a Trieste prima della guerra.

    Numero veramente singolare, se si considera che i triestini che si arruolarono volontari nell’esercito italiano per la Grande Guerra furono esattamente 1047 (millequarantasette). Evidentemente quelli che superano il numero di 450 saranno stati arruolati a forza, rapendoli di notte da Trieste.

    Il primo caduto triestino per l’Italia si chiamava Angelo di Valentini: era nato a Trieste il 28 aprile 1894, e di mestiere era muratore. Cadde esattamente il 24 maggio 1915: primo giorno di guerra. L’ultimo caduto prima del 4 novembre 1918 (ci furono anche dei morti successivi, a seguito di ferite riportate prima) fu Vittorio Antoniani, nato a Trieste il 15 ottobre 1892, morto durante una ricognizione a Moriago Veneto il 27 ottobre 1918.

  150. dimaco il discolo ha detto:

    io vorrei, xe generico che I taliani no sa mai niente.f. inché ghe comoda

  151. Mauricets ha detto:

    bon che l’italia doveva fallire… Il Tesoro ha collocato tutti e 7 i miliardi di euro di Btp, a 5 e 10 anni, in asta oggi.

    Televideo RAI scrive.

    Mentre altri devono andare negli USA a vendere titoli di stato.

  152. Io vorrei... ha detto:

    @ dimaco il discolo

    Forse t’è sfuggito che quello che scrisse di non sapere niente della cessione della flotta si chiamava Weber von Webenau. Capo della delegazione per l’armistizio.

    Arduo affermare che questo qui fosse italiano…

  153. Mauricets ha detto:

    http://www.economist.com/node/21555568
    per 154

    dimaco il discolo.

    sai che stanno per rifare la “federativa”?
    almeno a livello di trasporti aerei.
    dopo essersi scannati adesso ritornano fratelli!

    altrimenti vanno in fallimento i vettori aerei.

    Balkan unity?

    Four airlines may have to merge

  154. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @109 IO VORREI : Io mi riferisco al volume scritto da Anthony Eugene Sokol per il US Naval Institute nel 1968 , da non confondere con ill fratello Hans.S.Sokol.
    Dato che e’ legato ad altri eventi riporto solo quelli che interessano qui :
    Seizing upon a hope that the maritime peoples of the new Yugoslavia might be induced to stay under his rule, on 30 October 1918 Charles transferred the entire I.& R. Navy to the newly formed Yugoslav Counci. Officers and man of other nationalitieds were released from their oath of loyalty to the Emperor, and the next day,the Navy was taken over by Yugoslav officers. A former captain of the battleship
    PRINZ EUGEN,Rear Admiral Dragutin Prica ,was made commander-in-chief,and Captain Janko Vukovićde Podkapelski became commander of the fleet. At 16.45 on 31 October the flag of the I.&R.Navy was hauled down and the new red-white-blue Yugoslav flag was run up.
    Far inland the DABUBE FLOTILLA had withdrawn to Budapest and hoisted the Flag of Hungary.

    THE AUSTRO-HUNGARIAN NAVY no longer esisted.

    …poi altri eventi si evolvono ………..

    At 06.30 on 1st November 1918, while the Navy’s new masters were celebrating the transfer,the powerful battleship Yugoslavia,formerly the Viribus Unitis,was hit by an Italian mobile mine ,taking with her the Yugoslavian fleeet coomander.
    This episode does not belong to the history of the Astro-Hungarian Navy,but its proximity to the end of that Navy makes it worthy of note. ( ex pages 136-137-139)

    Per onor di cronaca le corazzate ex KuK furono così distribuite :

    Alla Gran Bretagna :
    Erzerzog Ferdinand Mark-Babenbrg,-Habsburg-Budapest-Monarch

    Alla Francia :
    Prinz Eugen-Erzherzok Karl-ErrzerzogFriedriech

    All’Italia

    Tegetthoff – Zrinyi- Radetzky

    L’autore partecipò alla 1 Guerra come guardiamarina sulla Prinz Eugen ed anche su altre navi ,fu un uomo di grande cultura ed interessi era un linguista parlava molte lingue anche orientali,il suo libro fu tradotto in tedesco che gli meritò un premio da parte del Governo Austriaco

  155. dimaco il discolo ha detto:

    da qualche parte bisogna pur cominciare, mauricers. chi inizia con I aerei e chi con tradimenti e bugie lunghe 90 anni

  156. ufo ha detto:

    @147 “una cosa è l’talia sabauda, una l’italia fascista, e una la repubblica italiana“…

    Ci credero quando l’Italia repubblicana avrà finito di occupare le colonie arraffate dall’ingorda Italia savoiarda (esplicitamente inclusa casa mia). Ma mi par di ricordare che tutte queste pignole distinzioni non le fai quando ti metti a fantasticare sulle legioni di Roma antica e sulla Tergeste romana… Cos’è, uno sport nazionale quello di pilluccare dalla storia solo quello che ti suona bene?

  157. Mauricets ha detto:

    160

    ufo
    presto anche la ZonaB opterà per l’italia.
    Quando sara nullo Osimo.
    Trattato bilaterale non riconosciuto dalle potenze vincitrici.
    Trieste è, era, sarà sempre italiana.
    alri hanno invaso il sacro suolo italico.

    i barbari con le loro orde.

  158. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @155 MAURICETS : ti non te ga risposto mai a dei
    commenti che go fato mi,te li rifazo :

    te so pronto al gesto estremo come ecita el tuo ino ???

    te son un vero patriota e te compri tuto in Italia e niente in Slovenia e Croazia???

    non te ga risposto a quel comento “pesantino
    che te ga fato sule done ???

    bon quanti BPT te ga comprà per salvar l’economia Italiana o li devi comprar i altri

    sul Minuscolo (picolo) ogi in FVG una impresa su quatro costretta a chiedere il fido ( per comprar BPT presumo )

    come mai gà za sera più de 4000 imprese (se basta in Italia)

    Vista la tua oniscienza te devi dar una risposta altrimenti te continui a eser fariseo e patetico che per un omo adulto
    no x el masimo del fairplay

  159. Tergestin ha detto:

    El problema xe chiederse chi festeggia: vardacaso veci e potenti individui dele varie consorterie, i pochi che dall’Italia ghe ga solo guadagnado. Compresi oviamente i loro camerieri e portaborse in zerca de racomandazioni varie all’ombra del potente.

    Senza considerar el ventennio, dal 1954 in poi
    la minoranza slovena ga subido el razzismo dichiarado fino a minimo venti anni fa, la gente senza prebende xe emigrada e continua a emigrar, i lavoratori e operai se ga visto serar fabriche e cantieri e i studenti con le scole a tochi iera in piazza e fin soto el comun mentre una giunta de pseudo-sinistra stavase levando el capel ale lobby de cui accennado sopra. Una pessima figura per el sindaco.

    Dati ala man, el novecento xe stado quasi tuto un disastro per Trieste, a livel culturale, economico, demografico e sociale e qualche publicazion controcorente xe stada publicada e con la caduta de certi miti altre vegnera’ publicade.

    No ocori esser ne filotitini, ne austriacanti ne pro TLT per renderse conto de come l’amministrazion italiana sia stada un disastro per questo territorio e la magior parte dele sue genti, ma solo vardar lo spopolamento e inveciamento dela gente, la fuga dele ativita’ produtive e le “rovine” in Porto. E magari, bel saria, anca i conti in banca de tuti i papaveroni de partiti e asociazioni che ga sventolado tricolori urlando fin l’altro ieri.

    Va a saver che una bela indagine fiscale no chiariria tante bele robe, ma dubito che mai se fara’ fino a quando staremo soto un certo sistema colonizator.

    Amen.

  160. Tergestin ha detto:

    @ Ufo

    Scusa l’appunto ma mi go smesso de risponder ai deliri de Mauricets e lo salto a pie pari.
    No per cativeria ma xe come zercar de dialogar con Wanna Marchi, Paperinik o Sgarbi: se trata de personaggi sospesi tra realta’, fumetto e delirio ed el solo fatto de provar a intavolarghe una frase seria rendi meno seri i propri stessi discorsi.

    Scusa el disturbo, mulon. 😉

  161. dimaco il discolo ha detto:

    I barbari xe rivai tal 18 con una barca maledeta. XD

  162. Io vorrei... ha detto:

    @ Giampaolo

    Ho già scritto che la storia del presunto nuovo nome della Viribus Unitis è contestata dagli storici croati. Per loro la nave non era stata ribattezzata “Jugoslavia”.

    Riguardo alla distribuzione delle corazzate A/U dopo la guerra, il tuo elenco non è completo al 100% ed alcuni nomi sono errati.

    GRAN BRETAGNA:
    1. SMS Habsburg
    2. SMS Árpád
    3. SMS Babenburg
    4. SMS Erzherzog Ferdinand Max
    5. SMS Budapest

    FRANCIA:
    1. SMS Erzherzog Karl
    2. SMS Erzherzog Friedrich
    3. SMS Prinz Eugen

    ITALIA:
    1. SMS Erzherzog Franz Ferdinand
    2. SMS Radetzky
    3. SMS Zrínyi
    4. SMS Tegetthoff

  163. Mauricets ha detto:

    165

    dimaco il discolo

    i barbari sono arrivati attorno al 500 – 600ac.

  164. Io vorrei... ha detto:

    @ dimaco
    Sono arrivati da quella barca, accolti dal sindaco in lacrime. Poi sono sbarcati i bersaglieri, che sono stati letteralmente presi d’assalto dalla popolazione triestina. Le piume dei bersaglieri vennero strappate dai loro copricapi e tenute come “souvenir” della giornata.

    Il generale dei barbari – Petitti di Roreto – dal balcone del municipio di Trieste tenne un discorso fortemente patriottico. Sotto di sé, decine di migliaia di triestini che dopo un delirio di “hurrà” intonarono uno dopo l’altro una serie di canti patriottici.

    Questa fu l’accoglienza riservata dalla città ai barbari.

  165. sfsn ha detto:

    @ giampaolo 142:
    no, no xe una sovrapposizion: anche sula Viribus Unitis iera stada alzada la bandiera rossa e co la xe affondada i marinai stava festeggiando che i se gaveva impadronì dela nave e la fine dela guera. Anche a Cataro ghe iera sta una rivolta sula flota!

  166. sfsn ha detto:

    io vorrei xe Lojze venezian, senza dubbio!
    redazion, come la metemo?

  167. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @166 IO VORREI .. : Non so se sono errati od incompleti i miei o i tuoi.

    Io li ho riportati dal libro ex pag 162 -163

    quando ho tempo farò cross-checking su altri due libri.

  168. Antonio ha detto:

    @ 168
    Hai totalmente ragione.

  169. Io vorrei... ha detto:

    @ sfsn 169

    La Viribus Unitis quel giorno lì non inalberava una bandiera rossa. Proprio per nulla. Inalberava la bandiera tricolore degli slavi del sud. Puoi immaginarti se uno come Vukovic poteva accettare una rivolta socialisticheggiante nella “sua” nave.

    La Viribus Unitis venne affondata all’alba del 1 novembre. Si disse che la sera prima c’era stata una festa, ma la cosa non risulta dalle testimonianze più immediate. Ad ogni modo, Rossetti e Paolucci vennero fermati ed arrestate dalle guardie notturne, che montavano regolarmente il loro turno. Il che significa che Vukovic continuava a comandare la nave con le stesse metodiche organizzative precedenti. Del resto, perché avrebbe dovuto cambiarle?

  170. Io vorrei... ha detto:

    @ Lonzar

    Non so se hai copiato male tu, ma se sul tuo libro c’è scritto effettivamente (per esempio) “Erzerzog Ferdinand Mark”, allora non ci siamo proprio.

    La parola “Erzherzog” si scrive con l’acca in mezzo, e il nome proprio del personaggio fu Ferdinand Maximilian (chiamato “Max”). E’ il famoso Massimiliano d’Asburgo (1832-1867) che divenne imperatore del Messico e lì venne fucilato.

  171. sfsn ha detto:

    io vorrei:
    te ieri presente che te sa la bandiera che la bateva? Mai sentì parlar de propaganda?

  172. sfsn ha detto:

    scusa, go sbaglià intestazion:
    Lojze,
    te ieri presente che te sa la bandiera che la bateva? Mai sentì parlar de propaganda?

  173. Io vorrei... ha detto:

    @ sfsn
    Riguardo alla bandiera che batteva la Viribus Unitis, abbiamo le relazioni scritte dell’epoca. Intendo dire: scritte da quelli che erano lì, proprio in quelle ore lì.

    Anche dell’ammainamento della bandiera imperiale e del contestuale innalzamento della bandiera jugoslava al comando di Pola abbiamo la relazione ufficiale.

    Mentre non esiste alcun documento coevo che parla del “ribattezzo” della nave. Lo riconosce laconicamente perfino la wiki tedesca: “Eine Umbenennung des Schiffes in Jugoslavia, die in der Literatur häufig erwähnt wird, hat in der Realität nicht stattgefunden”.

    Quindi dove sta il problema?

  174. sfsn ha detto:

    ribadisso, Lojze, mai sentì parlar de propaganda?
    Ara che anche al Regno SHS i socialisti e i ammutinai rivoluzionari no ghe piaseva figa tanto…

  175. sfsn ha detto:

    piaseva MIGA tanto, no FIGA tanto… scuseme el lapsus (decisamente freudian!)

  176. Io vorrei... ha detto:

    Devo aggiungere una cosa: gli storici militari croati oggi contestano quanto affermato da alcuni storici austriaci: essi (i croati) dicono che alcune navi vennero imbandierate con la bandiera *croata*, e non con quella *jugoslava*.

    Ecco qua una fonte in lingua tedesca (a parlare però è un croato):

    In Kroatien hatte man bis vor kurzem (i.e. bis zu ihrer Selbständigkeit) sehr selten die Tatsache erwähnt, dass am 31.10.1918 auf der „Viribus Unitis“ und einigen anderen Schiffen im Hafen von Pola kroatische Flaggen gehisst wurden. Darüber schreiben aber der erwähnte österreichische Marineoffizier Bayer v. Bayersburg und einige andere Zeitzeugen. Einige österreichische Autoren hatten dagegen oft behauptet, dass auf der „Viribus Unitis“ und anderen Einheiten jugoslawische Flaggen gehisst wurden. Dabei wurde die Tatsache außer Acht gelassen, dass es 1918 eine solche Flagge noch gar nicht gab!

  177. Mauricets ha detto:

    si erano tanto amati i fratelli balcanici.

  178. Mauricets ha detto:

    mi voleria saver chi xe cuela zima che xe ga inventa la yugo.

    doveva eser proprio un fora.

  179. sfsn ha detto:

    penso che iera el stesso mato fora che ga avù la bela pensada de unir el regno borbonico al granducato de toscana al regno del piemonte alo stato pontificio al Lombardo-Veneto

  180. Sandi Stark ha detto:

    Ma quano mai “bandiera croata” che nianche no esisteva. La bandiera della Marina SHS iera identica a quella asburgica, coi triangolini intorno al perimetro de la bandiera e co’ l’aquila dei reali assassini serbi a due teste, ma una sola corona inveze che due. Comunque no riguardava Rossetti che iera soto acqua.

    Quela nazionale iera idem, blu bianca e rossa e co’ l’aquila bicefala serba sul bianco.

    Ciò, veramente volè che perdemo el nostro tempo fazendo ricerche andandoghe drio al soggetto?

    No ve ricordè quando el ghe diseva ne me ricordo a chi: “Intanto me son divertì a farte perder ore del tuo tempo?”

  181. Mauricets ha detto:

    con la grande differenza che nella penisola vi era una sola religione, e un solo popolo.

  182. Io vorrei... ha detto:

    Ecco: adesso viene fuori che la bandiera croata nemmeno esisteva.

    Questo fenomeno di Sandi nemmeno sa che venne utilizzata fin dal 1848.

    Non ci credete?

    Si veda qua la foto della bandiera utilizzata dal bano Jelacic: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/73/Flag_of_Croatia_%28Josip_Jela%C4%8Di%C4%87%29.JPG

    Questa bandiera si trova al museo nazionale di Zagabria.

  183. sfsn ha detto:

    Un solo popolo xe tuto de veder. Iera una caterva de dialetti diversi, incomprensibili un al altro, la lingua leteraria italiana la comprendeva solo una ristrettissima elite culturale, mentre la magioranza dela popolazion iera analfabeta e capiva solo el dialeto. Quanto ala religion, la Serenissima repubblica iera stada scomunicada più volte (gaveva subido l’ “interdetto” con termine tecnico) il che voleva dir che el papa no permetteva ai sacerdoti de celebrar messa. Ma la Serenissima se ne sbatteva dei diktat de Roma e l’interdetto no gaveva avù nissuna conseguenza. In maggior consiglio i gaveva adiritura ventilà de diventar luterani, ma dopo i gaveva lassà star. Le forme de religiosità popolare, soprattutto al sud e nelle valli alpine, iera estremamente contaminade con culti naturali, tanto che in liguria i processai per stregoneria iera stai spesso accusai anche de eresia. Socino e Valdo gaveva avù un seguito enorme in piemonte e el potere locale, imbeccà dal papa, gaveva adiritura bandì una crociata contro i valdesi, che ga dovù ritirarsi nele valli del Pellice per sopravviver.
    E no stemo parlar de quanti sudditi borbonici, toscani e papalini ga visto come una tragedia l’arrivo dei piemontesi nel 1861.
    Un solo popolo?

  184. sfsn ha detto:

    Lojze,
    su sta bandiera croata xe anche i tre leoni dela dalmazia! te me sta diventando un nazionalista croato?

  185. Mauricets ha detto:

    ma nei fatti l’italia esiste, la yugo no.

    perchè?

    un popolo, una lingua, una religione, una cultura.

  186. Io vorrei... ha detto:

    Un solo popolo no: una sola nazione invece sì. L’idea di far parte di una “cosa” chiamata “Italia” era comune da molti secoli.

    Comunque sia, l’Italia sta in piedi come stato nazionale indipendente da 150 anni, ed è passata attraverso notevoli prove di tutti i tipi. Mi pare abbastanza per dire che s’è sufficientemente consolidata nel panorama degli stati del mondo intero, comunque la si pensi sul suo futuro.

    Non credo proprio che Cosolini (tanto per tornare in topic) si ritenga non-italiano.

    Per conferma, si legga questo suo discorso in occasione dell’ultimo Giorno del Ricordo:

    Sono passati otto anni da quando il Parlamento approvava, con voto pressoché unanime, la legge sul Giorno del Ricordo.

    È stato un atto legislativo molto atteso, con il quale la Repubblica Italiana affermava, finalmente e ufficialmente, che la storia del confine orientale era ed è storia sua.

    Le tragedie che colpirono le nostre terre nel cuore di quel secolo difficile che è stato il Novecento venivano da quel momento riconosciute come parte dell’intera nazione italiana, capitoli integranti della sua storia nazionale: in particolare le foibe e l’esodo degli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, vicende terribili direttamente collegate a una guerra cui l’Italia partecipò dalla parte sbagliata e alla volontà annessionistica del nazionalismo jugoslavo.

    Eppure per lungo tempo la dissoluzione della Venezia Giulia per effetto del Trattato di pace del 1947 – un’intera regione che va in frantumi – era un avvenimento fin troppo grave e in un certo senso scandaloso per l’Italia del dopoguerra, un Paese che aveva voglia di ricominciare a vivere, di voltare pagina, di dimenticare.

    E così quel lutto venne rimosso dalla coscienza del Paese, relegato a questione marginale e periferica. Ci fu certo l’attenzione con cui i governi e la diplomazia dell’epoca seguirono la “questione di Trieste”, ci fu senz’altro il sentimento patriottico, che infiammava l’opinione pubblica nei periodi di più acuta crisi; ma il “nodo” rappresentato dall’esodo fu lasciato quasi unicamente alla memoria delle comunità degli esuli istriani, fiumani e dalmati, scampati dalle loro terre d’origine nel resto del Paese quando non all’estero.

    È grazie soprattutto a loro se oggi sappiamo e ricordiamo. Sappiamo del ricco patrimonio culturale e civile della civiltà degli italiani dell’Adriatico orientale. Sappiamo e ricordiamo che le pagine più dolorose della storia della civiltà istriana, fiumana e dalmata appartengono alla storia d’Italia e perciò alla storia d’Europa. Quella storia che è stata lacerata e sconvolta nel secolo scorso dai nazionalismi e dai progetti totalitari, che qui come in altre parti del continente hanno cercato di imporre modelli identitari monolitici ed esclusivi, insieme alle più efferate forme di controllo e persecuzione dell’altro.

    Conosciamo le responsabilità di ciascuno Stato e le politiche devastanti che qui hanno messo in opera, nella buia stagione dei totalitarismi.

    Perché le tragedie del Novecento giuliano non sono il risultato di improvvisi e incomprensibili scoppi di violenza e inciviltà, ma il prodotto deliberato di ideologie e istituzioni repressive, illiberali e antidemocratiche.

    Oggi, nella Trieste che ha riacquistato la sua centralità nella regione adriatica dell’Europa integrata, possiamo dire con sicurezza che tutto ciò appartiene per sempre al passato.

    Il Giorno del Ricordo ogni anno rafforza la consapevolezza storica e insieme la convinta e responsabile adesione ai principi della cittadinanza democratica, così come il senso di orgogliosa appartenenza all’Europa unita. Anche per questo la ricorrenza del 10 febbraio possiede un’altissima valenza morale, civile e politica.

  187. Io vorrei... ha detto:

    @ sfsn 188

    Notoriamente quelli non sono tre leoni, ma tre leopardi.

    Noterai l’assenza dello stemma istriano (la capretta). Ti potrai chiedere: come mai? Forse Sandi lo sa.

  188. sfsn ha detto:

    ara,
    sto polpetton gnanche no lo legio, tanto più che el xe sta scrito per la giornada del orgoglio fascista.
    comunque lo stato roman (prima monarchia, dopo repubblica, dopo impero) xe sta indipendente per quasi 2000 anni, l’impero romano d’oriente (poi bizantino) per 1700 anni, l’impero asburgico per mezzo millennio (de più se se conta i domini asburgici preimperiali), el Sacro Romano Impero 1000 anni,la Serenissima repubblica 900 anni… Cossa me sa dir che l’italia xe una nazion indipendente da 150 anni? a sto mondo tuto passa, xe stupido pensar che la situazion italiana resterà invariabile per sempre

  189. sfsn ha detto:

    vedo che co te se ciama Lojze no te fa una piega. E leopardi, leoni, gatini o adiritura cavre me interessa poco.

  190. Mauricets ha detto:

    192

    sfsn

    a mi me sa dir che l’italia è una grande democrazia, paese fondatore della UE.

    oggi, al presente.
    la yugo non esisti.
    gli stati eredi sono repubbliche delle banane.
    L’A è defunta.

    quindi W l’Italia!!!!

