26 Ottobre 2012

“Ferriera, accelerare i tempi di bonifica. Rigassificatore, problema di compatibilità con le attività portuali”

“Il problema del rigassificatore è completamente diverso rispetto la Ferriera. Non ha bisogno di alcun contributo pubblico. L’unico problema aperto, a parte la discussione con la Slovenia, riguarda la compatibilità di quella localizzazione con le altre attività portuali. Problema che non è stato risolto, ma che non possiamo risolvere noi. Il Porto, il Comune, la Provincia e la Regione ci devono dire se la realizzazione del rigassificatore è compatibile con lo sviluppo del Porto. Finora non abbiamo ancora avuto una indicazione circa la possibilità che le servitù ai fini della sicurezza connesse al rigassificatore siano compatibli con lo sviluppo del porto: in pratica se ci siano delle regole di sicurezza che impongono delle limitazioni allavnavigazione portuale e all’insediamento nell’area portuale di altre attività. Il Porto con le altre amministrazioni devono scegliere tra rigassificatore ed espansione portuale. Provincia e Comune si sono già espressi contro, l’Autorità portuale ha fatto presente questa problematica, la Regione finora è rimasta in silenzio.” Così il Ministro Corrado Clini sul rigassificatore di Zaule. Le dichiarazioni sono apparse oggi su Il Piccolo.
Nell’articolo citato si parla anche della Ferriera. “Cosa può fare il Governo? Ciò che stiamo facendo è accelerare i tempi per far partire la bonifica delle aree della Ferriera di Servola. A cominciare da quelle di competenza del demanio date in concessione dall’Autorità portuale, in modo che possano comunque essere riutilizzabili anche per attività diverse da quelle industriali attualmente in uso. La situazione però è difficile. Il Governo si può impegnare a verificare se esistono delle politiche e delle misure che possono facilitare la capacità delle imprese in crisi, come il caso di Piombino, che è sempre Lucchini, della Alcoa e delle altre aziende del Sulcis. Ma, lo ripeto, non può sostituirsi. Può cercare di favorire tutte le soluzioni possibili, compreso dare garanzie in termini di regole a chi volesse investire. Oltre a questo non possiamo andare. Ha parlato di un possibile riutilizzo delle aree. È quello che stiamo facendo: cercare di consentire il riutilizzo delle zone dove oggi c’è una parte delle attività della Ferriera per altri usi, prevalentemente portuali. Per esempio c’è una vasta area che è del Porto e che è stata data in concessione alla Ferriera: può tornare al Porto una volta bonificata. Un’operazione di questo tipo potrebbe anche recuperare parte del personale attualmente impegnato nella Ferriera. Nel caso in cui Lucchini o una nuova proprietà riesca a tenere in piedi l’attività dovrebbe dare nuove garanzie ambientali? Su questo non ci sono margini. Vanno rispettati i nuovi standard ambientali entrati in vigore a livello europeo. Non c’è nessuna possibilità di deroga.”

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16 commenti a “Ferriera, accelerare i tempi di bonifica. Rigassificatore, problema di compatibilità con le attività portuali”

  1. Carlo ha detto:

    In Capitaneria di Porto continuano a far i “pesci in barile”, per un problema che Basile prima e Bon poi si ostinano a non affrontare pubblicamente. Clini rimanda la palla alle amministrazioni locali, ma è la Capitaneria a emettere le ordinanze !
    “Il Porto, il Comune, la Provincia e la Regione ci devono dire se la realizzazione del rigassificatore è compatibile con lo sviluppo del Porto. Finora non abbiamo ancora avuto una indicazione circa la possibilità che le servitù ai fini della sicurezza connesse al rigassificatore siano compatibli con lo sviluppo del porto: in pratica se ci siano delle regole di sicurezza che impongono delle limitazioni allavnavigazione portuale e all’insediamento nell’area portuale di altre attività. Il Porto con le altre amministrazioni devono scegliere tra rigassificatore ed espansione portuale. Provincia e Comune si sono già espressi contro, l’Autorità portuale ha fatto presente questa problematica, la Regione finora è rimasta in silenzio”.

  2. Bibliotopa ha detto:

    “accelerare”, per favore, non accellerare!! c’entra la celerità, non l’eccellenza.

  3. MassimilianoR ha detto:

    Bibliotopa mi hai preceduto…

  4. bruno ha detto:

    fortuna che clini è un minisssstro ambientale e dell’acqua fredda sversata nel golfo non gliene può fregar di meno….ma che morissero tutti i pesci lungo la costa italiana (visto che la corrente và giù di là)….poi aprissero gli occhi…..