  191. Io vorrei... ha detto:

    Sono d’accordo con te: tutto passa. O per meglio dire: tutto si trasforma.

    Anche il mondo è destinato a sparire, prima o poi.

    Diciamo allora che non vedo nell’immediato futuro la sparizione dello stato nazionale italiano.

    Pensa però alla sorte di alcuni stati: il Giappone per esempio è sempre esistito da quando si ha memoria, tanto che per la religione shintoista addirittura gli imperatori derivano dalla dea Amaterasu, la stessa che ha creato il mondo.

    Senza volerla fare così lunga, hai visto mai che l’Italia sopravvive magari per altri 500 anni? La vita è breve: finire come il tenente Drogo del Deserto dei Tartari, sempre lì ad aspettare un evento che non capita mi pare una gran perdita di tempo, oltre che uno spreco di risorse mentali.

  192. sfsn ha detto:

    mi me par un spreco de risorse mentali anche osannar l’italia o qualsiasi altro stato

  193. Sandi Stark ha detto:

    @ 172 come “dialeti”, se trattava de signore lingue, riconssude dall’Unesco e perfin dallo Stato italian come “LINGUE”.

    Se tratta delle lingue pre unitarie, quelle prima dell’etnocidio dei massoni che i pretendeva de crear un novo popolo e una nova nazion in laboratorio come Frankenstein.

    Difatti no i ghe xe ancora rivài e no i ghe riverà mai.

  194. Mauricets ha detto:

    e di solito chi porta sfiga al prossimo se la vede ritornare indietro.

    tanto si parlava del fallimento dell’italia che per fallire stava la slo.

    che senza i dollari a puff la iera al monte de pieta.

  195. Mauricets ha detto:

    197

    Sandi Stark
    e invece ci sono riusciti, e alla grande.
    cosa che hanno fallito gli yughi e gli asbugo nei rispettivi progetti.
    fattene una ragione.

  196. Mauricets ha detto:

    196

    sfsn
    no, speta un attimin.

    qua si tratta dell’inverso.
    su 10 utenti 8 spandono merda sull’italia.
    per spirito democratico permetterai che due siano di parere opposto?
    o vuoi il soviet del pensiero unico?

  197. Sandi Stark ha detto:

    Nazionale, si, come le sigarette.

    L’Italia xe uno Stato, ma col klinz che xe uno Stato Nazionale. Esisti una nazionalità per almeno ogni lingua che se parla, e no basta la lingua per definir la “Nazion”.

    La Nazion xe un insieme de persone che ga in comune una stessa lingua, usi e costumi, tradizioni e Storia, a volte la religion e che i xe coscienti de esserlo.

    Mi magno capuzzi garbi, no magno pizza e mozzarella, go un’altra lingua madre de un sicilian o de un napoletan, altri usi e costumi, una Storia compleamente diversa e pertanto semo de Nazionalità diverse.

    Xe de nazionalità italiana solo quei che credi de aver la stessa Storia in comune con tutti i altri abitanti de la Penisola e che i parla italian come lingua madre dalla nascita perchè i loro genitori ga tradì le loro radici.

    Perchè credè che i odia tanto quei come mi? Perchè ghe dimostro ogni giorno che el zogatolo massonico risorgimentale no ga mai funzionà e che no i riva più a piazzarghelo in schena a tutti i disgraziài cittadini de ‘sto Stato.

    Ma a questo pol rivarghe solo i colti e i iniziati, quei che ga ciaro che xe in zogo l’esistenza del loro Stato creà sul mito nazionale italian solo per sfruttar tutti i cittadini a vantaggio delle loro Corporazioni de sfruttatori.

    I altri come Maurice xe persone semplici che preferissi crederghe alle fiabe del risorgimento piuttosto che a quele dei Fratelli Grimm.

  198. Mauricets ha detto:

    201

    Sandi Stark
    ma sei sempre cittadino della repubblica italiana.
    rinuncia alla cittadinanza e diventa apolide.

  199. Mauricets ha detto:

    201

    Sandi Stark
    oppure vai in A, ti fai dare la cittadinanza A e togli l’italiana. diventi straniero.

  200. Io vorrei... ha detto:

    “Osannare” il nostro stato non rientra – credo – nelle corde della stragrandissima maggioranza degli italiani attuali. Checché se ne dica e per quanto si affermi il contrario.

    L’Italia è passata attraverso la sbornia nazionalista lungo il ventennio fascista, ma le generazioni del dopoguerra fortunatamente non hanno mai letto o sentito delle affermazioni espansionistiche da parte dei nostri governanti. Il che è bene.

    Se qui si avesse la passione per la storia che alcuni dicono di avere, basta leggere qualche quotidiano degli anni che furono per capire che la cosa non fu così per molti anni. Dopo di che, uno può anche andare a leggere qualche giornale tedesco, austriaco, francese o in lingua inglese per capire come la si pensava all’epoca.

    Ritengo la maggior parte delle polemiche “nazionali” o “confinarie” che leggo qui in bora.la estremamente stucchevoli. Siamo nel pieno di una crisi epocale, laddove per la prima volta nella storia il ruolo dell’Europa nel mondo è messo in pesante crisi: movimenti di genti e di risorse come mai l’uomo vide. Io personalmente credo che sia da rifondare tutto un certo pensiero in materia economica e soprattutto finanziaria.

    In altre parole: è bello ragionare di storia. E’ interessante – almeno per me – lo studio dei perché siamo arrivati qui, e come mai ci siamo arrivati.

    Ma l’unica cosa sulla quale possiamo incidere è il presente. E il presente ci pone delle domande totalmente diverse rispetto alla storia dello spostamento dei confini o alle “piccole patrie”. Queste sono delle fole che ci vengono in testa in base ad un ragionamento molto semplice: noi torniamo a vagheggiare i Borboni o gli Asburgo o il TLT o la Serenissima o robe del genere come gli animali feriti, che fuggono nella propria tana. La nostra “tana” mentale è il passato. Tanto più caldo ed accogliente quanto più lo si mitizza. Immaginarsi poi quando lo si mitizza inventandosi dei fatti trascorsi: allora diventa proprio come la coperta di Linus o il ciuccio di quando eravamo piccoli.

    Gli Asburgo come il ciuccio: pura regressione.

  201. Mauricets ha detto:

    a be, come si parlano addosso gli italiani non vi è nessuno.

    tutto meno che nazionalisti.

  202. Sandi Stark ha detto:

    Domani a Pola se commemora i morti della Viribus Unitis, invito i patrioti ‘taliani ad andarghe, visto che la nave iera ‘taliana.

    Un storico de Pola ne conta:

    A. Thomazi u knjizi, La guerre navale dans l’Adriatique, navodi da su talijanski ratni brodovi vec oko podneva u cetvrtak 31.10.1918. sigurno imali radiodepesu koju su clanovi pulskog Narodnog vijeca uputili saveznickim vladama, obavjestavajuci ih o kljucnim promjenama u vezi Mornarice.

    Chi capissi capissi, chi se sforza se sforza, chi fa propaganda sotto mentite spoglie, che fazi pur.

  203. Matteo ha detto:

    Mauricets

    Quanta inesatezze

    Io vorrei

    Discuter co sti qua xe senza sesno, xe 4 gati che scrivi sempre lori, leger e risponderghe anoia, no te rivi da nisuna parte, al 99% no ghe interesa gnente de nazion italia e eu, basta che i sta ben, che i va comprar carne ciche e benza in slo dove costa de macno, per cui

  204. abc ha detto:

    In merito alle vicende della Viribus Unitis, ho sotto mano il libro di Hans Sokol che riporta il testo dell’ordine diramato verso le 20.30 del 30 ottobre 1918, che si può leggere anche nel commento 124 di Sandi Stark. Vi si legge che a tutti i militari degli equipaggi di nazionalità non slava “può esser concesso a domanda” di far ritorno in famiglia.

    Verso le 16.45 del giorno dopo veniva ammainata la bandiera austriaca e non appena questa fu portata a terra, veniva issata quella jugo, salutata con 21 colpi di cannone. “Gli Slavi esultavano, i Tedeschi e gli Ungheresi distolsero i loro occhi da questo triste e insopportabile spettacolo.”

    Ma allora c’era ancora pesonale non slavo a bordo, forse le licenze decorrevano dalla mattina seguente? cioè da dopo l’affondamento?

    Sarebbe curioso sapere se nella commemorazione di oggi a Pola vengono pubblicati i nomi dei morti in modo di risalire alle relative nazionalità. Così si sa con certezza se i non slavi hanno fatto in tempo ad essere mandati in licenza.

    Se qualcuno mi sa dare indicazioni, ne sono grato.

  205. Mauricets ha detto:

    208

    abc
    come poteva essere issata la bandiera di uno stato che non esisteva?
    era come alzare la bandiera dei pirati.
    il regno di yugoslavia venne riconosciuto appena.

    “Nessuna nazione riconobbe l’indipendenza e la sovranità dello stato slavo, se non la stessa Austria nell’ipotesi di una futura ricostituzione dell’impero su basi federali.”

    http://it.wikipedia.org/wiki/Regno_dei_Serbi,_Croati_e_Sloveni

  206. Mauricets ha detto:

    “Gli Slavi esultavano, i Tedeschi e gli Ungheresi distolsero i loro occhi da questo triste e insopportabile spettacolo.”

    la ciurma era slava.
    gli ufficiali di altre nazionalità.

  207. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @208 ABC :dal “UMSTURZJAHR 1918 -ENDE UND AUFLOESUNG” che in pratica è un diario di guerra che raccoglie tutti i “dispacci” scambiati tra i comandi navali e di terra
    con particolar riferimento tra il 18 ottobre
    e il 16 novembre 1918 si nota che il più grosso “chaos” (parola usata nel testo) si ebbe tra il 31 Ott. e il 3 Nov. quando il comando della marina passò al Consiglio
    nazionale degli Slavi del Sud a Agram(Zagabria).Il 31 Ottobre l’ammiraglio Koch dette ordine che tutte le navi di notte fossero illuminate e al 1 Nov.a tutti gli Austriaci di lingua tedesca fu permesso di tornare a casa.
    Il 2 Nov. la stazione di Pola fu presa d’assalto da tutti i sopravissuti dell’affondamento ,ed il comandante della Stazione che era in mano al Consiglio dei Slavi del Sud ,Ten. Jelicnik ebbe ordine di far partire prima gli Ungheresi e poi i Tedeschi. Il Consiglio dette inoltre ordine che chi voleva arruolarsi nella nuova marina
    poteva farlo.Ci sono anche foto in cui si vedono le tradotte piene di militari.
    Questo fa capire che l’ordine e l’organizzazione era ormai un ricordo.
    C’è inltre una parte che tratta quello che successe a Trieste a Villa Necker.

  208. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @21o MAURICETS :

    coss’ te pensi de rivar dir robe inteligenti , che anche le monade te vien mal !!!

  209. Sandi Stark ha detto:

    Basta che andè in cimitero della Marina a Pola e che leggè le lapidi.

    @ 210 “la ciurma era slava gli ufficiali di altre nazionalità”

    questo no no xe normale.

  210. Mauricets ha detto:

    prche il 31 ottobre Janko Vuković dalle 5 del pomeriggio prende il comando della nave
    Viribus Unitis?

    sostituendo il precedente?
    lo nominab il Comandante in Capo della marina austro-ungarica Horthy.

    sollevando il precedente, Kamillo Teuschl?

    ricordo che il regno di yuogoland non era riconsciuto dalle potenze vincitrici.

  211. Io vorrei... ha detto:

    Io sono andato al cimitero della Marina di Pola, a metà degli anni ’90 (non ricordo bene l’anno). Le tombe di quelli della Viribus Unitis sono in grande maggioranza senza nomi: piccoli cippi in pietra (che a me parvero fatti in anni recenti, a dire il vero: è da ricordare che gli austriaci (l’associazione della marina AU) rimisero a posto il cimitero fra il 1989 e il 1991, e proprio in quegli anni vennero aggiunte o spostate delle lapidi, come per esempio la lapide per il comandante Vukovic, in granito nero e manifestamente nuova di zecca) a forma di piccolo cubo con la faccia superiore leggermente digradante ed una croce cattolica in cima, posti direttamente a terra.

    S’un lato, frammista a questi cippi c’è invece una singolare tomba in lingua araba e la mezzaluna: evidentemente un bosniaco. Però questa tomba non è in linea con le altre: pare proprio sia stata costruita prima.

    Aggiungo anche un’altra cosa: il totale delle tombe della VU che si trovano a Pola è inferiore a 100. A memoria saranno state fra i 50 e i 75. Quindi la grande maggioranza dei morti non è lì, a meno che non ci sia anche una fossa comune, che però non ricordo.

    Purtroppo le foto che feci all’epoca con una delle prime macchine digitali le persi tutte quando mi fu rubato un computer, per cui vado tutto a memoria. Ma la prossima volta che vado a Pola di sicuro ci ripasso e faccio delle nuove foto.

    Ad abc dirò che se tu leggi i documenti dell’epoca (in parte riportati dal Sokol che possiedi) scoprirai – come hai già notato – che la scelta di rimanere o meno sulla Viribus Unitis fu lasciata ai singoli marinai: non ci fu una sorta di “decreto di espulsione” per i non jugoslavi. Va da sé che è logico aspettarsi che la maggior parte dei non jugoslavi decise di congedarsi, ma nulla lascia pensare che invece alcuni di altre nazionalità decidessero di rimanere a bordo.

    Questo dicono le carte, dopo di che lascia che chi ha una propria idea precostituita se la suoni e se la canti da solo.

    A Mauricets dirò che la bandiera jugoslava esisteva già da prima della formazione della Jugoslavia. Era la bandiera degli “slavi del sud” ed utilizzava i colori rosso, bianco e blu, tipici dei popoli slavi. Qui puoi vedere un’immagine di Cattaro del 1903 (una cartolina colorata secondo un particolare processo di stampa dell’epoca), ove noterai l’uso delle bandiere con i colori slavi:

    http://www.istriadalmaziacards.com/upload/cartoline/00001425/imm141-01.jpg

    Ci vedrai pure la bandiera gialloblu del Regno della Dalmazia all’interno dell’Impero AU.

    Tornando alla storia del presunto telegramma, secondo una mia fonte (un libro di un americano) nella notte fra il 30 e il 31 ottobre 1918 a Pola fu composto un radiogramma da spedire al presidente americano Wilson, col seguente testo: “Assieme con i Cechi, gli Slovacchi ed i Polacchi ed in accordo con gli Italiani, abbiamo preso possesso della flotta di Pola, del porto di guerra e dei forti”. Questo telegramma però non venne spedito, perché immediatamente prima arrivò una comunicazione da Zagabria secondo la quale il rappresentante del Consiglio Nazionale degli Sloveni, Croati e Serbi – Ante Tresić-Pavičić – sarebbe arrivato a Pola alle otto del mattino, e quindi si decise di non spedire nulla.

    Alle 9 del mattino Tresić-Pavičić e Metodius Koch (ammiraglio sloveno) s’incontrarono sulla Viribus Unitis, e il secondo solennemente affermò di consegnare la nave al primo, rappresentante del comitato.

    L’ammiraglio Horthy (comandante della flotta e futuro reggente ungherese alleato con la Germania nazista) stese un processo verbale affermando che rispondeva agli ordini dell’imperatore. Questo processo verbale è rimasto agli atti. Tresić-Pavičić in un articolo in una rivista in lingua inglese del maggio 1919 scrisse che la novella della cessione della flotta fu comunicata ai governi alleati via cablogramma da Pola quel giorno stesso, ma in realtà di questi cablogrammi non ne esiste copia.

    Il comandante Janko Vuković de Podkapelski venne nominato comandante della nuova flotta, e qui sorse un primo problema, perché in un primo momento il consiglio dei marinai (un organo autoconvocato dai marinai rimasti) bocciò questa nomina: Vukovic era ritenuto un filoaustriaco e non si era mai espresso a favore della Jugoslavia negli anni precedenti. E così il neocomandante rifiutò ad un primo momento la nomina, salvo accettarla dietro insistenza di Tresić-Pavičić e di Koch, che arringò a tal fine i marinai. E così alle quattro del pomeriggio del 31 ottobre 1918 (secondo altre fonti erano invece le cinque), la bandiera imperiale venne ammainata, e venne innalzata al suo posto quella jugoslava.

    In quelle stesse ore stava partendo da Venezia la spedizione militare di Rossetti e Paolucci.

  212. Mauricets ha detto:

    215

    Io vorrei
    io non metto in dubbio la bandiera.
    ma il fatto che il regno di yugoland non era riconosciuto come entità statale, quindi come interlocutore, dalle nazioni vincitrici.
    era riconosciuto tale dal perdente.
    il perdente che consegna la nave a uno stato non rconosciuto. è anomalo.
    anche perchè i danni di guerra, e il modo di pagarli e le quote per i singoli paesi, spettava ai vincitori.
    in questo modo l’A sottraeva parte dei risarcimenti ai vincitori.
    dirottandoli verso un paese non riconosciuto. e di cui sperava poter in qualche modo di portre nuovamente sotto la propria influenza.
    magari in forma federale.

  213. Io vorrei... ha detto:

    @ mauricets

    In realtà la questione è ancora più complessa.

    Fra gli alleati c’era il Regno di Serbia.

    All’interno dell’Impero sorse il comitato degli Sloveni, Croati e Serbi, che dichiarò la costituzione dello Stato dei Serbi, Croati e Sloveni.

    Il Regno di Serbia non riconobbe lo Stato dei Serbi, Croati e Sloveni! Perché non lo riconobbe? Perché la Serbia pensava a quel tempo d’essere come il Piemonte per l’Italia: alcuni dei pezzi grossi serbi ritenevano che sloveni e croati (i bosniaci non erano nemmeno considerati esistenti, i montenegrini erano tutto un casino e i macedoni pure, non parliamo poi dei tedeschi e degli albanesi all’interno dei confini di questo nuovo stato…) dovessero semplicemente “unirsi” alla Serbia. Poi cambiarono l’idea, ma sloveni e soprattutto croati ebbero l’idea che la Serbia volesse essere la parte egemone del regno. Infatti la Jugoslavia fra il 1918 e il 1945 fu un grandissimo casino (con rispetto parlando).

  214. Mauricets ha detto:

    217

    Io vorrei
    perchè dopo?
    ha fatto la fine della nave la yugo.
    è saltata per aria.

  215. Bibliotopa ha detto:

    Quando leggo resoconti di quei giorni, li trovo spesso poco chiari perchè si parla de Comitato o Consigli SHS che per qualcuno è Sloveni. Croati Serbi e per qualcun altro Serbi. Croati Sloveni. Se ho capito bene, ma potrei confondermi, il comitato Sloveni -Croati -Serbi dovrebbe riunire gli aspiranti Slavi del Sud o Jugo-Slavi delle terre ex AU, che in principio l’imperatore Carlo sperava di mantenere entro una Federazione o qualcosa di simile, e invece il comitato Serbi- Croati Sloveni, che diventò poi il regno di Jugoslavia, dopo esser passato per lo Stato dei Serbi-Croati-Sloveni, deriva dall’unione degli Sloveni e Croati, in ossequio alle idee pan jugoslave di mons. Strossmeyer con la Serbia che si trovava fra i vincitori della guerra . Ho capito qualcosa o no? Sarebbe bello che ogni volta si precisasse a quale comitato si fa riferimento.

  216. Mauricets ha detto:

    Da notare che appena fino al 1929 il regno è diviso in contee, županije. 33 per quanto scrive wiki. in seguito fu diviso in 9 regioni 9 regioni, banovine.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Jugoslavia

  217. Mauricets ha detto:

    vi è anche da dire che Paolo Karađorđević, il 25 marzo 1941 si alleo con le forze dell’asse.

    cioè yugoland era alleata dei nazifascisti. fino a quando Pietro II tra il 26 il 27 marzo fece un colpo di stato e ruppe l’alleanza.
    dopo fu invasa dalle forze dell’asse.

  218. Io vorrei... ha detto:

    Anche tu hai ragione. E’ bene fare un po’ di cronistoria, anche perché le cose procedettero in modo assai ondivago.

    La Serbia entra in guerra nel 1914, e fin lì tutti ci arriviamo.

    Il primo “comitato jugoslavo” nacque nei primi mesi del 1915. I suoi più famosi componenti furono Frano Supilo e Ante Trumbic. Questo comitato perseguiva come obiettivo la creazione di una sorta di “stato federato”.

    I serbi (il Regno di Serbia) non erano d’accordo: loro combattevano la loro guerra e si aspettavano di unire alla Serbia le terre conquistate all’Austria/Ungheria, come il Piemonte aveva fatto con l’Italia. Quindi i rapporti fra il comitato jugoslavo e il regno di Serbia rimasero molto freddi. Verso la fine del 1915 la Bulgaria si era alleata con gli austro-tedeschi, che le avevano promesso ampi aumenti territoriali a scapito dei serbi (a proposito di quelli che criticano il patto di Londra senza conoscere come funzionavano i mercanteggiamenti a quel tempo…). Nel 1916 crolla la Serbia.

    A questo punto, il primo ministro serbo Pasic cerca di accordarsi col comitato jugoslavo, ma la cosa non è facilissima. Un primo incontro si tiene a Parigi nell’aprile del 1916 fra Trumbic e il principe Alessandro, ma finisce male e non si trova un accordo. Ma gli eventi incalzano, e a novembre del 1916 Pasic – obtorto collo – accettò l’invio di un delegato del comitato per la Jugoslavia presso il governo serbo, a quel tempo in esilio a Corfù. La cosa non andò in porto perché sorsero immediatamente delle ulteriori baruffe.

    Ma la storia andava avanti da sé: quando cadde il regime zarista (abdicazione Nicola II: marzo 1915) il colpo per la Serbia è immenso: lo zar era il principale alleato dei serbi, e quindi Pasic si trovò isolato. Ad aprile dello stesso anno entrano in guerra gli USA: Pasic ancor più siconvince che se non trova un accordo con gli occidentali la Serbia è fregata.

    Passiamo per un momento all’A/U: a maggio del 1917 i deputati jugoslavi al parlamento di Vienna costituiscono il “Circolo jugoslavo”, chiedendo che si costituisse uno stato indipendente di tutti i serbi, croati e sloveni (i bosniaci allora “non esistevano”) all’epoca soggetti all’A/U, che però riconoscesse come proprio monarca l’imperatore d’Austria. In pratica, è il vecchio progetto trialista che si rimette in moto.

    Pasic a questo punto convoca il comitato jugoslavo a Corfù, e il 20 luglio 1917 viene proclamata la cosiddetta “Dichiarazione di Corfù”: si chiede l’unione degli slavi meridionali in uno stato unico, indipendente e democratico, retto da una monarchia costituzionale sotto la casa dei Karageorgevic, denominato “Regno dei Serbi, Croati e Sloveni”. In questo regno era garantita la libertà di religione e l’uso dei due alfabeti, latino e cirillico. Il programma viene immediatamente accettato dal Comitato nazionale montenegrino (all’epoca formalmente il Montenegro è ancora un regno indipendente), che sta a Parigi. Molti aspetti del nuovo regno non vengono affrontati perché non si riesce a trovare un accordo fra il comitato e i serbi: in particolare la struttura del nuovo stato. Trumbic la voleva federale, PAsic centralizzata. Questo fu il principale problema (mai risolto) che si trovò di fronte il Regno SHS dopo il 1918.

    Lasciamo da parte il congresso delle nazionalità oppresse di Roma (8-10 aprile 1918), per notare che il 21 aprile 1918 il governo italiano riconobbe il Consiglio nazionale cecoslovacco come governo “de facto” del futuro stato cecoslovacco. Subito il Comitato jugoslavo chiese lo stesso riconoscimento per sé, ma ciò non avvenne: nessuna potenza alleata fece questo passo, anche per le pressioni contrarie dell’Italia.

    Dopo la dichiarazione di corfù, comitato jugoslavo e governo serbo continuarono a guardarsi in cagnesco: il 22 agosto 1918 Seton-Watson – vecchio amico di Trumbic – pubblicò un articolo nella rivista “New Europe” dal titolo “La scelta della Serbia”, che esplose con la forza d’una bomba: egli accusava Pasic di governare illegalmente e di aver tradito la causa comune jugoslava, accusandolo poi in maniera incredibile di aver mantenuto “le tradizioni a metà turche della sua giovinezza”. Pasic e il governo serbo ruppero allora i ponti col comitato jugoslavo, riallacciati solo verso la fine della guerra per cause di forza maggiore.

    Al crollo dell’impero il Consiglio Nazionale di Zagabria – dove erano rappresentati sloveni e croati – dichiarò il controllo sul territorio e proclamò lo stato indipendente degli Sloveni, Croati e Serbi. In realtà in alcune fonti sta scritto “Stato dei Serbi, Croati e Sloveni”, e la cosa non fa altro che confondere ulteriormente le acque. Questo Consiglio Nazionale si proponeva l’indipendenza del paese e la scissione del nesso con l’Austria e con l’Ungheria (la Croazia e la Slavonia erano sotto l’Ungheria), ma l’imperatore Carlo riteneva che fosse valida ancora la vecchia dichiarazione del Circolo jugoslavo dei deputati al parlamento.

    Ad ogni modo, questo Consiglio Nazionale non era stato creato né dal Comitato jugoslavo né tantomeno dal governo serbo. I suoi principali componenti furono lo sloveno Antun Korosec, il croato Ante Pavelic (da non confondersi con l’ustascia) e il serbo Svetozar Pribicevic.

    Quest’organo cercò di stabilire dei contatti col comitato jugoslavo e col governo serbo, spedendo due missioni: una a Belgrado e l’altra in Svizzera. Il 9 novembre (dopo giorni di attesa) a Belgrado s’incontrarono il principe Alessandro e questa delegazione: il colloquio fu amichevole. Il 1 novembre invece a Ginevra c’era questa seconda delegazione (capeggiata da Korosec), che chiese di incontrare Pasic e Trumbic. I quali però stavano a Parigi. Ci misero quattro giorni ad arrivare: quattro giorni costellati di baruffe a non finire. E anche a Ginevra ci furono enormi baruffe. Tanto che quando il 9 novembre venne proclamata la cosiddetta “dichiarazione di Ginevra” contenente un accordo fra le parti, quattro giorni dopo Pasic lo fece saltare.

    La storia di questi giorni è talmente incasinata che è impossibile farne un riassunto. Dopo giochi e controgiochi di tutti i tipi, alle ore 20 del 1 dicembre 1918 il reggente di Serbia proclamò formalmente “l’unione della Serbia e dei territori dello stato indipendente dei serbi, dei croati e degli sloveni (NDR: notare l’ordine), nel Regno unito del Serbi, dei Croati e degli Sloveni”.

    In questo modo la ebbero vinta i serbi radicali: il nuovo stato era sorto, ed era stabilita la sua natura centralizzata.

    Per motivi tattici Alessandro mise temporaneamente da parte Pasic, così il governo venne in tal modo costituito:

    Presidente del consiglio: Stojan Protic
    Vicepresidente: Korosec
    Ministro degli esteri: Trumbic
    Ministro degli interni: Pribicevic

    Nikola Pasic divenne il capo della delegazione jugoslava alla conferenza per la pace di Parigi.

  219. Io vorrei... ha detto:

    Errore di battitura: l’abdicazione di Nicola II è del marzo 1917.

  220. sfsn ha detto:

    xe torna’ Lojze: riparti le pippe sul niente

  221. Mauricets ha detto:

    una bolgia dantesca.
    sarebbe da valutare di piu il ruolo dela russia, l’espansionismo slava-ortodossa piu precisamente.perche la parte cattolica degli slavi certamente la osteggia.
    cioè il progetto mai sopito di una continuità teritoriale che unisca Mosca all’adriatico.

  222. effebi ha detto:

    semo al 31 e semo ancora in italia

  223. effebi ha detto:

    dopo le elezioni per le regionali in sicilia ci si avviva a rinnovare il parlamento (italiano, ovviamente)

  224. Mauricets ha detto:

    semo al 31 e semo ancora in italia, grazie a Dio!

  225. Mauricets ha detto:

    229

    effebi
    è la democrazia bellezza!

  226. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    “semo al 31 e semo ancora in italia, grazie a Dio!”

    ” MAI UNA GIOIA”

    Trieste ,Slovena,Austriaca ,Italiana xe sempre una splendida sovrana.

  227. Antonio ha detto:

    @ 201
    “no magno pizza e mozzarella”: non sai che ti perdi…

  228. Mauricets ha detto:

    tutto il mondo magna pizza e mozzarella.
    meno un.
    che magna capuzi garbi.

    ben no?

  229. Sandi Stark ha detto:

    @ 219 iera tutto un casin coi Comitati, ghe ne iera de tutti i tipi e de tuti i colori. Anche el nome “Yugoslavia” no iera univoco, nella Serbia terrorista esisteva un’associazion de Yugoslavi che probabilmente se ciamava Slovenci o qualcossa del genere e che in diversi libri de Storia xe stada tradotta come Sloveni. Po’ iera el vecio Comitato de Agram che voleva la capitale a Zagabria e iera el novo Comitato che ghe stava ben la capitale a Belgrado. E pochi saveva che la terra promessa “Stato SHS” sarìa stada in realtà un Regno; prima sembrava che saria stada una confederazion, po’ un Stato Federale e solo alla fine xe saltada fòra la Corona, e Sloveni e Croati ghe gaveva tocà accettar perchè za nel ’18 iera pupoli co l’Italia e l’unico esercito ier quel serbo.

    No per niente, dei croati gavessi fatto fora el Re terrorista Alessandro nel ’34. Se ve zerchè i filmati su You Tube vedè anche come iera la bandiera de la Marina Reale Yugoslava.

  230. Io vorrei... ha detto:

    Orco can: anche sulle cose facili si riesce a raccontarla sbagliata.

    Il re Alessandro I non fu ucciso da croati, ma da un macedone di nome Vlado Černozemski, che faceva parte di un’organizzazione indipendentistica segreta che da svariati anni operava per l’indipendenza della Macedonia. Questa organizzazione segreta macedone – di nome (tradotto in italiano) “Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone”, organizzò l’attentato al re di Jugoslavia (nel quale venne ucciso anche il ministro degli esteri francese, di nome Barthou) assieme agli ustascia croati. Questo Černozemski era bulgaro, e qui bisognerebbe raccontare che c’entrano i bulgari con la Macedonia. Ma la cosa diventerebbe lunghetta assai.

    L’omicidio di Alessandro e di Barthou fu il primo assassinio di un capo di stato che venne filmato in diretta: http://www.youtube.com/watch?v=B0pyyt_G0U8

  231. Io vorrei... ha detto:

    Piccolo errore: ho scritto prima che Černozemski era macedone, poi che era bulgaro. Lui ovviamente era bulgaro.

  232. Io vorrei... ha detto:

    Qui il video si vede ancora meglio, e si ha la possibilità di ascoltare una canzone bulgaro/macedone in onore dell’omicida (il testo è tradotto nelle note in inglese): http://www.youtube.com/watch?v=SrruCOZwxKA

  233. Mauricets ha detto:

    pista bulgara…
    la storia è strana, mi ricorda un’altra pista bulgara. piu recente.

  234. abc ha detto:

    @211 Giampaolo Lonzar, grazie per l’informazione, in quelle settimane ci fu veramente un grande caos. Mentre gli slavi del sud volevano impadronirsi della flotta, gli appartenenti alle altre nazionalità avevano programmato di andarsene per il 1° di novembre. Anche le tue ricerche fanno riferimento al rientro dei soli tedeschi ed ungheresi. Nulla si sa di concreto sul momento di abbandono degli appartenenti alle altre etnie, che potrebbero esser stati mandati a casa il 31, prima del passaggio di consegna, oppure il 1°, dopo la nottata di “festeggiamenti” per il passaggio delle consegne. Se la bandiera yugo è stata issata all’imbrunire del 31, è verosimile che i marinai non slavi del sud non fossero stati mandati a casa in piena notte.
    Quindi è vero il racconto di quel mio parente di Ronchi sulla nuotata fatta la mattina seguente all’atto dell’affondamento.

  235. abc ha detto:

    @ 215 io vorrei, grazie anche a te per le informazioni. Pure io penso che la maggior parte dei non slavi del sud optò per congedarsi, resta da capire però quando esattamente furono lasciati liberi questi marinai, fa una bella differenza se prima o dopo il naufragio. In ogni caso non tutti morirono, alcuni si salvarono.

  236. abc ha detto:

    @ 225 sfsn, secondo me non sono “pippe sul niente”. Ben vengano commenti come il 224, che a mio parere arrichiscono il dibattito. Se c’è qualcosa che non si condivide si può pur sempre controbattere.

  237. abc ha detto:

    Commento 223 anziché 224.

  238. Io vorrei... ha detto:

    @ abc

    Ho scoperto una cosa: il più giovane sopravvissuto al naufragio della Viribus Unitis non era né croato né sloveno né ceco: era un austriaco di cognome Pernthaler.

    Ho notizia della partecipazione di questo tipo alla campagna di Norvegia nel 1940, col grado di Oberjäger.

  239. Mauricets ha detto:

    244

    Io vorrei
    probabilmente molti reduci del primo conflitto hanno aderito con entusiasmo al secondo attivamente.
    bisgnava stroncare i germanici molto di piu.
    sono stati troppo teneri, basta vedere oggi.
    dopo la riunificazione hanno rialzato la cresta. provano di nuovo a soggiogare l’europa.

    fermiamo i germanici proma che sia troppo tardi.

  240. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @240 ABC : Da questa raccolta di telegrammi, dispacci,proclami che come ho detto va dal 18 Ottobre 1918 al 16 novembre 1918 appare chiaro da un lato che dai primi i comandi militari avevano gia capito che ” Die Katastrofe”
    era imminente e che cercavano da un lato di mantenere l’ordine pubblico e dall’altro la disciplina dei militari all’interno ed al tempo stesso di organizzare il loro rientro
    a casa nel modo più indolore possibile nel rispetto delle nazionalità di appartenenza.
    I proclami riportati sono tutti quadrilingui,
    in un dispaccio c’e’ l’invito a tutti gli italiani di andare A Trieste e presentarsi al Comando Marina di Villa Necker, visto che era nell’aria che la flotta sarebbe stata consegnata al comitato o consiglio degli Slavi del Sud. Interessante e’ quello firmato
    dal Comando Marina di Trieste il 1 Nov. che a seguito del Telegramma ricevuto il 30 Ott.
    dal consiglio degli Slavi del sud anzi Cecoslovacchi abbandona la città e che tutto
    e’ chiuso a tale data, in cassa c’è il Contante per le paghe degli impiegati di marina di Trieste, dichiara inoltre che nulla e’ stato distrutto.Probabilmente prima dell’affondamento della “Viribus Unitis” anche quelli che potevano rientrare aspettavano gli eventi, si nota che scontri,aggressioni erano comuni a Pola e l’ordine pubblico fu affidato alla Città Fortezza che chiese anche l’aiuto della popolazione per mantenere il supporto alimentare ai civili ed al personale imbarcato.Tutto cambia dopo l’armistizio di Villa Giusti alle 15.00 del 3 Nov. Intanto di giorno in giorno le situazzioni cambiavano e ci furono scontri tra i marinai Croati e Italiani. Il 5 Nov. gli Italiani arrivarono a Pola con 5 incrociatori , il 6 sbarcarono a Fasana. Una nave passeggeri dell’Austro-Americana(non c’è il nome) che a Pola aveva sull’abero la bandiera Jugoslava
    fu costretta ad innalzare la bandiera della Marina Mercantile Italiana ( qui sicuro orgasmo di Mauricets).Il passaggio di comando tra le autorità miltari di Pola e gli Italiani non furono molto chiare nel frattempo l’evacuazione dei tedeschi procedeva anche via mare con pescherecci verso Fiume e da lì con treno .
    Il 17 Novembre gli Ialiani presero possesso
    della Caserma della Marina a Pola ed il 18 e 19 Nov.fu dato ordine dal Cap. di Vascello Bonoumo di dare alle fiamme tutti gli atti di servizio,contabilità,abbigliamento, letti, e tutti i materiali a deposito nei magazzini.
    Il rogo fu fatto sul piazzale di fronte alla caserma,il fuoco durò due giorni e due notti. Con questo evento cessano tutte le comunicazioni .

  241. dimaco il discolo ha detto:

    perché bruciare tutto?

  242. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 249 DIMACO IL DISCOLO : dato che il trattato di pace fu firmato appena nel 1920.
    Fu elimnata qualsiasi prova che avrebbe potuto essere usata dal Consiglio degli Slavi del Sud
    per dimostrare un eventuale loro diritto di
    subentrare al controllo della ex Marina KuK

  243. Mauricets ha detto:

    Mancava solo questo!
    Che si prendessero le navi! Non spettavano a loro.

  244. dimaco il discolo ha detto:

    taliani pò,. no riva far auna roba in maniera onesta nianca per sbaio

  245. Io vorrei... ha detto:

    Fammi capire: le prove stavano a Pola? A Vienna niente? Niente documenti? Niente documenti al comitato di Zagabria? Tutto stava solo a Pola e niente – per esempio – a Cattaro? Giampaolo: ti rendi conto anche tu che la cosa che hai scritto non ha nessun senso?

  246. abc ha detto:

    @ Io vorrei 244,245 grazie per la tua ricerca, molto interessante.

  247. abc ha detto:

    @ Giampaolo Lonzar 247,

    la risposta ai miei dubbi sta nella tua frase:

    “Probabilmente prima dell’affondamento della “Viribus Unitis” anche quelli che potevano rientrare aspettavano gli eventi, si nota che scontri,aggressioni erano comuni a Pola e l’ordine pubblico fu affidato alla Città Fortezza che chiese anche l’aiuto della popolazione per mantenere il supporto alimentare ai civili ed al personale imbarcato.”

    Non sarebbe stato facile di punto in bianco mandare a casa tutti insieme i marinai non jugoslavi in ottemperanza all’ordine emesso verso le 20.30 del 30 ottobre e riportato qui nel post 124.

    Grazie per le ricerche.

  248. Sandi Stark ha detto:

    @ 240 altra informazion: l’equipaggio della Viribus Unitis no iera al completo, su 1.087 omini de equipaggio ghe ne iera a bordo 5-600. No go la fonte, no me ricordo dove gavevo letto. I ungheresi iera andài via tutti da Pola, no xe motivo che restassi a bordo gente de lingua italiana a meno che no i fussi favorevoli al Comitato. A Ronchi quella volta iera anche tanti abitanti de lingua madre slovena.

    In questo sito i disi addirittura che iera andai via anche tanti sloveni, e che la nave no podeva esser Yugoslava per una question de date, ma solo del Comitato de Agram, cioè croata. I disi anche che la bateva bandiera croata, no yugo.

    http://croatian-treasure.com/viribus.html

    A proposito, i disi anche lori che i ‘taliani gaveva ciapà el radiogramma el giorno prima.

    El premio per l’affondamento de la Viribus Unitis iera de 1 milion e 300 mila lire, circa 3,5 – 4 milioni de euri attuali, dei quali Rossetti e Paolucci gaveva ciapà solo una minima parte.

    http://www.marina.difesa.it/documentazione/editoria/bollettino/Documents/2011/marzo/Moro.pdf

    La mia teoria che la Viribus Unitis iera ‘taliana, vacilla… salterà fora che la iera cicia o furlana.

  249. Mauricets ha detto:

    251

    dimaco il discolo
    dei lafroni italici conosciamo tutto. morte e miracoli.
    non conosciamo molto dei ladroni oltreconfine.
    dei confini linitrofi e lontani.
    perchè noascondete le marachelle di slavi e dei germanici?

    i ladri sono ladri. sotto ogni bandiera.

    io vogli che siano palesi i ladri e i lestofanti di ogni risma.
    voi invece no, i malandrini che vi aggradano li assolvete.

    o pensate che un’altra bandiera vi da un piatto più abbondante?
    quante lenticchie volete.
    tante? ma sempre per un piatto di lenticchie date via il c.lo.

  250. Sandi Stark ha detto:

    @ 256 almeno le “lenticchie” le gavevimo, inveze coi tuoi amici gavemo solo l’atto sodomitico senza niente in cambio.

  251. Mauricets ha detto:

    chi lo mette e chi lo prende.
    a ciascuno il suo.
    l’importante è dvertirsi.

  252. Io vorrei... ha detto:

    Rimango oltremodo stupito dal messaggio di SS numero 255.

    E adesso spiego perché.

    1. In un messaggio precedente aveva negato che esistesse la bandiera croata nel 1918: adesso ha trovato questo sito (conosciuto da tutti quelli che hanno letto un minimo della Viribus Unitis) che parla della bandiera croata, e quindi ha virato di 180°. Ecco la nuova verità! Va da sé che questo sito è curato da un giovane croato (ma SS non lo sa), e quindi anche questo va preso con le pinze.

    2. SS prende per buono quel che dice il sito, e cioè che agli italiani era stato spedito un radiogramma che informava della sorte della flotta. Premesso che di questo radiogramma ad oggi nessuno è mai riuscito a tirar fuori il testo, io dico che è da prendere con molte pinze un sito che afferma che la flotta era addirittura diventata “croata”. Cioè: per il curatore di questo sito la flotta non era del “Comitato dei Serbi, Croati e Sloveni”, bensì della “Croazia”. Va da sé che questo curatore non cita nemmeno l’ammiraglio Metodius Koch, che partecipò alla nomina di Vukovic come comandante della flotta, che era presente in quel preciso momento e che però non era manco per il piffero croato, bensì sloveno. Stark – che evidentemente conosce molto poco l’episodio – non se ne accorge nemmeno. Ad ogni modo, proprio in questo sito c’è scritto che NON E’ POSSIBILE stabilire se Paolucci e Rossetti sapessero della cessione della flotta (The question whether the Italians knew about the note sent to them before the attack, has never been answered).

    3. Stark poi afferma che Paolucci e Rossetti ricevettero “una minima parte” del premio di 1300000 lire, e cita un articolo a sostegno. Mi viene il dubbio che SS abbia letto l’articolo che pure cita, ma di sicuro se l’ha letto non l’ha capito. Perché a pag. 12 c’è scritto che Paolucci e Rossetti divisero perfettamente a metà il premio: 650000 (seicentocinquantmila) lire a testa.

    Mi dispiace dover intervenire “di rimbalzo” ad ogni messaggio di Stark, ma mi trovo quasi costretto dal grande numero di palesi inesattezze che egli riporta in continuazione.

  253. Mauricets ha detto:

    ma è palese che SS non ricerca la verià.
    la solo quello che puo in qualche modo usato a fini anti italiani.
    e siccome chi cerca trova…

  254. gianni ha detto:

    lo go za postado, ma visto che son incazza nero lo posto denovo
    http://triestelibera.org/it/2012/11/maledetti/

  255. abc ha detto:

    Ringrazio SS per i 2 link del commento 255, anche se non sono di aiuto per ciò che cerco.
    Fra l’altro in quello in inglese sta scritto che Paolucci e Rossetti hanno preso addirittura 1.300.000 lire ognuno (hey returned to Italy as national heroes and received golden medals, as well as 1.300.000 lire each).
    La frase “While the Croats were singing, Hungarians, Slovenians, Austrians and many others were rushing home, because it was held that the war was over” non mi pare molto attendibile. Tende solo a screditare gli sloveni, per far apparire tutto il merito a pro dei soli croati. Non si cita nemmeno che la consegna della flotta agli SHS era avvenuta sotto esplicita riserva di rivalsa dei diritti di proprietà degli stati diversi da quello degli slavi del sud, nonché delle nazioni ancora facenti parte della monarchia asburgica.

  256. ufo ha detto:

    Ah, sotto l’Austria però sì che si stava bene! A Trieste non mancava niente, ed era una città che sotto l’impero austro-ungarico godeva di un prestigio, che ora se lo sogna.
    (dal Piccolo di oggi, pagina 34, intervista alla signora Albina Andrighetti Obersnu in occasione del suo 107° compleanno)

  257. Mauricets ha detto:

    oggi a vinna invece:
    Nascerà alla periferia di Vienna il più grande bordello d’Europa.
    http://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/2012/11/04/sta-per-nascere-il-piu-grande-bordello-deuropa/

  258. Matteo ha detto:

    Ma ga senso leger 264 post senza senso e inutili?

    A parte che scriviin 4

    E i se da ragion un col altro, diventa noioso leger dopo el 1 post

    Se vedi che no gave altro che far propaganda

  259. Sandi Stark ha detto:

    @ 264 ottimo, vol dir che le campagne contro la legge Merlin della Santanchè, de la Lega e de tutta la destra dai anni ’60 in poi, se ispira all’Austria.

    Pecà che lori vol i casini come che iera nei anni ’30 e inveze quel in Austria no xe un casin ma un posto dove le babe paga la struttura, le se regola col cliente come ghe par e piasi e le paga anche le tasse.

  260. Sandi Stark ha detto:

    @ 262 naturale, altrimenti no concludevo el post disendo che la Viribus Unitis iera dei Cici.

    Però l’affermazion che i gaveva issà bandiera croata me sembra interessante, andassi approfondì. Mi conosso dei appassionati de Storia polesani, nissun de lori fa quelle affermazioni ma no se pol mai savèr.

    A proposito delle tue ricerche, no saria più semplice de tutto che el sia stà affondà sulla Szent Istvan? Là iera parecchia gente dei nostri e nele famiglie pol suceder che se tramandi el nome de una corazzata per l’altra.