  5. bonalama ha detto:

    ciò ma sto mato xè qua ogni 2 x 3 come mai?????

  6. Slowfoot ha detto:

    Cherchez la femme….

  7. bonalama ha detto:

    iera quel che volevo saver, graaaziiieeee, spero a spese sue e no nostre, muli INDAGARE!

  8. bruno ha detto:

    me par che no xe femme…xe ferrie e rigassi…altre dò babazze….

  9. Stufo ara! ha detto:

    Ma come no ricordè? El vivi dala baba a Duino, e ghe piasi farse in canoa il sotorilke, iera pres. dell’area (se ricordo ben..), .. i pezo toki ssai ghe piasi ste parti… gavemo importà anche la monassi… sic!

  10. sfsn ha detto:

    Clini: “L’unico problema aperto, a parte la discussione con la Slovenia, riguarda la compatibilità di quella localizzazione con le altre attività portuali.”
    Del fatto che i nove decimi della popolazion sia contraria el se ne frega completamente. Viva la democrazia!

  11. nick ha detto:

    andrebbe fatto di sicuro un referendum consultivo, perchè ormai sul tema dei rigassificatore si è creata troppo, troppa tensione.
    Detto questo, in linea generale, non si può sempre continuare con il vecchio adagio per il quale “che si faccia pure tutto quello che si vuole, purchè non nel cortile di casa mia”.

  12. sfsn ha detto:

    ah no?
    ma magari chi che devi costruir dovessi meter tute le carte in tavola e no barar… (vedi rigassificator, Tav, ponte sullo stretto, ecc.)

  13. sfsn ha detto:

    …visto che dopo le robe vien fatte nei cortili di casa della gente

  14. nick ha detto:

    sì, bon, chiaramente a nessuno piace convivere con una grande infrastruttura vicino, o con un grande sito industriale a due passi da casa. Sarebbe naturalmente molto bello avere attorno solo aree verdi, piste ciclabili e altre robe del genere.
    Le carte in tavola deve essere la politica a pretenderle. e a fare in modo che nessuno bari.

  15. sfsn ha detto:

    mah,
    el liberismo teorico prevedi che sia lo stato el garante dela limpidezza del mercato, ma nela pratica inveze la politica xe la prima a esser corrotta dalle imprese. Ergo: el liberismo no dà garanzie che i privati no bari

  16. Possibile rilancio della Portualità Adriatica “targato Maersk.

    Se realmente crediamo nelle notevoli potenzialità dell’Alto Adriatico e nella speranza di poter un giorno materializzare quella che per ora é soltanto una nostra pura ambizione “spostare un po’ più a Sud il baricentro del Sistema Trasportistico Comunitario” per beneficiare dei rilevanti e variegati ritorni economici occupazionali generati dalle attività legate alla logistica di porto e retroporto, e quindi nella possibilità di poter un giorno riuscire a captare e convogliare verso questo nostro mare una significativa quota di quelle decine di milioni di contenitori che annualmente transitano nel Mediterraneo, penso che la Città i Politici ed i nostri Amministratori debbano convenire che bisogna assecondare e supportare in ogni modo e senza tentennamenti o strumentali e deleterie contrapposizioni, la ventilata intenzione di un Armatore del calibro di Maersk che sembra voglia investire sulla portualità dell’Alto Adriatico.

    Per far si che si possa concretizzare l’auspicabile iniziativa, dobbiamo però rendersi conto che non basta bonificare l’area e consentire la realizzazione dei nuovi banchinamenti e piazzali del terminal contenitori(http://triestesuperporto.jimdo.com )
    , ma che bisogna assolutamente eliminare al più presto tutti i colli di bottiglia che attualmente non ci consentono di poter almeno ottimizzare lo sfruttamento dei collegamenti gomma/rotaia esistenti e le potenzialità del Corridoio Baltico, per poter consentire in futuro agli Operatori ed ai Terminalisti di essere in grado di movimentare e smaltire annualmente non soltanto qualche centinaio di migliaia ma diversi milioni di teu..

    Nb. Non penso si possa sottovalutare il fatto che la ventilata possibile realizzazione di un Rigassificatore http://trieste-rigassificatore.jimdo.com alla radice del Canale Navigabile, possa condizionare “con limitazioni più o meno temporanee l’operatività delle due infrastrutture realizzabili nel Vallone di Muggia” il moderno Terminal Contenitori al posto della Ferriera di Servola ed il Hub Ro/Ro da porre al servizio delle autostrade del mare previsto nell’area Ex Aquila.

    Brunello Zanitti Giuliano

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