  261. Sandi Stark ha detto:

    @ 262 ancora una roba, no i gaveva ciapà 1 milion e 3 cento mila per omo; quel iera el premio totale e se go interpretà ben l’allegato, sembra che Rossetti e Paolucci ghe ne gaveva ciapài de meno. Una rivalutazion circumcirca pol esser da 3,5 a 4 milioni de euro attuali.

    Altra roba interessante xe el premio per l’affondamento della Wien: 200 mila lire, meno de tutti i incrociatori che no iera vecie carrette a loro volta come el Szigetvar.

    Significa che i saveva benissimo che no la iera una “corazzata” o una “nave da battaglia” come i ne la ga contada ma un “guardacoste”; poco più de una bateria de cannoni galleggiante e meno de un monitor inglese.

  262. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @255 SANDI STARK : stando al libro di ” Anthony
    Eugene Sokol ” edizione Usa “The imperial and Royal Hungarian Navy ” scrive “la bandiera Yugoslava rossa/bianca/blu fu issata ” ma non durò a lungo, fino al 9 novembre quando arrivò la flotta italiana che sostituì con il tricolore su tutta la flotta presente e che rimase fino alla distribuzione della stessa tra le potenze vincitrici.
    Il testo che ho ,che raccoglie tutte le comunicazioni avvenute tra il 18 Ott. ed il 16 Nov. riporta che nella frenetica cerimonia del cambio bandiera , non esistevano bandiere Yugoslave a bordo e che fu usata una bandiera olandese ( Niederländische nel testo)verbale riportato dal Cap.di Fregata Leonhardi .
    A posteriori si potrebbe interpretare che quello che nei testi è scritto Yugoslavo non corrisponde ai colori della bandiera che sono Croati ,mentre la Yugoslavia aveva i colori Blu/Bianco/Rosso. Altro nei desti cheho a disposizione non ho trovato .

  263. Io vorrei... ha detto:

    Ecco che spunta fuori nuovamente SS, a raccontarci l’ennesima cosa non corretta.

    In particolare, ci tiene a farci sapere che la “Wien” non sarebbe stata una corazzata. Egli evidentemente non sa che la storia delle corazzate (dette anche “navi da battaglia”) conosce uno spartiacque fondamentale: nel 1906 la Royal Navy mise in acqua una nave da battaglia chiamata HMS Dreadnought, le cui caratteristiche tecniche furono eccezionalmente innovative. Tutti i paesi seguirono quel tipo di impostazione.

    Da quel momento le navi da battaglia si divisero in “pre-dreadnought” e “dreadnought”.

    La “Wien” non era un ferrovecchio, ma una nave che venne varata nel 1895. Quando scoppiò la guerra non aveva nemmeno vent’anni.

    Ma era del tipo “pre-dreadnought” e pure di basso tonnellaggio, e quindi tecnicamente obsoleta già quando aveva dieci anni: destinata a sicura fine se solo si fosse inoltrata in mare aperto a combattere contro le navi da battaglia “dreadnought”.

    Questo è il motivo per cui dagli anni ’10 venne destinata al servizio costiero.

    Durante la guerra tutti i belligeranti misero in campo anche delle navi da battaglia “pre-dreadnought”. Gli austriaci avevano (oltre alla Classe Monarch, cui apparteneva la Wien), anche la Classe Habsburg. Alla fine, gli austriaci avevano solo quattro corazzate moderne: quelle della classe Tegetthoff (Viribus Unitis, Tegetthoff, Prinz Eugen e Szent István).

    E gli italiani?

    Più sopra Stark ha fatto quest’elenco delle corazzate italiane perse durante la guerra:

    Garibaldi, 8.100 tonnellate
    Amalfi, 9,800 ton
    Benedetto Brin, 14.700 ton
    Leonardo da Vinci 25.862 ton
    Regina Margherita 14.500 ton
    Viribus Unitis, 21.689

    Avevo lasciato perdere questo elenco, perché pur essendo il solito coacervo di cose scorrette di Stark non mi pareva meritasse ulteriore smentita. Adesso però vediamo di verificarlo:

    1. Garibaldi: non era una corazzata, ma un incrociatore.
    2. Amalfi: non era una corazzata, ma un incrociatore
    3. Benedetto Brin: era una corazzata pre-dreadnought. Affondata per sabotaggio.
    4. Leonardo da Vinci: corazzata tascabile (uno strano progetto ibrido fra incrociatore e nave da battaglia). Affondata probabilmente per sabotaggio.
    5. Ragina Margherita: corazzata pre-dreadnought. Affondata probabilmente per urto contro una mina. Gli austriaci affermarono invece che ad affondarla fu un sommergibile tedesco.

    Da ciò che se ne ricava? Se ne ricava che gli austriaci non riuscirono ad affondare nessuna corazzata italiana in azione di guerra. Forse due in azione di sabotaggio.

    Se ne ricava anche che Sandi Stark non conosce la differenza non dico fra una corazzata pre-dreadnought e una dreadnought, ma nemmeno fra una corazzata e un incrociatore.

  264. Io vorrei... ha detto:

    Aggiungiamoci pure alcune note:

    Il Garibaldi era un incrociatore di lungo servizio: varato nel 1899, fra le varie azioni aveva partecipato alla guerra italo-turca. Venne affondato da un sottomarino austriaco il 18 luglio 1915.

    L’incrociatore Amalfi era stato varato nel 1905, ma venne affondato il 7 luglio 1915 da un sommergibile tedesco camuffato da austriaco: i tedeschi non erano ancora in guerra con l’Italia e quindi davano una mano al più debole alleato in queste maniere “borderline”. Diciamo che se li avessero presi prigionieri sarebbero stati fucilati tutti quanti per pirateria.

    Tanto per la precisione.

  265. sfsn ha detto:

    Lojze,
    senza de ti semo stai ben per un anno, senza sti pistolotti tecnici del tuto inutili, che te servi solo a dimostrar quanto bravo te son, quante robe che te sa, ecc. (a scola te dovevi esser un primo dela classe de quei che ghe vegniva a tuti de bastonarlo). Cossa te speti a andar de novo fora dele bale?

  266. sfsn ha detto:

    lojze,
    kekojoni…

  267. dimaco il discolo ha detto:

    ma lassilo, sfsn, che va ben cussi.in fondo ne mancava un pochetin.

  268. Sandi Stark ha detto:

    Primo della classe si, ma del copia e incolla.

    Chi conta monade no son certo mi. Nelle “Navi da Battaglia” iera compresi i incrociatori corazzati e questo valeva per tutte le Marine. Quela francese no meteva i guardacoste nelle “corazzate” o nelle “navi da battaglia”, solo i ‘taliani che no gaveva quele navi, per tentar de rimediar a le figuraze che i gaveva fato per màr.

    I pagava el suo affondamento come el Szigetvar, che iera quasi gemel del Zenta e i pagava meno de qualsiasi altro nostro incrociator più moderno. Se i pagava cussì poco una pericolosa “corazzata” significa che i iera anche lòle.

    I due monitori inglesi che ne bombardava dalla Sdobba iera più grandi dela Wien.

    Questi xe fatti, el resto xe i soliti bigoli dei ‘taliani nazionalisti.

    E mi go fato un elenco de “navi da battaglia”, no de “corazzate” appunto perchè conosso la differenza.

    Anche mi no posso più de ‘sto mato ma no ga più senso disquisir su cossa che el disi e per che motivo perchè el xe tornà qua sotto mentite spoglie, motivo più che sufficiente per farlo cazzar fòra de novo.

    Ma noi semo boni e no ghe scrivemo alla Redazion, semo tre volte boni insieme co’ la Redazion che se sta guadagnando el posto in Paradiso.

  269. Io vorrei... ha detto:

    Vedo molta confusione.

    Ma non è un problema mio: chi vorrà approfondire la questione se la Wien era o non era una “corazzata” basta che digiti su Google “Küstenpanzerschiff” e “Wien”, e poi legga (in tedesco) se questa nave era considerata “Panzerschiff”, e cioè “corazzata”.

    Lo faccia da solo e poi si faccia una sua propria idea.

    Fra le “navi da battaglia” (in inglese “battleship”) ci sono gli incrociatori (in inglese “cruiser”)?

    Anche qui ognuno potrà fare la verifica da solo, agevolmente con Google. Scoprirà che non è così, ma anche questo non è un problema mio.

    Tornando alle “figuraze” degli italiani (come avranno fatto a vincere la guerra resistendo tre anni alle forze armate più fighe dell’universo, Dio solo lo sa), ritorno alla lista da lui riportata e da me commentata, dalla quale ognuno potrà capire se è vero quanto lui ha scritto in merito alla sorte di quelle navi. Addirittura l’uomo ha attribuito agli austriaci l’affondamento di una nave (l’incrociatore “Amalfi”) che invece è stata affondata dai tedeschi! Per cui…

    Venendo a “chi pagava quanto e cosa per l’affondamento”, già ho fatto notare che SS non ha letto il documento che pure ha indicato. E allora lo indico nuovamente io: https://docs.google.com/viewer?url=http://www.marina.difesa.it/documentazione/editoria/bollettino/Documents/2011/marzo/Moro.pdf

    Qui si spiega chiaramente perché l’affondamento della corazzata Wien era pagato meno dell’affondamento di incrociatori più pesanti.

    Basta leggere. E capire.

  270. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @276 IO VORREI :…che tuti gavemo capì che te gà trasformà i detagli dela 1a guera mondiale
    in una guera personale contro Sandi Stark,
    roba che nissun gà nianche per el “lato b”.

    fate una ragion e finimola quà !!!!

  271. Io vorrei... ha detto:

    Guerra personale? Ma quando mai: ho sempre e solo segnalato le frequenti inesattezze.

    A lui l’Italia fa schifo. Questo s’è capito ed è padronissimo di dirlo. Però per affermarlo dovrebbe indicare fatti realmente accaduti, non raccontare delle fiabe.

  272. Rupel ha detto:

    @ 246
    come te gò za una volta consigliá, torna a far la sentinella sul Piave cantando “non passa lo straniero”

  273. Sandi Stark ha detto:

    No la finirà mai, adesso el ga trovà Panzerschiff ma el se ga vardà ben de zercar Küstenwache.

    Bravo de trovar su wikipedia quando le Monarch vien ciamade “corazzate” ma incapace de trovar sulla sua wikipedia ‘taliana la definizion de “corazzata costiera”

    http://it.wikipedia.org/wiki/Corazzata_costiera

    No incollo perchè chi ghe interessa, linkerà.

    Chi no ghe interessa no ga pel sex nianche la polemica e l’unica sua gioia xe de averme fato perder a mi qualche minuto e aver avù i suoi orgasmi digitali zogando co’ le parole.

    I ossesivi gravi usa far cussì, o i traduci la Divina Commedia in veneziàn, o i fa puzzle de 100 mila tochi, o i colleziona japanke per fornigole o i rompi le balote al prossimo via internet; visto che l’assemblea condominiale xe solo una volta a l’anno.

    Troll pò, no se pol pretender.

  274. Mauricets ha detto:

    277

    GIAMPAOLO LONZA
    il forum non è un club privato.
    si ha diritto di eprimere le proprie opinioni.

    Io vorrei
    ha la mia solidarietà.

    “non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere ”

    figurarsi poi se la condivido!

  275. Mauricets ha detto:

    Sandi Stark
    ma se recentemente hai sostenuto che wiki è innafidabile!

    usi due pesi e due misure?
    quando ti comda, quando sostiente le tue idee la ritieni attendibile?

  276. Bibliotopa ha detto:

    io ho l’impressione che SS, quando viene contraddetto, soprattutto se ripetutamente, dà del troll al contraddittore e ne richiede l’espulsione.

  277. Sandi Stark ha detto:

    Maurice, te son più prevedibile de le cartelle eattoriali, e i tuoi rampigamenti pei speci ghe fa invidia a l’omo ragno.

    Ciò ma voi nazionalisti patriottici, no gave niente de meio che zogar co’ le parole? No perdè tempo anche voi?

  278. Sandi Stark ha detto:

    E contavo anche i minuti del tuo intervento, cara signora; e me aspettavo che iera qualcossa de personale perchè ne le questioni “tecniche” de solito no te entri.

    Quando la finirè de perder tempo in sto modo?

  279. Mauricets ha detto:

    SS vai a rileggere cosa hai scritto di wiki.
    quando ti comoda è attendibili, quando ti da fastidio è inattendibile.
    due pesi e due misure.

  280. ufo ha detto:

    @276 “Come avranno fatto a vincere la guerra resistendo tre anni alle forze armate più fighe dell’universo“…

    Vincere? La Grande guerra l’hanno vinta inglesi, francesi e yankees. L’italico contributo all’euromacello si può sintetizzare in una frase: i campionati mondiali di corsa al Piave.

    Sarà una coincidenza, ma durante i preparativi alla seconda mattanza agli approcci diplomatici del pelato la perfida Albione ha passato la mano ritenendo più utile l’Italia alleata della Germania (non a torto, come s’è visto in occasione dello spezzamento delle reni della Grecia). Historia magistra vitae, e sono sempre i soliti ad essere condannati a ripeterla (nell’italico caso: ambedue le volte come farsa).

  281. hobo ha detto:

    Skromnost krášlí muže, ale pravý muž se krášliti nemá, a proto nesmíme být skromní přespříliš. (J. Hašek)

    (La modestia adorna l’uomo, ma un vero uomo non si adorna, quindi non bisogna essere troppo modesti)

  282. dimaco il discolo ha detto:

    wikipedia italiana xe inafidabile sopratuto su temi come esuli, foibe, 1 e 2 guera mondial. le robe le va meio co se parla de ricete per el calcio e sugo al pom odoro.

  283. Mauricets ha detto:

    wiki ho è affidabile o non lo è.

    no a due pesi e a due misure.

  284. @Hobo: fantastico Hašek, dovrebbe essere una lettura obbligata per chiunque si avvicini anche lontanamente alla mitteleuropa…

    @Tutti: alcuni triestini hanno dimostrato ampiamente di avere uno strano tipo di sindrome di Stoccolma; anche quando viene individuata si evita qualunque terapia per uscirne, continuando ad adorare il carnefice della propria comunità.

    In genere l’età media è dai 45/50 in su, e la caratteristica principale quella di aver subito un certo quantitativo di propaganda cultural-nazionalistica.
    Uscirne è possibile. Sappiate che non siete soli, e che molti prima di voi ci hanno provato e ne sono usciti senza danni permanenti o quasi. 😀
    Unica caratteristica richiesta: un po’ di elasticità mentale.

  285. Io vorrei... ha detto:

    Insomma: a Sandi Stark secca un casino che la Wien sia stata una corazzata. Per lui dev’essere stata per forza una merdaccia galleggiante, affondata a causa d’uno sputazzo casuale da parte d’un italiota che di lì passava per caso. Anzi: affondarla è perfino stato un crimine.

    Mentre gli austriaci hanno affondato una marea di corazzate italiane da veri cavalieri bianchi dell’apocalisse.

    Anche le corazzate che sono state affondate nel loro porto da spie italiane al soldo degli austriaci.

    Anche gli incrociatori affondati dai tedeschi.

    E dopo s’arrabbia pure…

  286. Luigi (l'altro) ha detto:

    @Movimento Trieste Libera

    A dire il vero il rapporto circa la “vecchiaia” in Italia (che è del 2010) ha dato i seguenti risultati per Trieste: la Provincia “metropolitana” triestina è in testa per la percentuale di cittadini nella fascia 65-74 anni (32.654 abitanti, pari al 13,19% dei maschi e al 14,36% delle femmine della città), e over75 (32.685 abitanti, 9,88% di m. e 17,32% di f.).

    Complessivamente quindi sotto i 65 anni di età starebbero il 76,93% di maschi e il 68,32% di femmine di tutta Trieste. E contando che questi è ben difficile siano tutti, o in maggioranza, concentrati nella fascia 40-65 anni, c’è da rispondere che qualche giovane cui affidarsi per il futuro della città c’è.

    Senza contare che poi siamo al solito punto: se a Trieste le cose non vanno, molto dipende dalle amministrazioni triestine, come dalla dirigenza (triestina!) che regge il porto, per non contare altre attività. E queste non le votano mica gli italiani da oltre il Timavo. Le votano i triestini, o i rappresentanti eletti dai triestini.

    Bello poi vedere quando parli di “terapia” contro il “carnefice”. Sembra proprio di leggere la propaganda irredentista del XIX/XX secolo dove il carnefice era l’Austria e la terapia l’annessione all’Italia. Oppure quella filojugoslava della fine degli anni Quaranta del secolo scorso, dove al posto di Austria c’era (come per te) l’Italia e nel secondo caso si metteva Jugoslavia, mentre oggi per qualcuno ci sarebbe la Slovenia, per altri l’Austria o – come credo sia il tuo caso – il relitto del TLT.

    Insomma: cambiando l’ordine degli addendi però il risultato evidentemente non cambia…

    L.

  287. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @281 MAURICETS :Inutile che Lei giri frittate e scomodi Voltaire e mi faccia notare che questo non e’ un forum privato !!!

    Io non metto bavagli a nessuno ,in ogni caso qualsiasi persona di buon senso si e’ accorta che le critiche sono andate oltre la ragion veduta rasentando la noia, questo ho voluto far notare e non altro ,tutto quà!!!

  288. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ VARIE CORAZZATE : Mr. Paul J. Kemp ha pubblicato a Londra nel 1991 una monografia con il titolo ” Austro-Hungarian Battleships”
    e le ha divise nelle seguenti classi :

    1) Classe MONARCH dette anche Schlachtschiffen Küstenpanzerschiffen,Küstenvereidiger
    in inglese Coastal Defense Ships
    3 unità MONARCH-WIEN-BUDAPEST
    corazza da 220/270 mm

    2)Classe HABSBURG- Schlachtschiffe-Battleship
    3 unità HABSBURG-ARPAD-BABENBERG
    corazza da 180/220 mm

    3)Classe HERZHERZOG KARL – Schlachtschiffe
    Battleship
    3 Unità ERZ.KARL-ERZ.FRIEDRICH- ERZ.FERDINAND MAX
    Corazza 210 opera morta/viva- torretta di comando 220,paratie 200,casematte 150,coperta 55 mm

    4)Classe RADEZKY Schlachtshiffe,Battleship
    3 Unità ERZ.FRANZ FERDNAND-RADEZKY-ZRINY
    Corazza 230/100 operaviva/morta-torre di
    comando 250/100,torri cannoni da 305,250/60- torri cannoni da 240 mm 300/50 mm
    casematte 120,coperta 48 -paratie siluri 54 mm

    5)Classe TEGETTHOFF Schlachtschiffe,Batteleships 4 unità
    VIRIBUS UNITIS-TEGETTHOFF-PRINZ EUGEN- SZENT
    ISTVAN(meglio conosciuta come Santo Stefano)
    Corazza 280/150,torre comando 280/60,torri cannoni da 305 mm 280/60, casematte 180,coperta 38/40 ,corazze inclinate 48,paratie siluri 50 mm

    6) Classe TEGETTHOFF AVANZATA , nessuna di
    queste vide nè lo scalo nè il mare
    furono stesi solo i progetti.
    Schlachtschiffe,battleship.
    No 4 Progetti VIII, IX, X, XI
    Corazza da 310 mm, torre comando 320/80,
    torre cannoni da 305 mm ,340/80
    casematte 150, coperta 36,corazze
    inclinate 36 , paratie siluri 85 mm.

    Contenti tutti ????

  289. Sandi Stark ha detto:

    Contenti nissun, quei due mati ga solo un enorme fapunte per farghe la punta ai conglomerati fecali. Se no xe una virgola i se la ciapa sul punto e virgola. “Parole parole” diseva Mina, uno dei più cocoli personaggi che i ga mai avù.

  290. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ VARIE VIRIBUS UNITIS :dal libro Austro-Hungarian Warship ed. Stoehr Gmbh Wien 2001.
    Dopo che gli Italiani affondarono la nave Jugoslava “Viribus Unitis” ( nel testo inglese South-Slav battleship) e vista la mancanza di autorità Austro Ungariche gli italiani cominciarono ad obbligare gli “Slavi del Sud”
    ad abbassare le loro bandiere ed issare il tricolore italiano , gli”Slavi del Sud” non avendo un comando organizzato per opporsi
    riuscirono a proteggere dagli Italiani soltanto due navi “Radetzky” e “Zrinyi” e le trasferirono a Spalato dove le misero sotto
    la custodia della Marina USA che stava arrivando da Corfù e occupò la zona di Spalato, mentre la Francia e l’Inghilterra
    occuparono le Bocche di Cattaro ,l’Italia occupò l’Istria e parte della Dalmazia senza aver preso accordi con gli alleati, trasferirono anche a Venezia il 23 Marzo 1919
    parte della flotta ex A.U. ,14 unità, per celebrare la vittoria difronte al Re il 25 Marzo 1919.
    L’Italia dovette restituire gran parte della flotta ai suoi Alleati che la redistribuirono alle potenze vincitrici in altro numero e modo.

  291. @Luigi: ora non verrà fuori che Trieste Libera è comparabile con la “potenza di fuoco” mediatica di imperi del ‘900 o di un establishment massonico-nazionalista, vogliamo sperare.

    E poi gli imperi del ‘900 non usavano gli emoticon 😀

    Per quanto riguarda la questione anagrafica, questa foto rende l’idea meglio di molte parole: https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash3/528720_285907388186210_1934894649_n.jpg

  292. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ VARIE VIRIBUS UNITIS continua :

    Sempre da questo libro che e’ anche illustrato vengono riportati due acquarelli fatti da un certo TOM GLAZAR che illustra la VIRIBUS UNITIS in una azione di guerra al largo di Ancona il 24 Maggio 1915 con a riva la bandiera Imperiale A.U. e un altro il 1 Nov. 1918 con la VIRIBUS UNITIS già inclinata su un fianco con a riva la bandiera del Comitato degli Slavi de Sud Blu/Bianca/Rossa..Le 400 vittime spesso riportate non sono confermate e devono essere
    messe in dubbio !!!!

    Inoltreil “Register der KuK Kriegsschiffe”
    edizione NW marine Wien-Graz 2002 riporta
    che gli Uff.li Italiani Rossettie Paulucci
    portati a bordo della “Viribus Unitis” furono ricevuti in modo amichevole dai marinai della nave che portavano al petto coccarde con il tricolore slavo, e molti non credettero al racconto dei due Uff.li
    Dopo l’affondamento circolò a lungo la voce che la nave era stata ribatezzata “Jugoslavija o Frankopan” cosa che non trovò
    mai riscontro e si accreditò la teoria che fu
    una voce messa in circolo da qualche entusiasta marinaio a cui piaceva questa idea.

  293. Io vorrei... ha detto:

    @ Lonzar 295

    Contento sì. Però la “Babenberg” si chiamava “Babenburg”.

    Riguardo invece al tuo intervento numero 297, bisogna anche qui intendersi.

    Le navi A/U mica stavano tutte quante a Pola. Erano divise soprattutto fra Pola, Sebenico e Cattaro, ma altre minori stavano a Trieste, Fiume, Spalato e in altre località. Zone magari – come a Cattaro – dove gli italiani non arrivarono mai, o dove arrivarono più tardi (Sebenico e alcune isole). Bisogna anche sapere che spesso e volentieri queste navi rimasero semplicemente lì dov’erano ancorate per assenza di equipaggio. Anche moltissimi slavi se ne andarono a casa, visto che la guerra era finita. E non è che senza equipaggio tu puoi muovere una corazzata.

    Piccola nota finale: se andate a verificare, noterete che molte navi cedute alla Gran Bretagna poi vennero passate da questa all’Italia. Perché? Perché la Gran Bretagna non sapeva che farsene, oltre a ciò considerava assurdamente costoso trasportarle dall’Adriatico fino a Scapa Flow. E quindi anche queste navi vennero poi disarmate e vendute come ferro vecchio dall’Italia.

    L’occupazione dell’Istria non causò nessun problema di nessun tipo: perfino gli jugoslavi non se ne lamentarono, salvo all’inizio per Pola. L’occupazione della Dalmazia da parte delle truppe italiane in realtà venne contestata aspramente dagli jugoslavi, ma non dagli alleati (anglo-francesi), visto che era stata prevista dal Patto di Londra del 26 aprile 1915. Venne contestata l’occupazione della città di Fiume, ma è da segnalare (cosa che tutti dimenticano) che la città per prima venne occupata dalle truppe serbe, causando fenomenali proteste da parte della popolazione locale. Gli italiani arrivarono con le proprie truppe a Fiume dopo i serbi. Lì poi ci furono scontri con morti e feriti fra le truppe d’occupazione e gruppi paramilitari locali rinforzati da italiani venuti dal Regno. Questo è avvenuto PRIMA della marcia di Ronchi di d’Annunzio.

    In altre parole: la situazione di Fiume meriterebbe da sola un volume grosso da qui a là.

    Venendo alle navi Radetzky e Zrinyi, è vero che gli jugoslavi riuscirono a portarle fuori da Pola (pare innalzando la bandiera USA) e a ripararle a Spalato, ma durante le trattative di pace di Parigi il trasferimento della flotta non venne riconosciuto da nessuno, nemmeno dagli USA.

    Infatti queste due navi vennero date all’Italia, che peraltro le disarmò nel 1920, vendendole poi come ferro vecchio.

  294. Io vorrei... ha detto:

    @ Lonzar

    Ho visto adesso il tuo intervento numero 299. Confermo un fatto: al cimitero della marina di Pola le tombe dei marinai della Viribus Unitis non sono nemmeno cento. Come ho già scritto, ci sono stato anni fa e vado a memoria avendo perso le foto: credo siano fra 50 e 75 in tutto.

  295. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @300 IO VORREI …. :

    BABENBERG o BABENBURG ??

    Dato che io riporto nomi trovati sui testi, confermo che su 3 testi , 1 Inglese e 2 Austriaci il nome è ” BABENBERG”
    inoltre uno dà anche l’etimologia e significato che riporto in tedesco ,lingua
    che ho notato Lei conosce benissimo.

    Ostfränkisches Grafengeschlecht,Begründer des östereichischen Staates in 10.Jahrhundert

    Il resto non mi interessa commentare in quanto puö essere frutto di analisi e sintesi personali o anche no , in ogni caso pleonastico ai punti di argomentazioni in essere , inoltre non ho voglia di strascichi lunghi e noiosi.

  296. Bibliotopa ha detto:

    Confermo anch’io Babenberg (Taschenbuch des Kriegsflotten 1914)

  297. Io vorrei... ha detto:

    Solo adesso mi sono accorto che nella wiki in lingua inglese la voce s’intitola “Babenburg” ( http://en.wikipedia.org/wiki/SMS_Babenburg ) ma nel testo la nave è chiamata “Babenberg”.

    Il “Babenburg” è la fortezza della città di Bamberg (in italiano “Bamberga”): il nucleo originario della località.

    Però ho trovato fra le mie scartoffie una cartolina inviata da un marinaio della nave, con bollo tondo al verso. La nave è chiamata “S.M.S. Babenberg”.

    Per cui hai ragione tu: “Babenberg”.

  298. hobo ha detto:

    babenberg = monte delle babe (monte di venere?)

  299. Bibliotopa ha detto:

    Prima che gli Asburgo si impossessassero del ducato d’Austria nel XIII secolo, esso apparteneva alla dinastia dei Babenberg, estintasi nel 1246. Gli Asburgo se ne atteggiarono a successori, incominciando a chiamare i loro discendenti con nomi quali Leopoldo e Federico, che erano comuni fra i Babenberg.

  300. Mauricets ha detto:

    306

    Bibliotopa

    hai scritto il fatto storico in modo corretto e imparziale.
    infatti hai citato i nobili, e non le genti.
    all’epoca il popolo non conava niente, aveva più voce secoli prima, durante l’impero romana.

  301. Bibliotopa ha detto:

    # 307 inutile misurare il Medioevo col metro d’oggi. Il motivo del mio post era spiegare perchè avessero pensato un secolo fa di chiamare una nave col nome dei Babenberg. Fra i Babenberg e gli Asburgo, in mezzo, ci stette un Ottocaro di Boemia.

  302. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @303 BIBLIOTOPA :

    grazie per il supporto !!!

    altrimenti qua te finissi come S.Sebastiano
    infilzato da tute le parti !!!!

  303. Luigi (l'altro) ha detto:

    @ MTL

    Non preoccuparti: il paragone indegno tanto con quella mirabile, candida e commuovente potenza che fu l’Impero degli Asburgo quanto con la pezzente Italietta che dal 1918 sta a Trieste fino ad oggi te la risparmio. Non sia mai che uno voglia confondere l’attualissimo TLT con cotanta bellezza e cotanta bestialità fatale.

    Meglio lasciargli il posto che ha: da relitto storico.

    Anche l’esibizionista da strada difatti può stupire i passanti palleggiando da divo. Ma tra lui ed uno come Maradona la differenza resta. Ed anche tanta.

    L.

  304. Mauricets ha detto:

    308

    Bibliotopa
    esatto, non si puo giudicare il presente con il metro del medioevo, e nemmeno viceversa.

    non si puo nemmeno paragonare l’itsalia democratica e repubblicana a quella sabauda e fascista.
    e allora:
    W L’ITALIA REPUBBLICANA E DEMOCRATCA.

  305. ufo ha detto:

    Continua così, se lo ripeti ancora tre volte finirai per convincerti anche tu…

    Ma Babenbug c’entra con la “Città delle donne” di Fellini?

  306. Rupel ha detto:

    @ 312
    dato che l ´Italia non concede un referendum alle popolazioni Sudtirolesi e a quelle di Trieste per poter decidere da quale parte
    stare allora è si repubblicana ma assolutamente
    NON DEMOCRATICA

  307. sfsn ha detto:

    bel Mauricets,
    che bei slogan…
    viva qua, viva là (e po bon)

  308. gianni ha detto:

    w l’italia,MA VIA DE QUA!!
    non xe cazade quando il turista me disi:
    che atmosfera strana che ho percepito dopo monfalcone,siete un mondo aparte,come modi e tantissime realta che si sposano bene..e mi aggiungeria,che la gente mista xe sempre stada e non ga mai disturba,anzi;nel resto l’italia,lo straniero xe la novità da quando xe casca il muro de belino.
    la triestinita se studia de ste parti i non solo
    http://digilander.libero.it/Trieste.Storia/dialetto.tergestino.index.html
    studiar informarse e rifletter per non parlar cazade

  309. gianni ha detto:

    BRAVO RUPEL!!!
    REFERENDUM,SIMBOLO DE DEMOCRAZIA
    sara sai curioso come la andassi a finir.
    l’talia ormai a trieste,sopratutto per i dani che ga fato e sta fazendo,xe diventada INDEFINDIBILE

  310. Mauricets ha detto:

    Mettetevi il cuore in pace.

    Trieste è, era e sara sempre italiana.

    di quella italia repubblicana e democratica che quando avete servito facendo i militari avete giurato fedeltà.

    W la costituzione, viva la repubblica!!!

  311. Mauricets ha detto:

    314

    Rupel
    a tal proposito:guarda che la questione, a differenza del TLT, e stata nel risolta nel 1992 davanti all’Onu.

    Il Monti-pensiero su Vienna e il Sud Tirolo

    http://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/2012/10/28/il-monti-pensiero-su-vienna-e-il-sud-tirolo/

  312. Rosi ha detto:

    io non ho fatto il militare…

  313. sfsn ha detto:

    Mauricets,
    te ga ragion: tra un milion de anni, co al posto dei umani ghe sarà i inseti, trieste sarà sempre italia! (specie i bacoli, che xe neri…)

  314. Mauricets ha detto:

    Ecco, leggete?

    un’altro che considera l’italia un covo di fascisti.

    denigrando la repubblica e la democrazia.
    ma l’italia è tollerante e rispettosa del diritto a esprimere le proprie idee.
    fossero in altri lidi sarebbero gia in una buca.

    ringrazzzino i padri fondatori per aver dato al paese una costituzione meravigliosa.
    che permette a loro di esprimersi.

    W L’Italia democratica e repubblicana.

  315. giorgio (no events) ha detto:

    @317 Maurice:
    Già un secolo fa, qualcuno scrisse che “Trieste è una città italiana, abitata da sloveni che pensano in tedesco”.

    E comunque sono più di dieci giorni che qua vi scrivete addosso in attesa del 59° anniversario, senza concludere nulla.

  316. gianni ha detto:

    mauricete,ma non te passa un cazo davanti il pc…
    ogi che son in relax casa un par de ore(go un bruto vizio che se ciama lavor,che pero me da tante sodisfazioni nonstante fazo come minimo 10ore al dì)go visto tuti i tuoi post.
    te sa che a trieste esisti le osmize i sentieri,la val rosandra,e se te ga l’auto te ga anche una capitale eurpea a 1ora de auto?
    non te la ciapar ma non te caga piu nesun.
    domenica pomeriggio,fini lavor,iero in piaz grande(o unita)go visto un atristezza assoluta…iera la cerimonia del4novembre e l’amaina bandira..cerimonia abbastaza importante,ricordando come iera tanti anni fa e quanta gente iera;tra digos,caramba,sbiri,militi,sara sta un150persone,3pulman dal friuli dai70in su sbarcai la davanti il verdi per l’ocasion e qualche turista incuriosido.
    cerimonia tristissima durada 15 minuti,iero senta fora de speci veder, la pocheza e la mancanza delle istituzioni,ma tanto divertido con dei austriaci,sentadi in parte de mi, perche finì l manifestazion ai speci ga meso su musiche dela marina austriaca,il volume ira baso ma i clienti ga senti..
    comunque FIOI FIRME PER FAR EL REFERENDUM IN SEDE DEL TRIESTE LIBERA E INFORMEVE BEN PERCHE A TRIESTE EQUITALIA,IMU E NON SO COSA ALTRO,NON SE PAGA…TRIESTE NON XE MAI STADA ITALIANA SULLE CARTE,SEMO UN COLONIA ABANDONADA,CALCOLADA ADESO PERCHE RIVA TURISTI CHE PORTA PILA.PODE MENARLA QUANTO VOLE, MA I FATTI PARLA CIARO!!!

  317. Mauricets ha detto:

    ma è o non è una repubblica l’italia?
    è uno dei paesi fondatori della Ue, è una democrazia consolidata.
    con i suoi difetti, e mai nascosti.

    perchè allora continuare a dare del fascista alla repubblica?

    questo è odio e razzismo.

  318. Mauricets ha detto:

    quelli che non vogliono “EQUITALIA,IMU E NON SO COSA ALTRO” in genere sono i parassiti che succhiano il sangue agli onesti, a chi paga le tasse.

    speriamo diventi penale l’evasione e il falso in bilancio.
    forse la galera sarà efficace, per i mariuoli che rubano ed evadendo le imposte.
    oltre le ganasce fiscali servirebbe la gogna per gli evasori malandrini.

    ma siccome siamo un paese democratico non sarà possibile.

  319. sfsn ha detto:

    secondo mi l’italia xe un paese fascistoide perchè xe un posto in cui lo Stato (cioè una struttura amministrativa in cui el cittadin ottien servizi in cambio delle tasse) diventa sempre più patria (cioè una struttura a cui el cittadin xe ligà affettivamente e che, proprio per questo, lo sfrutta).

  320. gianni ha detto:

    te capisi cazi per razi
    va su triestelibera.org e daghe una bela leta
    w trieste libera e triestina!!!

  321. Mauricets ha detto:

    326

    sfsn
    non credo.
    il fascismo è passato.
    oggi l’italia è un repubblica democratica.
    sotto il fascismo non avresti potuto esprimere le tue oppinioni, non condivisibili, ma che sei libero di esprimere.
    la patria è un sentimento, quindi va al di là del sistema di governo.

  322. Mauricets ha detto:

    327

    gianni
    W Trieste ITALIANA!!!!
    W l’Italia!
    W la repubblica!
    w la costituzione!

    e gli evasori fiscali in galera!

  323. Sandi Stark ha detto:

    W COPPI
    W BARTALI
    W VILLA
    W VAGEN

  324. hobo ha detto:

    w la figa

  325. hobo ha detto:

    forza toro juve merda

  326. hobo ha detto:

    i vostri etilometri non fermeranno la nostra sete

  327. Sandi Stark ha detto:

    W CAPUZZI GARBI
    W OMBOLO
    W CRAGNO
    W KAISERFLEISH
    W PRSUT S HRENOM
    W FANZLI Z’DUSI Z GARGANIJA
    W SCHNIZEL COI ARTICIOKI
    W PORCINA, GOLAS, SKINKI, KIFFEL, KAISERSCHMARREN, PALACINKE, PRESNITZ,
    KUGELUPF, GIBANIZA…

  328. Sandi Stark ha detto:

    + VIOLINI – CELERINI
    PINOt LIBERO e gratis
    + CABERNET – INTERNET

  329. Sandi Stark ha detto:

    W Gugliemo
    Marconi
    che è un miracolo
    delle Nazioni

    W Gugliemo
    Marconi
    che è un miracolo
    dell’umanità!

    (canzone popolare dell’Italia del sud, lungamente nella hit parade di “Il ruggito del coniglio”)

  330. Mauricets ha detto:

    bon, alora ve manca una.
    speto la risposta, pero vi siuto:

    W la f…

  331. Mauricets ha detto:

    sono passati 4 minuti.
    mi preoccupa.

  332. Mauricets ha detto:

    qui abbiamo la prova provata.
    dopo 10 minuti non avete reazioni a “W la f…”

    effetto colaterale dei KAISERFLEISH & CAPUZZI GARBI.

  333. hobo ha detto:

    @338@339

    visto che w la figa stava gia’ al #332 e non te ne sei accorto, mi sa che a preoccuparsi dovrebbe essere qualcun altro (o meglio, qualcun’ altra), che farebbe bene a sfasciarti la tastiera col mattarello.

  334. Sandi Stark ha detto:

    Se volè scoltarla andè qua:

    http://www.joecusumano.it/discografia.htm

    e po’ clicchè su la foto de Marconi. W!

  335. ufo ha detto:

    Ma Marconi sarìa quel che xe diventa famoso assemblando le invenzioni del Nikola Tesla e ciolendose el merito?

  336. Sandi Stark ha detto:

    A proposito de musica, notizia de agenzia:

    Il ministro Ornaghi sospende i finanziamenti ad Umbria Jazz: “Non è espressione della cultura italiana”.

    Se stava za preparando i manifesti de Umbria Sincopata 2013 come i tempi del fassio, che xe rivada una smentita da parte del ministero: “Gavemo tajà i fondi ma non quella motivazion”.

  337. Sandi Stark ha detto:

    @ 343 no solo quel, el gaveva anche scopiazzà un’invenzion de Tesla non brevettada perchè la doprava come zogatolo, per andar a venderghe ai inglesi un siluro radiocomandà. I inglesi gaveva dito “No grazie” e i gaveva preferì far stazioni de difesa costiera coi siluri filoguidati.

  338. Io vorrei... ha detto:

    Nikola Tesla: il più figo dell’universo. Marconi: un ladro.

    Pensa però ai casi della vita: Tesla è morto povero in canna, rincorso dai debitori e pure considerato mezzo matto.

    Mentre Marconi è morto ricco sfondato, dopo aver preso il Nobel. Che gran mone questi svedesi che si sono fatti ingannare sotto il naso!

    Per fortuna però che in bora.la girano degli scienziatoni con una testa da qua a là, che rimettono in riga tutto quanto…

  339. effebi ha detto:

    bene così

  340. Bibliotopa ha detto:

    Meucci e Bell?

  341. Mauricets ha detto:

    ecco il apese delle banane.

    dove prostitute e trafficanti di droga alzano il PIL.

    http://www.microsofttranslator.com/BV.aspx?ref=IE8Activity&a=http%3A%2F%2Fwww.sloveniatimes.com%2F

  342. Mauricets ha detto:

    oramai con internet non potete nascondere niente.

    il mito della slovenia paese perfetto, il Dio in terra, ormai è destinato a crollare.
    e vera a galla la verita.

    un paese normale, pieno di cialtroni, malandrini e lestofanti.
    come tutti gli altri.
    i primi della classe copiavano i compiti con il libro sotto il banco.

    diffidare sempre dei primi della classe. da quelli fasulli.
    meglio il secondo, che sgobba e non copia.

  343. Tergestin ha detto:

    @ Mularia

    Bon, el cinquantottesimo xe stado un feston incredibile con la piazza gremida e gavemo visto: visti i enormi vantaggi dell’aministrazion italica (che a diferenza de quele austriache e anglosassoni savemo svettar ala grande), oviamente ghe iera el tripudio in piazza. Ma ‘desso qualche giorno xe passado……

    …..E visto che persin sul Piccolo i parla dele famiglie (domace) in coda ala Caritas, dei studenti con le scole che crolla, dei operai Serubi e Duke ciavadi e tute ‘ste robe qua…..qualchedun gavessi miga previsioni meno nere dele mie per la fine che fara’ la caralcuore al 59esimo?

    Cussi’, per saver.

  344. Antonio ha detto:

    @ 350
    Non prendertela con la Slovenia. Guarda che questi che si proclamano anti-italiani non sono filo-sloveni: sono al massimo dei municipalisti; per loro Muggia è già estero.

  345. Io vorrei... ha detto:

    @ Tergestin
    Previsioni per il 59°? Te le faccio rapidamente: la crisi morderà ancora e colpirà anche stati oggi apparentemente indenni. A Trieste – paradossalmente – la crisi si sentirà meno che in giro, visto che molti vivono della propria pensione o in attività protette dalla concorrenza (settore pubblico).

    Su bora.la ci sarà un articolo come quello qui sopra, e si ripeteranno ad libitum gli stessi identici commenti.

    Come se adesso su un forum romano si discutesse di Cesare e Traiano. Si dirà: “Ma Roma è duemila anni fa, qui parliamo di Carlo I buonanima e del TLT il cui corpo è ancora caldo!”. E io già ti rispondo oggi per allora: “Duemila anni o cent’anni sono la stessa identica cosa: i problemi di oggi non si risolvono tornando indietro nel tempo. Nemmeno al 1954”.

  346. Io vorrei... ha detto:

    A proposito: sai chi mantiene vivo il mito di “Trieste cara al cuore”?

    Guarda qua: http://www.giulianinelmondo.it/index.php?view=news-articolo&cat=50

  347. @Antonio: il nostro movimento è in grado di comunicare in almeno 5 lingue. E lei?

  348. Antonio ha detto:

    Ho il dubbio che l’MTL sia lo scherzo meglio riuscito messo in atto dalla SOT (Specie di Organizzazione Triestina).

  349. gianni ha detto:

    non voio difender nesun anche se me sento un anarchico in territorio asburgico…
    de quel poco che go visto(iero in sede firmar la petizion,volevo veder chi xe sta gente) M.T.L xe un gruppo de muloni sai sgai con famiglia lavor e tempo perso se ocupa de ste robe assai importanti,e visto che semo arivadi l’acqua al cul,e 1+1=2 la gente ga conincia a scoltali,perche ga visto che non diseva cazade,al contrario de tanti politici vari…
    pense, un lo go incontra per caso(cercando un bagno chimico) paralndo de trieste,al concerto dei metalica..
    quel che li rendi forti,xe la loro semplicita nel dir le robe,l’esser apolitici pensando al bel dela propria cità
    Marchesich ga gli stesi ideali,un poco esaltà, politico furbon,che se rufiana coi lanfur per la pila e per la poltrona.
    unico difeto del movimento trieste libera(secondo mi)i se fà sentir poco..xe dura afidarse solo al web
    FORZA MULERIA EL 95% DELA GENTE XE CON VOI SOLO UN LO SA PERCHE NON SA DE VOI E DELE VOSTRE,E NOSTRE LOTE!
    bisogna anche ricordarse che almeno il 60%dei triestini xe pensionati e bignogna dirghe e spiegar in altri modi oltre che el web.

  350. Mauricets ha detto:

    352

    Antonio
    questo puo essere.

    ma di solito i campanilisti denigrano il campanile attiguo.
    non il proprio.

  351. gianni ha detto:

    parla come te magni,campanaro!
    i ga una sede, va veder.non conto cazade.
    via udine 2 primo pian
    e po non i ga bisogno che li difendo perche i xe grandi e vacinai

  352. sfsn ha detto:

    Lojze,
    el tuo post sula cara al cuore e i giuliani nel mondo indica che de sta cità no te ga mai capì un klinc.
    El fato che te valuti el valor de Marconi e de Tesla sui bori che i ga fato indica che no te ga capì gnente dela vita

  353. dimaco il discolo ha detto:

    spiegheme perché sti giuliani ga la foto de miramar in home nianca fussi roba loro?

  354. Io vorrei... ha detto:

    @ sfsn
    ti consiglio di cuore di correre velocemente dal medico: i travasi di bile possono provocare gravi problemi, anche a distanza di giorni o settimane.

  355. Mauricets ha detto:

    La zona B si integri con la zona A,

    una volta riunito il territorio si passi a essere provincia autonoma, stile bolzano.

    i nostri cocittadini sono sotto amministrazioni, quella slo e quella cro, che non hanno titolo a governare i nostri trritori.

    il trattato di osimo dovrebbe essere annulato, era illegale.

  356. Io vorrei... ha detto:

    @ dimaco

    Se per quello, hanno anche la foto di Rovigno, l’Arena di Pola, Fiume e Zara.

    Credo la cosa dipenda dal fatto che vengono da quelle parti: sono esattamente quelli “scazadi” di cui parla sempre SS. Se lui conoscesse un filino i circoli dei giuliani del mondo, scoprirebbe che non sono Franz Joseph, Karl e il TLT in testa alle loro nostalgie e ai loro ricordi.

    Ma di certo ci sarà una teoria complottardo/fascistoide che spiega anche tutto ciò.

  357. dimaco il discolo ha detto:

    mauricets, cosi come é illegale l’occupazione armata militare italiana di un protettorato dell ‘ ONU, nella fattispece il TLT, in piena violazione dei trattati internazionali , quello di pace del 47 in primis. E’ l’amministrazione italiana a essere illegale.

  358. dimaco il discolo ha detto:

    miramar coi esuli no centra niente.

  359. Mauricets ha detto:

    il primo passo è riunire il la zonaB alla zonaA, sotto amministrazione italiana.
    ma con grande autonimia, stile bolzano.
    osimo è un trattato bilaterale senza valenza internazionale.la questione del TLT, come ormai sappiamo, è ancora aperta all’onu.
    la yugoland è fallita.
    l’italia no.
    uniamoci triestini, istriani!
    una terra, una patria.

  360. Mauricets ha detto:

    365

    dimaco il discolo
    l’italia ha difeso i valori democratici occidentali dai criminali che poi si sono scatenati nella mattanza dei balcani.
    fosssimo finiti sotto gli yugoland avremmo fatto la fine di sarajevo.
    non saremmo qua ora.

  361. dimaco il discolo ha detto:

    se anula el tratato de osimo i taliani ga de far fagoto perché i dovará dar el referendum che no ga da tal 54. e visti i risultati dela italica aministrazion in 60 ani sará fortunai se no li scaza cole forche e bastoni .

  362. Mauricets ha detto:

    e tu pensi che con tutti i pensionati che percepiscono la pensione dall’inps e altiri enti, piu tutti gli esuli, piu gli altri italiani, dai carabinieri ai professori,
    ci sia qualche possibilita che ad un referendum non vinca l’opzione italia?

  363. Rosi ha detto:

    Le pensioni vanno garantite comunque.
    mio nonno prendeva la pensione dalle ferrovie austriache, anche se viveva in Italia.
    Certo che con Monti e la Fornero, la legge e i diritti acquisiti acquistano carattere di evanescenza…

  364. Mauricets ha detto:

    371

    Rosi
    le pensioni sociali, ad esempio, sono errogate solo a residenti sul territorio italiano.

    di recente hanno pizzicato chi percepiva trattamenti pensionistici senza essere residente.
    anche l’integrazione al minimo è erogata solo ai residenti.

  365. dimaco il discolo ha detto:

    carabinieri,militari e affini provenienti da altre regioni non hanno diritto al voto come pure i loro famigliari

  366. Mauricets ha detto:

    questo te lo scrivi ti.

  367. Io vorrei... ha detto:

    @ dimaco
    Anche te sei un po’ distratto. Qui non si sta parlando di “esuli”, ma di “Giuliani nel mondo”. Non so se percepisci la differenza. Questi qui vengono anche da Trieste, e quindi usano – legittimamente – la foto di Miramare.

  368. dimaco il discolo ha detto:

    ovviamente l’italia dovrà risarcire idanni fatti in 60 anni di occupazione

  369. Mauricets ha detto:

    Triestini. giuliani, istriani è giunto il momento che la zonaB e la zonaA siano un’unica realtà
    riunita sotto il tricolore!!
    una provincia autonoma italiana, con una grande zona franca. una specie li livigno, una zona extradoganale.

  370. Mauricets ha detto:

    ovviamente i successori di yugoland dovranno risarcire i danni fatti in anni di occupazione ilegittima.

  371. dimaco il discolo ha detto:

    varda che la iera giá ma xe stada la gente che ga porta quela straza che ti te ciami tricolore a distruger tuto . se ciamava TLT

  372. Mauricets ha detto:

    e adesso possiamo rifarlo sotto il tricolore, non sotto le stelle e strisce o sotto la union jack.

    una zona extradoganale UE sotto amministrazione italiana.
    è l’unico progetto possibile, e agregando la ZonaB avremmo anche rispettato il trattato di pace.

    una grande livigno.

  373. ufo ha detto:

    Neve artificiale inclusa nel pacchetto?

  374. Sandi Stark ha detto:

    Dopo la conquista del Tibet, el presidente Mao ghe gaveva dito al partito:

    “D’ola in poi i Tibetani non sono più Tibetani ma Giuliani.”

    Un suo ministro ghe gaveva risposto:

    “La valdi plesidente che el nome Giuliani xe za impegnà, ga doplà i taliani per i popoli che i ga invaso”.

    E Mao:

    “Maledeta balca che li ga poltài, sonava cussì ben. Bon pecà, diseghe ai Tibetani che i xe semplicemente Cinesi.”

  375. Tergestin ha detto:

    Per altro el convegno xe redato da Raoul Pupo (istrian e democristian) e i presidenti de quela asociazion xe in massima parte de origine istriana.

    Xe ben scrito nel libro “metamorfosi etniche” che i triestini meteva nei sui club in origine le bandiere australiana e alabardada e i sonava God save the Queen e l’inno a San Giusto ma no i voleva ne tricolor ne Mameli. Xe racolte testimonianze de singoli emigradi e presidenti de asociazioni triestine che i nostri con l’Italia i gaveva un certo astio.
    Inveze nei club istriani iera un gran sventolio de tricolori e adiritura anni fa xe nata una polemica anca in rete dove alcuni istriani diseva tuti piccadi che lori si’ i portava l’italianita’ nel mondo mentre i triestini andai via dopo el ’54 iera in massima parte gente favorevole al GMA (pensa che stronzi ‘sti triestini: i simpatizza per le aministrazioni che ghe sviluppa la cita’ e no i meti la bandiera de chi li beca a piade in tel cul e li affama e fa emigrar).

    Nel corso dei anni se ga stemperado i animi: alcuni club se ga fuso tra triestini e istriani, le istituzioni dela cita’ se ga italianizado del tuto e varie robe che ga portado a ‘sta anomalia dei “Giuliani nel mondo” e simile. Ma no disemo balle: la realta’ xe diversa. Mi la go sia vista coi mii oci sia la xe documentada su testi e dichiarazioni. Dir che i triestini in Australia -a un come mi che ne ga anca conossudi sul posto e ga parenti la’- i sia portatrici del mito dela “caralcuore” xe francamente fora de ogni criterio.

  376. Tergestin ha detto:

    Se el venezian no me credi comunque el ga un testo su tuti a poderlo testimoniar: “metamorfosi etniche” de Piero Purini (che go za citado su ‘ste pagine).
    No xe l’unico ma xe doveroso per chi porta avanti ancora miti destinadi a scomparir…..per fortuna.

  377. Luigi (l'altro) ha detto:

    @ Tergestin

    Raoul Pupo istrian? Contime che con curioso de saver…

    Scometo però che no xe valida come la storia de Giurastante, cognome abruzzese, e quindi “regnicolo” (o, peggio, cabibo), di quelli insomma che hanno rovinato Trieste. Nevvero?

    @ SS

    Vedrai che se ne spari un’altra, si otterrà l’effetto del logo linkato: se la faranno tutti sotto dalla paura.

    L.

  378. Mauricets ha detto:

    per fortuna L’Inno di Mameli a scuola è legge!!

    era ora!!
    in TUTTE e per TUTTI!!!
    a si, il triestini all’estero considerano trieste italiana.

    per essere precisi.

  379. Mauricets ha detto:

    17 marzo è la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera”.

    W l’italia!!!

  380. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @387 MAURICETS :

    Quale e’ la pena se uno si rifiuta di cantare,

    e declina di partecipare a queste manifestazioni ????

    Manganellate ? Olio di ricino ? Confino ?

    Se sei il vero patriota che fai vedere, devi rispondere a queste domande altrimenti sei….

  381. Luigi (l'altro) ha detto:

    @ lonzar

    Altrimenti sei…?

    L.

  382. Mauricets ha detto:

    389

    GIAMPAOLO LONZAR
    sarà come per ogni materia didattica.

  383. bananov ha detto:

    Che bello i nostri figli andranno all’estero a sfoggiare la loro conoscenza dell’inno per trovarsi un lavoro.
    Potevano almeno rendere obbligatorio l’insegnamento di qualche canzone da gondoliere.

  384. Mauricets ha detto:

    la cosa piu bella è che la legge è stata approvata a grandissima maggioranza.
    contro praticamente solo la Lega.

    a dimostrazione che l’italia è una e indivisibile.

    W l’italia!!!!

  385. bananov ha detto:

    Una vera meraviglia sapere che i rappresentanti del popolo si prodigano in misure per migliorare la vita dei cittadini…

  386. bananov ha detto:

    Da oggi potremo sfamare i poveri con un elmo di scipio con minestra di chioma di Vittoria.

  387. Mauricets ha detto:

    sarà meraviglioso a scuola.

    ragazzi romeni, kosovari, serbi, russi, moldavi, croati, sloveni, tunisini, e di tanti altri paesi, assieme a cantare l’inno italiano.

    tutti uniti, indistintamente.
    perchè l’italia accoglie i bisgnosi.
    loro lo sanno e per questo amano il nostro paese.

  388. Mauricets ha detto:

    questa sera a casa date una carezza a i vostri bimbi, e assieme intonate l’inno:

    Fratelli d’Italia
    L’Italia s’è desta,
    Dell’elmo di Scipio
    S’è cinta la testa.
    Dov’è la Vittoria?
    Le porga la chioma,
    Ché schiava di Roma
    Iddio la creò.
    Stringiamoci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L’Italia chiamò.

    Noi siamo da secoli
    Calpesti, derisi,
    Perché non siam popolo,
    Perché siam divisi.
    Raccolgaci un’unica
    Bandiera, una speme:
    Di fonderci insieme
    Già l’ora suonò.
    Stringiamoci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L’Italia chiamò.

    Uniamoci, amiamoci,
    l’Unione, e l’amore
    Rivelano ai Popoli
    Le vie del Signore;
    Giuriamo far libero
    Il suolo natìo:
    Uniti per Dio
    Chi vincer ci può?
    Stringiamoci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L’Italia chiamò.

    Dall’Alpi a Sicilia
    Dovunque è Legnano,
    Ogn’uom di Ferruccio
    Ha il core, ha la mano,
    I bimbi d’Italia
    Si chiaman Balilla,
    Il suon d’ogni squilla
    I Vespri suonò.
    Stringiamoci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L’Italia chiamò.

    Son giunchi che piegano
    Le spade vendute:
    Già l’Aquila d’Austria
    Le penne ha perdute.
    Il sangue d’Italia,
    Il sangue Polacco,
    Bevé, col cosacco,
    Ma il cor le bruciò.
    Stringiamoci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L’Italia chiamò

  389. bananov ha detto:

    Ai figli dei romeni e dei tunisini l’inno.
    A quelli dei riccastri?

  390. sfsn ha detto:

    se ghe fazo una careza a mio fio cantandoghe l’inno el me disi: “Ma papà, te son diventà mona?”

  391. Rupel ha detto:

    @ 396
    che grande cagada

  392. Rupel ha detto:

    @ 387
    a si ?? guarda caso mi vivo all ´estero e NON
    considero Trieste italiana ma bensí una cittá
    sotto l óccupazione e tirannia italiana

  393. sfsn ha detto:

    comunque quela de cantar l’inno xe proprio una roba tipica dei regimi autoritari. I nazi e i fascisti fazeva cantar l’inno prima dele lezioni

  394. gianni ha detto:

    concordo con la gran cagada
    visto che la muleria xe timida(MTL)
    stasera per le 21 ala forst una birra in compagnia ascoltar cosa i disi de serio..mi solito non rivo perche lavoro
    spero che i parli e se movi prima possibile perche il tempo pasa e il talian avanza!!,ve propongo(se non gave za fato)parlar e lasar un pochi de volantini fora dei vari teatri dialetali club e asociazioni sportive..
    bisogna mover el cul ma per ben per il ben de trieste se no i nostri fioi cantera l’ino de mameli con le peze al cul soto i ponti!!

  395. Tergestin ha detto:

    Mi, come Rupel, go fato diversi anni all’estero. E posso dir che l’Italia la vedevo e la vedo come un bel posto per farghe le vacanze ma che purtroppo colonizza e impoverissi la mia cita’ con la quale no ga niente a che far. E cussi’ se no molto piu’ duramente la pensava la magior parte dei triestini che go sentido e/o becado che vivi fora con cui son cascado in argomento, dale Americhe all’Australia, passando pel Nordeuropa.

  396. gianni ha detto:

    …che tristeza e che falso xe veder il tricolor che sventola il piaza grande ma sopratuto in castel de miramar!!

  397. gianni ha detto:

    la muleria se movi ghe saro e spero che la gente se svei e che cerchi de ricordarse dei nostri noni
    http://triestelibera.org/it/2012/11/commemorazione-caduti-e-combattenti-triestini-prima-guerra-mondiale-proseccoprosek-11-novembre-2012-ore-15/

  398. Sandi Stark ha detto:

    Una note el Duca d’Aosta se iera sveià per i incubi. Iera el fantasma de Max che ghe diseva:

    “Cifariello
    Cifariello,
    cosa fai nel mio
    Castello?”

    “Perchè te ga rovinà la sala del trono? Perchè te ga cavà i miei mobili? Perchè te ga meso quele mudande a sugar su la torre?”

    El Duca:

    “Marcondiro
    ndiro ndello,
    io dispongo nel
    mio Castello!”

    Max:

    “Bruto disgrazià
    de un ladron patentà,
    t’arà t’arà,
    la fine che te farà!”

    E cussì saria stà.

  399. Mauricets ha detto:

    401

    Rupel
    l’eccezzione che conferma la regola.
    i miei parenti sostengono la tesi di trieste italiana.
    a si, la mia famiglia risulta triestina dal 1300.

  400. Sandi Stark ha detto:

    Un’altra volta te gavevi dito de eser istrian.

  401. dimaco il discolo ha detto:

    mauricets xe tuto, fora che a bola.

  402. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @391 MAURICES :

    “sarà come per ogni materia didattica”

    1)) Facoltativa come la religione ???

    2) Cittadini del TLT ed aventi causa
    esenti ???

    3)ragazzi romeni, kosovari, serbi, russi, moldavi, croati, sloveni, tunisini, ….

    Ma come ! noi generosi gli accogliamo a braccia aperte affinche’ trovino rifugio da morte sicura causata da guerre e rivoluzioni nei loro paesi e poi gli facciamo cantare qui

    “SIAM PRONTI ALLA MORTE ”

    Non Le sembra una contraddizione
    in termini ???

    4)”date una carezza ai vostri bimbi”

    non mi ero accorto che era diventato Papa
    di Trieste e regione !!!

    Ma visto che distribuisce tanta generosità,magnanimità,bontà ,saggezza divida con noi e dica anche a noi
    di quello che si nutre affinche possiamo partecipare a questo celestiale Nirvana
    di patriottismo .

  403. effebi ha detto:

    venerdì 26 ottobre ricorreva il 58° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia

    nonostante tutto… no me par che sia cambià tanto da venerdì

  404. effebi ha detto:

    “ciacole no fa fritole”
    almeno in istria val cussì

  405. Mauricets ha detto:

    409

    Sandi Stark
    mica che esiste la razza istriana.
    le genti si spostano, si incrociano.
    ora come allora.
    perchè i trestini non sposavano le donne dell’istria? e viceversa. e anche quelle friulane e carniche o venete.
    se conosci la storia dovresti sapere come avvenivano i matrimoni, tra paesi e città linitrofe.

  406. sfsn ha detto:

    Maurice,
    te son cussi’ italianissimo, che gnanche no te sa scriver nela tua lingua madre: eccezione va una Z e no due. Tipico: i piu’ fanatici xe sempre quei che sa de meno

  407. sfsn ha detto:

    inoltre si (inteso come afermazion) se scrivi sì con l’acento

  408. Mauricets ha detto:

    415

    sfsn
    ma almeno non sono falso come quelli che usano il correttore di google.

  409. sfsn ha detto:

    me interessa poco: xe tipico che i taliani più sfegatai no ga mai leto Leopardi o Dante e no i ga mai scoltà Rossini: l’unica poesia (bruta) con musica (bruta) che i conossi xe l’ino di Mameli (che, sempre sotolineando l’ignoranza dei nazionalisti, in realtà sarìa de Novaro, perchè Mameli ga scrito el testo e no la musica)

  410. Mauricets ha detto:

    418

    sfsn
    io ho letto salgari e asimov.

    e mi sonno divertito moltissimo.

  411. sfsn ha detto:

    te ga leto robe per muleti. e te son restà con ragionamenti de muleto. Tipico: la “patria” ga bisogno de gente immatura (difati i ghe insegna l’ino ai fioi): se ciama indottrinamento

  412. Mauricets ha detto:

    418

    sfsn
    ad ogni modo tu dovevi andare a scuola a sesana.
    perchè Dante è Leopardi si studia nella scuola dell’obbligo.
    quindi almeno i passi piu significativi li hanno letti tutti gli italiani.
    che poi non siano rimasti in testa è probabile.

  413. Mauricets ha detto:

    420

    sfsn
    guarda che dante e leopardi erano dei politici.
    se lasci stare le poesie e approfondisci ti accorgerari che i loro scritti sono politici.

  414. Mauricets ha detto:

    e per la musica Vasco!!!

  415. sfsn ha detto:

    I passi più significativi? e chi decidi quei che xe i passi più significativi? la scola, cioè la “patria”: sempre lo stato che te indottrina per diventar un docile strumento nele sue man (no go mai sentì che a scola i te fazi studiar Opicina 1947 de Saba…)
    … e comunque a scola no i te fa scoltar Rossini…

  416. Mauricets ha detto:

    424

    sfsn

    e allora?
    io ti ripeto solo una cosa:

    TRIESTE E’ ITALIANA!
    non sarà mai slava, tedesca o altro.
    era, è, e sarà ITALIANA.

  417. sfsn ha detto:

    evviva: un slogan da prima elementare!
    va’, va’ a legerte Salgari e Asimov scoltando Vasco. E continua pur a creder che esser italian vol dir sventolar strazete tricolori e cantar una bruta canzoneta

  418. Mauricets ha detto:

    426sfsn
    e chi ha detto che essere italiani vuol dire sventolar strazete tricolori e cantar una bruta canzoneta?

    ma non lo è neanche il spander merda sul popolo e sulle istituzioni italiane come è uso in questo sito.

    sai come sono io italiano?
    pagando le tasse fino all’ultimo centesimo, no n rubando e rispettando i lavoratori stranieri della mia azienda.

    io posso a gran voce gridare W l’italia!
    repubblicana e democratica.
    e sventolare il tricolore e una gioia.

  419. Mauricets ha detto:

    a si, forse non lo hai capito:

    Trieste è ITALIANA.

    ora e per sempre.

  420. Tergestin ha detto:

    @ Redazion

    Ma ‘sto topic no se pol chiuderlo? Visto che ogni tentativo decente de far discussioni pseudo-serie vien butado in vacca da troll precisini che se grampa su ogni monada o da elementi da circo che ripeti slogan da imbriagada in bar sport e visto che oramai ‘sti maestosi festeggiamenti xe finidi, penso che rivar al mezo migliaio sara’ anca bel ma a volte quantita’ e qualita’ no va d’accordo.

    Cordialita’.

  421. Sandi Stark ha detto:

    ‘Sto mato xe come “Wanda chi te manda”; tra zento anni se scoprirà che iera un noto personaggio internazionalista e indipendentista che scrivera soto mentite spoglie per render ancora più ridicolo el loro nazionalismo in casa nostra.

  422. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 427 MAURICETS : Lei o è in malafede o veramente ha le idee confuse o ha lacune
    storiche, al di là della ragion veduta che Leopardi e Dante sono parti obbligatorie di studio nelle scuole statali .

    Ritengo che l’inno d’Italia reso obbligatorio
    da un ddl votato da tutti sia un cosa retrò nel 2012, dire che tutti i bimbi d’Italia sono balilla ed incitare il culto della morte,io protesto che a miei figli e nipoti venga insegnata una cosa del genere.

    Visto il suo patriottismo ,come da me PIU’ volte richiesto non ha mai confermato che e’ “pronto alla morte”

    Cosa intende Lei per città Italiana Trieste,
    perche’ ora è amministrata ??? per il resto mi elenchi gli anni sullo stato politico
    di Trieste??? Mi descriva cosa fisicamente
    c’è d’italiano nella architettura, nella storia, nella letteratura,nell’arte, indicando in percenuale quanto viene dall’influenza italiana e quanto da altre influenze europee ??? Mi indichi quante società commerciali ed industriali attualmente esistenti a Trieste hanno origini
    italiane ???? Mi indichi le minoranze etniche
    che hanno contribuito allo sviluppo di questa città ed il rapporto in percentuale
    dello sviluppo dato da unità italiane esclusi
    i regnicoli che avevano trovato lavoro a Trieste visto che la loro madepatria Il Regno d’Italia non era in grado di garantire
    un lavoro continuato e ben retribuito.
    Che grado d’importanza darebbe agli autoctoni sloveni nello sviluppo economico
    della città , sono per Lei degni cittadini,
    e che grado percentuale hanno nella nazionalità della città, inoltre quale e’ stato l’apporto degi austrotedeschi.
    Come quantifica l’italianià di Trieste in rapporto alla multireligiosità, e’ una cosa tipica italiana o triestina ???

    Inoltre che Lei si senta italiano percè paga e tasse, non mi è di conforto anche perchè
    le pago anch’io ,malvolentieri ,perchè della gente(politici) possano avere una vita quotidiana migliore della mia !!!!
    Cito TOTO’ ” Ma mi faccia il piacere”

    Mi aspettto dei commenti, grz.

    In ogni caso io auguro a Trieste l’indipendenza datale dalla storia in una realtà slava,tedesca ed italiana con ugual dignità ed interpares.

  423. Tergestin ha detto:

    Un poco lo penso anca anca mi.
    Ma per esser sicuri no ghe rispondo piu’ perche’…..cos’te vol risponderghe a un cussi’?
    Prima te ridi.
    Dopo te disi “no, no xe possibile” strabuzzando i oci.
    E dopo te se stufi, te salti a pie pari e se te capita de legerlo al massimo te alzi un sopracciglio a legerne i deliri e dopo te va ‘vanti. Tanto xe vero che el resto dei “troll nazionalisti professionisti” -son sicuro- i ne xe ‘bastanza imbarazadi.

  424. Tergestin ha detto:

    @ Giampaolo

    Legi quel che go scrito sora.
    No te pol ciapar sul serio certa gente, lassilo ai sui slogan sgramaticadi e po’ bon.

  425. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @433 TERGESTIN : Te ga ragion ! grz comunque

  426. Mauricets ha detto:

    Trieste è italiana punto e basta. fa parte della repubblica italiana, una e indivisibile.

    ne la lega, ne altri movimenti independentisti hanno attecchito.
    tranne la LpT, il melone. ma per motivi ben precisi, una funzione antislava e di protesta.
    alleata poi dei socialisti, dove militava il senatore arduino agnelli fervente italiano.
    o con gli esponenti stile gambassini.
    o con camber.
    ha trieste non vi è stata una formazione politica di peso, nei numeri, anti italiana. cioè filo slava o filo austriaca. queste formazioni si sono sempre rilevate, alle urne o alla conta, quattro gatti. e in democrazia contano i numeri.
    perfino la lega a trieste nei numeri è limitata. anomalia nel nord italia.

    mi trovi un movimento che si possa dire nei numeri di peso, che siano cioè nei numeri consistente, non dico maggioranza.

    la storia?
    Da roma i poi trieste era città italiana.

    basta e avanza.

  427. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    MAURICETS : Lei e’ un vero CHUTZPAH

  428. Mauricets ha detto:

    436GIAMPAOLO LONZAR

    vivete in una repubblica democratica.
    fate un partito e contatevi alle urne. quando sarete maggioranza ne riparliamo.

    il resto sono parole al vento.

  429. Sandi Stark ha detto:

    Giulio Cesare ghe diseva ai Legionari:

    “Italiani, combattenti di terra, di mare e dell’aria. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata ai druidi delle tribù carniche ed illiriche stanziate a Trgst. Tra duemila anni ci saranno dei mentecatti che si dichiareranno nostri eredi, ma questa è un’altra storia. Per il momento, la parola d’ordine è una sola.

    Essa già trasvola e riempie i cuori dalle Alpi all’Oceano Indiano (non so cosa sia ma suona bene): Vincere!

    E vinceremo!

    Siiiiiic!

    Combattiamo per Trgst italiana!

    Certuuuus!!!

    E marciamo cantando la nostra canzone:

    “Faccetta celta piccola carsolina
    ti porteremo a Roma liberata
    dal sole nostro tu sarai baciata
    avrai un peplo nero anche tu.

    Faccetta celta
    sarai italiana
    e per bandiera avrai sol
    quella italiana
    quando saremo
    vicino a te
    noi gridermo
    Živjo Cesar Živjo Kralj!

  430. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @437 MAURICETS :

    La sua risposta e’ la conferma di quello che
    ho pensato sin dall’inizio :

    1) Lei e’ un fariseo

    2) Il suo spessore culturale e comprensione
    di sintesi e’ tendente a zero.

    3) Se ne faccia una ragione purtroppo Lei e’
    come il cavallo ” buonafede” della
    fattoria degi animali di Orwell

  431. Mauricets ha detto:

    439GIAMPAOLO LONZAR
    ripeto quanto scritto:

    lei e i suoi compagni di merenda del forum fondate un movimento indipendentista.
    oppure un movimento per far sì che trieste diventi austriaca, o slovena.
    presentatevi alle urne e vediamo chi vi vota.

    il resto che scrive è demenza senile.

  432. dimaco il discolo ha detto:

    mauricets, trieste come gorizia xe sempre stada de tuti. austriaca slava e taliana. xe cuei analfabeti viniudi dopo il 18 sventolando la straza tricolor a rovinar tuto. xe incredibile che dove che i riva manda a ramengo tuto sti strafanici taliani.

  433. Sandi Stark ha detto:

    Ultime di agenzia:

    “L’ambasciatore italiano richiamato a Vienna. L’Austria non rinuncia alla sua funzione di tutela nei confronti del Süd Tirol”.

    La polemica riguarda le recenti dichiarazioni di Monti, che i tentativi italiani di contravvenire agli accordi internazionali riducendo la restituzione percentuale di tasse al territorio Südtirolese, sarebbero “affari interni” della Repubblica italiana.

    Sono molto fiero della Patria dei miei nonni. Molto, ma molto fiero. Se gli italiani non possono più rispettare i patti, lascino liberi i territori occupati.

    Freiheit für Südtirol, freiheit für alle besetzten Gebiete

    Svoboda za Jadransko Primorsko, svoboda za vse zasedenih ozemljih

  434. Io vorrei... ha detto:

    @ SS
    Purtroppo anche in quest’ultimo intervento hai raccontato una cosa non corretta.

    L’intervento sull’ambasciatore austriaco c’entra con la dichiarazione di Monti, ma nulla con l’inserimento della Provincia di Bolzano nel patto di stabilità (riduzione spese complessive per 63 miliardi di Euro per l’intero paese). La “violazione degli accordi internazionali” è una bufala.

    Tant’è che questa norma è addirittura del 2009 (duemilanove). Tant’è che i trasferimenti alla Provincia sono stati già tagliati. Tant’è che Durnwalder ha già affermato che rinuncerà a circa 200 milioni di Euro per il prossimo anno. Tant’è che questi soldi sono già pronti nelle casse provinciali, sotto forma di sopravvenienze attive rispetto ai bilanci precedenti.

    L’Austria s’è seccata perché Monti ha definito tutto quanto “affari interni”, mettendo perciò in dubbio un principio generale, e cioè che l’Austria è il paese che ha la “tutela” dei tedeschi della zona.

    Tener presente che sempre l’Austria voleva inserire nella propria costituzione un articolo che riconoscesse questa sua funzione, ma a causa della protesta italiana (Ciampi annullò una visita di stato) la cosa non ebbe seguito.

    Per quello che riguarda poi la questione più generale, è evidente che la maggioranza dei tedeschi del Sudtirolo è a favore dell’Austria. Lo dicono chiaramente i dati elettorali. Mi domando da cosa si possa capire che la stessa cosa vale per Trieste, dove addirittura un partito indipendentista che si presenti alle elezioni nemmeno esiste.

    Divertente poi la frase “Svoboda za Jadransko Primorsko”, visto che la grandissima parte di esso appartiene a Slovenia e Croazia. Quelle sono zone “occupate” o no? Dovrebbero tornare anche queste all’Austria? E perché non alla Repubblica di Venezia, allora, che ne possedette una gran fetta per cinque/sei/settecento anni?

  435. Mauricets ha detto:

    ed erano tutte minoranze, per così dire. non vi era una che superasse il 50%+1.

    era italia!
    e gli abitanti erano ospiti dell’italia.

  436. maja ha detto:

    ospite te sarà ti, tandul!

  437. maja ha detto:

    ‘sto fenomeno qua saria materia per un saggio de eco. o de basaglia, fe’ voi.

  438. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @MAURICE 440 :

    “il resto che scrive è demenza senile”

    C.V.D. è emerso il suo background culturale
    e non avendo altre argomentazioni , non Le è rimasto che usare l’arida arma dell’OFFESA.

  439. Io vorrei... ha detto:

    @ Lonzar

    Francamente, in quanto a offese Mauricets ne avrà fatta forse qualcuna, ma ricevute almeno dieci volte tanto. Tutti in diritto di fargli sapere come si scrive questa o quella parola in lingua italiana, o in quale reparto di manicomio lo vorrebbero ricoverato, o ad invitarlo a tornare a scuola.

    Mauricets personalmente mi diverte: pare un pazzo scatenato che avanza a petto nudo contro il plotone di esecuzione, e tutti si scatenano a pestarlo. Ma lui se ne frega, e avanza tipo rullo compressore. E più avanza, più sempre gli stessi schiumano rabbia. E più loro schiumano, più lui avanza…

    Direi che certe discussioni cui lui partecipa potrebbero essere prese ad paradigma di come alle volte a Trieste si declinano le parole “convivenza” o “uguaglianza” o “multiculturalismo”, mentre contemporaneamente si rotea ben bene il manganello sopra le teste: un cocktail di luoghi comuni sempre ben rivolti agli anni ’10/’20/’30/’40/’50 del secolo scorso, mentre il resto del mondo va avanti alla velocità della luce.

  440. Antonio ha detto:

    @ 442-443
    L’austriaco medio ha per il Sud-Tirolo lo stesso livello di interesse che mostra l’Italiano medio per il Canton Ticino.

  441. Mauricets ha detto:

    Maja ti ricordo che l’ospite è sacro.

  442. Mauricets ha detto:

    447Giampaolo Lonzar
    ma in verità prima mi avete dato del fariseo.

  443. gianni ha detto:

    Lo vorrei.
    bona riflesion.te la centrada in pien
    mauricets.
    te sara anche un domacio più de tanti altri ma non te se ga informa ben per chi combateva i tuoi noni nela grande guera
    forse, l’unico motivo che ga inboraza qualchedun de cepo italian(vedi il terrorista Oberdan)a far atentati cotro gli autriaci,iera perche l’austriaco gaveva paura anche dela sua ombra e quindi,aizava slavi contro italiani per placarli,che anzi,xe vegnu fora sempre piu odio
    peca,se podeva viver tuti insieme!!
    le verite xe tante,dipendi da dove te le vardi

  444. Sandi Stark ha detto:

    Adesso xe rivà un’altro oracolo a insegnarne che a l’Austria no ghe interessa del Süd Tirol. Secondo la loro mente, se no ghe interessa a nissun xe sempre terra de conquista e i pol contiuar a far straze de lori, come de noi.

    Va ben che una parte del loro stipendio e delle loro pensioni deriva anche dal sfruttamento de quelle terre, ma se i ghe tien tanto a aver el tricolor in tanti posti, no ghe convignissi convinzer i suoi de taiar certe “spesuccie” e no becarghe i soldini dei territori occupài ris’ciando de perder capra e cavoli?

    Mah, se i iera Premi Nobel no i fazeva fallir el loro Paese.

  445. maja ha detto:

    mauri, ma ti – istrian per metà italian e per metà sloven trapiantà a trieste – cossa te saria, secondo el tuo “ragionamento”? magnanimo ospitante italianissimo, per caso?

  446. Mauricets ha detto:

    452gianni
    abbiamo visto che le società multietniche non funzionano.
    non hanno funzionato nell’austria, non hanno funzionato nella yugoland, non hanno funzionato a sarajevo, non hanno funzionato a trieste.

    e in molti altri posti.

    e ovvio che gli abitanti di queste aree per la maggior parte hanno combattuto per franz.

    cosi come molti italiani del sud hanno combattuto per i savoia.

    ma entrambi sarebbero rimasti volentieri a casa.
    non credo ambissero a morire in un buco.

  447. Antonio ha detto:

    @ 453
    Dal 1861 l’Italia non è mai fallita; il regno d’Italia pagò i debiti degli stati pre-unitari, la Repubblica italiana pagò i debiti accumulati durante la guerra; le autorità alleate occidentali condonarono buona parte del debito di guerra della Germania occidentale nel 1948. In quanto ai sudtirolesi, sono notoriamente la minoranza meglio trattata d’Europa: trattengono quasi tutte le imposte riscosse nella provincia e ricevono gratuitamente i servizi dello Stato centrale; non hanno mai goduto di tanto benessere come con la Repubblica italiana.

  448. Mauricets ha detto:

    456Antonio
    concordo, e ricordo che l’italia paga i debiti.
    a differenza, ad esempio della slovenia che con la NLB, si è mangiata i soldi dei clienti.
    ma le prime condanne sono passate in giudicato.
    dovranno risarcire i correntisti.

    «I risparmi jugoslavi vanno restituiti»
    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2012/11/07/PR_11_03.html

    Con sei voti a favore e uno contrario, quello del giudice sloveno Bostjan Zupancic, la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato ieri Slovenia e Serbia per violazione del diritto alla protezione della proprietà a danno di tre cittadini bosniaci.

  449. Sandi Stark ha detto:

    Ha ha ha.

    L’Italia pagò i propri debiti con l’oro di Napoli del 1861 e con le tasse che impose ai territori conquistati come indennizzo per le spese di occupazione.

    Pagò i debiti degli Stati conquistati inculando i creditori, come nelle “Terre Irredente” con il cambio lira-corona ridotto del 40% che mandò sul lastrico i nostri nonni. A Trento dicevano “Si, siamo itlaliani al 40%”.

    Già negli anni ’40 del 1800, al Parlamento Cisalpino si invocava la guerra per evitare la bancarotta del Regno Sardo.

    Finirono di pagare i debiti di guerra con la GB per la 1° GM, nel 1988.

    In 150 anni di Storia, l’Italia avrà avuto il pareggio di bilancio per non oltre 20 anni in tutto.

    Relativamente allo status delle Provincie Autonome, vi riporto la dichiarazione di Dellai:

    Ogni anno il Trentino dà allo Stato 1 miliardo di euro e settecento milioni, lo Stato spende qui in Trentino 400 milioni di euro per le sue funzioni, tutto il resto ce lo paghiamo noi, quindi siamo ampiamente a credito nei confronti del nostro Paese e questo lo capiamo, accettiamo questo sacrificio.

    Però diteci quanto costa e lasciateci in pace, non è possibile che un giorno si e un giorno anche, il Parlamento approvi risoluzioni che finiscono per corrodere la nostra capacità di autogoverno.

    Loro che hanno distrutto il Paese vorrebbero distruggere anche il Trentino.”

    http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=nIiDaaNdz1Q

  450. Mauricets ha detto:

    458

    Sandi Stark
    che si rivolgano alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
    ma non lo faranno, sanno gia che si meterebbero a ridere.

  451. Mauricets ha detto:

    «I risparmi jugoslavi vanno restituiti»
    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2012/11/07/PR_11_03.html

    Cancellati, condanna per la Slovenia
    http://www.balcanicaucaso.org/aree/Slovenia/Cancellati-condanna-per-la-Slovenia-119564

    ricapitolando 2 condanne quest’anno.

    e questi sarebbero gli esempi di rettitudine morale?

  452. Mauricets ha detto:

    e con Janković come va?
    e con le firme per il referendum?

    nessuno sa niente qua?

    sapete tutto dell’italia e della slovenia niente?

  453. Antonio ha detto:

    @ 458
    Semmai si tratta del Parlamento subalpino, dal 1848.
    I debiti degli stati pre-unitari vennero pagati con l’eversione dell’asse ecclesiastico (la confisca e la successiva rivendita di beni fondiari della chiesa cattolica). Il pareggio di bilancio non è poi un grande obiettivo, come affermò Keynes più di 70 anni fa.

  454. Mauricets ha detto:

    Qua continuano a voler far passare i mariuoli per santi.

    unici detentori di moralità.

    mentre la realtà è diversa.
    ma ormai nessuno ci casca piu.

    usate gli stessi metodi dell’unione sovietica, o di yugoland.

    negare sempre e comunque, nascondere e incolpare gli altri.

    ma oggi con le informazioni che girano raccontarla è ipossibile.

    SS, e compagni di merenda, non vi crede piu nessuno!

    i tempi di radio opcine sono finiti!

  455. Sandi Stark ha detto:

    Ara là, in mezo mondo la gente che fa puff e no paga i debiti va in galera, e adesso i ne conta che xe “keynesiano”.

    Se le parole a vanvera gavessi un mercato l’Italia saria el Paese più ricco del mondo.

  456. Mauricets ha detto:

    464

    Sandi Stark
    guarda che mezzo mondo non sta pagando i debiti.

    a differenza dell’italia e delle banche italiane.

    noi paghiamo sempre e tutto.

  457. Antonio ha detto:

    Tutti i Paesi reagiscono alla crisi stampando moneta e indebitandosi: solo in Europa non lo si fa per il veto di Merkel e dei conservatori che la sostengono. Il debito in sé non è un problema: l’importante è avere il reddito adeguato a sostenerlo, pagando regolarmente interessi e scadenze dei rimborsi.

  458. Mauricets ha detto:

    466

    Antonio
    esatto.
    e l’italia paga, compresi gli interessi.
    pensi piutosto alla slovenia che è costretta a chiedere prestiti in dollari sulla piazza di NY attraverso tre banche.
    “La Slovenia vende due miliardi di debito”
    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2012/10/23/PR_12_02.html

  459. Antonio ha detto:

    @ 468
    Smettila di polemizzare sempre sulla Slovenia: è un Paese amico e alleato. Quando un Paese è in difficoltà, le conseguenze si riflettono anche sui Paesi vicini. Bisogna sperare e operare affinché l’Italia, la Slovenia, l’Austria, continuino ad avere o ritrovino una condizione economica prospera.

  460. Fiora ha detto:

    @Maurice, tu mi sembri più un americano che un talianuz medio e prendilo come un complimento.
    hai l’orgoglio dell’appartenenza come loro.
    Su quello hanno cavalcato sia Obama che Romney a prescindere dal risultato.
    l’assoluta carenza di questa qualità nel popolo Italiano è stata stigmatizzata da Napolitano.
    campioni di autogol e di autodenigrazione, sembriamo voler incoraggiare gli altri paesi a sputtanarci 🙁
    Aldilà dei punti di vista siano o meno condivisibili, io apprezzo di te il senso dell’appartenenza alla “grande famiglia” nel bene e nel male, così tipicamente Americano.
    Ti apprezzo per questo. W l’Italia.

  461. Sandi Stark ha detto:

    In Austria non si è ancora verificata alcuna crisi, il PIL del 2012 si chiude in crescita e quello del 2013 si prevede con un + 0,9. Ci sono problemi valutari, lo Stato interviene nel sistema bancario, si rivarrà sui cittadini con un leggero aumento del carico fiscale e nient’altro.

  462. Fiora ha detto:

    Inoltre mi riesce ormai inconcepibile che in un territorio esiguo della Repubblica Italiana,quale è volenti o nolenti il nostro, persistano lacerazioni così inveterate da apparirmi ormai patetiche in rapporto appunto alla sproporzione tra livori e mq….
    della serie “anche i sorzi ga la tosse”

  463. Antonio ha detto:

    @ 470
    Buon per loro e buono anche per noi.

  464. Mauricets ha detto:

    470Sandi Stark
    ma i detto che era in crisi come noi, crisi poi che nessuno nega.

  465. Rosi ha detto:

    che bello esser italiani del Canton Ticino e guardare senza coinvolgimento l’Italia italiana dall’Italia svizzera…

  466. Mauricets ha detto:

    Ecco l’italia che noi amiamo, quella che integra, quella che combatte per i diritti.
    e di essa gli stranieri sono fieri, e desiderano diventare a tutti gli effetti italiani.

    l’italia fatta dalle brave persone.
    persone che combattono gli squadristi.
    e voi che avete la fortuna di vivere in questo grande paese sputate nel piatto dove mangiate.

    Cittadinanza a figli immigrati, blitz Fn
    http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache_e_politica/Cittadinanza-figli-immigrati-blitz-Fn/10-11-2012/1-A_003496426.shtml

    bravo il sindaco, bravi i bambini stranieri.
    che certamente il prossimo anno scolastico capiranno ancora di piu i valori della repubblica.
    anche grazie alla nuova legge.

  467. Fiora ha detto:

    @475 mi appari davvero come ti ho scritto nel post 469, Maurice. Un autentico supporter di Obama e ribadisco:
    1) è un complimento
    2) w l’Italia
    Nel 2012 dietrologie nostalgiche mi stanno bene e le condivido con entusiasmo purché confinate al vagheggiamento teorico.
    10 Novembre 2012. menu del giorno : jota, pizza, burek e kebab 😉

  468. ufo ha detto:

    Fiora, detta così suona come un invito a pranzo… Rischi di trovarci tutti davanti alla porta di casa con l’aria affamata.

  469. dimaco il discolo ha detto:

    ufo, savendo che la fiora no la xe una cima in cusina ,come ga sempre dito, no so se te trovi la fila davanti la fila porta 🙂

  470. Mauricets ha detto:

    con la crisi sarà fila

  471. Mauricets ha detto:

    476

    Fiora
    le genti d’italia sono generose e sagaci.
    non meritano i commenti di questi denigratori.
    che vadano a spandere merda oltreconfine.
    li troveranno carne per i loro denti marci.

  472. bananov ha detto:

    Talmente generose che la generosità rasenta la fesseria.

    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/bagnasco-pensione-da-generale/2179679

  473. Mauricets ha detto:

    481

    bananov
    credo che questi episodi riguardino la classe politica e il clero, non i lavoratori e le lavoratrici italiane.
    non credo che abbiano il consenso dei disoccupati, sottopagati, e sfruttati italiani.

    le genti d’italia meritano altro, e non meritano i commenti razzisti fatti da parte di elementi reazzionari che seminano solo odio. che hanno la speranza di avere un tornaconto da una sittuazione di tensione sociale. la lega ha fallito, falliranno anche gli altri.

    l’italia è una e indivisibile.
    W l’italia!
    w la repubblica!

  474. bananov ha detto:

    Mauruziots idee poche ma confuse eh?

  475. Fiora ha detto:

    @478 Ga ragion Dimaco! per carità nel mio menu simbolico de italianità multietnica no ghe iera niente de autoreferenzial
    Però, però anca tropo zò no me vojo butar… Anche i republicani me ga eleta la regineta dela jota! 😉

  476. ufo ha detto:

    Fiora, noi venivimo anca se ghe iera pan seco e cuscus inveze dela jota: per la compania! 🙂
    No sta darghe scolto a mastro Geppetto.

  477. Rosi ha detto:

    che bello sarebbe poter esser italiani come quelli del Canton Ticino e guardare senza coinvolgimento l’Italia italiana da quella bella Italia svizzera, come una volta dal Litorale si guardava al Regno…

  478. Mauricets ha detto:

    486

    Rosi
    quando la zonaB si riunirà alla zonaA sara stupendo!

  479. bananov ha detto:

    Ci sarà l’orgasmo universale?

  480. ufo ha detto:

    Te disi che le riverzi?

  481. Sandi Stark ha detto:

    “Italianità multietnica”, xe la prima volta che sento in vita mia.

    Comunque me piasi Fiora, se te rivi a convinzer i tuoi connazionali e i vostri governi a comportarse da multietnici te fazo un monumento, picio magari, ma giuro che fazo.

  482. ufo ha detto:

    Do note de cronaca come premio per i pochi temerari che ga rivà starghe drio a sto post in precario equilibrio su una montania de aria frita. Ve le se meritade. No le xe esatamente on-topic, ma me par che el topic originale el sia oramai andado definitivamente in quel posto, e poi le podessi eser interesanti per qualchidun in general. Le ciogo zò del Primorski, e no so come go el sospeto che el giornal concorente podessi chissa come far de meno de publicar, savè come che le va le robe de noi.

    La prima, publicada ieri, xe che el diretivo provincial del ANPI invita i citadini a firmar una petizion, una peticija disessimo noialtri, e no miga una qualsiasi. Una peticija riguardo al “Armaron dela vergonia”. Quel, proprio quel. I volessi che i ne disi anca noi cos’che ghe ga trova dentro. Come disi l’articolo, i lo ga trovà nel 1994, sto armaron voltà cole porte verso el muro che nol se verzi per sbaio, de qualche parte in tel palazo de Roma dove che ga sede la procura militar. Poi xe rivà el 2003, e i ga fato una comision parlamentar, che la gaveva de vardarghe dentro e magari zercar fora chi che iera sta a dirghe de voltarlo verso el muro. Bon, nel 2006 la comision la gavessi finido i lavori e butà la relazion in tola ai presidenti dele do Camere, e po… niente, i se ga tipo desmentega dela fazenda, opur i gaveva altro de far. Insoma desso ghe fussi sta peticija che magari la fussi anca ora che porti el tuto in aula, cussì magari anca noialtri podessimo ala fine saver el perché e el percome de sti armaroni che i se movi de suo (el perchi no penso proprio che i ne lo disi). Bom, tanto i ga scrito ma no i ga messo dove che se andassi firmarla, sta peticija, alora go deciso che ghe chiedo e co so ve digo anca voi. Perchè mi diria che saria giusto e alora firmo (e un poco son anca curioso), voi fé secondo coscienza, mi ve go dito.

    La seconda la andassi ssai più indrio nel tempo. No, no i tempi del Paese ordinado, cora de più indrio, ssai de più. De prima diritura che Trieste la se fidanzassi col Austria, o coi Asburgo, no stemo far i difizili sui nomi. Iera el 27 otobre del 1202, per cui semo tardi per far festa de aniversario, ma merita comunque de contarla. A scriver xe el storico Pirjevec in tela sua rubrica setimanal che la vien fora ogni giovedì, un che xe del mestier.

    La storia la partissi un poco lontan, con la quarta crociata. Una de quele nate un pochetin sfigade. Quando che el papa de turno, el terzo Inocente de nome se no proprio de fato, che quela volta no ghe iera pleistescion el ga deciso, per pasar el tempo, de far sta benedeta crociata, che tuti quei prima de lui gaveva fato e lui no podeva eser de meno. Tuti quanti i ga dito finalmente un poco de vita e i xe corsi ruolarse, che guai perder un ocasion cussì, se risciava de dover spetar el papa dopo per un altra. Problema iera che i iera in tanti, ma no i gaveva navi per andar in Terasanta a copar extracomunitari (no iera cora NATO quela volta), e nianca schei per cior a nolegio quele dei veneziani. Ma i veneziani iera botegheri de mestier e i se ga inventà sul momento una nova. No, no el pagamento a cambiali, quel saria vegnudo ssai dopo. I se ga inventà che lori sì ghe dava un pasagio fin in Terasanta, ma che esendo el viagio longo i se gavessi fermado un per de volte per strada, e za che i iera là tuti sti baldi giovanoti fornidi de spada, de manera o i più pitochi de maza ferada i ghe gavessi podù dar una man a far un picio lavoreto de fiducia in cambio del trasporto. Sarà stada una coincidenza, robe che a volte sucedi, ma le fermate previste le iera in qualche modo tute in porti dove che ai veneziani no i ghe voleva ben, per dele meschine questioni de concorenza in tel comercio per mar e de predominio sui mari e robe cussì. Bom, ala fin fine per partir i xe partidi, come prima roba i ga fato sto lavoreto de fiducia a Zara, e chissa come de colpo nissun ga voludo più farghe concorenza a Venezia, no quei de Zara e no nissun altro che ga sentido cos’che ghe iera capitado a Zara. Portatori di pace, ma quela volta cora no se usava ciamar cussì. Poi tuta sta fazenda la xe andada un poco in vaca, o forsi no, dipendi de che parte che un varda. I extracomunitari in Terasanta penso che ghe andava benisimo, anzi, perché dopo gaver disfado la cristianissima Zara tuta sta marmaia la xe andada in direzion dela altretanto cristiana Costantinopoli, e i ga fato remitur anca là. Anzi, i se ga trovado tanto ben a copar cristiani e robe cussi che i ghe ga manda dir a quei in Terasanta che i gaveva de far e che lora i ghe fazi el piazer de coparse un poco de soli, perché un no pol eser do posti steso momento. I extracomunitari in Terasanta ga dito va ben, saverè voi, se proprio toca. Comunque la xe andada cussì e i iera contenti tuti, quei in Terasanta perché gaveva finalmente un poco de pase, i veneziani perché el monopolio de comercio i lo gaveva sognado de un mucio de tempo, e i crociati che ga podu far i turisti in tere lontane a gratis, i se portava a casa muci grandi cussì de souvenir (de oro e de gioiei) sempre a gratis, e i gaveva podudo copar tuti quei che voleva senza che servissi un interprete. Xe vero, magari quei de Zara e de Costantinopoli i iera un pochetin meno contenti, ma i diseva quela volta (e i credeva anca) che ste quà le iera preocupazioni terene e che quando te se trovavi la testa dispicada del colo no te bazilavi più per ste monade, che te gavevi altro de pensar, tipi come salir fin sula tua nuvoleta.

    Cossa ghe centra Trieste con sta storia? Con Zara e Costantinopoli niente, i se ga rangiado senza de noi, ma prima che i partissi a far sto giro turistico i disi che el doge Enrico Dandolo el ga fato un scampon preliminar veder dove che se podeva far tapa durante el viagio, e tra le varie opzioni – indovina dove che el xe vegnù dar un cuc per veder che aria che la tirava? Proprio fora dela diga de Porto Vecio, nianca el fussi vegnù per la Barcolana. Quela volta la diga no la ghe iera, e no iera nianca rigassificatori a far de intrigo, alora el doge ga podù far sfilata do tre volte sù e zò per le golfo, fazendo veder el lion sule vele e sula bandiera che i indigeni capissi. I indigeni in efeti i gaveva capido al volo, e dopo adeguato dibatito i gà proclama che la fazenda la iera dela masima serietà, che iera el momento dele decisioni fatali, che quando ghe voleva ghe voleva e che i gaveva una reputazion e un orgolio e ventiquatro saline de difender e guai chi che tirava el cul indrio e che no iera tempo de meze misure e insoma i ga mandà subito una delegazion a Venezia dirghe che i se rendeva no subito, ma prima de subito, e che se per piacer e quando che el gavessi vudo convenienza el sior doge come novo sovrano el podessi per gentileza pasar per Trieste acetar anca formalmente la sotomision dela cità, che ste robe le va fate o per ben o niente, e un poco de zeremonia la ghe vol sempre. E fu cussì che el 27 otobre del ano 1202, otocento e diese ani fa, prima de partir per el suo safari de caccia al cristian el sior doge el vigniva sul serio a Trieste dove che lo spetava in piaza tuti i capofamilia riunidi con un papiro dove che i prometeva eterna fedeltà e quele monade che de solito se scrivi nei contrati de sposalizio, e anca che ogni ano el zorno de San Martin i ghe gavessi fato rivar cinquanta orci de vin de quel bon, che xe più facile fussì malvasia inveze che el Pucino dei romani, che al epoca no i saveva più far. Come tributo e pegno de sotomision, se usava dir quela volta – ogi disessimo solidarietà nazionale, ma i iera altri tempi e no i iera tanto delicati sui termini. Insoma sto doge el stava la in piaza e el papiro iera là bel pronto e impignido de ghirigori, e tuti i capifamilia i se ga messo in fila e i ga firmado el papiro (bon, va ben, qualchidun ghe sarà stado che ga fato una crose, no ga importanza), e dopo el doge xe andà via a farse i safari sui e a Trieste la vita la xe rimasta come che la iera, meno che per quei cinquanta orci de vin che bisoniava portarghe ogni giro fin Venezia. No per via del vin, che no mancava (a Trieste mancar el vin? segamaivisto), ma più per via del viagio, che cole strade de quei tempi el iera longo e chi che ghe tocava de turno andar Venezia e indrio a passo de bue, povereto, no’l rivava tornar in tempo per San Martin e el se perdeva tuta la festa. Che no iera tante feste, quela volta, e iera pecà. Bon, insoma, prima de fidanzarse con Austria Trieste la se gaveva fidanzà con Venezia. Me racomando, guai se Austria vien saver, che podessi eser gelosa.

    Ma tornemo al papiro, che el doge se gaveva portado a casa tuto contento, e qua desso se riverà capir perché Venezia la fussi diventà Venezia, e Trieste inveze al masimo gaveva l’aqua alta in Cavana. Perché el doge, bon comerciante chel’iera e savendo che contrato serio ga de eser scrito e sotoscrito e no solo che a vose, prima roba che ga fato rivando casa xe stà de ciamar do scrivani e farse far do copie uguali trascrite, de conservar in loghi separadi, casomai ghe sucedeva qualcossa al original. Gavè capì el progreso? I se gaveva inventa el beckap prima ancora de gaver el compiuter. E in dopia copia, che se dovessi far sempre ma che nissun fa fin che xe tropo tardi. E voi, gave fato el beckap prima de meterve a lezer bora.la? Cordeve che el beckap el va fato prima che nassi pupoli, dopo xe tropo tardi. Andè far subito e dopo torné qua lezer, che no sucedessi qualcosa proprio desso. Fato? Bom, demo vanti che sol mania le ore. Cossa xe nato dopo con sto papiro? Cossa podeva nasser mai? Che el xe andà perso, nianca dir, e se no iera per le do copie de beckap no gavessimo savudo mai niente. Gave capì perché ve go dito de far beckap subito? E su sto papiro, disevimo, ghe iera tute le firme de tuti i capifamilia de quei che bitava dentro i muri de cità. Dove che per cità, otozento e ciapilo ani fa, se intendeva citavecia e al masimo un per de barache subito fora. Tuto el resto no solo no iera cità, iera svodo, dove che xe desso Borgo Teresian iera saline, dove che xe desso Borgo Franceschin iera orti e prà, e altro no ghe iera fin quando te rivavi i primi vilagi, che no iera e no voleva eser cità e no parlava nianca stesa lingua, figurite se se missiava con foresti. Desso, xe un picio problema se un volessi saver in quanti che i ga firmà sto benedeto papiro. Podessi eser trezento e zinquantaoto, podessi eser trezento e setantado, xe un poco de confusion, cossa volé, quela volta uficio anagrafe no gaveva ancora compiuter, e a Venezia per far le copie no i gaveva ancora fotocopiatrice, e sia i uni che i altri i iera un poco ciompi, e qualchidun magari la prima crose la ghe iera vigniuda mal e el fazeva un altra vizin per tentar de refar, robe cussì. Comunque che le conte, cità de Trieste iera niaca quatrozento familie, e desso xe chi che se lamenta se semo meno de dozentomila e i lo ciama declino. Figurite.

    Bom, insoma, a parte quei che i firmava cola crose, i altri firmava come cristiani e cussì desso savemo anca come che i se ciamava. L’altro ano el xe veniù fora che qualchidun ga ciolto in man la guida de telefono e el ga contà, e insoma che il cognome più difuso a Trieste saria Furlan. Remengo, chi gavessi mai dito. Ma nel mile dozentoedo no iera cussì, no ghe iera nianca un Furlan e nianca un furlan. Quel tempo la zente la se moveva ssai meno che desso, iera altri tempi e altre strade, e i cognomi sul papiro i iera tuti domaci, patochi. Quanchidun de questi podessi eser interesante per l’argomento de sto post. In mezo i altri el papiro lo gaveva firmò zerti Blagožit, Bislav, Dragonja, Domadrag, Stanko Hrabre, Mirec, Nežko, Pisec, Prvin, Smet, Sobeslav, Stojan, Škoda, Trebec, Dobrofin, Dobriza, Zinch. Do de lori, che i se gaveva firmà rispetivamente Johannes e Walter, i gaveva pensà che iera riscio che qualchidun a Venezia i li gavessi ciapa per cruchi o taliani, e lora i gaveva zontà »Sclauo« dopo el nome, cussì per sicureza.

    Xe vero che xe bel saver un poco de storia, e no andar per mondo come beduini?

  483. Fiora ha detto:

    @490 Sandy, el concetto de “Italianità multietnica” (copyright… autarchicamente Fiora) per mi xè un’acquisizion mentale relativamente recente.
    Chi podessi demonizarme per un pelin de xenofobia ( no se dilungheremo fra de noi teste pensanti a far el distinguo con razzismo, spero! ;-( ) che tutotora fa capolin nonostante me impegno a tignirlo a bada… ma ma breve innocuo come a scola co’ qualchedun scondeva el compito col comio,per no lassar che i altri copi.
    Dela serie, chi sì chi no, sti stranieri cocoli come noi, sgai come noi, bei come noi, chi sì e chi no propio come noi, ma cossa dovemo propio tignirseli?
    Però, caspita!qua i xè, se crea rapporti interpersonali, casca la diffidenza cressi la confidenza e…. crolla la resistenza!
    A maggior ragion con i nativi conterranei.
    Xè passadi presto sessanta anni. Oggi semo Repubblica Italiana…magnemose sta minestra che saltar disfattisticamente dela finestra se spachemo i ossi.

  484. Bibliotopa ha detto:

    #491: per la dedizion a Venezia del 1202, inveze de leger el primorski,c he riporta Pirjevec provite a leger el testo esatto de sta dedizion, che xe nel Archivio diplomatico de Kandler, n 915 e te vederà che ala fin ghe xe oltre 400 nomi, dei quali el mato ga tirado fora quei che ghe piaseva a lu.. e che tantissimi po no gaveva gnanca cognome, come a, de Isola, Nicolaus, Leo Todulfus, De de Caborio.. e con questo? cossa se vol dimostrar? ma per bon nissun sa che ghe xe stada la IV crociata che devi insegnarnela Pirjevec? che po trascrivi i nomi come che ghe par a lu, perchè no i xe scriti miga cussì..

  485. Sandi Stark ha detto:

    Ah, me pareva a mi. Nel “multietnico” te se riferissi ai novi immigrati. Bon, sempre un scalin sora la media.

  486. Mauricets ha detto:

    se si parla di crociate allora io possso parlare di Roma.

    Trieste era citta senatoriale romana.
    con parewte dell’istria.

    era italia ora, allora e lo sarà per sempre!
    spero che presto ls zonaB si riunisca alla zonaA, e che i yughi rifondano i danni e le ruberie.

  487. ufo ha detto:

    Za me vedo la zona Bi che se unissi ala zona A al grido de “Trst je naš!“.

    Mandi

  488. Mauricets ha detto:

    496

    ufo
    ovviamente zonaA & zonaB amministrata dalla repubblica italiana.
    e il trattato di Osimo va stracciato.
    tanto la yugoland è sepolta.
    e poi è un contratto bilaterale, non un trattato inernazionale.

  489. Sandi Stark ha detto:

    @ 491 storia vecia, la seconda; no serviva Pirijavec. Unica novità xe quela dei cognomi. Te se ga dimenticà de dir che el Doge iera stà scomunicà. Altra storia poco divulgada xe el “ratto delle vergini” del 900; che a Venezia ancora i festeggia come “Festa delle Marie” o cussì qualcossa.

    Se tratta dei triestini in gita, che inveze che ingrumar asparagi o zercar osmice, i ghe gaveva becà tute le vergini ai veneziani, che i le riuniva per farle benedìr. El giorno dopo i veneziani li gaveva trapài de le parti de Caorle, e i conta che li gaveva mazài tuti e che i se gaveva riportà le babe a casa.

    Ma no i ga mai contà cossa iera successo quela note tra triestini e veneziane, e quanti fioi coi oci ciari e i cavei biondi iera nati dopo 9 mesi.

    O mejo coi oci scuri e i cavei neri come el carbon, perchè i ne ga sempre contà che i triestini iera fioi de Giulio Cesare e de Cleopatra.

    Ufo, no sta far incazar i discendenti de quei che imigrava a Trieste alla fine del 1800, che i se piazzava nell’elite ‘taliana, i guadagnava e i diventava irredentisti; i xe sempre impegnài a convinzerne che ierimo fioi de la lupa. Otroci volka.

    Per tornar in tema, ieri al cimitero AU de Prosek iera dalle 100 (version del Piccolo) alle 200 persone; soto el diluvio e avendo dovù zavatàr per i clanzi nel ploč prima de rivar in dolina; roba che veci e invalidi no pol far e complicada anche per i giovani, ammesso che i veci se movi de casa col maltempo e che i superi Prosek serà per via de la sagra de San Martin.

    Sembra che iera più gente che in Piazza Grande per el 3 novembre col bel tempo.

  490. Mauricets ha detto:

    498

    Sandi Stark
    ma forse questo è avvenuto circa 20 anni fa.
    quando in clapa se andava da lignano a iesolo, caorle.

    ma iera sai austriache e tedesche che aprezave i triestini.
    ma quelle le iera ze ben rodade, no le gaveva problemi de tornar a casa con la panza.

  491. Mauricets ha detto:

    498

    Sandi Stark ara che proprio biondo zio adolfo no me pareva.
    e gnanca tanto alto.

  492. Sandi Stark ha detto:

    Nianche Samo Pahor xe biondo. Coss’te ga un fapunte portatile con tastiera, colegà a Internet wireless?

  493. Bibliotopa ha detto:

    e Cleopatra inveze podeva proprio esser stada bionda, perchè i Tolomei che iera Macedoni come Alessandro Magno e se vantava de esser discendenti dei biondi ariani Dori e Achei, se sposava fra de lori, per mantegnir la purezza del sangue, come che sugerissi zerti “autoctoni” de qua.

  494. Tergestin ha detto:

    Del resto mi son el piu’ scuro in familia mia e mai che all’estero i me gabi scambiado per ‘talian.
    No ve digo del resto dela mia parentela. Inveze ad altri ghe capita sempre un “Excuse me…..are you Italian?” (opur “Spanish”).

    Mi co’ vedo certi stereotipi de babe che ziga, vecete vestide de nero, baffi scuri, pizza e tanto ammore li vedo come i stereotipi su un cinese o un american: luoghi comuni, ma miga roba che me riguarda.

    E a scanso de equivoci zonto che sula mia tera tra imbriagoni, gente promiscua, s’ciopadi in testa se podessi dir de tuto a volerne cior pel cul: ma mi c’entro con la pummarola nel stesso modo in cui c’entro col sushi o con el kebab.
    Reputo scontado, nonostante la colonizzazion, che Trieste con l’Italia a livel no solo storico ma proprio antropologico no c’entra un clinz.

    E difati tuti quei che go incontrado in vita mia che sosteneva la teoria dela Trieste Italianissima iera:

    1) Gente che gaveva interessi de botega (leggi: partito, associazion, loggia, curia, posto de lavor e altre prebende), mai oviamente dichiaradi publicamente, ma le robe salta sempre fora e a volte basta far due piu’ due e notar quante coincidenze salta da fora da sessanta anni a ‘sta parte (si’ si’, parlo dell’Italia “””democratica”””, miga dei tempi del Benito).
    Pol esser politici o papaveroni de un certo livel e soto de lori figure che ghe fa da maggiordomi.

    2) Sempliciotti con un livel cultural spesso parecchio lacunoso -quando a volte non addirittura risibile- dale basi in poi, che piu’ de do’ slogan e do monade no i sa ripeter, ma i xe utili paggi de corte dela categoria precedente.

    Ogni volta che se parla de certe tematiche ne go qualche conferma. E su ‘sto blog diria che a ocio no vedo niente che smentissi la situazion.

  495. Io vorrei... ha detto:

    @ SS

    Scrivi inesattezze sulla storia delle tue parti: immaginarsi sulla storia veneziana!

    Il cosiddetto “ratto delle vergini” è una leggenda popolare veneziana, sistematizzata in antichi manoscritti e cronologie, delle quali la più nota è la cosiddetta “Cronaca di Marco”.

    In questa “Cronaca” si afferma che questi pirati erano… “della provincia istriana”, guidati da un certo “Gajolo”. Questo tizio viveva a Pirano, dove s’era trasferito dallo sconosciuto luogo natio.

    Ecco qua il testo: “Vir quidam improbitatis per maxime Gajolus in ystriana provincia esurexit qui tandem ardore auri enormiter sciciens aliena spoglia predabat piraticam exercendo”.

    Traduzione: “Venne dalla provincia istriana un certo uomo cattivissimo, chiamato Gajolo, che per sete di ricchezza rubava le cose altrui esercitando la pirateria”.

    Per farla breve e tralasciando il resto del testo in latino: nel racconto non si dice che i pirati erano triestini, né che le vergini veneziane passarono la notte con i loro rapitori, ma che questi ultimi fuggirono a Caorle (poche decine di chilometri da Venezia), dove si fermarono e invece di pensare a difendersi presero a baruffare sulla spartizione del bottino, costituito non solo dalle donne ma anche da uomini e parecchie altre ricchezze. Mentre erano lì a questionare, piombarono sulla loro crapa i veneziani, che li massacrarono tutti quanti. Sessanta pirati fatti fuori. I loro corpi vennero ignominiosamente gettati in mare, mentre un corteo di barche tornò a Venezia quello stesso giorno, a notte fonda. Annunciati di lontano dalle fiaccole, il doge e i suoi vennero accolti da tutta la città in festa. Secondo la tradizione, una sola delle vergini morì durante tutto questa vicenda: si è tramandato il suo nome, che è quello di Maria Ferriero.

    A quel tempo (secondo la tradizione si era nell’anno 944, e il doge era Pietro Candiano) Venezia quanti abitanti aveva? Non si sa con certezza, ma nel 1300 erano all’incirca 130000, mentre un secolo prima erano all’incirca 75000. Si può presumere che nell’anno 1000 i veneziani fossero fra 30 e 40000, il che faceva già essere questa città fra le maggiori dell’intera Europa. A Trieste probabilmente vivevano poche centinaia di abitanti. Era un borgo assai ristretto, minore per importanza rispetto alle cittadine principali della costa occidentale dell’Istria.

    Nelle attuali ricostruzioni della leggenda, si afferma che i pirati potessero essere “triestini o narentani”, il che – se uno sa dov’è la Narenta – è come dire “di Venezia o di Bari”. In altre parole: erano dell’altra costa dell’Adriatico, ma non si può proprio dire da dove. E si tratta pur sempre di una leggenda. La parte “storica” è la seguente: le coste veneziane furono soggette fino al X secolo inoltrato ad azioni di pirateria, fino a quando la forza navale veneziana non iniziò a tenere sotto controllo il fenomeno. Ricordiamoci che pochi decenni dopo – nell’anno 1000 – il doge di Venezia percorse gran parte della costa dalmata a ricevere l’omaggio delle cittadine locali, funestate dalla pirateria degli odiati narentani.

  496. EL VIKINGO ha detto:

    Due robe xe sicure, i taliani ne ga invaso,e i furlani no li voleva gnanche tito.

  497. Luigino Di Priamo ha detto:

    IL 26 OTTOBRE 1954 ERO IMBARCATI SULL’INCROCIATO LUIGI DI SAVOIA “DUCA DEGLI ABRUZZI”, PARTECIPANDO ALLA MISSIONE DEL RITORNO ALLA “MADRE PATRIA”, QUESTO RICORDO E’ SEMPRE VIVO NEL MIO CUORE, NON LO POTO’ DIMENTICARE. Gigi Balilla

  498. Archibald ha detto:

    Ora che non governano più le marionette tragicomiche , si può alzare il calice al cielo . Peccato che il contraddittorio non esiste più…..che siano tutti in perenne quarantena?

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